Vi prego di aiutarmi. intervento di castrazione: gatto in rischio di vita


Pubblicato in: Gatto

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daniele73

Il gatto di cui parlo è un gatto integro di 4 anni, che vive da sempre – figlio della gatta del vicino - in una casa col giardino, in una zona con altri giardini e altri gatti, che trascorre molto tempo in casa ma che quando va fuori è molto aggressivo con i gatti competitori. Nonostante ciò, è sempre rientrato in casa ogni giorno.
E’ sempre stato in ottima salute, finchè circa 45 giorni fa (all’inizio di maggio) è stato colpito da una rinotracheite molto violenta. In quella circostanza è stato necessario un ricovero per tre giorni presso una clinica veterinaria dove ha effettuato decine di analisi e dove purtroppo è stato trovato positivo alla FIV.
Dopo dieci giorni di cure domestiche, a cui il gatto ha reagito benissimo, riprendendo già in due o tre giorni il peso perso e acquistandone dell’altro, mostrando un pelo lucente e uno sguardo profondissimo, il micio ha ripreso la sua vita normale; tuttavia i dottori in clinica hanno vivamente consigliato di castrarlo, sia per una ragione etica – evitare il contagio agli altri gatti – sia perché la castrazione avrebbe placato un po’ il suo temperamento, riducendo di molto i rischi di eventuali pericolosissime infezioni.
In previsione dell’operazione di castrazione, la cliente – cioè la proprietaria del gatto – ha voluto richiedere diversi pareri medici e infine – dopo un consulto con la responsabile sanitaria e direttrice della clinica – ricevute tutte le assicurazioni circa l’opportunità dell’intervento e circa le condizioni del gatto in previsione dello stesso, ha fissato l’intervento per lunedì 25 giugno.

Tra lunedì 25 giugno e ora, tuttavia, qualcosa non è andato per il verso giusto, e la proprietaria-amica del gatto è molto timorosa. Le hanno detto che il gatto è in pericolo di vita, e per lei questo è incomprensibile visto che sino a domenica 24 il gatto era di ottimo aspetto e in ottima salute, vivace a giocoso e con un in più, rispetto a ora - ma questa è un’altra questione – un bel paio di addobbi di natale in splendida vista.

Il resoconto che segue è volutamente dettagliato, proprio per fornire a chi sarà in grado di formulare qualche parere più dati possibili.
E’ necessario da subito chiarire che la cliente è stata sempre gentile verso tutto il personale ospedaliero – che già conosceva e stimava – e che non ha mai tenuto comportamenti polemici, insinuanti o caricaturali, limitandosi solo in certe circostanze a rivolgere domande e chiedere spiegazioni come avrebbe fatto chiunque nelle sue condizioni.
Le frasi tra virgolette sono testuali.

25 giugno, tarda mattinata: intervento di castrazione.
Quando la cliente alle 16.00 circa riceve il gatto dalle mani del chirurgo – che per comodità chiameremo A.M. – il gatto è sporco di sangue (sulla coda, sulle zampe posteriori, anche sul viso). Il gatto è, a detta del chirurgo, “un po’ arrossato perché, facendo il birichino, si è leccato nella zona genitale”.
L’indicazione è di somministrare degli antibiotici (Synulox) e di applicare una pomata cicatrizzante. Per il resto, si può procedere con la dimissione.
Alla successiva domanda della cliente, che chiedeva perché non gli fosse stato applicato il collare di protezione (collare elisabetta), la risposta del chirurgo è stata la seguente: “il collare si applica generalmente alle femmine, perché i gatti di solito non si leccano nella zona genitale”.

25 giugno, pomeriggio: 2° intervento.
Il cliente, ancora in clinica, si accorge che il gatto sanguina dallo scroto: il sanguinamento è modesto ma evidente.
Il gatto macchia di sangue la sua cuccia pochi minuti dopo esservi stato riposto. In merito a questo, e alla richiesta di spiegazioni della cliente, il chirurgo minimizza, attribuendo allo stesso gatto (“la lingua dei gatti è rasposa!”) la responsabilità dell’apertura della ferita. A sua detta, infatti, il gatto avrebbe “riaperto” la zona dell’incisione operatoria raspando con la lingua.
Sollecitato dalla preoccupazione del cliente, il chirurgo decide di verificare l’operato. Riprende con sé il gatto e dopo circa 45 minuti ritorna con la bestiola. Afferma che “il vaso si è allentato in seguito allo sfregamento, che è stato necessario re-intervenire per stringerlo”, e aggiunge che “prima avevo qualche dubbio ora sono sicura al 100%, il gatto non sanguina più”.
Conclude dicendo che “la pomata non è più necessaria”, raccomanda di “tenere il gatto sotto controllo perché è FIV positivo” anche se ammette di “sapere poco o niente di FIV”.
Il gatto si sta risvegliando dalla seconda anestesia, è sporco di sangue in più punti, è inerme e fissa il vuoto con gli occhi spalancati, questa volta con un collare elisabetta.
Il chirurgo dimette il gatto valutando l’intervento pienamente riuscito.

25 giugno, tardo pomeriggio e sera: ricovero del gatto.
Il gatto, appena giunto a casa e liberato dalla gabbietta, è insolitamente nervoso, si lamenta e vacilla, un po’ per il collare un po’ per gli effetti dell’anestesia, che evidentemente incidono sulla sua corretta deambulazione. Dopo qualche minuto la cliente nota sul pavimento alcune piccole chiazze di sangue ma, ricevute tutte le assicurazioni dal chirurgo, pensa che si tratti di macchie formatesi durante la giornata e che ora cadono in terra.
Dopo un po’, appare evidente che quelle macchioline sono di sangue fresco, e che il gatto sanguina ancora.
Per questo motivo, la cliente decide di ricondurre il gatto in clinica, dove incontra il dottore del pronto soccorso – che chiameremo medico di P.S. – (unico in turno a quell’ora). Il dottore tende a tranquillizzare la cliente, minimizzando anche lui i rischi legati al sanguinamento; egli si confronta telefonicamente con il chirurgo che ha effettuato i due interventi durante il giorno, e ribadisce il suo ottimismo, tanto che è il cliente stesso a dover insistere affinchè il gatto sia ricoverato per quella notte e tenuto in osservazione.

26 giugno, mattina presto: telefonata al medico di P.S.
Medico di P.S.: iIl gatto ancora sanguina, ma è abbastanza normale”; sarà meglio che la cliente ne parli con la dottoressa in turno nel pomeriggio, ma “credo proprio che possa venirlo a prendere nel pomeriggio”.

26 giugno, metà mattinata: telefonata al medico chirurgo.
Alle 11.00 circa la cliente chiama la clinica e parla nuovamente con il chirurgo. “Il gatto non sanguina più”, ma “si è formato un ematoma nella zona genitale” perché probabilmente ha “un problema di coagulazione”. Sono “necessarie della analisi di emocromo e per controllare la coagulazione” perché “potrebbe esserci un’infezione”; “il problema comunque non è stato l’intervento” ma questo sanguinamento è stato un “campanello d’allarme”.
Il chirurgo a questo punto, chiaramente e inspiegabilmente spazientito dalle domande della cliente, volge la questione nelle mani di un’altra dottoressa – che chiameremo C.C. - “un’ospedaliera perché io sono un chirurgo”, invitando la cliente a rivolgersi direttamente a lei quando, nel pomeriggio, verrà in clinica.

26 giugno, tarda mattinata: telefonata al medico chirurgo.
Alle 15.00 circa il marito della cliente telefona in clinica per avere informazioni dirette su quanto accaduto. Il chirurgo ribadisce più o meno quanto detto in precedenza alla cliente.

26 giugno, pomeriggio: visita alla clinica veterinaria.
Alle 16.30 circa la cliente si reca in clinica.
Casualmente, appena giunta, incrocia il chirurgo, la quale congeda bruscamente la cliente rimandandola al medico C.C., senza scambiare nemmeno una parola di circostanza.
Dopo circa 40 minuti la dottoressa nominata dal chirurgo si presenta, e dice che: “il gatto non ha problemi di coagulazione, ma i risultati delle analisi sono preoccupanti”. Soprattutto, il medico comincia parlando del terzo intervento chirurgico, informazione questa che il chirurgo, nelle tre circostanze precedenti, aveva omesso alla cliente e al marito.
Il colloquio, durato circa 30 minuti, dice in sostanza che l’intervento è stato necessario perché il gatto rischiava di morire per un’emorragia interna, che prima di considerarlo fuori pericolo di vita bisognerà aspettare 24-36 ore, che le possibili cause, tutte riconducibili ad un’infezione – precedente o sopraggiunta non si sa – sono tre:
1. un’infezione X curabile con antibiotico e poco rischiosa,
2. un “passaggio di stadio” o “manifestazione” della Fiv che si spera possa rientrare, e infine
3. una peritonite infettiva il cui esito sarebbe “infausto”.
Il parere medico della dottoressa C.C. è espresso in modo eccessivamente emotivo, anche agli occhi stremati e terrorizzati di chi ha vissuto 2 giorni di incubo e sa in quel momento il proprio amico gatto in pericolo di vita. Inoltre, il vocabolario della dottoressa è paurosamente tecnico-specialistico, e non sembra accorgersi dalla condizione di incomunicabilità tra lei e la cliente.
Dice in sostanza che la terza possibilità è la più probabile, poiché questo risulta dalle analisi cliniche, anche se saranno necessarie ulteriori – e costose – analisi di accertamento. Alla domanda della cliente, per rendere comprensibile la tesi della dottoressa C.C., su quali siano i sintomi di questa peritonite, la dottoressa elenca la diarrea, l’inappetenza, la febbre, eventualmente il vomito.
Il gatto non ha mai presentato sintomi del genere, anzi tutt’altro: è entrato in clinica in condizioni ottime, ma questo la dottoressa C.C. pare non saperlo; questo fatto almeno è di parziale consolazione per la cliente, che decide di tenere il dato per sé.

Vi prego di scrivermi quanto considerate necessario per aiutarmi.


AL62

sarebbe utile avere tutti gli esami fatti
sicuramente il gatto è in una condizione non buona.
cosa stanno facendo ora? che terapia?
farsi dare cartella clinica e diagnosi scritte.
rivolgersi ad altro centro veterinario in questo momento potrebbe non esser il meglio.
La situazione deve essere gestita e messa a posto da loro se fossero loro ad aver fatto il danno.

devono dare giustificazioni per il sanguinamento .


dany69

Ciao, benvenuto, ma il momento è davvero triste.
Segnalo questo caso al nostro AL62, che è un veterinario.
E alla nostra sezione diritti degli animali.

Ecco... AL è già intervenuto.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: dany69 il 27-06-2007 17:16 ]

alehaze

non ho parole

1. che al primo intervento non sia stato messo il collare elisabetta è normale. ai gatti maschi non si mette. loro si leccano, ovvio, ma non si è mai visto che la ferita si riapra con la lingua.
le analisi pre-anestesia erano state fatte??
2. la fip non si vede certo dalle normali analisi di routine. e l'infezione non può essere un'alternativa, se c'è un infezione, si vede!
3. vedo che scrivi da roma? anche il gatto si trova a roma?? manda un mp a dany69 o a un altro moderatore, per avere un nominativo fidato di una clinica seria per questo micio..

non avevo visto l'intervento di al62 bè però io un parere di qualcun altro lo cercherei..

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: alehaze il 27-06-2007 17:18 ]

dany69

Ti mando un mp, il tempo di copincollare i nostri nominativi per Roma.


maraveronica

Scappa da li a gambe levate.... io non ho mai sentito nulla del genere ma il vet. non ha fatto tutti gli esami del sangue prima di operarlo? e poi ca.. è un gatto fiv positivo e quindi parliamo di aids come per noi umani..........
Io non ti posso aiutare più di tanto ma anche io ho fatto sterilizzare la mia gatta ed è tornata senza perdite di sangue ne tanto meno tutta sporca di sangue e il collare dovevano farlo mettere perchè sappiamo benissimo che il gatto si lecca per cercare di guarire la ferita.
ma che storia!!
Vado in crca di aiuto!!!

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: maraveronica il 27-06-2007 19:46 ]

anonimo

Oddio, ma come è possibile? O___O
Povero micio...


dany69

Daniele, hai ricevuto il messaggio privato?

maraveronica

anche io ti ho mandato un mp per leggerli barra sulla sinistra in alto trovi messaggi privati

daniele73

a dany 69:
non ho ricevuto alcun messaggio:
tu hai scritto a krakato@libero.it?

a chi mi ha chiesto i risultati delle analisi:
che dovrei fare, scannerizzare tutte le analisi cliinche?
avrò almeno 7-8 pagine fitte di dati e cifre, e al di là del fatto che dovrebbe essere scontato analizzare il gatto in prossimità di un intervento, è stato richiesto espressamente di fare tutte le analisi necessarie proprio in virtù della FIV.
Di più è stato richiesto un colloquio - a pagamento- con la responsabile della clinica proprio per indagare tutte le circostanze dell'intervento, di più che si poteva fare?
Avremmo dovuto noi elencare ad un'equipe composta da almeno 15 medici quali erano le analisi opportune prima di un intervento?
Negli ultimi 2 mesi tra analisi e cure siamo arrivati ad una cifra di 900 euro, che avrei dovuto/potuto fare?
mi sapreste dire quali dati vi servono? cercherò di renderveli disponibili.


dany69

Ah ecco... mi è arrivato ora tuo mp, quindi hai ricevuto! A posto!

bani

Purtroppo se loro hanno fatto qualche danno non lo ammetteranno, quindi portarlo in un'altra struttura significherebbe metterlo nelle mani di qualcuno che non può sapere cosa è successo... si può sperare che avendo invece un quadro completo (loro) si muovano di conseguenza...

ma dalle analisi e dai consulti fatti prima dell'intervento non è stato rilevato nessun problema di coagulazione? in generale, se sugli stampati ci sono anche i valori di riferimento, c'è qualcsa di fuori dall'ordinario? e se sì cosa? e rispetto invece a quelle fatte dopo l'intervento?

maraveronica

io valuterei anche un azione legale e vedrai come fanno a svegliarsi, io credo che sia successo qualcosa qualche errore loro, meno male che è un maschio e l'intervento dicono sia più semplice altrimenti io non so che cosa sarebbe successo...
Noi Daniele siamo qui e aspettiamo notizie..

titi

Quote:

27-06-2007 alle ore 17:20, dany69 wrote:
Ti mando un mp, il tempo di copincollare i nostri nominativi per Roma.




Molto possibile che quella clinica sia tra quei nominativi.
Facci sapere!

pamiaola

Cercherò di risponderti nella maniera + tranquilla possibile anche se per me tutto è inaudito
Non essendo un vet. ti dico cmq la mia con molta ignoranza.
Io ho assisteito + volte all'intervento di castrazione quando ho fatto operare i miei gatti. In tale occasione capii quello che mi era successo anni prima quando portai un micetto a fare lo stesso intervento e mi trovai un pò nella tua situazione... sanguinamento ed il filo che lega i vasi interni che usciva dallo scoto...
In quel caso fu una cosa minimissima e fortunatamente tutto si risolse.
Solo dopo capii che in precedenza l'intervento nn era stato svolto granch'è bene.
O il vaso che si collegava ai testicoli è stato mal legato oppure se ci fossero stati problemi, dalle analisi preoperatorie si dovevano evincere quali.
Spero che in vita mia nn mi succeda mai una cosa così....
se ti hanno segnalato un'altra struttura porta il gatto da un'altro vet.
Ti abbraccio Paola

titi

Paola,
Non è questione di struttura (clinica), ma di persone che vi operano, troppo spesso non abbastanza competenti, spesso proprio nelle cliniche grandi che spalancano le porte ai tirocinanti... Conoscendo la situazione di Roma, non è difficile intuire quale sia quella in cui è finito quel povero gatto.
Io lo lascerei lì: credo che a questo punto faranno di tutto per farlo uscire vivo.
L'intervento - come dici tu - è una cosa semplicissima: un taglietto e qualche puntino, 5 minuti. In molti ambulatori, a Roma, ai gatti randagi/di colonia si fa praticamente gratis.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: titi il 28-06-2007 08:54 ]

Rospetta

si sa qualcosa?

maraveronica

Mi sa che Daniele non tornerà più....

topina

Cosa significa che non tornerà più???? Hai notizie???

AL62

Spero che almeno ci facciano sapere come va!!
e speriamo che tuttto vada bene!!
purtroppo è una cosa frequente che si chiedano aiuti e poi ..si scompaia- peccato

kisepy

Speriamo che torni on-line, se del caso AL potresti indicargli quali sono i valori da inserire nel post ?
Restiamo in attesa...

maraveronica

Speriamo che ci faccia sapere qualcosa di questa brutta storia

topina

Speriamo veramente, è brutto quando non si sa nulla.
Una preghiera per il micio.

titi

Come sta?


LelaLupo

Quì trepidiamo per le news

Speriamo che il micio abbia recuperato!!!

topina

Come sta il micio? Vedo che sei on-line, ci fai sapere?

daniele73

buongiorno

prima di tutto la notizia più importante:
il gatto è vivo anche se un pò malconcio.
poi ringrazio tutti di tutto cuore per la solidarietà dimostrata e per gli aiuti offerti, con un particolare ringraziamento a maraveronica e a dany69.
Mi scuso se non ho risposto prima, l'ho fatto appena possibile.

Il fatto che il gatto sia uscito vivo dalla clinica è un sollievo senza pari.
Tuttavia la vicenda medica che ha vissuto, nel suo complesso, rimane senza spiegazioni.
Dopo che martedì 26 la dottoressa C.C. aveva concretamente ipotizzato un’infezione, tra cui la temuta peritonite, da accertare tramite analisi, il gatto è rimasto ricoverato in clinica sino a giovedì 28, quando nel pomeriggio ci hanno invitato a prenderlo perché – finalmente – sarebbe stato dimesso.
Nel frattempo, cioè mercoledì, i risultati delle prime analisi non fornivano per fortuna alcun conforto all’ipotesi di infezione, risultando tutti nella norma – compresi i globuli bianchi e rossi - , tanto che già mercoledì la dottoressa C.C. ha potuto tranquillizzarci via telefono: l’esito delle analisi per la peritonite erano attesi per il giorno dopo, ma comunque tutti gli altri dati sembravano escludere tale infausta eventualità.
Perciò giovedì 28 ci siamo recati in clinica col cuore più leggero.

Il cuore più leggero lascia però più spazio agli interrogativi:
se, dunque, il gatto non ha avuto alcuna infezione, se i suoi valori sono normali, tanto da dimetterlo senza particolari indicazioni tranne il collare per 5 giorni,
per quale ragione il micio – che di nome fa Amore, adesso mi sento di scriverlo – è entrato in clinica per un intervento di routine e ci è restato per 4 giorni, -e 3 interventi- con il rischio di non uscire più?
Perché se l’intervento di castrazione, per sua natura, tende ad impedire fuoriuscite di sangue, il gatto presenta ancora oggi 2 luglio un vistoso ematoma ai testicoli?
E inoltre, come si fa a chiedere 450 euro senza alcuna spiegazione?
Si, perché nessun dottore della clinica, meno che mai colui che lo ha dimesso, il quale sembrava all’oscuro di quasi tutti gli eventi legati a quel paziente, ha fornito una spiegazione all’accaduto, per quanto sommaria.
Anche dietro richiesta esplicita: “ma insomma che cosa ha avuto il gatto?” il dottore ha replicato con un’imbarazzante – e ridondante – “niente, tutte le analisi sono risultate a posto”, senza accorgersi della contraddizione di tale affermazione con la richiesta di denaro.

Non ho risposta certa a questi interrogativi, quello che posso fare è riportare qualche altra informazione raccolta:
1. nessuno mi ha mai risposto in merito alle analisi preoperatorie, nicchiando o eludendo l’argomento;
2. l’anestesista titolare - nonché direttrice della clinica - era ed è in ferie; tornerà il 9, e con lei personalmente discuterò i dettagli dell’accaduto, decidendo se saldare il conto o no;
3. l’idea di formulare un’ipotesi di peritonite è apparsa, per i dati che ho potuto rilevare, completamente campata in aria: mi sbaglierò, ma se un gatto viene colpito da questa malattia se ne accorgerebbe pure un bambino solo guardandolo, figuriamoci un medico veterinario di fronte all'assenza di sintomi;
4. il gatto è uscito dalla clinica presentando rasature per facilitare l’endovena in 5 punti del corpo: le quattro zampe più la zona superiore del petto; nella precedente occasione, cioè durante la rinotracheite, quando il gatto è entrato moribondo ed è stato ricoverato per gli stessi giorni, è uscito con un solo buco su una zampa anteriore, già in splendida forma;

Adesso il micio è a casa, mangia e beve regolarmente per fortuna, anche se è insolitamente fiacco e timoroso.
Un po’ per il collare, un po’ per gli effetti della brutta esperienza e dell’intervento non miagola mai, lui inguaribile chiaccherone, ed è poco (per niente) reattivo.

Speriamo che si rimetta presto in sesto, l’Amore mio.

Come ho anticipato, non ho saldato il conto perché non mi sembrava giusto, e avrei fatto lo stesso anche se fossero state mille lire. Questo fatto mi ha però impedito di ritirare tutti i risultati delle analisi e la cartella clinica, che saranno disponibili solo quando sanerò la mia posizione di debitore.
Perciò ora non sono in grado di riportarvi i dati clinici ma vi prometto che lo farò appena possibile, così come vi farò sapere, una volta chiarita la storia, la spiegazione della direttrice ed eventualmente il nome della clinica, che peraltro non è presente nella lista di quelle che mi avete consigliate (questo vale soprattutto per dany69).

Vi ringrazio di nuovo e ancora vi chiedo di riportarmi qualsiasi suggerimento/indicazione/impressione.

Daniele


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: daniele73 il 02-07-2007 12:06 ]

delfino

Grazie Daniele per le notizie!!!
sono veramente felice per Amore, tanto, un piccolo gatto non merita tutto questo..........e per te naturalmente!
Per il resto non so proprio cosa dire.....

Rospetta

Daniele73 che sollievo temevamo il peggio povero Amore.
Dal punto di vista legale hai fatto benissimo a non pagare prima di avere parlato con la titolare della clinica e ti suggerisco di richiedere, sempre prima del pagamento, una cartella clinca SCRITTA E FIRMATA dai vet. per la parte di loro competenza o dal titolare in qualità di direttore sanitario e quindi responsabile della clinica e dei professionisti che vi operano.
Spero che Amore anche se lentamente, recuperi bene e comunque...meno male che è uscito di lì vivo.
Vedrai che ora con voi si riprenderà benissimo.
Bravo tu a gestire questo delirio e grande Amore per non aver mollato mai, nonostante tutto.
Tanti grattini al convaslescente.


titi

Oh meno male Daniele , davvero temevo il peggio!

Tante coccole al piccolo Amore e soprattutto cambia clinica/veterinario!

Uffina

Sono lieta che Amore stia meglio e spero che presto torni il chiacchierone amoroso di sempre.
Sandra

francilastrega

Caro Amore, riprenditi bene
daniele, tienici aggiornati su quanto ti riferirà la tua vet di ritorno dalle ferie. sono proprio curiosa perché io comprendo l'errore ma non la malafede.

franci

dany69

Sono proprio contenta che Amore si stia riprendendo! Ma che bel nome!
Adesso deve tornare in forma questo miciotto, è la cosa più importante! Poi... si penserà a tutto il resto.

topina

Sono felicissima!!!!
Tante coccoline al piccolino.

mami

meno male!!! avevo letto questo post e vedevo che non vi erano notizie...ora è un sollievo. Però che storia!!
Un incubo. Povero Amore.


macchiolina

Quote:

02-07-2007 alle ore 10:49, Rospetta wrote:
Dal punto di vista legale hai fatto benissimo a non pagare prima di avere parlato con la titolare della clinica e ti suggerisco di richiedere, sempre prima del pagamento, una cartella clinca SCRITTA E FIRMATA dai vet. per la parte di loro competenza o dal titolare in qualità di direttore sanitario e quindi responsabile della clinica e dei professionisti che vi operano.
Spero che Amore anche se lentamente, recuperi bene e comunque


Quoto rospetta per questo che ha detto. Il responsabile della clinica è responsabile anche del personale che vi lavora.
Se chi ha fatto le operazioni non ti ha chiarito i motivi, ora sarà questa responsabile che lo DEVE fare!
Ti deve fare un conto preciso con tutte le voci ed i relativi costi. Amore è entrato per una sterilizzazione non per un massacro, quindi non devi pagare la loro superficialità e la loro negligenza!
Obbliga questa persona a dirti soprattutto cosa hanno sbagliato durante la prima operazione, perchè è palese che dei problemi ci siano stati.
Non accontentarti di spizzichi e bocconi..... poi deciderai se pagare o no.
Fortunatamente per Amore, nome fantastico per un gatto, il peggio è passato, anche se ancora i brutti ricordi sembrano non farlo stare ottimamente.
Facci sapere cosa ti dirà, cosa è successo ad Amore in quel brutto periodo!

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: macchiolina il 02-07-2007 13:04 ]

Puci

Le buone notizie riempiono il cuore...

bani

Sono proprio contenta di avere buone notizie, in questi girni di lavor full-time era una delle poche cose che venivo comunque a controllare! fagli una gran coccola da parte mia ovviamente!

per quello che è successo che dire? quoto macchiolina e Rospetta (che peraltro mi sembra sia uno dei mods della sezione legale) nel dire di non pagare, e di insistere finchè non ti avranno detto tutto per filo e pre segno, tutto scritto e firmato! se necessario "minaccia" azioni legali, e soprattutto di portare la cosa all'attenzione dell'Ordine se continuano a nicchiare o ti danno informazioni che "non ti tornano"!

nell'intervento di castrazione del gatto maschio l'emorragia non è necessariamente autolimitante, anzi! l'emorragia ci può essere eccome se viene eseguito superficialmente! il vantaggio è invece che un intervento eseguito CORRETTAMENTE, con attenzione e dedicandogli il tempo dovuto permette di non mettere i punti alla grande maggioranza dei gatti perchè SE TRATTATA BENE l'emorragia è autolimitante...

LelaLupo

che sollievo... ci eravamo un pò preoccupati non avendo più notizie...

Ora è il tempo delle analisi ma sopratutto delle coccolone ad Amore!!!!!!!

Povero piccolo, chissà che trauma ha subito ad affrontare tutte quelle operazioni.... anche noi al suo posto avremmo poco da dire

Ora ci vuole tanto amore per fargli sentire che è tornato a casa, da chi gli vuole bene per farlo sciogliere in un dolce mieuuu

Tienici aggiornati

settetopi

sono anch'io molto ocntenta! ci pensavo ogni giorno a quel povero gatto! Tengo anch'io incrociate le dita insieme a te perchè si riprenda presto e.. avanzo un 'ipotesi..sono un medico e i veterinari mi perdonino ma. la prima cosa che mi viene in mente è che il povero amore si sia anemizzzato in seguito alla perdita di sangue sia esterna, sia nell'ematoma. Negli umani succcede di frequente. Probabilmente qualche vasellino ha continuato a perdere, e se la raccolta di sangue nell'ematoma è cospicua l'anemizzazione può essere gravissima, fino allo shock emorragico, che richiede trasfusioni urgenti, oltre al mantenimento del circolo con liquidi. Natutralmente in questo caso però i globuli rossi e l'emoglobina eseguiti dopo l'intervento e nei giorni successivi avrebbero dovuto essere molto bassi. E' probabile che il gatto sia ancora così giù proprio a causa di un'anemia residua. ora immagino che possa essere una compicanza normale, ma che doveva essere prontamente coretta,e il comportamento dei veterinari e la assenza di chiarezza e di spiegazioni esaurienti che tu riferisci mi sembra inqualificabile. Mi piacerebbe avere qui un conforto di qualche veterinario, per capire se la mia ipotesi possa essere corretta nell'intervento specifico. Un baciottone gigante a te e al tuo amore!!

topina

Ciao come sta il tuo micione? Spero bene con tutto il cuore

lillina

daniele ti prego segnalami con mp il nome della clinica dove hanno mezzo accoppato Amore
lo metto nella lista nera nella sez Veterinari e ci guarderemo bene di segnalarla vista la tragica e pesantissima esperienza del tuo micio e tua
Anche la segnalazione al negativo di una struttura dove non tutti saranno incompetenti ,ma alcuni si certamente e se non incompetenti ,faciloni e ...pericolosi...è aiutare qualche altro amico peloso in difficolta
grazie



painaebirba

Certo che fa una rabbia tutta questa storia...... per fortuna Amore adesso sta meglio e alla fine questo conta...... tanti ma tanti bacini e grattatini.....

titi

Come sta Amore?
Com'è andato il colloquio con il direttore sanitario?