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  >>  Diritti degli animali  >>  mel'ha portato via - Discussione n 70429 - PermaLink
   mel'ha portato via

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AutorePagina: 4 di 5
clelia

Registrato dal: 15-10-2010
| Messaggi : 1188
  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 00:14   
Carissima
io non asserisco nulla: in primis non esistono i principi del divorzio , esistono casi a cui il giudice può rapportarsi per analogia , vale a dire per somiglianza in modo tale da colmare le lacune della legge.
All'università più volte a diritto di famiglia mi hanno detto che la tendenza dominante è quella di un 'interpretazione larga dei legami affettivi , in grado di ricomprendere le varie fattispecie di famiglie anomale che sono sempre più diffuse.
Io credo che difficilmente la gente vada a giudizio per una cosa simile a meno che non ci sia una sentenza di divorzio in cui si parla della separazione dei beni e della loro attribuzione.
nel caso specifico, visto che la ragazza aveva detto che non era una questione di soldi io ho pensato che se proprio si vuole ricorrere in giudizio l'unica cosa che si poteva obbiettare era la riassegnazione dell'animale per ambiente non idoneo perchè altre cose non ne vedo.
Poi non sono un'avvocato , conosco i principi non come si attua in realtà la legge.
io lascerei perdere come ho fatto a mio tempo ma soprattutto non darei soldi a una persona simile perchè troverebbe comunque il modo di continuare a perseguitarmi visto che l'obbiettivo per lui non è il cane.
e' difficile fare una cessione in questo caso visto che c'è così tanto rancore.
E' poi il valore non si determina in astratto , anzi nel suo caso , con le dovute prove , si tratterebbe di estorsione visto la somma sproporzionata rispetto al valore del cane


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amyking

Registrato dal: 20-03-2007
| Messaggi : 759
  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 09:07   
leggete qui...

http://lnx.papaseparati.org/psitalia/fisco-e-societ-/battaglia-tra-ex-conviventi-sequestrato-il-cane.html





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amyking

Registrato dal: 20-03-2007
| Messaggi : 759
  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 09:18   
La minaccia fondata sull'assunto che sia lui l'intestatario del cane all'anagrafe canina non tiene conto del fatto che il cane non è un bene mobile registrato, pertanto, benché intestato a Caio, il cane può aver sviluppato una relazione affettiva con Tizia. Inoltre l'anagrafe canina non dispone alcun controllo sulla veridicità di quanto affermato dal richiedente: di solito ci si presenta dal veterinario autorizzato, si fa il microchip per il cane e questo determina l'immediata intestazione. La ratio del microchip è quella di poter risalire all'identità del padrone che, però, va inteso in senso ampio quando il cane convive all'interno di un nucleo famigliare.
Tale mia interpretazione è suffragata, almeno quando ci si trovi in regime matrimoniale, dalla giurisprudenza che, di recente, attraverso un'ordinanza resa dal Presidente del Tribunale di Foggia, in sede di provvedimenti temporanei in una causa di separazione, affidava il cane al marito indipendentemente dall'intestazione formale. Il giudice ha così privilegiato l'interesse materiale e spirituale-affettivo dell'animale conteso, affidando lo stesso al coniuge che, secondo la sommaria istruttoria, era risultato essere quello che maggiormente assicurava il migliore sviluppo possibile della identità dell'animale (in questo caso l'ex marito, a differenza di quanto accade usualmente per un figlio minore), lasciando al coniuge risultato meno idoneo (la moglie) la possibilità del cosiddetto "diritto di visita" per alcune ore determinate nel corso della giornata.
Il magistrato foggiano si è, quindi, pronunciato, affermando che "il giudice della separazione può ben disporre, in sede di provvedimenti interinali, che l'animale d'affezione, già convivente con la coppia, sia affidato ad uno dei coniugi con l'obbligo di averne cura, e statuire a favore dell'altro coniuge il diritto di prenderlo e tenerlo con sé per alcune ore nel corso di ogni giorno".
L'ordinanza è interessante e, di fatto, applica per analogia quanto previsto dal codice civile per i figli minori, ma non è risolutiva del problema. Peraltro voi non siete sposati, quindi alla stato attuale tu, dal punto di vista legale, sei stata un detentore temporaneo, obbligata,quindi, e dovrebbe quindi alla restituzione immediata dell'animale al suo intestatario.
Il tentativo in giudizio io l'avrei fatto,però, dimostrando che l'animale ha sviluppato una relazione affettiva privilegiata con te che te ne sei presa cura in modo prevalente e per questo chiedere "l'affido congiunto" del cane perchè ciò rappresenta il bene dell'animale stesso.
Un giudice può stabilire a chi affidare il cane scegliendo di affidarlo all'intestatario del microchip oppure, nel solco di una nuova giurisprudenza nascente dall'aumento delle famiglie di fatto con animali ed stabilire con gli ordinari mezzi processuali, prove, perizie e testimonianze, stabilire chi è il "reale" padrone del cane.
Voi non eravate nemmeno conviventi e questo, onestamente mi preoccupa di più rispetto all'intestazione del microcip....


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clelia

Registrato dal: 15-10-2010
| Messaggi : 1188
  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 11:10   
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08-11-2011 alle ore 09:18, amyking wrote:
La minaccia fondata sull'assunto che sia lui l'intestatario del cane all'anagrafe canina non tiene conto del fatto che il cane non è un bene mobile registrato, pertanto, benché intestato a Caio, il cane può aver sviluppato una relazione affettiva con Tizia. Inoltre l'anagrafe canina non dispone alcun controllo sulla veridicità di quanto affermato dal richiedente: di solito ci si presenta dal veterinario autorizzato, si fa il microchip per il cane e questo determina l'immediata intestazione. La ratio del microchip è quella di poter risalire all'identità del padrone che, però, va inteso in senso ampio quando il cane convive all'interno di un nucleo famigliare.
Tale mia interpretazione è suffragata, almeno quando ci si trovi in regime matrimoniale, dalla giurisprudenza che, di recente, attraverso un'ordinanza resa dal Presidente del Tribunale di Foggia, in sede di provvedimenti temporanei in una causa di separazione, affidava il cane al marito indipendentemente dall'intestazione formale. Il giudice ha così privilegiato l'interesse materiale e spirituale-affettivo dell'animale conteso, affidando lo stesso al coniuge che, secondo la sommaria istruttoria, era risultato essere quello che maggiormente assicurava il migliore sviluppo possibile della identità dell'animale (in questo caso l'ex marito, a differenza di quanto accade usualmente per un figlio minore), lasciando al coniuge risultato meno idoneo (la moglie) la possibilità del cosiddetto "diritto di visita" per alcune ore determinate nel corso della giornata.
Il magistrato foggiano si è, quindi, pronunciato, affermando che "il giudice della separazione può ben disporre, in sede di provvedimenti interinali, che l'animale d'affezione, già convivente con la coppia, sia affidato ad uno dei coniugi con l'obbligo di averne cura, e statuire a favore dell'altro coniuge il diritto di prenderlo e tenerlo con sé per alcune ore nel corso di ogni giorno".
L'ordinanza è interessante e, di fatto, applica per analogia quanto previsto dal codice civile per i figli minori, ma non è risolutiva del problema. Peraltro voi non siete sposati, quindi alla stato attuale tu, dal punto di vista legale, sei stata un detentore temporaneo, obbligata,quindi, e dovrebbe quindi alla restituzione immediata dell'animale al suo intestatario.
Il tentativo in giudizio io l'avrei fatto,però, dimostrando che l'animale ha sviluppato una relazione affettiva privilegiata con te che te ne sei presa cura in modo prevalente e per questo chiedere "l'affido congiunto" del cane perchè ciò rappresenta il bene dell'animale stesso.
Un giudice può stabilire a chi affidare il cane scegliendo di affidarlo all'intestatario del microchip oppure, nel solco di una nuova giurisprudenza nascente dall'aumento delle famiglie di fatto con animali ed stabilire con gli ordinari mezzi processuali, prove, perizie e testimonianze, stabilire chi è il "reale" padrone del cane.
Voi non eravate nemmeno conviventi e questo, onestamente mi preoccupa di più rispetto all'intestazione del microcip....




A questo punto però il cane con chi viveva ? Visto che si vantava un legame affettivo forte con il cane e una relazione di 3 anni io pensavo che almeno convivessero
A questo punto non si può proprio fare nulla
interessante discussione però


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rubs84

Registrato dal: 07-11-2011
| Messaggi : 10
  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 11:18   
Io stavo a casa sua, avevo le chiavi di casa sua...e quando magari la mattina avevo necessità di andare all'università dormiva a casa dei miei in modo tale che il giorno successivo non rimaneva da solo..io vivevo praticamente a casa sua solo quando l'ho lasciato gli ho restituito le chiavi di casa!


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clelia

Registrato dal: 15-10-2010
| Messaggi : 1188
  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 11:44   
Penso che dovresti avere qualcosa che attesti la convivenza, per esempio io ho convissuto per 8 anni e i contratti di affitto venivano firmati insieme. Almeno la residenza avresti dovuto dichiararla a casa sua.Altrimenti è difficile fare qualcosa , se il cane era a casa sua non so neanche se puoi essere considerarata detentrice delll'animale.
Hai fatto giurisprudenza , lo sai che non si tratta di giusto o sbagliato , si tratta di avere prove a sostegno delle proprie ragioni.
Putroppo è così
Mi dispiace davvero, magari effettivamente un giorno il cane non lo vorrà più (tipo quando sarà grande) e te lo ridarà


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Annas
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Registrato dal: 20-02-2009
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  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 15:04   
Appunto, il cane è intestato a lui (asl e pedigree), non c'è una convivenza vera documentata, in più stiamo parlando di poco più di un cucciolo.
Non comprendo perchè il giudice dovrebbe assegnarlo a lei che lo reclamerebbe solo in base a ragioni affettive. Senza contare che con la durata media dei giudizi civili chissà quando si otterrebbe una sentenza definitiva.
A parte quello che ho già ribadito (la rottura è appena avvenuta e tutta la faccenda è al momento governata da una forte tensione emotiva che andrà a scemare con il tempo), ma volendo parlare di vie legali forse sarebbe un caso ove ricorrere a un tentativo di mediazione professionale, purtroppo la mediazione obbligatoria non è ancora entrata in vigore


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clelia

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  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 15:36   
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08-11-2011 alle ore 15:04, Annas wrote:
Appunto, il cane è intestato a lui (asl e pedigree), non c'è una convivenza vera documentata, in più stiamo parlando di poco più di un cucciolo.
Non comprendo perchè il giudice dovrebbe assegnarlo a lei che lo reclamerebbe solo in base a ragioni affettive. Senza contare che con la durata media dei giudizi civili chissà quando si otterrebbe una sentenza definitiva.
A parte quello che ho già ribadito (la rottura è appena avvenuta e tutta la faccenda è al momento governata da una forte tensione emotiva che andrà a scemare con il tempo), ma volendo parlare di vie legali forse sarebbe un caso ove ricorrere a un tentativo di mediazione professionale, purtroppo la mediazione obbligatoria non è ancora entrata in vigore



Annas, l'utente prima di me è stato chiarissimo in merito.. come al solito non vuoi ascoltare gli altri
Sai cosa ti dico .. abbiamo espresso tutti un'opinione, l'utente valuterà
A me ha interessato solo il discorso giuridico ... ho intestato a me la gatta e sapere grazie all'altro utente cosa potrebbe in concreto succedere mi è stato molto utile



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Annas
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  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 15:48   
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08-11-2011 alle ore 15:36, clelia wrote:
Quote:

08-11-2011 alle ore 15:04, Annas wrote:
Appunto, il cane è intestato a lui (asl e pedigree), non c'è una convivenza vera documentata, in più stiamo parlando di poco più di un cucciolo.
Non comprendo perchè il giudice dovrebbe assegnarlo a lei che lo reclamerebbe solo in base a ragioni affettive. Senza contare che con la durata media dei giudizi civili chissà quando si otterrebbe una sentenza definitiva.
A parte quello che ho già ribadito (la rottura è appena avvenuta e tutta la faccenda è al momento governata da una forte tensione emotiva che andrà a scemare con il tempo), ma volendo parlare di vie legali forse sarebbe un caso ove ricorrere a un tentativo di mediazione professionale, purtroppo la mediazione obbligatoria non è ancora entrata in vigore



Annas, l'utente prima di me è stato chiarissimo in merito.. come al solito non vuoi ascoltare gli altri




Conosco bene l'utente e la stimo molto, lei lo sa.
Non stavo contraddicendo la sua analisi competente, visto che Amy è avvocato e particolarmente sensibile al tema degli animali.
Stavo esprimendo i miei pensieri sull'argomento, che secondo me deve trovare una sintesi tra aspetto legale ed aspetto emotivo, anche come sostanza di un consiglio in un forum del genere.

Mi resta incomprensibile come tu in così poche interazioni ti ritenga in grado di affermare che io non ascolti gli altri ("come al solito" addirittura) quando non mi conosci nè come utente nè tantomeno come persona.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Annas il 08-11-2011 15:48 ]


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amyking

Registrato dal: 20-03-2007
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  Post Inserito 08-11-2011 alle ore 16:17   
Questa è norma che è in attesa di approvazione:
l'articolo 455-ter del codice civile:
“1. Per gli animali familiari, in caso di separazione di coniugi il Tribunale in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o comunione dei beni e a quanto
risultante dai documenti anagrafici dell’animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole, e se del caso degli esperti di comportamento animale, ne attribuisce l’affido esclusivo o condiviso alla parte
in grado di garantire loro la sistemazione migliore inerente il profilo della protezione degli animali.
Il Tribunale ordinario è competente a decidere in merito anche in caso di cessazione della
convivenza more uxorio.”.
Il senso è quello di riconoscere all'animale il diritto di continuare a vivere con chi possa garantirgli il maggior benessere.
Nel caso specifico, i "contendenti" non sono nemmeno conviventi da quello che mi è parso di capire per cui la tutela giuridica mi pare poco presente; condivido il commento di Anna sul fatto che gli animi sono molto accesi ma anzichè invocare la mediazione civile,obbligatoria solo in certe materie, suggerirei la mediazione familiare, che ,metterebbe in luce il rapporto sottostante.
E' evidente che il cane è solo il pretesto della lite e che le motivazioni profonde del conflitto sono ben altre (l'ingerenza della madre di lui...); chiarite le motivazioni della fine del rapporto, penso che lui sarà più propenso a scendere a patti sul cane che, comunque, non è per lui l'interesse principale; in questo caso sarà più facile introdurre la possibilità di un accordo.
Nel frattempo,suggerirei di inasprire comunque la relazione perchè queto alimenta ancora di più il conflitto che, in questa situazione, corre il rischio di diventare un legame più forte dell'amore che fu.
Ragion per cui...evitiamo di litigare....



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