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  >>  Il comportamento del cane  >>  Dog whisperer.. - Discussione n 48462 - PermaLink
   Dog whisperer..

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Logan24

Registrato dal: 04-08-2005
| Messaggi : 3572
  Post Inserito 01-12-2009 alle ore 17:12   
Apro questo topic sul fenomeno Cesar Millan, per rispondere ad Evuccia senza andare off topic.

Evuccia, Cesar Millan utilizza utilizza dei metodi basati sulla coercizione e la forza fisica, questo vuol dire non sapere nulla sulla psicologia del cane.
E non lo dico io, ma la maggioranza degli educatori cinofili che finalmente si stanno evolvendo e utilizzano dei metodi scientifici basati prima di tutto sul rispetto del cane e sulla sua etologia.

Lo dice l'ASETRA (associazione di studi etologici e tutela della relazione con gli animali) che vanta etologi, comportamentalisti, veterinari nonchè docenti universitari.
su questo link puoi leggere l'opinione di ASETRA:

http://www.asetra.it/?Comunicati_Asetra&normal

- ANMVI
- SISCA
- SCIVAC
- ASETRA
- LEGA del CANE
- SIUA
- THINKDOG
- CANI per CASO
hanno preso posizione e concordano tutte nella sospensione del programma di Cesar Millan.

CSEN settore cinofilia, che è una delle associazioni di educatori cinofili più importanti in Italia, promotrice di metodi basati sugli studi etologici moderni, ha inviato una richiesta di sospensione del programma a Sky e al sottosegretario On. Francesca Martini,

qui di seguito il link:
http://www.csen-cinofilia.it/sites/csen-cinofilia.it/files/09544_sky_CESAR_MILLAN.pdf

La dott. E. Mentaschi, etologa ed esperta del comportamento del cane ha scritto un articolo molto eloquente su Cesar Millan e ha sfatato alcuni miti duri a morire sul concetto di leader.

L'articolo è scaricabile su questo link:
http://www.ilmiocane.net/articoli-cinofili.htm

Le spiegazioni sugli errori interpretativi legati al concetto di leadership riportati dalla dott. Mentaschi derivano da studi scientifici autorevoli. David Mech, uno dei più importanti studiosi del lupo ha chiarito degli aspetti fondamentali sul suo comportamento trascorrendo anni a studiare i lupi nel loro contesto naturale.

E per finire..l'articolo di Alexa Capra, una dei miei punti di riferimento, educatrice esperta fondatrice del gentleteam, così parla di Cesar Millan..

http://www.waggingweb.com/index.php?option=com_content&view=article&id=120:dog-whisperer-millan&catid=37:educazione&Itemid=57

Amare i cani vuol dire prima di tutto conoscerli e rispettare le loro esigenze etologiche. Questo per me è un must, l'uso della violenza non è mai giustificato a mio parere, e può fare più danni che altro come abbiamo visto attraverso il parere degli esperti.
Avere un pitt bull non vuol dire dover essere un padrone autoritario che inibisce il cane dalla mattina alla sera. Un pitt bull va educato esattamente come qualsiasi altro cane, usando la testa e tenendo conto della sua mappa caratteriale.
Questo significa che il proprietario insegnerà al suo cane ad esibire dei comportamenti di calma, eviterà la lotta fisica, canalizzerà l'energia del cane sul gioco di predazione con oggetti appropriati (la predazione non ha nulla a che fare con l'aggressività).
Il proprietario manterrà il controllo delle risorse e la presa di iniziativa insegnando al cane ad esibire dei comportamenti accettabili per poter ottenere qualcosa di vantaggioso, lavorerà moltissimo sull'attenzione.
Utilizzerà quindi dei rinforzi positivi, che comprendono anche i rinforzi sociali.
Non si può ridurre il metodo gentile al rinforzo positivo, perchè c'è molto, molto altro. Il rinforzo positivo è un aspetto. Gli altri aspetti su cui lavorare sono la comunicazione, la relazione, la collaborazione, la leadership..
L'educazione del cane è un percorso che richiede impegno ed energie protratte nel tempo, non si può pensare di ottenere dei risultati in breve tempo attraverso l'inibizione.
L'inibizione produce solo effetti collaterali, perchè non cambia la motivazione del cane.
Il cane che viene sgridato, o strattonato perchè ringhia ad altri cani non cambia la sua ostilità nei confronti dei conspecifici, anzi, aumenta lo stress e la frustrazione provata..di conseguenza il problema peggiora.

Non so come si possa definire esperto conoscitore del cane un trainer che utilizza dei metodi che non tengono minimamente conto della psicologia e dell'etologia del cane, e che utilizza metodi ormai superati dalla stragrande maggioranza degli educatori cinofili, nonchè invalidati dalle recenti scoperte scientifiche.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Logan24 il 06-12-2009 17:38 ]


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evuccia

Registrato dal: 04-07-2006
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  Post Inserito 01-12-2009 alle ore 17:31   
una sola domanda logan..perchè altrimenti è inutile che ne parliamo, sarebbe sono un discorso privo di basi reali..ma tu hai visto delle puntate della trasmissione di millan o parli solo perchè hai letto che metodo usa secondo i criteri di, sicuramente diverse linee di pensiero..e se lo hai visto, dove hai notato in particolare questi errori così grossolani e obsoleti nel modo di approcciare i cani, che usa millan..
no..perchè cmq a prescindere da tutto il rescue center per la riabilitazione di cani completamente squilibrati, che dirige millan..esiste ed è una realtà tangibile..non stiamo parlando di un ciarlatano che fa due scene eclatanti davanti ad una macchina da presa, senza alcuna cognizione di causa..


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Logan24

Registrato dal: 04-08-2005
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  Post Inserito 01-12-2009 alle ore 19:31   
Gli errori che ho notato sono: utilizzare l'imposizione fisica ma soprattutto l'intimidazione per correggere i comportamenti scorretti del cane.
Non sto dicendo che Millan non abbia esperienza, sicuramente sa molto bene come intimorire un cane..Questo è chiaro perchè lo fa spessissimo. I suoi metodi si basano su un errore intepretativo di leadership. Secondo Millan essere leader vuol dire dominare il cane con la forza fisica e con il corpo. Si basa quindi più su concetti di dominanza che di leadership..e non è la stessa cosa.
Non fa altro che ripetere che il cane va dominato.. e usa delle posture, atte a dominare i cani che si ritrova davanti. E' chiaro che poi i cani fanno tutto quello che vuole, lo temono, cosa dovrebbero fare?

Ho visto insegnare ad un cane a salire in macchina tirandolo con il guinzaglio e costringendolo di fatto a salire. Impossibile per il cane non farlo dal momento che Millan usa il collare a strozzo.
I metodi gentili prevedono che sia il cane a dover SCEGLIERE di salire..con l'imposizione fisica è ovvio che il risultato è più rapido e molto più eclatante..

Ho visto un caso di cane aggressivo nei confronti di un altro cane essere trattato in questo modo: appena il cane abbaiava Millan si imponeva su di lui dicendogli shh!! tirandolo a sè con il guinzaglio, e cercando di girarlo. Dal momento che non smetteva ha dovuto adottare un altro approccio. Lo ha preso di peso e portato vicino all'altro cane costringendolo a girarsi nei confronti dell'altro cane..Il cagnolino ovviamente era molto a disagio ma Millan continuava a obbligarlo in una determinata posizione e a dirgli shh!! se abbaiava. All'incontro successivo il cane era molto meno aggressivo... Tutto questo ovviamente fa molta scena perchè a livello esteriore il problema sembra risolto. Ma lo è davvero?
E secondo te questa non è violenza? Certo, non lo ha preso a bastonate! altrimenti non avrebbe tutto il successo che ha..la violenza è molto spesso psicologica e l'imposizione fisica usata viene giustificata dalla necessità di dominare il cane..per cui in questo modo riesce a passare per un guru sul comportamento canino, quando in realtà questi metodi sono proprio quelli che si usavano in passato e che utilizzano ancora i sostenitori dei metodi tradizionali..
Una cosa del genere è proprio da non fare. Se un cane è aggressivo perchè teme un suo conspecifico non gli impongo di certo una vicinanza forzata.
Proporre soluzioni rapide a dei problemi comportamentali è sbagliatissimo. Noi dobbiamo sapere il background di quel cane, perchè si comporta in un certo modo, perchè vuole aggredire. Ci vuole un'attenta analisi comportamentale. Non basta dire, il cane abbaia, ok lo prendo e gli impongo l'interazione forzata. vuol dire non avere rispetto del benessere del cane.

Ho visto la tecnica di Millan per correggere i comportamenti predatori, e qui veramente ha dato il meglio di sè.
Ha preso una gallina e l'ha tenuta in braccio, nel frattempo diceva ai proprietari di fermare il cane con le mani, e non ricordo se dovevano anche sgridarlo, tutte le volte che tentava di prenderla. Anche qui gli unici concetti che conosce Millan sono quelli di dominanza..Il padrone (parole di Millan) bloccando il cane con le mani è come se desse al cane un morso, e questo era necessario per ottenere il rispetto del cane. Se non sono teorie fantasiose queste..Addirittura il proprietario gli ha fatto notare che il cane era intimidito da lui, e Millan lo ha corretto dicendo che era sottomesso (ecco come viene giustificato il metodo!se è sottomesso va bene!)..
Cmq questi andavano avanti a fare sta roba e il cane ovviamente veniva represso in un suo istinto naturale..in questo modo però non modifichi la motivazione del cane, che non farà una determinata cosa solo perchè teme la reazione del proprietario.
Le tecniche moderne invece si basano sul controcondizionamento. Per risolvere i comportamenti predatori bisogna insegnare al cane ad esibire un comportamento alternativo e c'è una tecnica ben precisa per farlo. Millan secondo me non sa nemmeno cosa sia il controcondizionamento se fa di queste boiate.

Altro caso: due maltesi che si fiondano ad abbaiare alla porta appena entra qualcuno. Innanzitutto Millan li ha schiacciati un po..Continuando a tirarli, e a dir loro hei! shh! li faceva sedere a forza, Poi una volta imposta la propria dominanza, all'arrivo della persona diceva shh al cane e li spostava mettendosi in mezzo con il proprio corpo, sottolineando (ancora una volta!) che in questo modo avrebbe affermato la sua dominanza.

Tutti questi metodi esempi però non hanno nulla a che vedere con l'approccio cognitivo zooantropologico. Al cane non viene insegnato a ragionare e ad esibire un comportamento vantaggioso, ma soltanto a temere il proprietario in quanto individuo capace di una maggiore forza fisica.
Ma appunto, questo significa tornare indietro..questi concetti erano in voga anni fa.

E poi vogliamo parlare del nome" l'uomo che sussurra ai cani"..Alla faccia del sussurrare! tra strattoni, imposizioni fisiche e psicologiche mi sembra che il nome sia soltanto un'operazione di marketing.
Non possiamo avallare metodi del genere, proporli in televisione e farli passare come scientifici, perchè non è così.
Mi sembra più che giusto che le varie associazioni siano insorte.




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sofiaeginny

Registrato dal: 18-06-2007
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  Post Inserito 02-12-2009 alle ore 16:25   
Logan, tu hai appena superato l'esame per educatore vero? ti posso chiedere con quale scuola? la mia educatrice mi dice le stesse identiche cose che mi dici tu, ed io mi trovo molto bene ad applicarle con Sofia, piacerebbe anche a me fare il corso.
Mi dai qualche notizie in più? magari per MP


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evuccia

Registrato dal: 04-07-2006
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  Post Inserito 02-12-2009 alle ore 16:34   
mi dispiace continuare a non condividere il tuo pensiero, ma nella mia modesta esperienza, data anche da ore e ore di osservazione dei cani nelle aree preposte, ho avuto modo di studiare diversi comportamenti e poterli confrontare anche con esperti, e ti dico che per alcune tipologie di cani, l'imposizione fisica è necessaria, ma per imposizione io non intendo la violenza, m è una sorta di imposizione fisica e psicologica che sottomette il cane, che cmq per quella tipologia caratteriale, va assolutamente sottomesso, un cane cmq sia, anche il più mite, non può essere un tuo pari, perchè cmq a prescindere da tutto è una sua esigenza essere gregario al padrone o a qualcuno che faccia le veci del capo branco, e in natura chi si merita questo ruolo, di sicuro non è ne un soggetto beta, ne tantomeno un sottomesso, i capobranco si impongono anche con la forza fisica se serve, e per forza fisica intendo, mordere il muso o il collo, buttare a terra e tenere un gregario immobilizzato, piuttosto che imporre le zampe anteriori e il peso del corpo, e ti assicuro che la reazione dei subalterni a questi atteggiamenti non di ubbidienza per paura, ma per assoluto rispetto..

millan fa più o meno questo, si impone attraverso dei gesti che altro non sono che la rielaborazione di un linguaggio specifico del cane..il suono shhhh lo uso sempre anche io con skype, è un modo efficacissimo per richiamare l'attenzione, la combinazione dei suoni ha un effetto immediato sull'udito dei cani, lo uso per farla mettere seduta, per richiamarla quando sta facendo qualcosa che non voglio faccia, ma di certo cmq non inibisce o spaventa il cane..anzi..anche perchè serve solo per richiamare l'attenzione, ani ti dirò, che io spesso quando mi voglio imporre in maniera più evidente, gli ringhio proprio, e lei va in sottomissione, ma non per paura, ma per rispetto.. perchè capisce che sta facendo qualcosa di sbagliato

bisogna stare attenti sempre a non confondere la sottomissione per paura da quella per rispetto..e ti assicuro che alcuni cani non sanno proprio cosa sia la sottomissione per paura, non fa parte del loro dna, e con questi cani devi per forza importi a livello fisico, sottomettendoli completamente..tempo fa ho fatto una lezione di obbedience con il cane di una mia amica perchè lei non poteva, però aveva necessità di non interrompere le lezioni, perchè ha una femmina presa da un canile, che è un incrocio tra un pit e forse un doberman..cmq è un cane terribile, è cattivissima, non solo con i cani, ma anche con le persone..e oltre alla componente caratteriale, è stata abbandonata più volte e riportata in canile, cosa che ha contribuito a squilibrarla ancora di più, e con quel cane, abbiamo fatto una lezione perfetta, anche l'addestratore mi ha fatto i complimenti, pensava che non mi avrebbe ascoltato neanche un istante..ma io dato che la conosco bene, l'ho sottomessa per tutta la lezione, i primi due terra li ha fatti spiaccicata per terra con me che le tenevo il guinzaglio fermo con un piede a due millimetri da terra, manco poteva girare la testa, e nonostante tutto ha provato ad imporsi come poteva, alla fine si è sottomessa completamente, non guardava altro che me per tutta la lezione, e si buttava immediatamente a terra solo con il comando, e stai pur certo che non era assolutamente per paura, ma per rispetto assoluto perchè mi aveva valutata per buona parte della lezione, e aveva capito che non mi avrebbe mai sottomesso e che gerarchicamente stavo sopra di lei..

poi è chiaro, dipende dalla caratterialità del cane, con un cane sottomesso..timido, pauroso, con scarsa stima delle sue potenzialità, l'imposizione fisica è sbagliatissima, ma tra l'altro non ne vedrei neanche la necessità, ma ad esempio, ad un lupo cecoslovacco che ti ringhia già a 4 mesi, se non lo afferri per il collo e lo tieni per terra immobile per qualche secondo, non capirà mai che quel comportamento è sbagliato, certo non è premiandolo quando ha fatto il bravo, o usando tecniche morbide, che riesci ad inibirlo, altrimenti, a 5 mesi, ti acchiapperà per il collo per farti capire chi è che domina, come ha fatto devon, il lupo cecoslovacco che proprio a causa di un educazione sbagliata, è stato sbolognato dai padroni in una pensione di un mio amico addestratore, a vita, perchè è inadottabile..e ti assicuro che con massimo è un angioletto, quando entra nel recinto, gli lecca la mano, al peruviano che gli da sempre da mangiare, un giorno gli ha quasi staccato un braccio..perchè cmq la differenza sta nel fatto che massimo quando entra, lo sottomette immediatamente, anche fisicamente, e il cane lo riconosce come capobranco e lo rispetta, il peruviano continua a considerarlo un gregario e decide lui quando gli può mettere o togliere la ciotola, ci sono cani con cui nojn ci può permettere di scherzare, non sono i nostri cagnolini che basta un occhiata per mandarli a cuccia, con questi cani vale solo la forza fisica e lo status che imponi su di loro, non sentono altro, e certo non li recuperi con il premio e la carezzina...


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FinaLea

Registrato dal: 15-11-2007
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  Post Inserito 02-12-2009 alle ore 21:42   
Quote:
bisogna stare attenti sempre a non confondere la sottomissione per paura da quella per rispetto..e ti assicuro che alcuni cani non sanno proprio cosa sia la sottomissione per paura, non fa parte del loro dna



Hai per caso osservato attentamente Birka prima di fare questa considerazione???


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Logan24

Registrato dal: 04-08-2005
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  Post Inserito 02-12-2009 alle ore 22:04   
Evuccia i link che ti ho postato li hai letti?

Dubito che tu abbia osservato i lupi..e non è possibile paragonare un branco stabile di lupi in condizioni naturali con i gruppi di cani osservati nei parchi cittadini. Le dinamiche hanno differenze sostanziali.

Visto che vuoi parlare di leadership, studi scientifici recenti smentiscono proprio la concezione di leadership che descrivi e che viene enormemente enfatizzata da Millan.
Rappresentare il leader del branco come colui che domina gli altri attraverso l'imposizione e la forza fisica deriva da vecchi studi condotti su lupi in cattività.
I lupi oggetto di tali studi provenivano da gruppi differenti, erano adulti e costretti a vivere in territori ristretti. In queste circostanze gli animali manifestavano il comportamento tipicamente descritto nelle teorizzazioni originali sull'ordinamento gerarchico.

Queste teorie però, come dicevo, sono state superate dagli studi recenti. Mech (1999) ha chiarito il malinteso facendo luce su quelle che sono le reali dinamiche di gruppo esistenti nei lupi in natura con uno studio durato 13 estati.
Le scoperte rivelano che i branchi di lupi sono delle unità familiari costituite prevalentemente dai genitori, i cuccioli dell'anno, e i giovani immaturi. I genitori rivestono naturalmente il ruolo di leader poichè forniscono la protezione, il cibo e rappresentano una guida per i più giovani. La vita di branco è regolata prevalentemente dalla collaborazione, non dalla repressione e gli scontri gerarchici sono estremamente rari.

Alcuni passi significativi della ricerca di Mech:

"Una delle informazioni superate è il concetto di lupo alfa. Tale concetto implica competere con gli altri e diventare un top-cane vincendo uno scontro o una battaglia. La maggior parte dei lupi che guidano i branchi raggiunge tale posizione semplicemente accoppiandosi e producendo cuccioli che diventano il loro branco. In altre parole, sono semplicemente riproduttori, o genitori ed è così che li chiamiamo oggi, “maschio riproduttore”, “femmina riproduttrice”, o “genitore maschio”, “genitore femmina”, o “maschio adulto”, “femmina adulta”. Nei rari branchi che includono più di un riproduttore, questi può essere definito “riproduttore dominante”, e ogni figlia riproduttrice può essere chiamata “riproduttrice subordinata”."

"Nei branchi in natura, il maschio e la femmina alfa sono semplicemente i riproduttori, i genitori del gruppo, e le lotte gerarchiche con altri lupi, se esistono, sono rare. Durante le 13 estati trascorse ad osservare i lupi dell’isola di Ellesmere, non ne ho osservata nessuna. Quindi definire un lupo come “alfa”, in genere, non è molto diverso dal riferirsi ad un genitore umano o ad una cerva come un soggetto alfa. Qualsiasi genitore è dominante sulla prole giovane. Perché non riferirsi al genitore semplicemente come la madre? Una tale definizione enfatizza non lo status di animale dominante, che è un’informazione irrilevante, ma il suo ruolo quale progenitore del branco, che è l’informazione cruciale."

"Il punto non è tanto la terminologia, ma le conclusioni false che una tale terminologia implica: una rigida gerarchia basata sulla forza."

"Le interazioni sociali tra i membri di branchi naturali sono molto più tranquille e pacifiche di quanto Schenkel (1947) e Zimen (1982) hanno descritto per i lupi in cattività. Similarmente, i cuccioli rispettano gli adulti e i fratelli più grandi automaticamente in modo pacifico."

"È plausibile che tensioni sociali possano verificarsi durante la stagione riproduttiva (Schenkel 1947), ma il fatto che la maggior parte dei branchi naturali contiene una singola coppia riproduttiva precluderebbe tali tensioni.(….).
Poiché la maggior parte dei lupi si separa dai genitori prima dei 2 anni di età, non ci sarebbe la fonte della competizione sessuale all’interno della maggior parte dei branchi.
Quindi, solo nei branchi relativamente piccoli con riproduttori multipli potrebbero esserci intense rivalità come quelle descritte da Haber (1977) durante la stagione riproduttiva in un branco insolito."

Rif.
riassunto della ricerca in italiano:
http://www.ilmiocane.net/doc/status-alfa.pdf

originale:
http://www.wolf.org/wolves/learn/basic/resources/mech_pdfs/267alphastatus_english.pdf

Alla luce di questi dati, i concetti di leadership come venivano proposti in passato devono essere totalmente rivisitati.
Essere un leader non vuol dire dominare il cane..La dominanza è connessa con la forza fisica. La leadership invece è la capacità di un individuo di guidare, influenzare, dirigere in modo chiaro il comportamento di diversi altri. Mentre essere dominante significa semplicemente avere accesso alle risorse o vincere uno scontro, essere dei leader implica l'esistenza di una relazione affettiva, di fiducia, rispetto, collaborazione e il rispetto lo si guadagna, non lo si può pretendere.
Il leader si prende carico di altri individui senza utilizzare la forza. Noi esseri umani abbiamo tutti gli strumenti necessari per essere autorevoli e per guadagnarci il rispetto del cane senza inutili esibizioni di forza, non abbiamo certamente bisogno di ringhiare..

In ogni caso tu continui a citarmi casi di pittbull psicopatici, ma innanzitutto Millan utilizza lo stesso metodo assertivo con qualsiasi tipo di cane e per qualsiasi problema..poco importa se il cane è intimorito o a disagio. In nessuno dei casi che ti ho citato si trattava di pittbull.
In secondo luogo non puoi assicurarmi che per cani particolarmente caratteriali l'unico modo per educarli è schiacciarli perchè c'è chi non lo fa e questo è sufficiente per poter sostenere che la violenza non è l'unico modo. Anzi! la prima prescrizione per un cane aggressivo dovrebbe essere proprio evitare qualsiasi situazione potenzialmente conflittuale.
I trattamenti comportamentali esistono e non si basano di certo sulla dominanza fisica, che tra l'altro oltre che non rispettare il benessere del cane può essere pericolosa anche per l'uomo, come spiegano etologi, comportamentalisti ed educatori.






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hugo

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ciao

secondo me e come ho sempre detto la teoria è una cosa e la pratica è un altra.
Non visto le puntate premetto, ma ho visto qualche scena su youtube.
Se tutte le persone avessero conoscenze del metodo coercitivo e quello gentile ed incrociando insieme le due cose allora sicuramente ci sarebbero dei "cinofili perfetti" perchè gli svariati metodi cambiano da soggetto a soggetto.
Ho notato che Millan adopera una leggera pressione fisica al cane che a qualche indole tosta non guasterebbe, ma il dubbio è se lo fa a quelli più buoni e di taglia piccola compromettendo il loro carattere socievole.
saluti


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: hugo il 03-12-2009 07:54 ]


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Logan24

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hugo, teoria e pratica collimano perfettamente, non ti preoccupare.
Bisognerebbe informarsi un pochino.. incrociare metodo gentile con il metodo coercitivo vuol dire usare il metodo coercitivo. Si fa già! sai che scoperta? è il metodo tradizionale di addestramento, non di certo una novità e se vuoi ti faccio un esempio così chiarisco perchè non va bene.
Es. il cane è contento di correre dientro ai gatti. Ovviamente non essendo un uomo non può capire che un'azione è giusta o sbagliata. Il cane non dà connotazioni morali agli eventi! Ragiona giustamente da cane.
Se tu gli dici "bravo!" quando corre dietro ai gatti, sarà ancora più contento di farlo e tenderà a ripetere l'azione. Se lo sgridi, magari riuscirai a fermarlo ma non avrai cambiato la motivazione del cane. Il cane sarà sempre contento di correre dietro ai gatti, avrà imparato che è rischioso farlo in tua presenza.
Ora è chiaro perchè non va bene? Non insegni al cane ad esibire un comportamento alternativo.
Il cane non può capire "in presenza di una data situazione devi manifestare indifferenza". Quando ti ritrovi in situazioni che prevedono una negazione (non fare una determinata cosa), avrai necessariamente dei problemi. Se non cambi la motivazione del cane non funziona, il cane potrà anche non correre dietro ai gatti perchè riesci a bloccarlo, ma continuerà a volerlo fare, e in situazioni di scarso controllo lo farà. E' per questo che i metodi di cui parli sono superati, non tengono conto dei meccanismi di apprendimento del cane e della sua etologia e soprattutto non sono efficaci!!
Per cui un addestratore di basso livello che utilizzi questi metodi in un campo, vabbè ce ne sono tanti..prima o poi si estingueranno spero. Ma che uno si proponga come guru con tanto di libri e trasmissioni televisive in cui propone sta roba è scandaloso e pericoloso!!

Qualcuno potrebbe contestare il metodo gentile sostenendo che non punendo i comportamenti negativi il cane non possa imparare dai propri errori. Sbagliato.
Il cane impara perfettamente dai propri errori perchè certi comportamenti funzionano e altri no. Ma non funzionare non significa subire sgridate e punizioni! Se io voglio imparare qualcosa sono motivato ad apprendere perchè ciò comporta dei vantaggi. Non metto di certo a rischio la mia incolumità o i miei rapporti sociali. In tal caso lascio perdere e faccio altro. Se decido di fare un corso di inglese è perchè mi piace e sono motivato a farlo, ma se subisco delle sgridate tutte le volte che faccio un compito sbagliato, lascio perdere, uso le mie energie per altro. Perdo qualsiasi motivazione ad imparare. Se però sono obbligato, la mia preoccupazione principale non sarà più motivata dalla voglia di apprendere, ma dalla volontà di evitare la punizione. Mi concentro sul negativo, mentre noi dobbiamo lavorare sul positivo, sempre sul SI mai sul NO.
Se sai motivare il cane, si diverte ed è contento di apprendere. Se lo punisci decide di fare altro. Prova. Prova a sgridare e correggere il cane quando sbaglia e poi lascialo LIBERO di fare quello che vuole..risultato? se ne va..

La punizione è sbagliata perchè si focalizza sul NO. Non fare questo, non fare quello..Ma questo serve soltanto a far capire al cane che noi siamo aggressivi a volte. Che una data situazione è spiacevole e questo aumenta lo stress negativo che influisce sulla capacità di apprendimento.
Inoltre la punizione non insegna al cane un comportamento alternativo.
Per educare un cane serve fargli capire cosa vogliamo da lui (non cosa non vogliamo!).

Anchio ho usato metodi coercitivi, collari a strozzo..Penso che tutti sono partiti da lì. Ma non ho mai visto dei miglioramenti educativi così evidenti come da quando ho iniziato ad utilizzare dei metodi diversi.
com'è possibile che abbia educato un boxer tiratore di un certo livello a camminare tranquillamente al guinzaglio senza strattoni e senza collare a strozzo?
Com'è possibile insegnare ad un cane a non saltare addosso senza sgridarlo o strattonarlo ma utilizzando una semplice scatoletta chiamata clicker? E non sto parlando di pintcherini ma di cani tosti. Bisogna porsele queste domande prima di dire che ci sono cani che vanno necessariamente dominati.
Dominare il cane non ha niente a che vedere con l'educazione e la leadership..come ho ampiamente illustrato.






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hugo

Registrato dal: 09-12-2008
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  Post Inserito 03-12-2009 alle ore 13:46   
mio parere personale non è sempre vero...perchè le questioni sono tante.
Per esempio ad un esercizio fatto tante volte se il No viene associato subito dopo ad un comportamento corretto e quindi ad un BRAVO il cane impara senza usare nessuna forma di coercizione.
Poi una situazione tipo dove accanto a te cioè adiacente alla casa vivono dei tuoi familiari e quindi persone permessive è certo che il cane se ne va perchè non viene usato lo stesso linguaggio e questa ormai è sempre risaputo come problema.Quindi il cane si rifugia dove gli viene concesso tutto.
Cmq un pochino il cane dovrebbe temerti!!!
Beh.. per me il collare a strozzo non è metodo coercitivo!!!
Ripeto per me unendo insieme i due metodi si ottiene un ottimo risutato perchè puoi collimare insieme esercizi in due o più modalità diverse.
saluti




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