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   Hanno ucciso l'orsa Daniza

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AutorePagina: 5 di 5
Annas
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Registrato dal: 20-02-2009
| Messaggi : 14347
  Post Inserito 16-09-2014 alle ore 23:26   
Ora sembra addirittura che il fenomeno abbia inventato tutto per avere il risarcimento dallo Stato che gli,avrebbe consentito di sistemare alcune pendenze economiche...


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Anna49
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  Post Inserito 04-10-2014 alle ore 18:03   
DANIZA. IL FUNGAIOLO HA MENTITO IN OSPEDALE

Trento (1 ottobre 2014) Si stringe anche se ancora in maniera ufficiosa sempre più il cappio attorno al collo del fungaiolo che ha dichiarato di essere stato aggredito un mese e mezzo fa esatto dall'orsa Daniza che per difendere i suoi cuccioli si sarebbe limitata a un piccolo graffio sulla gamba del fungaiolo. Ora dopo ora emergono invece le contraddizioni dell'uomo. Infatti pare certo oramai che la prova della sua menzogna si trovi proprio nei verbali della sua visita in ospedale DOVE NON SAREBBE STATA EFFETTUATA LA PROFILASSI PREVISTA IN SEGUITO ALL'AGGRESSIONE DI UN ANIMALE SELVATICO a partire dal fatto che non sarebbe stata praticata al fungaiolo la puntura antirabica obbligatoria in questi casi, ma non è la sola situazione non chiara della vicenda, anche se questa una volta confermata (usiamo il condizionale proprio per rispetto alle indagini in corso anche se siamo certi per testimonianza diretta di quello che sosteniamo) non sarebbe l'unica incongruenza, ma sicuramente una delle più sospette, cosi come è sospetto il fatto che le carte potrebbero essere tutte o in parte sparite o in procinto di sparire. Infatti se venisse fuori che il fungaiolo è in realtà un bracconiere, come ci sussurrano persone fidate del luogo e che lo stesso nel bosco non si era recato per raccogliere funghi ma per cacciare di frodo, e che in ospedale non è stata seguita la profilassi antirabica il fungaiolo non solo non potrebbe più tenere in piedi il castello di menzogne che ha portato alla morte di Daniza, ma soprattutto non potrebbe nemmeno più chiedere il risarcimento in quanto non ci sarebbe la prova dell'avvenuta aggressione da parte di Daniza. AIDAA dunque chiede con forza alla procura di Trento il sequestro delle carte dell'intervento al pronto soccorso e di tutti i documenti inerenti ai fatti avvenuti nei giorni precedenti alla presunta aggressione sulle quali vi sono ancora molte ombre da chiarire e dubbi da fugare, ma ci torneremo. Nulla resterà impunita. Daniza merita tutta la nostra attenzione e la nostra giusta vendetta legale.
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maledetto…è come se Daniza fosse morta due volte


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lillina
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Registrato dal: 15-04-2006
| Messaggi : 51796
  Post Inserito 04-10-2014 alle ore 18:37   
Morta due volte per miserevole cattiveria vigliacca umana


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Le_Chat

Registrato dal: 12-08-2010
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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 12:41   


04-10-2014 alle ore 18:03, Anna49 wrote:
DANIZA. IL FUNGAIOLO HA MENTITO IN OSPEDALE

Infatti pare certo oramai che la prova della sua menzogna si trovi proprio nei verbali della sua visita in ospedale DOVE NON SAREBBE STATA EFFETTUATA LA PROFILASSI PREVISTA IN SEGUITO ALL'AGGRESSIONE DI UN ANIMALE SELVATICO a partire dal fatto che non sarebbe stata praticata al fungaiolo la puntura antirabica obbligatoria in questi casi



E quindi le sue ferite a che cosa sarebbero state dovute?


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Yuzuriha

Registrato dal: 14-01-2009
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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 21:20   
OT: io quel video lo conosco...cos'è? E' un film? Ho l'impressione che sia un film che ho visto da bambina


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Yuzuriha

Registrato dal: 14-01-2009
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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 21:25   
Trovato!

http://www.imdb.com/title/tt0095800/?ref_=fn_al_tt_1

Oh che film guardavo già da piccina?


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Anna49
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Registrato dal: 14-05-2012
| Messaggi : 8053
  Post Inserito 20-10-2014 alle ore 14:40   
Lo scandalo dell’orsa reclusa da tre anni: “È figlia di Daniza liberatela subito”
Trento, catturata nel 2011 e portata in un recinto col filo elettrico. La Provincia: “Era un pericolo”. La Lav: “Gravissimo”

di GIUSEPPE CAPORALE

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20 ottobre 2014

Lo scandalo dell’orsa reclusa da tre anni: “È figlia di Daniza liberatela subito”TRENTO. C’è un’orsa segregata, in Trentino. Rinchiusa in un recinto da tre anni e condannata a viverci fino alla morte. La sua prigione è un terreno di tremila metri quadrati di proprietà della Provincia di Trento, diviso in due gabbie di ferro con un filo elettrificato. È qui che i plantigradi considerati "problematici" e "irrecuperabili" vengono rinchiusi dagli agenti del corpo provinciale dell’ufficio foreste e fauna.

Ed è qui che vive dal maggio del 2011 l’orsa DJ3, che nel suo nome in codice (stabilito dal protocollo del progetto di ripopolamento degli orsi Life Ursus) porta il segno di riconoscimento di sua madre: Daniza, l’orsa rimasta uccisa un mese e mezzo fa, qui in Trentino, durante la cattura. In questo stesso recinto, all’interno del centro forestale di Casteller, a Trento, sarebbe dovuta finire anche Daniza, se l’ultimo tentativo di catturarla fosse andata a buon fine. Invece, la dose eccessiva di narcotico utilizzata dagli agenti provinciali l’ha uccisa. Quando questo accadeva, DJ3 viveva reclusa già da tre anni. E neanche gli animalisti lo sapevano.

Se i due cuccioli che Daniza aveva con sé il giorno della morte ora sono soli e a forte rischio tra le montagne del Trentino, seppure monitorati dalla Provincia due volte al giorno con tanto di immagini sul sito dell’ente, la sorte della figlia più grande, DJ3, è già segnata, nel silenzio generale. Dalla gabbia in cui è stata rinchiusa nel maggio del 2011 non uscirà più. "Fu deciso di catturarla dopo quindici tentativi di rieducazione", spiega Maurizio Zanin, dirigente dell’ufficio foreste e fauna della Provincia di Trento.

"La trovammo più volte nel centro abitato. Razziava gli allevamenti, era un serio rischio per la popolazione. Fu presa in Val Algone, nelle Giudicarie. Fu applicato un provvedimento urgente che ordinava la rimozione dell’esemplare, pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica".

DJ3 rimarrà qui fino alla sua morte, conferma Zanin: "Non ci sono le condizioni per liberarla. È troppo pericolosa. Dobbiamo tutelare il progetto e la salvaguardia della popolazione è un passaggio fondamentale e non eludibile". Un ergastolo che potrebbe durare altri trent’anni, visto che l’esemplare ne ha dieci e l’aspettativa di vita è di quaranta. "Per noi è un intervento estremo: nella gran parte dei casi problematici, tentiamo la strada della rieducazione, ma stavolta non era possibile".

L’orsa reclusa mangia una volta al giorno, quasi sempre frutta. "Quando poi troviamo nei boschi della selvaggina lasciata dai cacciatori, gliela portiamo". Suo padre è Jose, uno dei primi orsi prelevati in Slovenia e trasferiti in Trentino per dare il via a un progetto europeo finanziato con quattro milioni di euro di fondi pubblici, poi gestito dalla Provincia di Trento. "È nostro dovere tenere insieme la corretta gestione del progetto con le necessità del territorio - aggiunge Zanin - I cinquanta orsi che girano per le Dolomiti entrano spesso in contatto con la popolazione. Se gli animali compiono razzie in aperta montagna, tocca agli allevatori comprendere che non si può far altro che conviverci, e noi non assicuriamo risarcimenti e indennizzi. Ma quando i plantigradi minacciano i centri abitati, siamo costretti a intervenire duramente".

"Devono liberare quell’orso, subito" tuona Gianluca Felicetti, presidente nazionale della Lav, interpellato da Repubblica. "È assurdo tenerlo recluso, significa maltrattare un animale protetto, tutelato da norme europee. Rappresenta il tradimento del progetto che hanno sottoscritto". E aggiunge "Abbiamo chiesto più volte di entrare in quel centro per vedere quanti animali ci sono e come vengano trattati. Ma nonostante le tante richieste inviate al presidente della Provincia, Ugo Rossi, non siamo mai stati autorizzati. Ora chiediamo che sia una commissione di esperti a valutare le condizioni di salute di Dj3 e il suo immediato reinserimento in natura. Non hanno certo chiesto a questi orsi di venire a ripopolare il Trentino. Possono sempre portarli altrove".

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per una Daniza della quale abbiamo conosciuto la triste e tragica storia ce ne sono state e ce ne sono tante ancora, che vergogna..


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