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  >>  Gatto  >>  Micio 15anni fibrosarcoma-Consiglio rimedi nausea - Discussione n 87345 - PermaLink
   Micio 15anni fibrosarcoma-Consiglio rimedi nausea

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AutorePagina: 2 di 4
monika71

Registrato dal: 23-06-2013
| Messaggi : 867
  Post Inserito 17-07-2014 alle ore 19:20   
Ma infatti non capisco neanche io perchè malgrado questi vaccini continuano da anni a mietere vittime, non li ritirano dal commercio.
La mia vet per esempio non vaccina mai nessun gatto per la felv, anche se io ho il dubbio che anche il trivalente può provocare il fibrosarcoma. I miei fino ad ora sono stati sempre vaccinati e spero non succeda mai niente.


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MilenaF

Registrato dal: 29-06-2012
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  Post Inserito 19-07-2014 alle ore 13:37   
Non sono i vaccini, il problema, né altri tipi di farmaci, ma il mezzo utilizzato, l'iniezione.
Vi riporto cosa ha scritto la vet Calzini



24-05-2014 alle ore 23:45, calzinimaya wrote:
il fibrosarcoma INIEZIONE-indotto non è dovuto ai farmaci in se, è conseguenza di una risposta anomala dell'organismo di questi gatti al piccolo trauma dovuto all'iniezione.


Io avevo letto un articolo in cui si parlava dell'opportunità di vaccinare sulla coda: pare che il farmaco agisca ugualmente, e sia un punto più facilmente trattabile chirurgicamente nel malaugurato caso di fibrosarcoma da inoculo.
Non so se poi dalla sperimentazione si sia passati all'azione..


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misito99

Registrato dal: 09-07-2014
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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 22:39   
Ciao a tutti, scusate se sono sparita per così tanto tempo, ma la situazione si è complicata, e non ho avuto il tempo di aggiornare prima. Intanto, grazie a tutti per i consigli e le indicazioni; dato che l’argomento non è semplice, e che mi sembra si generano discussioni importanti, vorrei cercare di tenere distinte le cure fatte e i risultati (ahimè come leggerete non buoni) dai miei commenti personali. Sperando che possa essere in qualche modo utile, come lo sono state finora per me tutte le cose che ho letto.

Intanto, ecco la puntata sulle cure “alternative” fatte fino ad ora. Questo è l’elenco:
-Da dicembre fino a marzo ha preso un integratore per il fegato
-A gennaio: coenzyme compositum +ubichinum compositum +viscum compositum+arnica compositum, sottocute, alternati per 20 giorni (i primi tre contro il tumore, l’arnica come antiinfiammatorio)
-Marzo: glioxal compositum (10 volte),+ catalizzatori dell’acido citrico (4 volte), tutti sottocute (contro il tumore) + un complesso composto da estratto secco standardizzato di Ortosifone, Desmodio, Crisantemo, Vitamine del gruppo B (per il fegato) + un composto di Metilsulfonilmetano, Zinco Bisglicinato, Rame bisglicinato, Amido di riso, Silice Colloidale (per il sistema immunitario, mucose, e articolazioni).
-inizio Giugno: oticatal (20 volte) citrocatal (20 volte) +immunostimolante vegetale (10 volte), somministrati oralmente (i primi contro il tumore, l’altro per il sistema immunitario) + un rimedio omeopatico per drenare le tossine del sistema linfatico (con Abies pectinata, Alnus glutinosa, Betula pubescens, Castanea sativa , Fagus sylvatica, Juglans regia, Prunus spinosa, Quercus peduncolata, Ribes nigrum, Rosa canina, Viburnum lantana, Vitis vinifera)
-da inizio Luglio ad ora sta continuando il rimedio omeopatico per drenare le tossine del sistema linfatico, a cui si sono aggiunti aggiunti un complesso con Vit. E, Olio di fegato di chimera, Olio di fegato di squalo(per il sistema immunitario, la detossificazione dai metalli pesanti e azione antineoplastica) + un rimedio omeopatico per aiutare il fegato (Composizione: Alnus incana, Carpinus betulus, Cascarilla, Chelidonium majus, Cholesterinum, Corylus avellana, Cynara scolymus, Diaspro verde, Fegato, Fel suis, Juniperus commu., Lazulite, Lycopodium clavatum, Natrium sulphuricum, Nux vomica, Pancreas, Phosphorus, Rene, Rhamnus frangula, Rosmarinus off., Secale cereale, Surrene, Taraxacum off., Urtica urens) + un rimedio omeopatico per aiutare i reni (composizione: Apis mellifica, Bacinetto renale, Belladonna, Berberis vulgaris, Betula verrucosa, Calluna vulgaris, Cantharis , Chimaphila umbellata, Coccus cacti, Equisetum arvense, Fagus sylvatica, Formica rufa, Juniperus communis, Mercurius corrosivus, Pareira brava, Petroselinum sativum, Populus nigra, Pyrogenium suis, Rene, Sabal serrulata, Sarsaparilla, Senecio vulgaris, Solidago virga aurea, Uncaria tomentosa, Uretere, Uretra, Uva ursi, Vaccinium myrtillus, Verbascum thapsus, Vescica).
Effetti sul tumore non mi sembra ce ne siano. Si è ripresentato comunque, e ha continuato a diffondersi. Non posso dire se senza sarebbe andato più veloce.
A parte i rimedi per cercare di rallentare il tumore e quelli per rinforzare il sistema immunitario, gli altri sono per contrastare gli effetti della chemioterapia: dopo l’elettrochemio infatti era tutto infiammato (se lo toccavo aveva fastidio, le orecchie gli si erano infiammate, gli sono caduti parte dei baffi); e inoltre anche l’elettrochemio ha effetti collaterali sistemici, anche se meno rispetto a una chemio tradizionale.
L’infiammazione generale è passata, non ha più fastidio quando lo tocco. Le analisi fatte a fine luglio (le posto sotto) sono abbastanza buone, tranne per i reni un po’ in sofferenza.
Poi, come avevo già scritto, con la chemio ha cominciato ad avere la nausea. Il vet quindi mi ha aggiunto: la nux vomica (consigliandomi di farla sottocutanea, io ho rifiutato e ho scelto di dargliela per bocca), e un complesso composto da una pasticca di fermenti lattici (lactobacillus rhamnosus, acidophilus, casei, plantarum, bifidum, vitamina b6) ed una di estratti secchi di mirtillo, zenzero, camomilla matricaria), da fare per 15 giorni; a fine luglio, dietro indicazione del nuovo vet omeopata, ho sostituito la nux vomica in fiale con quella in granuli, il complesso di fermenti con un altro (lactobacillus rhamnosus, acidophilus, casei, bifidum), e di estratti dò solo lo zenzero, preparatomi appositamente dal farmacista.



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misito99

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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 22:43   
Ecco (spero...) le analisi


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calzinimaya
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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 22:45   


17-07-2014 alle ore 19:20, monika71 wrote:
Ma infatti non capisco neanche io perchè malgrado questi vaccini continuano da anni a mietere vittime, non li ritirano dal commercio.
La mia vet per esempio non vaccina mai nessun gatto per la felv, anche se io ho il dubbio che anche il trivalente può provocare il fibrosarcoma. I miei fino ad ora sono stati sempre vaccinati e spero non succeda mai niente.



perchè a fronte di qualche caso di fibrosarcoma ci sono centinaia di vite feline salvate dalla felv...
non concordo assolutamente con il non vaccinare per la felv gatti che escono, ci sono vaccini non adiuvati che minimizzano il rischio di fibrosarcomi e ribadisco che non è il vaccino felv il problema


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calzinimaya
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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 22:47   


19-07-2014 alle ore 13:37, MilenaF wrote:
Non sono i vaccini, il problema, né altri tipi di farmaci, ma il mezzo utilizzato, l'iniezione.
Vi riporto cosa ha scritto la vet Calzini



24-05-2014 alle ore 23:45, calzinimaya wrote:
il fibrosarcoma INIEZIONE-indotto non è dovuto ai farmaci in se, è conseguenza di una risposta anomala dell'organismo di questi gatti al piccolo trauma dovuto all'iniezione.


Io avevo letto un articolo in cui si parlava dell'opportunità di vaccinare sulla coda: pare che il farmaco agisca ugualmente, e sia un punto più facilmente trattabile chirurgicamente nel malaugurato caso di fibrosarcoma da inoculo.
Non so se poi dalla sperimentazione si sia passati all'azione..



vaccinare sulla coda presenta un problema non indifferente...fa male perchè il sottocute è minimo.
quindi il proprietario che vede il gatto preso per la coda urlare cambia veterinario alla velocità della luce...
verissimo che sarebbe fantastico per un approccio chirurgico molto più semplice.


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misito99

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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 23:01   
Scusate ho scansionato le immagini e ho provato a inviarle come foto, mi dice che sono state inviate ma non le vedo, è normale?


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misito99

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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 23:02   
Intanto vi aggiorno sul resto...
A fine luglio sono andata dal nuovo veterinario omeopata, e ha fatto analisi del sangue (vediamo se riesco a postarle) e una lastra ai polmoni, che per fortuna sono puliti. Sono tornata dall’oncologo. Dato che il tumore continua a diffondersi, ha deciso di cambiare il farmaco (clorambucile) con il ciclofosfamide, da dare ogni giorno. Prima di iniziare la cura ho voluto sentire un altro parere, quindi ho chiamato l’oncologo di Milano (non ho parlato direttamente con lui, ma con un collaboratore), che mi ha confermato che sia il farmaco usato in precedenza che questo sono indicati. In aggiunta al pantoprazolo, il mio oncologo mi ha dato delle gocce di un concentrato alcalino da mettere nell’acqua, per alcalinizzarla e aumentare il PH, in modo da abbassare ulteriormente l’acidità, che favorisce lo sviluppo del tumore. Per i reni, mi ha consigliato di dargli alimentazione e acqua specifica. Il cinque agosto ho cominciato la terapia, ma dopo tre giorni di nuovo la nausea; ha cominciato a mangiare poco e a vomitare, ha vomitato un paio di volte, era abbastanza abbacchiato. Ho risentito l’oncologo e siamo passati a una terapia a giorni alterni, per la nausea non mi ha dato altro, perché sta già prendendo il pantoprazolo. La situazione al momento è questa:
-per la nausea sta abbastanza bene; vomita un paio di volte la settimana, non sembra particolarmente sofferente, mangia regolarmente.
-per il tumore, continuano a spuntare nuovi noduli, che crescono un po’ e poi si rimpiccioliscono fino quasi a scomparire.



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misito99

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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 23:08   
Poi, ho provato a ragionare un pò su come è andato questo percorso e i perché delle decisioni che ho preso, e questo lenzuolo è il risultato. Per il primo intervento, mi sono affidata al veterinario (e alla sua collaboratrice) perché è quello che ha salvato Micio ormai quindici anni fa, quando lo raccolsi che era uno scheletrino sporco e malatissimo, quasi moribondo, e perché ignoravo completamente l’esistenza di tutte le varie specializzazioni della medicina veterinaria, per me esisteva semplicemente il veterinario che “fa tutto”. Ho smesso di fidarmi alla luce delle cose che ho imparato, ahimè, dopo, perché penso che il veterinario in questione:
- prima dell’intervento avrebbe dovuto dirmi subito che tipo di tumore sospettava, e prospettarmi le diverse possibilità sia di intervento che di cura (compresa la tac prima, non dopo, l’intervento, e l’elettrochemio, che va fatto durante l’intervento), e anche che c’era la possibilità di consultare veterinari specialisti.
-l’unica cura che mi ha proposto è stato il cortisone. Cito “si può provare il cortisone, che rallenta un po’ il tumore, o fare una tac per vedere a che punto è il tumore (detto dopo l’intervento) e forse la chemio, ma non do grossi risultati”, così, genericamente.
-la presenza, quando sono andata per i controlli postoperatori, di un gatto operato dallo stesso per tre volte nel giro di due mesi, con il tumore che continuava a progredire, e chirurgia e cortisone come unica proposta di cura alla proprietaria.
-il fatto che il tumore si è ripresentato dopo un mese, lungo la cicatrice, ed è stato interpretato come noduli dovuti all’infiammazione dell’intervento.
-ho dovuto aspettare quasi un mese (c’erano le feste di natale di mezzo?) per avere il risultato dell’istologico, e sollecitarlo varie volte.
Come ho scritto in precedenza, ho scelto di non fare il cortisone, perché l’esperienza con una gattina di mia madre era stata devastante, e ho cominciato a informarmi. La mia fonte di informazione è stata un’amica veterinaria, e soprattutto internet, sia i vari forum, sia quando le ho trovate pubblicazioni di studi veterinari, italiani e inglesi. Ho consultato un’oncologa che mi ha proposto tac, nuovo intervento e chemio via vena. Ho deciso di non fare la chemio via vena, perché ovunque ho letto che su questo tipo di tumore funziona poco, e ho deciso per il secondo intervento e l’elettrochemio, perché da quanto ho letto viene riportatata come la più efficace per il fibrosarcoma.
Per il secondo intervento, mi sono fidata del veterinario intanto per forza di cose, perché a Roma, almeno fino a Febbraio, a quanto ho saputo era l’unico a praticare l’elettrochemio, e perché durante la visita mi è sembrato competente, ha risposto a tutte le mie domande, e molto disponibile. La cosa su cui sono molto dubbiosa, col senno di poi, è il fatto che abbia operato senza TAC. Avevo letto che per operare un fibrosarcoma è fortemente consigliata, il veterinario che ha operato (e anche altri che ho sentito in seguito) dicono che si può fare un buon lavoro anche senza, anche in considerazione del fatto che Micio ha quindici anni, e avrebbe dovuto sostenere due anestesie a breve distanza, più quelle per l’elettrochemio. Mi resta il dubbio che su questa cosa il veterinario abbia preso una cappellata e che con la TAC il micio avrebbe avuto qualche possibilità in più; tornando indietro, considerando l’alta possibilità che il fibrosarcoma ritorni, tra diminuire il rischio di recidive e il rischio dell’anestesia, sceglierei quest’ultimo, e la farei, ma non è una decisione facile. Ho scelto di continuare a fidarmi, perché nel postoperatorio, nei controlli e nelle cure proposte quando il mostro è tornato, mi è sembrato attento, disponibile e competente. Ho deciso però anche di non fidarmi mai più a scatola chiusa di nessuno, come ho fatto per il primo intervento, e di chiedere comunque un secondo parere prima di iniziare le terapie; ho sentito in diversi momenti un centro specialistico in oncologia veterinaria di Roma, due veterinari omeopati e il luminare di Milano (non ho parlato con lui, con un collaboratore). Tutti hanno concordato con le terapie proposte e mi hanno detto che il veterinario oncologo che mi segue è uno dei migliori e uno dei più aggiornati in questo campo.
Per quanto riguarda le terapie “alternative”, ero completamente ignara in materia, anche per me è un mondo nuovo, tranne l’uso di qualche prodotto di fitoterapia a uso umano, quando è possibile, invece dei farmaci, e solo ora comincio faticosamente a orientarmi un po’. Mi sono rivolta al primo omeopata/omotossicologo a gennaio, su consiglio di due amiche a cui aveva salvato due micie date per spacciate da veterinari “allopatici”. Mi è sembrato competente e attento, mi ha proposto le terapie che ho riportato prima, sia per sostenere il micio, sia per contrastare il tumore, anche se mi ha detto chiaramente che il massimo che si poteva sperare era rallentarlo il più possibile. Quello che ad un certo punto non mi ha convinto è stato il modo di somministrazione, perché mi ha fatto dare i medicinali sottocute, tramite iniezione (gli ho fatto più di trenta iniezioni, mi staccherei le mani da sola…). Io intanto ho cominciato a sentire, sia dai veterinari allopatici che mi seguivano (tranne quello del primo intervento, che invece mi ha parlato esclusivamente di sarcoma vaccinale), sia leggendo, anche qui sul forum, che in realtà la causa del tumore nei gatti predisposti sembra non siano i vaccini, quanto piuttosto l’iniezione in sé, e le iniezioni sono quindi sconsigliate.Ho quindi scelto di dargli per bocca le cure proposte, e di chiedere lumi: mi ha dato risposte contrastanti: prima che in realtà non sono i vaccini ma un eccipiente a causare il tumore, poi che in effetti sarebbe meglio non fare troppe iniezioni nei gatti con questa predisposizione, poi quando ho chiesto qualcosa per contrastare la nausea da chemio, di fare la nux vomica con iniezioni sottocutanee. Io mi sono rifiutata e ho deciso di cercare un altro veterinario.
Ora (mi scuso se dopo il lungo silenzio sto inondando il forum ma ci sono ancora alcune cose cu cui vorrei ragionare), la discussione, molto interessante perché ha toccato alcuni dei dilemmi su cui mi macero anch’io, Sul fatto che probabilmente il primo intervento non sia stato fatto come si deve sono abbastanza convinta anch’io. Per quanto riguarda l’esame istologico, io non avevo idea di tutta la faccenda dei margini, pensavo servisse solo a identificare il tipo di tumore. Nel caso del secondo intervento, il discorso che mi è stato fatto mi è sembrato abbastanza sensato (domanda, poi la faccio anche ai vet nell’apposita sezione: se i margini sono sporchi si riopera subito, o serve a capire la possibilità di recidiva?), e io non ne sapevo abbastanza per fare domande più puntuali. Il quesito cosmico: come si fa sapere se è stato fatto tutto a dovere? Penso, semplicemente, che non si possa; possiamo solo augurarcelo. L’istologico (ora lo so…) è fondamentale ma nessuno può dirci, se, per esempio, durante l’intervento si sono cambiati i guanti (sembra che vada fatto più volte, per evitare di spargere in giro le cellule tumorali), abbiano cambiato e disinfettato adeguatamente gli strumenti, e mille altre cose che non sappiamo. Come dice Milena, non siamo veterinari: penso che possiamo solo informarci il più possibile, e chedere tutte le “prove” che si possono avere (come hai fatto giustamente tu, Paco; io, a distanza di mesi, non posso certo chiedere altre verifiche…). Un altro fattore importante, a questo proposito, è il tempo che ci vuole; per me in questo momento, stare dietro a me medesima, casa, lavoro, bipedi e quadrupede, è veramente uno sforzo immane. E un altro fattore, quello economico, soprattutto in tempi così difficili; anche qui, è da gennaio che viaggio sull’orlo del fallimento. Col senno di poi, se a gennaio avessi avuto le prospettive di cure “ufficiali”, probabilmente non avrei investito su quella omeopatiche, alcune delle quali molto costose, mi sono praticamente svenata, ma in quel momento sembravano l’unica possibilità; magari con quei soldi potevo pagare una tac.
Per il discorso dei veterinari: mi sono fatta l’idea che tra i veterinari (così come tra i medici, penso all’ultimo caso passato in televisione…) c’è di tutto, dall’incompetente, al furbo che magari sperimenta o prende percentuali sui medicinali, al professionista onesto e competente, che però può toppare. E misà che a Micio è capitata una buona casistica…
Penso perciò che, come dice Milena, la cosa fondamentale è non arrendersi e fare tutto il possibile, fino dove si può arrivare, sia per quanto riguarda la scelta del veterinario, sia per le risorse economiche (che se sono poche bisogna cercare di sfruttare nel modo migliore...), sia per il tempo che si riesce a investire, anche considerando che ogni micio, e in generale ogni animale, è diverso, e quello che per uno non funziona, a volte per altri si (e noi, Paco, siamo la prova: il tuo gatto con due chemioterapici al giorno non ha nausea, e al mio lo stesso farmaco dà nausea e non mangia, e glielo devo dare a giorni alterni). Da quello che ho letto, ci sono gatti a cui il mostro non è tornato, o è tornato dopo anni, pur non essendo stati operati da un oncologo, senza chemio, e senza tac.
Scusate la lunghezza, e spero di non essere troppo OT, ma credo che alla fine di tutto la cosa fondamentale per riuscire ad aiutare i pelosi nel modo migliore è l’informazione, e spero che tutto questo possa essere in qualche modo utile all'”eventuale lettore silente, che in una notte disperata cerchi "fibrosarcoma" e si ritrovi qui”, in cui io mi sono tanto ritrovata, così come “nella disperazione di quei momenti… alla ricerca di info, notti su notti”. Porca miseria gatta. Oppure: Maremma gatta! (questa l’ho imparata oggi da un toscano…)


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misito99

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  Post Inserito 13-09-2014 alle ore 23:18   
P.S. ho provato una volta a fargli la puntura sulla coda; per quanto lui sia buono e io esperta e abbastanza brava, esperienza da non ripetere mai più! E ovviamente non ci sono riuscita. Ce la potete fare solo voi vet.


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