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   Ettore e la sua displasia

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AutorePagina: 3 di 5
danii

Registrato dal: 23-08-2005
| Messaggi : 3048
  Post Inserito 02-03-2010 alle ore 18:44   
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02-03-2010 alle ore 18:24, scoiattolina wrote:
sofia in effetti pesa SOLO 33 kg e se c'è Ciak non mi c**a di striscio però è un'adorabile patatona l'ho conosciuta che aveva soli 37 gg e con quei dentini piccoli e affilati nel nostro primo weekend insieme mi ha distrutto mani e piedi

eccola con ciak al mare



ps noi siamo felicissimi di conoscervi ...quando volete



Anche i colori sono moltooo simili a quelli di Ettore... bellissima.. per i dentini.. dovevi vedermi il primo anno di Ettore.. tutta un livido e piena di graffi.. e quando stava bene mi ha fatto cadere un bel pò di volte.. 1 gamba ingessata e un polso slogato.. e le testate mentre giocavamo.. che "bei" ricordi

Eccolo al trotto e all'inseguimento palla..






Crici.. riunione labrador? ne ho avuta un piccolo assaggio questa mattina.. ettore disperato abbaiava al cancello, sono andata a vedere e c'era un signore con due labrador (bionda e mora!) e li ho fatti entrare.. un casino che non ti dico e giù risate.. pagliacci nati!


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crici

Registrato dal: 15-09-2009
| Messaggi : 2408
  Post Inserito 02-03-2010 alle ore 20:28   
Ci sto


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scoiattolina

Registrato dal: 22-02-2007
| Messaggi : 1848
  Post Inserito 03-03-2010 alle ore 09:44   
SISIISIIIISISISISISISI quando volete


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melody87

Registrato dal: 16-12-2009
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  Post Inserito 03-03-2010 alle ore 10:47   
Ho sempre amato i Labrador e se non fosse epr il pocco spazio ne prenderei uno subitissimo!!!!

Ti devo fare i complimenti per come ti sei comportata e di quanto hai tenuto duro in momenti così difficili, per purtroppo c'è gente che ad un problema così o abbandona il cane o lo fa sopprimere senza dargli una possibilità!

Quindi BRAVISSIMA!!!!E poi è un cane STUPENDO:D La foto dove ride è buffissima;D;D


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speedymars

Registrato dal: 22-02-2010
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  Post Inserito 06-03-2010 alle ore 03:38   
Grazie danii...c'ho la pelle d'oca!

Un abbraccio a te e al grande ettore...che bello che è!!!




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danii

Registrato dal: 23-08-2005
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  Post Inserito 08-03-2010 alle ore 15:40   
Melody che complimenti! grazie mille

Speedy grazie a te e facci sapere cosa avete deciso per Marta e, ovviamente, qualche fotina!!!!

Ettore ringrazia per i complimenti e manda tante slappate ;)


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lillina
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  Post Inserito 08-03-2010 alle ore 16:15   



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danii

Registrato dal: 23-08-2005
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  Post Inserito 12-03-2010 alle ore 16:43   
Riporto parti di articoli di professori, tra cui due che hanno operato Ettore, e vorrei poterne discutere con Voi:

Tratto da Scienzaonline:

Introduzione
La displasia dell'anca rappresenta la principale patologia dell'articolazione coxo-femorale nel cane ed è la causa più frequente di osteoartrite a carico di tale articolazione. Si riscontra con incidenza variabile in differenti razze, prevalentemente in soggetti di taglia grande e gigante.

Nonostante anni di ricerca, studio ed informazione verso veterinari, allevatori e proprietari, sono ancora inadeguati i progressi compiuti nella prevenzione di questa malattia potenzialmente invalidante per i nostri pazienti. Grazie agli sforzi di ricercatori, veterinari e allevatori coscienziosi, è auspicabile una sensibile riduzione dell'incidenza di tale patologia. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo con un impegno collettivo di queste differenti figure professionali. Attualmente nuovi farmaci e tecniche chirurgiche innovative permettono al cane displasico di condurre una vita relativamente normale e, in molti casi, priva di dolore, ma non dobbiamo considerare ciò un traguardo. L'obiettivo finale deve essere rappresentato da uno screening sempre più accurato della popolazione canina in modo da escludere dalla riproduzione i soggetti affetti dalla patologia e prevenire così la trasmissione della malattia alle generazioni future.

Patogenesi
La displasia dell'anca del cane è una malattia ad eziologia multifattoriale, nella quale fattori genetici predisponesti associati a fattori ambientali determinano l'insorgenza di un processo di rimodellamento e di successiva degenerazione articolare. I geni agiscono prevalentemente sulla cartilagine, sul tessuto connettivale e sulla muscolatura della regione dell'anca. I soggetti affetti presentano uno squilibrio tra lo sviluppo delle masse muscolari, insufficiente, e lo sviluppo scheletrico.

L'incompetenza della muscolatura nel mantenere congruente l'articolazione favorisce una condizione di lassità articolare, caratterizzata da un progressivo allontanamento della testa del femore rispetto alla cavità acetabolare e a una progressiva riduzione dell'area di contatto tra le due superfici articolari.

Questa lassità articolare provoca una alterata distribuzione dei carichi ponderali articolari che si concentrano in uno spazio più limitato, in particolare a livello del margine acetabolare cranio-dorsale, causando alterazioni cartilaginee, microfratture ossee e conseguente alterazione del profilo acetabolare. Modificazioni simili a quelle osservate a livello acetabolare vengono riscontrate anche a carico della testa del femore; queste sono proporzionali all'area di contatto tra la testa del femore e la cavità acetabolare: maggiore è il grado di sublussazione, minore sarà il rimodellamento osseo della testa femorale. La capsula articolare, ripetutamente stirata e lacerata in corrispondenza della sua porzione dorsale, si ispessisce. Il legamento rotondo, a causa dei reiterati tentativi di sublussazione della testa femorale, si presenta ipertrofico e/o lacerato.

La patologia evolve parallelamente all'età del soggetto, manifestando espressioni differenti di malattia articolare degenerativa, che variano da lievi modificazioni della struttura ossea e cartilaginea fino a grave alterazione articolare caratterizzata da erosione cartilagine ed esposizione dell'osso subcondrale.

Il ruolo della nutrizione
La somministrazione di diete ipercaloriche, iperproteiche, eccessi di integrazione con vitamine e sali minerali, possono influenzare negativamente lo sviluppo scheletrico. Numerosi studi, indicano una maggiore incidenza di displasia dell'anca nei cani di taglia grande e gigante a rapido accrescimento. In questi lavori veniva dimostrato come cani che presentano un incremento ponderale più rapido rispetto allo standard di razza, manifestano una maggiore incidenza di displasia dell'anca con una sintomatologia clinica più evidente. Spesso i proprietari dei cani di taglia grande o gigante somministrano una quantità di cibo superiore al fabbisogno giornaliero, con l'obiettivo di ottenere una crescita più rapida e soggetti di mole imponente. Le diete industriali, sviluppate per cuccioli in accrescimento, sono caratterizzate da un elevato contenuto calorico; pertanto una somministrazione in eccesso della razione giornaliera può innescare meccanismi di squilibrio metabolico che si ripercuotono negativamente sull'apparato scheletrico.

Segni clinici
I soggetti displasici vengono suddivisi in due categorie:

* soggetti giovani, di età compresa tra 4 e 12 mesi
* soggetti adulti/anziani, di età superiore ai 12 mesi



Nei soggetti giovani i segni clinici sono estremamente variabili: un aspetto comune è la riluttanza del cane a muoversi associata a rigidità ed iperestensione dell'arto in stazione, atteggiamento posturale adottato per proteggere l'articolazione dolente. Il dolore è dovuto alla sinovite infiammatoria, alla tensione della capsula articolare e del periostio che determinano stimolazione dei nocicettori locali. Il paziente cerca di ridurre la condizione dolorosa utilizzando atteggiamenti e andature antalgiche. Quando il cane è in stazione, si osserva uno spostamento del peso sul bipede anteriore spesso associato ad una variazione della base di appoggio del bipede posteriore, caratterizzata da un'alternanza tra base d'appoggio con arti avvicinati e poi allontanati.

Durante la deambulazione si osservano sensibili variazioni perché il cane cerca di sostituire alla normale locomozione nuovi movimenti che richiedono una minore escursione articolare dell'anca. In particolare, diminuendo l'escursione dell'articolazione coxo-femorale ed aumentando quella a livello dell'articolazione lombo-sacrale, il soggetto è in grado di deambulare riducendo sensibilmente la sensazione algica. Questo spiega perché molti pazienti affetti da displasia assumono la tipica andatura saltellante "a coniglio", caratterizzata dal movimento contemporaneo del bipede posteriore e da un' iperestensione della colonna vertebrale.

Il grado di zoppia è estremamente variabile: da lieve, che si manifesta solo dopo un intenso esercizio fisico, a grave, quando il cane avverte un dolore così intenso da non essere in grado di reggersi sul treno posteriore. Il quadro clinico in genere tende a migliorare quando il soggetto raggiunge gli 8-10 mesi di età. Le microfratture a carico del bordo acetabolare dorsale guariscono, il tessuto muscolare e scheletrico matura rendendo l'articolazione più stabile e meno sensibile agli insulti dolorosi.

Anche nei soggetti adulti/anziani il quadro clinico è variabile, in relazione alla gravità delle alterazioni artrosiche. Solitamente l'insorgenza è subacuta o tende a esacerbarsi dopo intensa attività fisica. I soggetti affetti presentano rigidità articolare al mattino, zoppia e riduzione della normale attività fisica. Spesso i pazienti tendono a sedersi e, se invitati ad alzarsi, eseguono la manovra con estrema lentezza e difficoltà. In stazione tendono a scaricare il peso sul bipede anteriore: in questo modo, con il passare del tempo, si osserverà ipotrofia muscolare della coscia e contemporaneamente ipertrofia della muscolatura della spalla. La rigidità, il dolore articolare e la debolezza del treno posteriore determinano evidenti disturbi funzionali a carico degli arti pelvici


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danii

Registrato dal: 23-08-2005
| Messaggi : 3048
  Post Inserito 12-03-2010 alle ore 16:57   
Sez. Patogenesi.. bisogna sottolinerare come non sia tutto vero al 100%, nel mio caso almeno l'unico fattore è stato genetico, nel mio caso i fattori ambientali non hanno inciso in quanto Ettore non ha mai fatto le scale, non giocava se non con cuccioli della sua stazza e sempre sottocontrollo, non saliva nè scendeva dai divani e/o letti se non grazie a me

Sez. Nutrizione, alimentato esclusivamente con crocchette e umido della royal per il primo anno di vita seguendo le indicazioni riportate..

Questa frase racchiude in sè la soluzione a questi problemi:

"Grazie agli sforzi di ricercatori, veterinari e allevatori coscienziosi, è auspicabile una sensibile riduzione dell'incidenza di tale patologia. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo con un impegno collettivo di queste differenti figure professionali."


Sono dell'idea che il problema si può risolvere solo quando i proprietari di cani soggetti a queste patologie smetteranno di far accoppiare i loro cani a casaccio, solo per avere un cane che potrebbe e dico potrebbe essere somigliante al loro e scegliendo il primo cane che capita per l'accoppiamento, senza alcuna nozione di base, non ponendosi il problema dei danni che potrebbero causare; senza verificare i pedegree e che pensano.. ma si tanto non devo farlo gareggiare in expo e il pedegree non mi serve.

Io ero così quando presi Ettore, il pedegree non mi serviva, che errore, non serve per le expo ma serve per capire da dove viene il cane geneticamente, per non parlare dei veterinari, quelli che di allevamento non sanno nulla, che si improvvisano giudici e magari invogliano i loro clienti a far accoppiare il proprio cane perchè a loro giudizio è bello.

Sono dell'idea che ognuno deve svolgere il suo compito al megli e interfacciarsi con le altre figure per eliminare i soggetti a rischio e valutare tutti i pro e i contro di un accoppiamento per migliorare la razza affinchè storie come la mia facciano parte del passato e non un utile esperienza per affrontare il presente di un o migliaia di cani e proprietari


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speedymars

Registrato dal: 22-02-2010
| Messaggi : 79
  Post Inserito 14-03-2010 alle ore 19:11   
Quote:

Sono dell'idea che il problema si può risolvere solo quando i proprietari di cani soggetti a queste patologie smetteranno di far accoppiare i loro cani a casaccio, solo per avere un cane che potrebbe e dico potrebbe essere somigliante al loro e scegliendo il primo cane che capita per l'accoppiamento, senza alcuna nozione di base, non ponendosi il problema dei danni che potrebbero causare; senza verificare i pedegree e che pensano.. ma si tanto non devo farlo gareggiare in expo e il pedegree non mi serve.

[...]

Sono dell'idea che ognuno deve svolgere il suo compito al megli e interfacciarsi con le altre figure per eliminare i soggetti a rischio e valutare tutti i pro e i contro di un accoppiamento per migliorare la razza affinchè storie come la mia facciano parte del passato e non un utile esperienza per affrontare il presente di un o migliaia di cani e proprietari




Sì, quello che dici è giustissimo...ma a mio parere non accadrà mai!
Per lo stesso motivo per cui gli animali continuano ad essere abbandonati, maltrattati e contrabbandati. Per ignoranza, per avidità o per superficialità l'uomo non è pronto...e chissà se mai lo sarà!
L'unica cosa che si può fare è tutelarsi rivolgendosi ad allevatori seri, e evitare di far accoppiare il nostro amico se sogetto a malattie di natura congenita. Insomma, agire "nel senso più giusto" in prima persona, ma con la consapevolezza che saremo solo un filo d'erba in un campo da golf!




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