Fidarsi dei veterinari - TOPIC CHIUSO


Pubblicato in: Varie

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Red_Erik

Credo che di me tutto si possa dire, tranne che io sia un proprietario di animali superficiale, gli stessi veterinari mi hanno sempre riconosciuto un impegno per nulla comune.
Non ho mai, mai lesinato sulle spese per cure, analisi, alimentazione, benessere, arrivando a sacrifici e debiti pur di non far mancare loro nulla.
Non ho mai, mai temporeggiato prima di rivolgermi ad un veterinario. Dozzine di volte ho fatto corse a vuoto, anche di notte, per fortuna quasi sempre era solo paranoia.
Ho sempre fatto eseguire test ed esami anche quando apparentemente non ve n'era bisogno, giusto per stare sempre dalla parte del giusto e per dormire un pochino più tranquillo. Qualcuno la chiama prevenzione, qualcuno le chiama mani bucate.
Per anni ho riposto fiducia cieca nei veterinari, i risultati erano davvero incoraggianti e gratificanti.
Credevo di fare la cosa giusta, ma non era vero per niente!

Una sera dello scorso anno il mio gatto ha iniziato a star male, quella sera mi era apparso più mogio del solito.
Dal giorno successivo è iniziato un calvario lungo molti mesi, durante i quali abbiamo visto una quindicina di veterinari, alcuni anche più di una volta, in una decina di strutture diverse. Eravamo quasi più in uno studio veterinario che a casa nostra. Nessuno dei medici riusciva a capire il problema, ma, per non sfigurare, ognuno proponeva una serie di esami clinici, si inventava una diagnosi, propinava un farmaco e, ovviamente, chiedeva soldi. Qualcuno chiamava anche colleghi specialisti. Si sono palleggiati il gatto come in una partita di beach volley. Naturalmente tutto inutile.

Finalmente, dopo moltissimi mesi, in un rigurgito di vergogna, un dottore individua la patologia. Da notare che i sintomi che il gatto mostrava era pressoché sempre gli stessi, che la mia anamnesi era riportata ad ognuno con fedeltà e precisione certosina, corredata di referti di ogni sorta e, udite udite, da diari casalinghi tenuti con meticolosità. Perché avevamo dovuto perdere tutto questo tempo?
Ma lungi dal criticare i colleghi incompetenti, questo veterinario mi dice che la patologia individuata è rarissima, non più di un paio di decine di casi al mondo.
Sarà come dice lui, ma intanto abbiamo perso tempo preziosissimo, il gatto ha sofferto per l'ignoranza di un branco di incapaci e io ho speso un vero e proprio capitale.
La patologia "rarissima" è curabile con la chirurgia. Purtroppo, però, al momento la strada non è più praticabile perché il gatto ha subìto un deperimento fisico legato alla patologia rarissima il quale creerebbe rischi durante l'intervento. Si preferisce tenere il gatto in terapia intensiva per un tempo indeterminato (ma a costi, quelli sì, ben determinati) nella speranza che l'animale recuperi quel tanto che basta per affrontare l'intervento.
Si perderà altro tempo, si spenderanno moltissimi altri soldi, perché, incredibile, tenere un gatto in una gabbietta costa più di un posto barca al molo di Portofino.

Mi chiedo se non fosse stato più facile per tutti intervenire molto prima, quando non vi erano ostacoli clinici alla chirurgia. Il gatto sarebbe guarito da un pezzo e questa storia sarebbe finita.
Mi chiedo quanto è moralmente corretto che io abbia speso un mare di soldi prima per diagnosi errate, e che spenda un altro mare soldi ora per recuperare i danni fatti da altri, non da me.
Mi chiedo se è in qualche modo possibile rivalermi delle cifre spese per l'errore di un gruppo di imbecilli. Da sottolineare che non uno di questi imbecilli ha avuto la faccia di chiedere scusa e di prendersi colpe, si sono tutti fatti scudo della rarità della patologia.
Mi chiedo come potrò mai più fidarmi di un veterinario, visto che ormai, ai miei occhi, sono tutti scaduti al livello più basso.
Qualcuno dei miei amici, che amano gli animali per davvero, mi ha suggerito di far causa a tutti quelli che hanno sbagliato le diagnosi per far loro capire che curare un animale non è un gioco di carte, e che nascondersi dietro il termine "patologia rarissima" è puerile.

Mi chiedo, infine, quale senso abbia far fare esami e far visitare un animale spesso, se poi il veterinario non ci vuole aiutare.
Che differenza c'è tra fare un esame del sangue ogni 30 giorni e non farne proprio mai, se poi il risultato è quello di avere un animale che nessuno vuole curare?

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: misssmith il 01-10-2018 22:36 ]

lillina

Non so che dire
ma li hai beccati tutti tu ?

quale sarebbe la patologia rarissima ?
Non credo che serva far controllare il gatto da 15 vets in 10 strutture diverse
e ne hai avuto la prova

in genere un solo vet di fiducia (o si cambia se proprio la fiducia non s' instaura , passando quindi ad un altro professionista ) ed eventualmente se serve ,uno specialista o una struttura adeguata per analisi ed esami mirati e con macchinari che non tutti hanno


Circa i danni eventuali ,devi porre il quesito in Diritti



misssmith

Sinceramente, se come dici tu una quindicina di vet non sono riusciti a capire il problema, è anche normale che abbiano proposto ulteriori esami e verifiche, è normale che non siano intervenuti chirurgicamente prima (su cosa, se non c'era una diagnosi?), è normale tutto quello che hai descritto. Solo che evidentemente al momento sei fuori di te, perché quando si paga c'è inconsciamente la convinzione che si debba anche guarire per forza, ma a volte non è così.
Per farla breve, io non credo affatto che tu abbia trovato 15 incompetenti...
Aggiungo che il vet opera in scienza e coscienza. Farai causa perché ha sbagliato diagnosi? Mi sembra una perdita di soldi e di tempo.

danimici15

Scusa ci potresti dire quale patologia rarissima ha il tuo gatto e che è curabile con la chirurgia ?

Red_Erik

@Lillina,
Se un solo vet non basta e non risolve, tu che cosa fai? Non provi a sentirne un altro e poi un altro ancora e così via? Se il vet di fiducia non si rivela all'altezza della tua fiducia, tu non provi a cambiarlo?
Ma tu davvero pensi che io mi sia rivolto al dottorino con l'ambulatorio di una sola stanza in un angolo di quartiere?
Io ho girato per cliniche anche molto ben attrezzate, con nomi di spicco, che in realtà si sono dimostrati solo fumo e niente arrosto!

@Misssmith,
Ulteriori esami e verifiche proposti non erano funzionali ad avvicinarsi alla diagnosi, ma erano meri tentativi, quasi come tirare a caso, sperando di avere fortuna. Così sono capace anche io!
I farmaci prescritti, e da me somministrati fidandomi del loro giudizio, si sono rivelati, con il senno di poi, inutili e, chi lo sa, magari dannosi. Alcuni farmaci non erano proprio caramelle.
I soldi io li spendo volentieri se servono a qualcosa.
Perché i soldi che ho speso a vuoto sono soldi che adesso mancano, e siccome non siamo ancora arrivati alla fine dell'incubo, avrei preferito tenerli per usarli per interventi realmente utili.
Quando i soldi saranno finiti, perché al momento mi tocca pagare cifre a tre zeri per mettere pezze dove altri non sono stati capaci, con che cosa pagherò? I veterinari vogliono soldi veri, non pezzi di corpo umano!
I veterinari operano in scienza e coscienza? Se avessero un grammo di coscienza avrebbero provato vergogna (che non ho visto) e avrebbero chiesto scusa (che non ho sentito) e magari si offrirebbero in un parziale rimborso (pura utopia).

@Lillina e Danimici,
Non posso nominare la patologia, perché è talmente rara che sarei facilmente individuabile, anche fra 20 anni.

misssmith

Ti contraddici in termini. Non nomini la patologia perché è talmente rara da temere di essere individuato...E come avrebbero dovuto arrivarci? Con la palla di vetro? Parlare col senno del poi è facile, ma trovo logico partire tenendo in considerazione le patologie più comuni prima di pensare ad una cosa del genere.

ps se faccio il mio lavoro con coscienza e mi capita di sbagliare (e ciò vale per tutti i lavori), non vedo di cosa mi debba vergognare, posso provare dispiacere ma vergogna proprio no.

Red_Erik



29-04-2016 alle ore 09:07, misssmith wrote:
Ti contraddici in termini. Non nomini la patologia perché è talmente rara da temere di essere individuato...E come avrebbero dovuto arrivarci? Con la palla di vetro?


Non mi contraddico, il concetto di rarità era stato molto ben espresso nel post di apertura, non è un'aggiunta di stamattina.


Parlare col senno del poi è facile, ma trovo logico partire tenendo in considerazione le patologie più comuni prima di pensare ad una cosa del genere.


Considerati i trascorsi del gatto, un veterinario un minimo avveduto avrebbe dovuto pensare all'impensabile piuttosto che al banale.
Magari non dico al primo colpo, ma almeno al secondo farmaco che non funziona il dubbio di non trovarsi davanti ad un comune raffreddore doveva venire.


se faccio il mio lavoro con coscienza e mi capita di sbagliare (e ciò vale per tutti i lavori), non vedo di cosa mi debba vergognare, posso provare dispiacere ma vergogna proprio no.



Ah ecco, non ho sentito nemmeno "mi dispiace".
Quello che ho sentito ripetermi spesso, però, è la cantilena con la quale i veterinari si coprono e si appoggiano uno con l'altro, pur non lavorando insieme. Io la chiamo disonestà morale, ipocrisia.

calzinimaya

senza nemmeno dire di cosa soffre il gatto tutte le altre sono parole senza senso...
cosa dobbiamo dirti?
tutti incapaci, tutti stupidi, tutti attaccati ai soldi....
come al solito, nulla di nuovo sotto il sole.
siamo in un forum dove i veterinari cercano di fare il possibile via web e senza mai chiedere una lira a nessuno...bel ringraziamento...
quando non si chiama lo specialista siamo ipocriti e in malafede perchè "dobbiamo avere l'umiltà di capire i nostri limiti", quando lo chiamiamo "si sono palleggiati il gatto come una palla da beach volley".
quando facciamo esami siamo "pronti a spillar soldi con esami inutili", quando non li facciamo siamo "superficiali e pressapochisti".
quando le cose non vanno bene la verità è che ci deve essere colpa di qualcuno, la malattia e la morte non sono capite nè accettate...motivo per cui in umana non ci sono più giovani che vogliano fare i medici, motivo per cui anche in veterinaria succederà la stessa cosa.
riflettete.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: calzinimaya il 29-04-2016 11:33 ]

Red_Erik



29-04-2016 alle ore 11:28, calzinimaya wrote:
senza nemmeno dire di cosa soffre il gatto tutte le altre sono parole senza senso...
[...CUT...]
quando non si chiama lo specialista siamo ipocriti e in malafede perchè "dobbiamo avere l'umiltà di capire i nostri limiti", quando lo chiamiamo "si sono palleggiati il gatto come una palla da beach volley".
quando facciamo esami siamo "pronti a spillar soldi con esami inutili", quando non li facciamo siamo "superficiali e pressapochisti".



Nominare o meno la patologia non cambia nulla nè aggiunge qualcosa al discorso che stiamo facendo, e nemmeno può cambiare il destino.
Voler conoscere il nome della patologia è solo per soddisfare una curiosità professionale.
Gli specialisti sono stati chiamati, tutti quelli che ogni vet riteneva di dover chiamare e coinvolgere. Gli esami che mi venivano richiesti sono stati fatti, non ho mai detto no a nessuno. Le visite sono state fatte tutte, anche in date serrate. Ho pagato le parcelle che mi sono state presentate.
Quando il risultato è nullo come lo vogliamo chiamare se non incompetenza?
Ora che siamo arrivati alla diagnosi ma ormai è tardi per fare qualcosa come mi dovrei sentire io? Dovrei ancora dire grazie per esserci arrivati?

didi45

Se è vero che il gatto ha una malattia rarissima, e sottolineo il se, è comprensibile che molti veterinari non l'abbiano individuata. Chiedi in umana quando capita e senti quanto tempo c'è voluto prima di arrivare ad una giusta diagnosi. e pensa che in umana ci sono patologie talmente rare che non vengono neppure riconosciute e ammesse a cura dal SSN.
Dico "se" perché sei così sicuro che l'unico a fare la diagnosi giusta, sia questo veterinario e che non possa dimostrare procedendo all'intervento che ha ragione?
Comunque , a prescindere dalla malattia del tuo gatto, io credo che sottoporre un animale , un gatto in particolar modo, a continue visite, esami, ecc....sia fargli patire talmente tanti stress che influiscono sicuramente sulla sua salute fisica e mentale.
Amare un animale non significa essere paranoici, non accettare che possa star male e possa avere una vita più felice adattandosi alla malattia piuttosto che voler a tutti i costi raggiungere una guarigione .
Il gatto dopo ben 15 veterinari e cliniche è ancora in vita, mi pare..
In natura esistono le malattie e la morte , e occorre saperle affrontare.
Quando i miei animali sono stati ammalati mi è capitato di cambiare dottore, ma ho sempre trovato quello di cui fidarmi . E ho sempre scelto il veterinario che oltre a curare l'animale ,tenesse anche conto del bilanciamento tra cura e stress, perché un animale che si abbatte psichicamente reagirà sicuramente in modo più lento.Ed anche la tua ansia non è certo utile all'animale.
Non so se tu abbia trovato tutti incompetenti, stranamente solo l'ultimo ha ragione, però non è in grado di dimostrare che la sua diagnosi sia corretta, e che lo era anche prima. E se così non fosse? mica l'ha guarito.
Quello che mi sento di consigliarti è di essere meno paranoico e renderti conto che nella vita non sempre le malattie si possono curare , e che davanti a patologie rarissime è difficile per tutti individuarle.
Se così non fosse non servirebbero le associazioni appunto per le malattie rare.
Hai presente Telethon?

calzinimaya



29-04-2016 alle ore 12:04, Red_Erik wrote:


29-04-2016 alle ore 11:28, calzinimaya wrote:
senza nemmeno dire di cosa soffre il gatto tutte le altre sono parole senza senso...
[...CUT...]
quando non si chiama lo specialista siamo ipocriti e in malafede perchè "dobbiamo avere l'umiltà di capire i nostri limiti", quando lo chiamiamo "si sono palleggiati il gatto come una palla da beach volley".
quando facciamo esami siamo "pronti a spillar soldi con esami inutili", quando non li facciamo siamo "superficiali e pressapochisti".



Nominare o meno la patologia non cambia nulla nè aggiunge qualcosa al discorso che stiamo facendo, e nemmeno può cambiare il destino.
Voler conoscere il nome della patologia è solo per soddisfare una curiosità professionale.
Gli specialisti sono stati chiamati, tutti quelli che ogni vet riteneva di dover chiamare e coinvolgere. Gli esami che mi venivano richiesti sono stati fatti, non ho mai detto no a nessuno. Le visite sono state fatte tutte, anche in date serrate. Ho pagato le parcelle che mi sono state presentate.
Quando il risultato è nullo come lo vogliamo chiamare se non incompetenza?
Ora che siamo arrivati alla diagnosi ma ormai è tardi per fare qualcosa come mi dovrei sentire io? Dovrei ancora dire grazie per esserci arrivati?



nominare o meno la patologia può eccome cambiare il discorso...se pensi che ogni medico al mondo conosca tutte le patologie esistenti e sia in grado sempre di individuarle vivi nel mondo delle favole...siamo uomini e non computer con una ram illimitata.
certo che sono curiosa di sapere cosa ha il tuo gatto, la curiosità è il germoglio della conoscenza, senza curiosità non puoi cercare e conoscere nulla.
tu vuoi una ammissione di colpa e inadempienza che non riceverai da nessuno di noi ...quindi continua a lanciare i tuoi strali avvelenati nel nulla,per dare un senso al tuo dolore e alla tua impotenza.


Red_Erik

@Didi,
Forse non mi sono spiegato bene, oppure il mio messaggio non è stato interpretato come volevo, ma la diagnosi dell'ultimo veterinario è certa, supportata e avvalorata da esami che non danno dubbi. I sintomi corrispondono tutti, gli esami coincidono.
Il gatto è ancora vivo per miracolo, perché grazie all'ultima diagnosi le terapie hanno contrastato i danni, sarebbe invece morto se avessimo continuato a giocare a indovinala Grillo.
Questo veterinario non è però in grado di guarirlo perché si è andati oltre un limite fisico oltre il quale è molto difficile intervenire.
Non credo proprio che adattarsi alla malattia possa essere di aiuto, perché non c'è il tempo di adattarsi.
Non c'è adeguarsi o guarire, c'è solo morire.
Una cosa è accettare la fine per raggiunti limiti di età, una cosa è accettare la fine quando in realtà non era tempo.
Con il tuo discorso, Didi, i medici e i veterinari non hanno ragione di esistere.
Mi viene un colpo, che cosa faccio? Devo accettarlo, oppure vado dal medico e mi accanisco per cercare di tornare a casa?
Mi viene il diabete, che cosa faccio? Accetto la situazione, mi adeguo anche se non guarisco e aspetto la morte, oppure mi stresso quotidianamente con misurazioni glicemiche e iniezioni di insulina?

Questa non è paranoia, questa è cura. Non sto cercando di strappare alla morte un animale che è chiaramente nella fossa, sto cercando di curare un malanno che sarebbe stato curabile, ma che qualcuno ha deciso di far degradare fino al limite dell'impossibilità.

Sinceramente a me, di quello che fanno in umana, non importa un fico. Non vado mai dal medico, non supporto nessun Telethon.
Mi basta sentire la televisione e capire quanto amore e quanta passione mettono i medici negli ospedali.

Red_Erik



29-04-2016 alle ore 13:24, calzinimaya wrote:
se pensi che ogni medico al mondo conosca tutte le patologie esistenti e sia in grado sempre di individuarle vivi nel mondo delle favole


Purtroppo me ne sono reso conto sulla mia pelle, anzi sulla pelle del mio gatto!



tu vuoi una ammissione di colpa e inadempienza che non riceverai da nessuno di noi ...quindi continua a lanciare i tuoi strali avvelenati nel nulla,per dare un senso al tuo dolore e alla tua impotenza.



Che non ricevessi supporto da nessun veterinario mi era chiaro dal principio.
Come ho scritto prima, in questi ultimi giorni ho conosciuto uno spirito di squadra e un cameratismo tra vet che nemmeno si conoscono che fa venire quasi la nausea. Immagino che non denigrare il Collega sia parte del corso di laurea.
Certo, il Collega deve essere difeso a spada tratta, non può aver sbagliato, di sicuro il cliente non ha riferito le cose come stavano.
Un medico che mi dice "annega nel tuo dolore e impotenza" con un tono di sottile compiacimento è davvero disgustoso.

marcel

da quel che ho capito il tuo gatto ha una malattia rarissima che nessun vet è riuscito a diagnosticare in tempo utile nonostante tu abbia fatto tutti gli esami possibili e abbia girato tutti gli specialisti che ti hanno indicato ...
è anche possibile che tu abbia trovato una sfilza di veterinari incompetenti, ma esattamente cosa vorresti sentirti dire? cosa possiamo fare per te?


misssmith



29-04-2016 alle ore 14:22, Red_Erik wrote:
Che non ricevessi supporto da nessun veterinario mi era chiaro dal principio.

Un medico che mi dice "annega nel tuo dolore e impotenza" con un tono di sottile compiacimento è davvero disgustoso.



Non mi sembra che tu abbia avuto tutto questo supporto nemmeno da noialtri utenti.
E guarda che la nostra vet non ti ha detto di annegare nel dolore e nell'impotenza, ti ha solo detto in altre parole ciò che io stessa e Didi già ti abbiamo scritto: che sei fuori di te e in preda all'ansia.
Non riceverai ammissioni di colpa dai vet di questo forum, che si sono dimostrati sempre corretti e generosi nei confronti degli utenti, e personalmente non riceverai supporto da me perché io mi fido dei vet che frequento per la cura dei miei animali e ho grande rispetto per loro.

ps se vuoi, puoi sempre inviare una email all'indirizzo dei moderatori (moderatori@clinicaveterinaria.org) e provvederò a far sapere il nome di questa rara malattia alla nostra vet, in gran segreto... Ma immagino non lo farai.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: misssmith il 29-04-2016 15:57 ]

calzinimaya



29-04-2016 alle ore 14:22, Red_Erik wrote:


29-04-2016 alle ore 13:24, calzinimaya wrote:
se pensi che ogni medico al mondo conosca tutte le patologie esistenti e sia in grado sempre di individuarle vivi nel mondo delle favole


Purtroppo me ne sono reso conto sulla mia pelle, anzi sulla pelle del mio gatto!



tu vuoi una ammissione di colpa e inadempienza che non riceverai da nessuno di noi ...quindi continua a lanciare i tuoi strali avvelenati nel nulla,per dare un senso al tuo dolore e alla tua impotenza.



Che non ricevessi supporto da nessun veterinario mi era chiaro dal principio.
Come ho scritto prima, in questi ultimi giorni ho conosciuto uno spirito di squadra e un cameratismo tra vet che nemmeno si conoscono che fa venire quasi la nausea. Immagino che non denigrare il Collega sia parte del corso di laurea.
Certo, il Collega deve essere difeso a spada tratta, non può aver sbagliato, di sicuro il cliente non ha riferito le cose come stavano.
Un medico che mi dice "annega nel tuo dolore e impotenza" con un tono di sottile compiacimento è davvero disgustoso.



non ricevi supporto perchè non sappiamo nemmeno di cosa tu stia parlando...è paradossale quello che dici...
non ho mai detto di annegare nell'impotenza e nel dolore, ho solo sottolineato come la tua impotenza venga sfogata nel lanciare strali avvelenati verso tutti e tutto.
come faccio a sapere se il tuo gatto sia stato ben o mal curato se non so di cosa parli?
boh...

Red_Erik

Ed era chiaro che non potessi ricevere supporto nemmeno da altri utenti del forum, perché esiste, ed è tangibile, una certa deferenza e sudditanza verso i vet del forum.
Non che mi aspettassi supporto, se devo essere sincero, il mio era uno sfogo ed un monito verso chi dice di fidarsi ciecamente del proprio vet.
Anche io mi fidavo ciecamente del mio, fino a quando ho visto che non era in grado di aiutarmi, così come non lo sono stati tutti gli altri.
Continuo a dire che ormai quel che è fatto non può essere aggiustato.
Pur se non lo volete riconoscere, l'incompetenza di diversi professionisti ha fatto sì che io ora mi trovi a pagare per aggiustare i loro danni.
Ecco, questo non lo ritengo giusto.
Perché sarà forse vero che io devo accettare il destino, ma i veterinari non vogliono accettare critiche, si sentono intoccabili.
La patologia era rarissima, questo è il massimo delle scuse, se così le vogliamo chiamare, che mi sono sentito dire.
Sarebbe stato bello, seppure utopistico, che i danni mi fossero stati riconosciuti da chi li ha causati.
Ma è sempre così, il più debole paga per tutti.

Continuo a chiedermi che cosa possa apportarmi di buono una volta che voi conosciate il nome della patologia...
Forse qualcuno di voi vorrà contribuire alle mie spese a tre (o quattro) zeri?

misssmith



29-04-2016 alle ore 17:03, Red_Erik wrote:
perché esiste, ed è tangibile, una certa deferenza e sudditanza verso i vet del forum.



A casa mia si chiama rispetto.



mari10

red, ti faccio un esempio molto doloroso, per me: mio padre era malato di cuore: infarti, scompensi, coronarie ridotte al 20%, angioplastica. se l'era sempre in qualche modo cavata perchè seguito da un'ottima equipe specializzata e nota anche all'estero, finchè dopo l'ultimo ricovero comincia a straparlare e ad avere problemi motori. L'hanno rivoltato di nuovo come un calzino: cardiologi, endocrinologi, neurologi, geriatri.....era tardi: mi è morto in un anno paralizzato, con diagnosi di parkinson (una forma anomala, ma sicuramente di origine remota) e a soli 73 anni. Nessuno - tac, rm, scintigrafie etc alla mano - ne aveva mai avuto sentore.
Secondo il tuo ragionamento: una banda di incompetenti!

Anna49

29-04-2016 alle ore 17:03, Red_Erik wrote:
perché esiste, ed è tangibile, una certa deferenza e sudditanza verso i vet del forum.

ti pregherei di non generalizzare, il fatto che pochi utenti hanno risposto non ha nulla a che fare con la sudditanza verso i vet del forum, che oltretutto non hanno nulla a che fare con la problematica esposta, piuttosto ti ripeto la domanda che ti ha posto Marcel: "è anche possibile che tu abbia trovato una sfilza di veterinari incompetenti, ma esattamente cosa vorresti sentirti dire? cosa possiamo fare per te?"

da parte mia non condivido questa denigrazione verso i veterinari in toto, come in tutte le professioni ci sono quelli onesti e professionali e quelli che approfittano del proprio ruolo a danno degli altri, mi dispiace per quanto ti sia accaduto, mi dispiace per il tuo gatto, mi dispiace per questo tuo livore, mi fa piacere che tu non sia mai andato da un medico, anche se dovrai in futuro ( ti auguro lontano) conoscerne qualcuno, nel contempo rispondere " non importa un fico" trovo sia irrispettoso verso il tuo prossimo.
Traspare molta rabbia nelle tue parole, posso comprendere il tuo stato d'animo ma non giustifico questa condanna generalizzata.
Chiudo dicendoti che alla fine siamo soprattutto noi artefici delle nostre azioni, se hai elementi sufficienti per poter adire alle vie legali procedi, almeno per soddisfare la tua richiesta di giustizia.
Non voglio sapere di quale malattia rara sia affetto il tuo gatto, vorrei sapere di lui.

calzinimaya

il non fare una diagnosi non apre nessun diritto ad adire per vie legali....
si punisce la negligenza, la mala fede, il dolo....
non si può punire un medico che non riconosce una patologia supposta rarissima di cui , parole dell'utente, ci sono un paio di decine di casi al MONDO.
stiamo parlando del nulla per un utente incavolato col mondo.


Anna49



29-04-2016 alle ore 18:58, calzinimaya wrote:
il non fare una diagnosi non apre nessun diritto ad adire per vie legali....
si punisce la negligenza, la mala fede, il dolo....
non si può punire un medico che non riconosce una patologia supposta rarissima di cui , parole dell'utente, ci sono un paio di decine di casi al MONDO.
stiamo parlando del nulla per un utente incavolato col mondo.




però stiamo parlando, e non del nulla, anche se l'utente è incavolato col mondo, anzi, proprio per questo.

calzinimaya

stiamo parlando del nulla perchè l'utente non ci da nessun elemento per giudicare chicchessia nè l'operato di nessuno.
per quanto ne sappiamo può essersi inventato tutto...per questo stiamo parlando del nulla.

danimici15

Se la patologia di cui soffre il tuo micio è rara, penso che nessun medico riesca in pochissimo tempo a diagnosticarla, a meno che non abbia la sfera di cristallo, ci sono molti sintomi comuni a molte patologie sia in veterinaria che in umana, intanto per forza di cose i vet ti avranno segnato esami ematici il più vicino ad una possibile diagnosi per quei sintomi, poi una volta risultati negativi avranno proceduto ad eseguire altri esami o tac o rmn, di sicuro credo che ciascuno di loro avrebbe voluto arrivare ad una diagnosi certa, ti ricordo che ci sono tumori del polmone in umana che non si vedono alla radiografia del torace, quindi procedi con terapie diverse, convinto di avere un risultato negativo magari letto anche da altri medici, solo quando i sintomi peggiorano o non c'è miglioramento allora si procede velocemente ad altre indagini diagnostiche e relative terapie, certamente ci sono medici incompetenti sia in veterinaria che in umana (questa li supera), ma un conto è un'incompetenza vera e propria un conto è non riuscire ad individuare una patologia rara in brevissimo tempo tanto da non permettere ad un animale di non peggiorare. Poi è anche chiaro che dopo mille esami e visite da diversi vet, chi arriva dopo abbia la strada più facilitata per descrivere quindi la diagnosi finale. Comunque spero che il micio si riprenda presto e che possa fare questo intervento in parte risolutivo finalmente.

Pappagalli

Per me puoi anche non nominare la patologia di cui è affetto. Non mi interessa, io se lo nomino è per il bene del mio animale perché per quanto tu ne possa sapere, qualcuno potrebbe essere stato "vittima" dello stesso problema e pertanto un confronto (civile) puo' solo giovare alla possibile salute del tuo animale.

Riguardo i veterinari, forse dovresti lavorare in una sala operatoria tutti i giorni , per vedere che ancora oggi molte patologie umane non sono diagnosticate in tempo o non si conoscono cosi facilmente perché i sintomi e le varie diagnosi fatte progressivamente per arrivare a una diagnosi e puo' volerci molto tempo , e possono portare a mille conclusioni e solo in rari casi (come il tuo) continuando su vari binari ed incroci si puo' arrivare a una soluzione.

Se la medicina fosse cosi semplice.... sarebbe bello. Ma la realtà è un'altra.
Quindi personalmente posso magari criticare qualche veterinario che avrà preso inizialmente o superficialmente la situazione, ma non tutti.

Se vuoi sfogarti e dare contro a queste persone sei libero di farlo, magari un giorno capirai che questo tuo rancore non porta a nulla.

Non so se lavori ma sono certa che anche nel tuo lavoro dei sbagli li hai fatti o ti sei dato dello "stupido" non avendoci pensato o non essendoci arrivato prima a situazioni complesse.

I veterinari, medici o tutte le persone di questo mondo comprese noi , guarda caso SONO UMANI, come te. Non sono "guru" dell'infinita scienza e natura.

MUOIONO PERSONE tutti i giorni per diagnosi sbagliate, quindi, per quanto mi dispiaccia per il tuo gatto, ringrazia che è ancora vivo.

E se la malattia è cosi "rara" come dici, sai .... non è detto che tu o chi per esso conosciate tutte le cure possibili attuali che nel frattempo magri qualcuno ha scoperto o provato o trovato.
Se tutti i veterinari sono cosi stupidi, dovresti pensare anche questo no ???

Già che ci siamo, ... veterinari, potreste anche resuscitare i gatti morti no ?



Dai, siamo seri, per una volta un po' di empatia ed intelligenza, usala ... e invece di disperdere energie in questa discussione inutile per te, usala per aiutare il tuo micio.




Ciao e un auguri al tuo micio



p.s.:
Mi sembra che spesso poi incentri la discussione sul discorso economico, beh come detto lo stesso riguarda per le persone che muoiono e vengono messe sotto terra per diagnosi o interventi sbagliati, e questi medici/chirurghi si pagano.. giusto ? Non giusto ? Questo è un altro discorso.
Se non sei contento comunque di alcune cose poi tentare per vie legali, ma, ne vale veramente la pena ? Il tuo gatto guarirà da questa situazione se ti fai sanegue amaro di questa cosa ? ... No.








[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Pappagalli il 30-04-2016 10:37 ]

Red_Erik



29-04-2016 alle ore 18:48, mari10 wrote:
Secondo il tuo ragionamento: una banda di incompetenti!



Anche nella mia famiglia sono accaduti un paio di casi di errori diagnostici in umana, errori che hanno poi portato a decessi.
In umana si chiama malasanità, legata ad incompetenza, in veterinaria tale concetto è ignoto.
Non si è mai visto un medico in carcere per omicidio...

Red_Erik



29-04-2016 alle ore 18:52, Anna49 wrote:
piuttosto ti ripeto la domanda che ti ha posto Marcel: "è anche possibile che tu abbia trovato una sfilza di veterinari incompetenti, ma esattamente cosa vorresti sentirti dire? cosa possiamo fare per te?"


Fare? Nulla, impossibile che qualcuno possa fare qualcosa, almeno che non sia pratico di miracoli.
Dire? Credevo di leggere consigli su come affrontare un eventuale recupero delle somme pagate per niente, ma era più che altro un sogno.



mi fa piacere che tu non sia mai andato da un medico, anche se dovrai in futuro ( ti auguro lontano) conoscerne qualcuno, nel contempo rispondere " non importa un fico" trovo sia irrispettoso verso il tuo prossimo.



In che modo disinteressarmi di che cosa succede in una determinata branca della scienza è irrispettoso del prossimo?
E perché dovrei rivolgermi ad un medico? Per farlo giocare ad indovinare una malattia? Per farmi ammazzare? No, grazie, preferisco morire di morte naturale.



Non voglio sapere di quale malattia rara sia affetto il tuo gatto, vorrei sapere di lui.



Il gatto è qui, finché Dio mi concederà di averlo.
In questo momento Lui è l'unico che può fare qualcosa.

Red_Erik



29-04-2016 alle ore 20:52, calzinimaya wrote:
stiamo parlando del nulla perchè l'utente non ci da nessun elemento per giudicare chicchessia nè l'operato di nessuno.
per quanto ne sappiamo può essersi inventato tutto...per questo stiamo parlando del nulla.



L'ultima riga è un copia-incolla, l'ho già vista scritta in altri topic. Giustamente, mai fidarsi di quello che dice un proprietario.
Pari pari me lo dissero molti lustri fa in un ospedale, mai fidarsi di quello che dice un paziente.
Stessa scuola!

Tornando alla patologia, se pure la nominassi, visto il tuo modo di vedere le cose come faresti a dire che la storia è vera e non me la sono inventata per mettere su il topic, che non l'ho pescata a caso da Google?
E come faresti dal solo nome a capire tutto quello che ho passato, gli esami che ho fatto eseguire, le terapie che mi hanno prescritto per errore, e le diagnosi campate per aria?
Esiste il reverse engineering anche in medicina?

Red_Erik



30-04-2016 alle ore 00:59, danimici15 wrote:
Comunque spero che il micio si riprenda presto e che possa fare questo intervento in parte risolutivo finalmente.



Mi è stato detto che vista la situazione attuale, è altamente improbabile che si possa iniziare un percorso che porti alla soluzione del problema, devo solo tamponare la situazione giorno per giorno.
In pratica mi hanno passato la patata bollente.

Red_Erik



30-04-2016 alle ore 10:28, Pappagalli wrote:
Per me puoi anche non nominare la patologia di cui è affetto. Non mi interessa, io se lo nomino è per il bene del mio animale perché per quanto tu ne possa sapere, qualcuno potrebbe essere stato "vittima" dello stesso problema e pertanto un confronto (civile) puo' solo giovare alla possibile salute del tuo animale.


Ho già cercato in rete, in forum e siti di ogni genere, anche in lingua straniera, non appare da nessuna parte. Sarei il primo a parlarne, quindi parlerei con me stesso.



Se la medicina fosse cosi semplice.... sarebbe bello. Ma la realtà è un'altra.



La verità è che la medicina è agli albori della conoscenza, solo pochi anni fa si curava quasi tutto con un bel salasso!



Non so se lavori ma sono certa che anche nel tuo lavoro dei sbagli li hai fatti o ti sei dato dello "stupido" non avendoci pensato o non essendoci arrivato prima a situazioni complesse.



I miei errori non ammazzano nessuno, ma errori gravi potrebbero facilmente mettere in gioco il mio posto di lavoro.
Quando i medici sbagliano continuano a lavorare, liberi di continuare a sbagliare.



e invece di disperdere energie in questa discussione inutile per te, usala per aiutare il tuo micio.


Le energie che sto impiegando io da solo in questo caso sono più di quelle messe in campo da tutti i soggetti coinvolti messi insieme.
Se il micio è ancora vivo è solo perché non mi sono fermato un solo momento, saltando lavoro, sonno e pasti.



Mi sembra che spesso poi incentri la discussione sul discorso economico, beh come detto lo stesso riguarda per le persone che muoiono e vengono messe sotto terra per diagnosi o interventi sbagliati, e questi medici/chirurghi si pagano.. giusto ? Non giusto ? Questo è un altro discorso.



Non è un discorso di tirchieria, perché se fossi tirchio non avrei nemmeno iniziato questa lotta che dura da moltissimi mesi, e nemmeno avrei curato lo stesso gatto anni fa per altra patologia per nulla comune la quale cura mi costò quasi come un'automobile!
Il discorso è quello di spendere i soldi nella direzione giusta, farli rendere per quello che servono, non buttarli dalla finestra.
Le diverse migliaia di euro spese finora sarebbero più utili adesso, visto che le pezze per coprire gli strappi di altri costeranno ancora parecchio.

marcel

dopo due pagine che parli del nulla, l'unica cosa che possiamo fare è darti ragione come si fa con gli psicotici perchè tanto vale giocare a scacchi con un piccione.
Quindi affinchè la discussione abbia un minimo di senso ti pregherei di rispondere alle seguenti semplici domande, che sono la prima cosa che avresti dovuto scrivere affinchè questa discussione avesse un minimo di senso costruttivo per i lettori e fuitori del forum:
Di cosa stai parlando? che patologia non sono riusciti a diagnosticare 15 veterinari?


Red_Erik



30-04-2016 alle ore 17:22, marcel wrote:
dopo due pagine che parli del nulla, l'unica cosa che possiamo fare è darti ragione come si fa con gli psicotici perchè tanto vale giocare a scacchi con un piccione.
Quindi affinchè la discussione abbia un minimo di senso ti pregherei di rispondere alle seguenti semplici domande, che sono la prima cosa che avresti dovuto scrivere affinchè questa discussione avesse un minimo di senso costruttivo per i lettori e fuitori del forum:
Di cosa stai parlando? che patologia non sono riusciti a diagnosticare 15 veterinari?



Quindi a voi sembra del tutto normale che io stia pagando (e non sto parlando solo di soldi) gli errori di altri? E poi il pazzo sarei io!
Di che cosa sto parlando? Sto parlando di una serie di errori medici che hanno ridotto il mio gatto all'ombra di sè stesso, sto parlando di me che sto perdendo sonno e salute per aiutarlo dove altri non lo hanno fatto. Credevo di averlo già scritto prima, ma evidentemente fate finta di non capire.
Però collezionate cuoricini. Bravi, e poi non è sudditanza questa.
Continuo a non capire come potrete aiutarmi (o meglio, aiutare il mio gatto) una volta che avrete conosciuto il nome della patologia, forse sono un po' tardo, spiegatemi bene.
E non capisco come si possano stabilire gli eventuali errori di altri veterinari solo dal nome della malattia, senza che io aggiunga nessun altro dettaglio.
Forse qui avete medici straordinari che sanno quello che altri non sanno?
O forse è solo una curiosità morbosa e infantile?
Rispondete con sincerità. Siate onesti almeno una volta.

Anna49

a me sembra che tu stia scaricando su questo forum tutta la rabbia che hai dentro, non l'hai fatto ( o forse sì?) sui veterinari da cui sei andato, siamo noi il capro espiatorio?

I cuoricini sono stati dati anche a normali utenti non veterinari, sono l'espressione della condivisione di un pensiero scritto…o non siamo liberi delle nostre opinioni?

Inoltre continuo a non comprendere cosa ti aspetti da noi, non vuoi dirci quale sia la patologia rara del tuo gatto perché non potremmo comunque aiutarti? va bene, ma allora cosa ti aspetti da noi?

L'enormità dei soldi spesi a mio parere è andata e non ritornerà più, credo non ci siano elementi validi per un risarcimento, altrimenti ti saresti già mosso in questo senso, le notti insonni sono frutto della tua ansia accumulata nei mesi, non sei pazzo ma forse sarebbe ora di fare la prima visita della tua vita da un dottore che possa aiutarti a rasserenarti un po'.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Anna49 il 30-04-2016 19:04 ]

misssmith



30-04-2016 alle ore 18:34, Red_Erik wrote:
Però collezionate cuoricini. Bravi, e poi non è sudditanza questa.

O forse è solo una curiosità morbosa e infantile?
Rispondete con sincerità. Siate onesti almeno una volta.



Ancora con questa sudditanza? Ora mi sto scocciando. Il cuoricino a Marcel l'ho messo io, perché ero d'accordo con quello che ha scritto. Dovresti saperlo, visto che sei iscritto dal 2009 e hai anche approfittato di questo forum di 'sudditi'...e di veterinari

Vuoi sapere una cosa? Pensavo che conoscendo la diagnosi uno dei nostri vet potesse aiutarti, pensa che scema che sono!
A me non interessa più.

Mi spiace per il tuo gatto, ma penso che lo sfogo possa anche terminare qui, mi sembra una strada senza uscita, è inutile discutere, sei troppo pieno di livore.
Per inciso, se sei così convinto di aver ragione, fatti dare tutte le cartelle cliniche, prendi tutte le fatture che hai pagato e rivolgiti ad un avvocato.


danimici15

Eh già forse è l'unica cosa che potresti fare però sarebbero solo soldi spesi per nulle perchè un risarcimento che poi sarebbero soldini per riparare eventuali errori come dici tu, li toglieresti al gatto che in questo momento ha necessità di terapie diciamo riparatrici, però non ci sarebbe nulla di male se dicessi a quale patologia ti riferisci anche perchè qualche medico potrebbe aiutarti se lo vorrà a riparare i danni fatti o i ritardi o quello che è. Tutti nella vita si sbaglia per negligenza o in buona fede cioè provando a cercare la diagnosi con qualunque mezzo ,in questo caso purtroppo siccome la malattia è rara è molto rischioso azzardare per terapie che tratterebbero una patologia rara, se prima non escludi altre patologie che hanno simil sintomi. Perchè non vuoi dire di che tipo di malattia si tratta ? Non è che ti becchi una denuncia se racconti quello che è successo, c'è un altro utente che purtroppo sta ancora combattendo a spada tratta per rendere la vita del suo micio più accettabile eppure non si è risparmiato raccontando tutto quello che ha passato, gli sono state date spesso anche indicazioni su come muoversi e dove andare a cercare qualche medico che possa aumentare il più possibile la vita del suo gatto e sta di fatto che il micio tra sfighe e qualche negligenza se così si può chiamare sta decentemente. Non c'è nulla di male ad identificare una certa patologia che poi magari così rara non è può essere che i medici del forum abbiano già avuto esperienze del genere.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: danimici15 il 01-05-2016 01:18 ]

marcel




.....
Continuo a non capire come potrete aiutarmi (o meglio, aiutare il mio gatto) una volta che avrete conosciuto il nome della patologia, forse sono un po' tardo, spiegatemi bene.....




non hai capito lo scopo del forum : TU che scrivi devi aiutare le persone che si troveranno in futuro ad affrontare la patologia rara del tuo gatto . La tua esperienza deve essere utile "alla salute e al benessere degli animali".
altrimenti quello che scrivi non serve a nessuno, nemmeno a te come sfogo, in quanto non costruisci nulla.

Red_Erik

A distanza di oltre due anni, periodo durante il quale non mi sono più collegato, vorrei aggiornarvi di come la cosa è andata a finire, e sono quasi certo che non vi piacerà. Il testo è lungo, chi vuole leggere, si metta comodo.

Breve riassunto.
Oltre due anni fa il mio gatto era stato colpito da una malattia decisamente rara. Mi dissero che si era a conoscenza di una manciata di casi simili nel mondo. Purtroppo, però, il tempo sprecato da circa 15 veterinari diversi nel tirare ad indovinare una diagnosi aveva fatto sì che, al momento di agire, il fisico del mio micio fosse così debilitato che l'intervento chirurgico, unica terapia per tale malanno, fosse impensabile.

All'inizio del dramma, nel tentativo di riuscire a capire perché il mio gatto stava così male, avevo girato una dozzina di strutture veterinarie in due mesi. Dapprima vari ambulatori, poi, via via, cliniche sempre più avanzate, fino ad arrivare di nuovo ad un veterinario, lo stesso dottore che aveva già visitato lo stesso gatto 20 giorni prima senza capirci nulla, che con un colpo di fortuna o di coscienza finalmente identificò il problema. A quel punto elessi quel veterinario e la clinica nella quale egli lavorava come il MIO veterinario, la MIA clinica, cancellando dalla memoria il medico che mi aveva seguito per circa 15 anni e che non aveva saputo dirmi nulla, se non che, quando il veterinario non arriva ad una diagnosi chiara, l'unica strada da prendere è quella dell'eutanasia!

In questa NUOVA clinica, dopo aver emesso la diagnosi, mi dissero che l'intervento chirurgico salvavita non era di routine, e che solo pochissime strutture veterinarie in Italia potevano eseguirlo. Fui indirizzato presso una Struttura Altamente Specializzata (di seguito indicata come SAS), un luogo dove tutti i medici avevano una sfilza di titoli e sigle internazionali, manco fossero stati i sovrani d'Inghilterra. Il mio nuovo veterinario mi disse che molto probabilmente era il posto migliore d'Italia. Pensai, sperai, di essere finalmente indirizzato al posto giusto.

Presso questa SAS mi dissero di ringraziare il mio nuovo veterinario per aver formulato una diagnosi così difficile, perché, candidamente ammisero, loro stessi non ci sarebbero mai arrivati.
Di sicuro questa ammissione non era un buon biglietto da visita per una struttura così altisonante, e quella frase avrebbe già dovuto accendere una lucina rossa nella mia testa. Il mio gatto venne ricoverato presso questa SAS per 10 giorni, a costi da albergo di Dubai, nel tentativo di ristabilire le sue condizioni fisiche per poi indirizzarlo alla chirurgia.
"Un paio di giorni di cure intensive" mi dissero "e poi potremo intervenire chirurgicamente".
Peccato che dopo una settimana la situazione continuava a peggiorare. Ogni giorno telefonavo per avere aggiornamenti, e ogni giorno il mio gatto stava peggio del giorno prima, salvo sporadici e poco duraturi momenti di ottimismo. Mi dicevano che era solo questione di pazienza, il giorno giusto sarebbe arrivato.
La SAS non era vicino casa mia. Andai a far visita al gatto solo un paio di volte durante il lungo ricovero. Il viaggio era lungo, impossibile farlo tutti i giorni. Durante una di queste due visite feci notare a questi veterinari con mille sigle che il mio gatto non stava per nulla bene, si vedeva chiaramente, era abbattuto, debole, aveva lo sguardo spento, il pelo malconcio. Loro si guardarono in faccia, guardarono il micio, e mi risposero che non se ne erano accorti, che loro credevano che così come io lo vedevo in realtà stesse bene, ma siccome glielo avevo fatto notare avrebbero rivisto le terapie giornaliere. Cioè, il gatto era l'ombra di se stesso e per loro era normale, ma erano pronti a seguire il mio consiglio. Questo avrebbe dovuto accendere un'altra lucina rossa nella mia testa!

Arrivò un giorno in cui mi telefonarono e mi dissero che il gatto non stava recuperando "nonostante le cure intense e mirate", e non vi era più nulla che loro potessero fare. Me lo rimandarono a casa "per curarlo a domicilio oppure per farlo morire in pace". Avevano goffamente tentato un recupero e avevano miseramente fallito. Stavano dimettendo un gatto che stava peggio di quando era entrato da loro dieci giorni prima. Il micio aveva anche perso circa mezzo kg. Avevo lasciato ai medici della SAS una fornitura del suo cibo dedicato, in quantità più che sufficiente per il periodo del ricovero. Cibo che non mi venne restituito perché lo avevano smarrito! Che teste vuote! E chissà che cosa aveva mangiato il gatto durante la degenza!
Il conto salatissimo, però, me lo avevano presentato lo stesso. Erano i giorni del mio iniziale sfogo in questo thread.

In seguito.
I medici della SAS mi prescrissero un prodotto da usare a casa, un integratore per aiutarlo a ristabilirsi. Lo comprai e, come mia abitudine, lo assaggiai. Tutto quello che doveva essere somministrato oralmente ai miei gatti, che fosse cibo o medicine, prima doveva passare dalla mia bocca. Era la regola. Ebbene, il sapore di questo integratore era mostruoso, disgustoso, sapevo che sarebbe stata una tortura farlo assumere al mio gatto. Ma per il suo bene lo torturai per una decina di giorni, senza però notare il minimo risultato.
Avevo capito che era giunto il momento in cui la situazione la prendessi in mano io.

Nel frattempo, purtroppo, si verificò un altro grave episodio. Una sera il mio gatto ebbe una crisi convulsiva violentissima, non era mai successo prima. Forse fu provocata proprio dalla sua rara malattia. Io ero in preda al panico. La clinica che aveva emesso la diagnosi, e presso la quale stavano seguendo il suo caso, era troppo distante da casa. In una situazione di emergenza come quella dovevo recarmi alla clinica veterinaria più vicina. Ce n'è una a pochi minuti da casa. Questa era una delle strutture interpellata all'inizio del dramma, ma anche una di quelle che non era stata in grado di aiutare il mio gatto in quell'occasione.
L'accoglienza che mi fu riservata fu raccapricciante! Siccome non ero un loro cliente fisso, fui schernito e quasi insultato. Non si presero nemmeno la briga di guardare il gatto. Mi chiesero solo di vedere gli ultimi referti. Per una fortuita coincidenza in quello stesso pomeriggio il mio gatto aveva fatto un esame completo del sangue presso la clinica di riferimento, il referto era di 4 ore prima. I veterinari di questa struttura dove mi ero recato in emergenza mi dissero che ero scellerato e negligente, che gli esami del sangue, secondo loro, andavano fatti un po' più spesso di una volta ogni 4 ore, e che io ero un menefreghista, una persona alla quale non importava nulla della salute del proprio gatto. Aprirono la porta e mi mandarono fuori!
Corsi alla clinica dove conoscevano bene il micio. Qui criticarono l'operato dei colleghi, ricoverarono il gatto e lo seguirono per un paio di giorni.

Intanto io continuavo le mie ricerche per curare al meglio il mio micio, in particolar modo mi misi alla ricerca di un integratore di qualità superiore a quello prescritto.
Mi bastarono un paio di giorni di ricerca sul web e trovai un prodotto per umana che poteva fare al caso mio. Lo acquistai e iniziai a somministrarlo al mio gatto. Il sapore questa volta era accettabile, quindi almeno la tortura del gustaccio gliela potevo evitare. Il bello fu che, dopo soli due o tre giorni, il gatto cominciò a dare segni visibili di miglioramento fisico. Riusciva di nuovo a stare in piedi, a camminare, a mangiare e ad arrivare alla sua cassetta. Non si sarebbe più fatto i bisogni addosso sul suo cuscino. Era visibilmente felice.
Dopo una decina di giorni dall'inizio di questo nuovo trattamento, riportai il gatto alla nostra clinica di riferimento, quella dove avevano azzeccato la diagnosi, e da quel giorno feci fare al gatto un esame del sangue ogni 7 giorni per oltre due mesi.
I parametri erano tutti rientrati in norma, il recupero era costante e stabile, il gatto stava decisamente e obiettivamente bene, le forze erano tornate, aveva anche preso peso, sembrava che non fosse mai successo nulla. Se non che la malattia rara stava inesorabilmente ancora lavorando dietro le quinte, e questo noi lo sapevamo benissimo. Il gatto era vivo e in forze solo per la mia caparbietà e per la mia decisione indovinata di cercare un prodotto alternativo rispetto alla schifezza che mi era stata prescritta.

Dopo oltre due mesi dal primo ricovero ricontattai la SAS e inoltrai loro tutti i referti delle ultime 10 settimane. I dottori della SAS rimasero stupiti di sentire che il gatto era ancora vivo, meravigliati che stesse molto meglio, e furono ben lieti di fissare una nuova data per il ricovero e l'intervento.
Il gatto fu di nuovo ricoverato a costi da albergo di Dubai. Furono fatti degli esami preliminari, compresa una TAC indispensabile per la chirurgia. La TAC diede semaforo verde e il giorno successivo fu eseguito l'intervento che, a detta dei dottori, era molto invasivo e con elevata percentuale di rischio. Ma non c'era scelta.
Dopo due ore l'intervento era riuscito e il gatto era vivo. Mi dissero che le 48 ore successive sarebbero state cruciali. Rimasi alla SAS per 36 ore dopo l'intervento, e poi tornai a casa. I medici mi rassicurarono che ormai il traguardo era praticamente vicino, ce l'avevamo fatta.
Se non che, il giorno seguente, il medico responsabile del caso mi chiamò dalla SAS per dirmi che il gatto aveva avuto un crollo delle funzioni vitali, era stato messo in rianimazione, stavano facendo tutto il possibile. Dopo tre ore mi richiamò per dirmi che il gatto era entrato in coma e ogni tentativo di risvegliarlo era fallito, era la fine. Se avessi fatto in fretta avrei forse potuto salutarlo prima che si spegnesse.
Si può solo lontanamente immaginare con quale stato d'animo feci quel viaggio in autostrada, correndo e sperando solo di arrivare in tempo. Quando arrivai alla SAS il medico responsabile non era più di turno, era quasi notte, i medici della terapia intensiva mi dissero che eravamo agli sgoccioli, che ero arrivato giusto in tempo. Mi dissero che il gatto era in coma, era insensibile, non responsivo e ipotermico. Mi dissero di prepararmi al peggio.
Mi condussero velocemente da lui, e mi concessero 5 minuti per salutarlo. Il micio era in un gabbione, con lampade infrarosse, maschera dell'ossigeno, fluidi in vena. Aprii il gabbione, mi avvicinai a lui, lo carezzai e lo salutai chiamandolo per nome. E in quel medesimo istante il gatto si svegliò, si mise in piedi, miagolò, fece le fusa e mi diede una testatina per salutarmi. Come se si fosse semplicemente svegliato da un pisolino pomeridiano. Io ero contentissimo, ma anche alterato! Perché diavolo i medici mi avevano fatto arrivare fin lì di corsa, con il cuore in gola, dicendomi che il gatto aveva i minuti contati, se invece stava bene? Stava così bene che dopo pochi minuti aveva anche mangiato e bevuto. Mi dissero che non sapevano spiegarselo... Ma bravi! Se non loro, chi poteva spiegarmelo?
Un'altra madornale svista da parte di tutti? O incapacità di valutare il coma di un animale? O incapacità di gestire una situazione come quella?

Quattro giorni dopo, giorni durante i quali le notizie che mi giungevano erano sempre più positive, il micio venne dimesso e tornò a casa. Il conto della SAS sembrava quasi una caparra per l'acquisto di una Mercedes di alta gamma! Mi venne detto che la degenza casalinga e il recupero sarebbero stati molto lunghi, mi chiesero di essere cauto, paziente e vigile una volta a casa. L'intervento era stato pesante e invasivo, e il micio aveva già i suoi anni. In realtà si sbagliarono di nuovo, e dopo neanche una settimana il gatto saltava ed era arzillo e felice come prima di star male. Pessima valutazione anche del post-intervento.

Un mese dopo l'intervento, come programmato, avevamo la visita di controllo sempre presso la SAS. Nei giorni che precedettero tale data mi ero accorto che il gatto aveva difficoltà a masticare il suo cibo secco, a volte perdeva le crocchette dalla bocca. Lo feci immediatamente presente ai medici della SAS durante la visita di controllo. Venne quindi chiamato uno "specialista", un odontostomatologo veterinario, che esplorò tutta la bocca del micio e vomitò la sua diagnosi: Gengivite.
Mi consigliò di iniziare uno spazzolamento quotidiano dei denti e delle gengive con prodotti specifici. A casa, la sera, il micio accettava anche lo spazzolino, andava tutto a meraviglia, tranne il fatto che la prensione del cibo secco non migliorava.

Dopo circa 20 giorni mi accorsi che il gatto aveva piccole perdite di sangue dalla bocca. Pensai che la gengivite fosse peggiorata, o che, vista l'infiammazione, avesse perso un dente. Invece la tremenda realtà era che notai una piccola massa nel cavo orale.
Immediatamente corsi alla clinica di riferimento, arrivai trafelato e con la voce mozza, ma i dottori mi dissero che non era il caso di allarmarsi fino a quel punto, di prendere fiato e rilassarmi, perché si trattava di una semplice stomatite, e che 15 giorni di antibiotico avrebbero risolto il problema.
Purtroppo, di nuovo, avevo ben ragione a preoccuparmi. L'antibiotico si era rivelato inutile, e un esame eseguito tre settimane dopo ci disse che la piccola massa era in realtà un carcinoma. Vedemmo subito un oncologo, molto quotato, che disse che quella massa si era formata molto in fretta, e a giudicare dalle dimensioni era lì da non più di tre o quattro settimane, quindi più o meno da quando l'avevo notata io.
Siccome ormai non mi stavo fidando più di nessuno, richiamai la SAS e spiegai il problema. Chiesi loro di visionare la TAC di tre mesi prima. Lo fecero e mi confessarono che la massa, seppur piccolissima, era già visibile in quella TAC, ma che era sfuggita all'occhio "esperto" del medico radiologo. Un radiologo che si era vantato di avere avuto anni di esperienza nelle migliori cliniche europee! Un vero esperto, non c'è che dire!
Però bisogna dire che anche l'oncologo quotato aveva voluto sparare la sua: altro che formatasi da poco, la massa era lì da mesi!
Insomma, stavano facendo a gara a chi la diceva più grossa!

Chiesi all'oncologo molto quotato:
Sarebbe stato possibile asportare la massa chirurgicamente tre mesi fa? Molto probabilmente sì.
Sarebbe possibile asportarla ora? Assolutamente no, ormai era troppo grossa per una chirurgia pulita!
Benissimo! Di nuovo complimenti per il tempo perso! E grazie per aver condannato a morte il mio gatto!

In quella SAS che costava un'occhio della testa, avevano infilato una lunga serie di errori, sviste, omissioni e cattive interpretazioni.
Dapprima mi confessarono di non essere in grado di diagnosticare la malattia rara del mio gatto. Poi, durante il primo ricovero, al loro esame il micio sembrava stare bene, quando era evidente che il poverino era al limite della sopravvivenza. Poi mi prescrissero un prodotto che non solo era di pessimo sapore, ma si era dimostrato anche inefficace. Non erano stati capaci di risvegliare un gatto dal coma. Avevano commesso una madornale svista nell'esame della TAC. Avevano enormemente sovrastimato i tempi di convalescenza. E infine avevano scambiato una massa tumorale per una gengivite!
A gente così andrebbe fatta una buona pubblicità.

Il calvario ricominciava. Dopo solo tre mesi dall'intervento devastante e invasivo, il gatto doveva subire una nuova TAC e un massacrante percorso terapeutico oncologico, che alla fine regalò al mio gatto solo pochi mesi di vita.
Il cuore del mio cuore, la luce dei miei occhi, la mia ragione di vita, il mio tutto, mi lasciò dopo esattamente 12 mesi e 4 giorni dall'inizio del lungo e tribolato calvario di visite. E non per mia negligenza, ma perché lo avevo affidato alle cure di chi avrebbe dovuto dargli una mano!

Lo stesso gatto aveva anche perso la vista nei mesi in cui ognuno voleva dire la sua sulla "difficile" diagnosi. Forse i problemi di vista erano proprio dovuti alla rara malattia.
La cosa strana era che la sua vista tornava e poi spariva a settimane alterne. Nei quattro mesi che precedettero quel pesante intervento, e fino a cinque mesi prima della morte, il gatto fu visto da un esercito di oftalmologi, l'ultimo dei quali era così influente ed esperto che nessun altro veterinario osava nominarlo senza un cenno di ammirazione e riverenza. Questo "luminare", dopo una visita di un'ora, mi disse che il mio gatto era totalmente e irrimediabilmente cieco da tempo. Io ho molte prove obiettive che invece dimostrano il contrario. Che il micio non ci vedesse lo sapevo anche io, volevo solo sapere da lui, l'esperto, perché la vista del micio tornava e scompariva ciclicamente.
Ma le mie parole vennero prese come un'eresia dal Dio degli oculisti, quasi un reato di lesa maestà. Fui brutalmente zittito! Fu inutile ribattere.

Ora, ditemi voi. Come mi dovrei sentire? Che cosa dovrei pensare di questi medici con lauree e titoli altolocati?
Ovviamente tutto il male possibile!

Sembra quasi che il destino avesse perfino voluto darci una mano. Aveva fatto in modo che i primi veterinari consultati non arrivassero subito alla diagnosi, che tale diagnosi fosse tardiva. Questa diagnosi tardiva aveva a sua volta ritardato l'intervento e la relativa TAC di alcuni mesi. Il destino forse voleva che i veterinari della SAS vedessero nella TAC anche il tumore che si stava formando e che mi ha portato via il gatto. Eppure questi veterinari non hanno saputo cogliere l'aiuto concesso.
Mi ero sempre fidato ciecamente dei veterinari, per me erano persone eccezionali, con capacità superiori ai medici per umana. Ho dovuto ricredermi e ora non mi fido più di nessuno di loro.
Quello che ho raccontato è tutto vero, a voi sembrerà un romanzo di fantasia, a me sembra un incubo.


Avevo un altro gatto a casa.
Per sua fortuna aveva passato 15 anni senza guai, poi improvvisamente, proprio durante il calvario del gatto di cui ho parlato prima, manifestò segni di inappetenza, spossatezza, letargia e calo di peso. La diagnosi fu di ipertiroidismo.
Venne subito prescritto il classico medicinale per questa patologia, medicinale al quale io mi opposi chiedendo esplicitamente la terapia radioattiva. Peccato che fosse come parlare con il verduriere all'angolo, i miei veterinari, sempre quelli della clinica dove venne diagnosticata la rara malattia, non sapevano di che cosa si trattasse e mi chiesero spiegazioni su come tale terapia funzionasse.
Un cliente deve spiegare ad un gruppo di veterinari quello che loro dovrebbero sapere! E' davvero un mondo alla rovescia!

Nonostante i miei sforzi per arrivare a tale trattamento, l'approccio dei medici era attendista, e per mesi il mio gatto fu trattato con il metimazolo, con tutti gli effetti collaterali di tale farmaco, sommati ai danni fisici provocati dall'ipertiroidismo. Dopo mesi di spallucce e prese per i fondelli da parte dei miei veterinari, decisi che avrei seguito il percorso radioattivo in maniera autonoma, senza il loro aiuto e supporto, e così presi contatto con una clinica per tale trattamento.
Fu una cosa rapida e semplice, davvero non riuscivo a capire tutti i tentennamenti dei veterinari della clinica dove mi rivolgevo da tempo.
Nel giro di niente il mio gatto fu curato in modo definitivo dalla sua malattia.

Purtroppo, però, come temevo, il metimazolo e l'ipertiroidismo avevano lasciato tracce indelebili nell'organismo del mio gatto, che a distanza di 8 mesi iniziò a manifestare problemi gastro-intestinali.
Da capo, di nuovo spese a tre zeri per cliniche, visite, ricoveri, analisi, consulti con docenti universitari. Tutti senza risultato, l'origine dei problemi risultava essere ignota, idiopatica, come usano dire i medici per cercare di confondere le idee al paziente e per evitare di dire esplicitamente che non hanno capito nulla. Nessuno voleva ammettere che la causa fosse quel maledetto farmaco.

Nelle anamnesi che rilasciavo ai vari veterinari, facevo sempre menzione del trattamento radioattivo per la tiroide fatto solo pochi mesi prima. E ogni medico che leggeva questa nota si stupiva che io fossi la prima persona di sua conoscenza ad aver mai seguito un simile percorso terapeutico, tra l'altro innovativo, sostenevamo i medici. "Già" rispondevo ogni volta io "davvero innovativo, infatti sono solo 30 anni che si pratica!".
Ed inoltre, non uno, nemmeno in facoltà, sapeva in che cosa consiste fattivamente tale terapia, nè dove si pratica. Tutti vollero che spiegassi come funziona. Beh, d'altronde è innovativa, non si può essere al passo, sempre, in un mondo così veloce.
Ebbene, ad ogni richiesta di spiegazioni, io opponevo un ostinato silenzio. Io mi ero sbattuto da solo, forse loro potevano fare lo stesso!

Quando l'ultimo docente universitario, di fronte alla sua incapacità di curare il mio gatto, sentenziò che il micio aveva pochi giorni di vita, io non mi arresi.
Una persona che conosco, e con la quale mi ero sfogato, mi indirizzò presso una piccola clinica nei paraggi, un posto che non avevo mai sentito nominare.
Qui i veterinari individuarono subito la natura del problema, la causa era evidente e visibile anche con una semplice ecografia addominale. Noi ne avevamo fatte moltissime nelle settimane precedenti, in luoghi diversi, e quindi con medici diversi. Perché nessun altro se ne era accorto? Purtroppo, esattamente come era successo due anni prima con l'altro mio gatto, in questa nuova clinica mi dissero che io avevo perso tempo prezioso, e che se fossi andato da loro solo 3 mesi prima le cose avrebbero avuto un aspetto diverso. Certo, colpa mia, io avevo perso tempo.
Tentarono una chirurgia riparativa con costi stellari, ma le condizioni cliniche del gatto, ormai alla metà del suo peso corporeo iniziale e in condizioni fisiche precarie, non permisero di godere dei benefici di tale chirurgia. Il gatto superò l'intervento, devastante, superò anche il post-operatorio, ma mi lasciò pochi giorni dopo, a casa.

Quello che ho capito da queste esperienze, è che vivere con un animale in casa è un privilegio che non mi posso permettere, sicuramente sbaglio qualcosa, a cominciare dalla scelta dei veterinari. Forse in altre zone d'Italia sono tutti migliori di quelli che operano nella mia zona, tra l'altro conosciuta come una delle regioni più pet-friendly d'Italia.
Conosco un sacco di gente che ha animali che non si ammalano mai, oppure gente che si avvale di veterinari che non sbagliano mai. A volte i loro veterinari sono gli stessi ai quali mi ero rivolto io, si vede che sbagliavano solo con me...
Di conseguenza per me sarà impensabile tenere un altro animale, perché se si ammalasse avrei solo due opzioni: lasciarlo morire qui a casa senza fare nulla, oppure farlo morire per mano di un veterinario. In quale dei due casi avrei la coscienza più a posto?


In questo forum ho letto post in cui si invita ad una responsabile cura dei pet di casa. Ora, ditemi in che cosa ho mancato io. Ho forse lesinato in cure, visite, dedizione? Se sì, almeno in base a quanto ho scritto, per favore ditemi come e quando.
Ho anche letto che alcuni di voi lamentano una scarsa frequentazione del forum, qualcuno ha definito i forum come anacronistici, forme di comunicazione di gruppo che andranno a sparire in favore di piattaforme più giovani a agili.
In realtà io credo che dobbiate solo farvi un esame di coscienza. Ci vuole passione e amore per seguire le sofferenze degli altri su un forum. Toni accesi e nervosismo, tipici di questo forum, sono esattamente il contrario di quello che ci si aspetta quando si cerca aiuto o ci si vuole anche solo sfogare. Si deve anche avere il coraggio di criticare l'operato sbagliato dei medici, non venerarli a occhi chiusi e difenderli a spada tratta, come per anni si è fatto qui.

I forum non sono morti, non sono anacronistici, e con il giusto modo di fare, gli utenti rimangono, partecipano, non scappano.
Circa un anno fa mi sono iscritto ad un forum in cui l'atmosfera è assolutamente rilassata. Non ci sono mai toni alterati, nessuno viene aggredito a parole. C'è molta collaborazione, c'è aiuto fattivo (anche economico per chi è in difficoltà), c'è supporto morale e psicologico per chi sta attraversando un momento triste. E c'è amore, tantissimo, per chi ha dovuto dire addio al proprio amico a quattro zampe.
I "cuoricini" si danno a tutti quelli che sanno dare un sano contributo, anche una parola giusta al momento giusto, e non solo tra i soliti amici. E' davvero come stare in una calorosa famiglia.
Ci sono sempre almeno 35 utenti online, ci sono circa 50 nuovi utenti al giorno, 70 nuovi thread al giorno, 500 nuovi messaggi al giorno. Non direi che i forum sono anacronistici o morti.
Io ho il piacere di essere uno degli oltre 130.000 utenti di quel forum, ho oltre 2000 post al mio attivo e quasi 3000 "cuoricini". Il mio contributo, la mia esperienza, i miei consigli, sono sempre stati molto apprezzati, soprattutto perché utili in moltissimi casi.

Meditate, gente, meditate!

lillina

letto tutto ,anzi anche le pagine pregresse

che dire ? mi spiace per i tuoi gatti e per te, perché è un vero lutto,lo so bene

Serve il mio piccolo commento ? credo di no

Non hai dato vita ad un caso utile a qualcuno ,hai solo passato il messaggio di non aver fiducia nei vets e che questo Forum sarebbe inutile


misssmith

Sono passati 2 anni e non sei cambiato, sei sempre pieno di livore e il tuo lunghissimo commento (avrei anche scritto un'altra parola ma mi fermo qui) è inutile, tanto non sappiamo ancora di che malattia si tratti.
Per questo forum non sei mai stato un buon acquisto, puoi tranquillamente frequentare l'altro, non ci mancherai.
Qui chiudo.