Eutanasia e dintorni, considerazioni a 360°


Pubblicato in: Varie

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MilenaF

Prendendo spunto dagli scambi su questo delicato tema sorti in questo topic, soprattutto nelle ultime pagine, ho pensato riportare qui l'argomento, perché si possa confrontarsi senza appesantire la sezione Salute, e nel rispetto di Tobia e Tiziana.

Tempo fa, io stessa avevo aperto un topic simile "Eutanasia, per chi è credente", e chissà sfogliando indietro quante volte è già stato trattato: meglio un doppione/triplone/enneone qui, che di là però, no?

Parlando di qualità della vita, di malattia incurabile o di vecchiaia, di sacrificio per chi sta accanto, ecc, si è tra l'altro sconfinato in umana, dove un parallelo regge e non regge allo stesso tempo. Si è scritto dell'assurdità di fare una sorta di comparazione, ma si sono poi portati esempi del tutto umani.
Beh, qui, e non 'da' Tobia, possiamo parlarne a 360°, OT inclusi.

Vorrei cominciare con una roba che mi riguarda in prima persona.
Vecchiaia e qualità della vita / sofferenza /scelte; in bestiolosa, naturalmente; e con la normale compresenza di altre patologie, legate o meno all'età.
Riassumo (ci provo), perché l'ho già scritto:
- vecchiaia + patologie 'gestibili' (artrosi, calo muscolare, calo della vista, dell'udito, disinvestimento emotivo, ecc, per fare degli esempi): secondo me qualità della vita "buonina" per il bestio, difficilissima per chi gli sta accanto, sacrificio in termini psicologici ma anche fisici (la schiena.. argh..): no eutanasia
- figura del vet: imprescindibile e presente nella misura più ampia possibile, anche tutti i giorni e più volte al giorno se necessario. Chi ha vet di riferimento che non abbiano la reperibilità, chieda di affidare le info anche ad un collega che ce l'abbia.
- al 'proprietario' spetta farsi il più onestamente possibile, nonostante l'affetto, domande precise, e riportarle al vet di riferimento
- al vet di riferimento spetta rispondere con la stessa onestà (e con professionalità), nonostante l'affetto per il suo piccolo paziente (in caso di vet di fiducia che lo segue da una vita), e nonostante il rischio di dover chiamare il 118 per il bipede di riferimento. Ovviamente, c'è modo e modo per esprimere lo stesso concetto, meglio un minimo di attenzione anche all'umano (che è poi anche il "cliente" eh), di delicatezza.. ma avvallare pienamente un accanimento terapeutico senza sollevare obiezioni NO, questo proprio NO. "Vuoi fare questo? Io te lo faccio, MA sappi che da medico, ecc ecc ecc", ecco.

Considerazioni extra, in ordine sparso.

Eutanasia a casa o in studio?
Io, forse sarò l'unica, preferisco lo studio.

'Funerale' o cremazione di massa?
Nel nostro caso, in cui è impensabile fare 150 km per una sepoltura nel terreno di casa (e casa in vendita, tra l'altro..), cosa che preferirei in assoluto, cremazione di massa; e i soldini del 'funerale' a chi ne ha bisogno, a chi sta ancora lottando, un fondo per chi rimane qui, per altri che, pur volendo curare, non abbiano la possibilità, per le strutture che raccolgono chi una casa non ce l'ha.
Un canile della fona chiedeva segatura e traversine: non ci vedo nulla di 'squalificante' se Liz divenisse quella segatura e quelle traversine.

Elaborazione del lutto (bestioloso) a livello umano: importantissima, soprattutto per chi DEVE esserci per altri. NON è poco dignitoso farsi aiutare, se non si riesce a superare in tempi 'normali', benvengano terapie mirate, e magari supporto di farmaci. Vivere sotto una cappa di tristezza (e far vivere sotto la stessa cappa altri), secondo me, NON è onorare chi è volato via.

Quando si è pronti (e se se ne hanno ancora le condizioni!) accogliere un altro bisognoso NON è sostituire, l'amore sa pompare' il cuore, e quando questo si allarga, tutto trova spazio, i ricordi che ci sono così cari a fianco delle nuove esperienze, nessuna sgomitata: è questo il miracolo dell'amore..
Sempre secondo me, naturalmente

Laureen1986



04-02-2015 alle ore 14:26, MilenaF wrote:
Accogliere un altro bisognoso NON è sostituire, l'amore sa pompare' il cuore, e quando questo si allarga, tutto trova spazio, i ricordi che ci sono così cari a fianco delle nuove esperienze, nessuna sgomitata: è questo il miracolo dell'amore..
Sempre secondo me, naturalmente


E anche secondo me

Tiziana12

Bellissima idea questo topic! Mi piace troppo leggerti!!
Mi ha incuriosito la preferenza per l eutanasia a studio anziché a casa, posso domandarti il perché? In realtà (x quando sarà ) mi sono domandata se non ho pensato a qualcosa

MilenaF



04-02-2015 alle ore 20:57, Tiziana12 wrote:Mi ha incuriosito la preferenza per l eutanasia a studio anziché a casa, posso domandarti il perché?


Eh, perché..
Devi sapere che ho tre eutanasie al mio attivo, una in urgenza e due 'preventive': più serena riguardo la prima nonostante il dolore, con sensi di colpa a distanza di tanti anni per le altre due.
Rudi (micio) aveva un tumoraccio ai reni (uno completamente colpito, l'altro parzialmente), ma non stava male, non aveva dolore. Dimagrimento e 'sbandamento' i soli sintomi, no vomito, no nausea, nulla.. C'era da aspettarsi un'evoluzione in negativo in tempi brevi, naturalmente, si sa a cosa si va incontro quando i reni smettono di funzionare, però.. ecco, appunto, c'era da aspettare. Correre al primo segnale di malessere, in qualsiasi momento, non farsi convincere a "lasciarlo andare" il venerdì (dopo aver fatto regolarmente fluidi in vena!!), perché lo studio sarebbe poi stato chiuso fino al lunedì..
Andi ancora peggio, faccio fatica a scriverne.. Andi fatta addormentare perché.. avrebbe potuto paralizzarsi al posteriore e sembrava cominciato il processo. 14 mesi. Nessun dolore. Passando per i problemi neurologici di Liz, quante e quante volte ho pensato di aver sbagliato, di non essermi informata abbastanza, di non aver lottato per lei.. Mai più entrare in studio con un cane NON in sofferenza, ed uscire con un guinzaglio in mano, mai più appuntamento per eutanasia, mai più.

Se le condizioni sono tali per cui è necessaria, nessun appuntamento, si corre. Subito. E quindi è facile che sia in studio, a meno che non sia notte o festa.
Se non c'è dolore, si lotta. Finchè non compare.

Se posso scegliere fra studio e casa, scelgo studio anche perché..
- per loro è stranormale andarci, quando stanno male, mi da l'idea che lo percepiscano come un luogo non piacevole, ma da cui si passa per stare meglio, che quindi sentano meno cosa stia per succedere
- so che posso rimanere accanto al mio piccolo fino al Ponte, ed esserci tutta per lui/lei, sorridendogli, senza poi turbare gli altri intorno se il sorriso lascia il posto alle lacrime (posso provarci eh, ma non so davvero se riuscirei a recitare ad oltranza.., magari sì, se li aiuta)
- anche se c'è questa teoria, io credo che gli altri non abbiano bisogno di vedere/annusare la morte per rasserenarsi prima, e non continuare a cercare chi è volato via (questo andrebbe chiesto alle vet eh), a me sembra di tutelarli meglio così, ma posso sbagliare.
- infine per me, per non avere "quell'immagine" di uscita di casa.. rispettando le norme igieniche, diciamo così ecco. Tobi, "dopo", è uscito dallo studio nella sua copertina, rigorosamente con la testolina scoperta, come fosse sotto anestesia, e così è stato sepolto. Ho già visto in studio quello che è la prassi del dopo", perché appesantirmi il cuore gratis con questa immagine, che ho bisogno di forze per chi resta? A chi va via non serve più la mia presenza, "dopo"..
Non è fare lo struzzo, ho tenuto mesi in freezer il corpicino di una rattola perché poteva servire per curare altri, è un semplice tutelarsi a fronte di qualcosa che non solo non aiuta nessuno, ma può far male, appesantendo l'ambiente, inutilmente.

PS com'è che da Tobia sembrava così interessante l'argomento, tanto da rischiare la chiusura del topic a forza di OT, anche dopo ripetuti inviti a spostarsi, e qui non frega nulla a nessuno? Misteri del forum..

Tiziana12

Si ho notato pure io in effetti... Diamo tempo

Un punto che può incidere anche nella scelta o meno della eutanasia secondo me è anche il carattere diciamo così del proprietario, fermo restando che la scelta dovrebbe avere in primis il criterio di valutazione delle condizioni della bestiola.
Mi spiego meglio: ci sono situazioni più o meno pesanti per l animale malato o semplicemente vecchio. Un ruolo fondamentale lo svolge chi ha il compito di curarlo e accudirlo, ma se quest ultimo va nel panico, non sa mantenere sangue freddo ( sono limiti umani, non sono colpe),il rischio è di non riuscire a gestire una bestiola nel migliore dei modi, con ripercussioni anche forse sulla qualità di vita di quest ultimo.
Ben inteso che non dico che uno non ci debba provare però faccio un esempio vicino a me... Da quando Tobia voleva girare la notte ma già non si teneva , non aveva equilibrio e doveva essere aiutato, mia sorella si rifiutava categoricamente di dover alzarsi la notte per aiutarlo..
Perché diceva che poi a lavoro non ce la faceva, che essendo medico doveva riposare perché non poteva permettersi di fare errori , cose di questo tipo. Per carità , ci sta, ma se un componente della famiglia ha bisogno ci si rimbocca le maniche.
Il vet ci si raccomandava di aiutarlo sempre quando voleva alzarsi, perché se Toby si fosse depresso rendendosi conto che non ce la faceva non lo avremmo recuperato.

P.s. Non so se sono riuscita a rendere l idea di ciò che intendo sto cascando dal sonno e stamattina la flebo di Ciccio mi sta facendo dannare si sfila continuamente




MilenaF



05-02-2015 alle ore 06:55, Tiziana12 wrote:
Mi spiego meglio: ci sono situazioni più o meno pesanti per l animale malato o semplicemente vecchio. Un ruolo fondamentale lo svolge chi ha il compito di curarlo e accudirlo, ma se quest ultimo va nel panico, non sa mantenere sangue freddo ( sono limiti umani, non sono colpe),il rischio è di non riuscire a gestire una bestiola nel migliore dei modi, con ripercussioni anche forse sulla qualità di vita di quest ultimo.
Ben inteso che non dico che uno non ci debba provare


Questa frase, soprattutto la parte evidenziata, mi ha ricordato i primi tempi (mesi) di convivenza con la patologia di Liz. Magari cercavo di non farmi beccare, né da lei, né da Taddeo (il mio consolatore ufficiale), ma nel panico ci andavo eccome. Mi bastava un cagotto che non si riusciva a stoppare, per pensare che si sarebbe arrivate "al momento". Quante volte ho avuto paura, ma paura paura, quella che ti fa venire i brividi nella schiena, di quelli che non si controllano con la volontà.

E' la mia prima esperienza con un canetto così anziano, malato di altro, oltre ai suoi anni.

Mi incaponivo sulla diagnosi a tutti i costi, a ragione e a torto, passavo le notti a cercare info, e mi mancavano sempre dei pezzi, non essendo medico, mi colpevolizzavo della mia impotenza.. e se da un lato a lei ho sempre cercato di evitare stress inutili, dall'altro comunque non riuscivo a godermi i momenti buoni quanto so fare ora.

Quanto insegna stare accanto ad un.. lungodegente..

La logica dei piccoli passi, il costringersi a vivere di più il presente, a goderselo quel presente, senza far troppi confronti con un passato che non può più essere, allontanando il più possibile lo sguardo da un futuro che si percepisce come un cielo in tempesta, appeso sulla nostra zucca, una minaccia che incombe..

Perché credo sia esattamente così che la vivono loro, non ripiegandosi su se stessi ricordando le abilità perdute, ma compensando con le attuali; non facendo proiezioni future, ma godendosi pienamente quello che è il loro oggi.

In quest'ottica, anche una malattia grave e progressiva, quando non da sintomi o si riesce ad arginarli con le terapie, per loro è come non averla. Siamo noi a "sapere", a soffrire per quel che è ineluttabile che sia, non loro, che si godono le loro pappe gioiosi, e quelle mammelle che aumentano di volume (per fare un esempio nostro), se non fanno male o non danno fastidio al momento, è come non avessero alcun tumore. Siamo noi che nel silenzio tratteniamo il fiato ascoltando il loro respiro, e pensando a metastasi polmonari.. non loro, che, con il pancino pieno, si riposano beati.

Dovremmo imparare (e si può!) non solo a smettere di umanizzarli laddove il parallelo proprio non regge, ma ad entrare noi un pochino di più nella loro ottica: ci fa solo bene riuscire a godere del presente, pur "sapendo".

Ecco, in quest'ottica volta ad un maggior 'ottimismo', sapere che esiste l'opzione eutanasia diventa una grossa consolazione, è sapere di poterli sollevare dal dolore quando sia dolore e basta, sapere di poter offrire loro ancora un atto d'amore che pur ci costa un mondo. Quando svanisce la speranza, sapere di poter abbreviare un percorso di sofferenza che porterebbe comunque alla morte.

Sempre in quest'ottica, ricordarsi che sono cristalli fragilissimi va bene, evitare loro al massimo lo stress, ecc ecc, ma anche lasciarli godere qualche piccola soddisfazione, pur sapendo che potrebbe accorciare ancora il nostro tempo con loro.. perché no?
SE davvero un Tobia ama annusare l'erba, io capisco Tiziana che glielo lasci fare, anche a costo che si indebolisca di più, e magari le resti accanto un'ora in meno, così come do il cortisone a Liz perché si viva bene il suo tempo, e pazienza se glielo accorcia ulteriormente. Non le darei un salame intero spago compreso, né una stecca di cioccolata, ma un po' di parmigiano sul riso, anche se so che può appesantire i reni, glielo concedo eccome!

Non mi sento la Verità in tasca, ci possono essere valutazioni errate (alla fine cosa provino loro veramente.. bisognerebbe esser nati besti, per averne la certezzissima), ma questo è quello che un po' sento e un po' penso, pronta a ricredermi e rivalutare, naturalmente.

Le_Chat



05-02-2015 alle ore 01:56, MilenaF wrote:
Se posso scegliere fra studio e casa, scelgo studio anche perché..
- per loro è stranormale andarci, quando stanno male, mi da l'idea che lo percepiscano come un luogo non piacevole, ma da cui si passa per stare meglio, che quindi sentano meno cosa stia per succedere



Secondo me loro non hanno idea che si vada in ambulatorio solo quando stanno male e non credo che lo percepiscano come luogo dal quale si esce migliorati.
Loro stanno male, punto, e per di più a questo malessere fisico gli si aggiunge lo stress, il malessere psicologico, di andare in un posto che non è conosciuto nè piacevole, un posto pieno di odori assurdi, dove per bene che vada vengono sempre palpati e punti. Quindi doppio stress!
Non legano la visita dal vet con il loro stare meglio il giorno dopo. Loro sanno che oggi non stanno bene, domani stanno bene. In mezzo c'è stato qualcosa di terribile.



- so che posso rimanere accanto al mio piccolo fino al Ponte, ed esserci tutta per lui/lei, sorridendogli, senza poi turbare gli altri intorno se il sorriso lascia il posto alle lacrime (posso provarci eh, ma non so davvero se riuscirei a recitare ad oltranza.., magari sì, se li aiuta)



Che cosa ti impedisce di rimanergli accanto fino alla fine anche a casa tua?
Gli altri pelosi di casa comunque percepirebbero il tuo strazio, anche se torni già sfogata di pianto dall'ambulatorio.
Al massimo puoi evitare che assistano in diretta all'evento, ma il tuo immenso dolore lo percepiscono sia che sia successo cinque minuti prima nella stanza a fianco, sia che sia successo due ore prima in un ambulatorio a 15 km di distanza.



- anche se c'è questa teoria, io credo che gli altri non abbiano bisogno di vedere/annusare la morte per rasserenarsi prima, e non continuare a cercare chi è volato via (questo andrebbe chiesto alle vet eh), a me sembra di tutelarli meglio così, ma posso sbagliare.



Gli animali elaborano questo distacco/dolore in maniera diversa. Non dico che non soffrano, ma hanno meccanismi diversi dai nostri.
L'amico che manca lo sentono assente sia che lo vedano morto davanti a loro sia che non lo vedano più tornare.

Io, se posso scegliere, preferisco fare questo "sporco lavoro" a casa, in maniera che i loro occhi, prima di chiudersi per sempre, possano vedere solo cose che hanno sempre conosciuto, che riconoscono e che non aggiungono angoscia.
Il loro cuscino, la loro cuccia, con i muri e gli odori che sono loro familiari, piuttosto che un locale piastrellato, con luci al neon, su un freddo tavolo di acciaio, con odore di medicine e di altri animali.

Finora ho vissuto quattro eutanasie, tre in ambulatorio (per motivi complessi e lunghi da spiegare), e una a casa. Per quest'ultima avevo tanto pregato che quando fosse arrivato il momento non mi trovassi in una clinica. E per fortuna così è stato.
Non ci si abitua mai, e dopo 4 volte lo choc è identica alla prima volta, ma la volta che fu fatta in casa la vissi con cuore più leggero, trassi orgoglio da quella decisione.

lauraaa

Io ho scelto di farlo a casa, non me la sarei sentita di portarla in ambulatorio. Volevo che chiudesse gli occhi a casa sua, tra le sue cose, che si addormentasse in braccio a me sul divano che abbiamo sempre condiviso.
Ho potuto anche farla riposare nel giardino di casa, e piantare dei fiori accanto a lei..
Ho avuto il tempo che mi serviva, anche se poi non è mai abbastanza, la vet è venuta a casa al mattino e io sono stata vicino a lei fino al tardo pomeriggio, quando ho dovuto separarmene per portarla in giardino, con la sua copertina che l'avvolgeva.

Non ero mai riuscita a parlarne, ed è tuttora un dolore immenso, dove il senso di colpa lede la consapevolezza di aver fatto la scelta più giusta per lei.

didi45

Per parlare di morte bisognerebbe averla conosciuta , aver vissuto di persona la morte dei propri cari sia pelosi che umani.
La nostra é una società in cui parlare di morte non é consentito, o lo si sussurra come se non fosse una cosa naturale . Invece é l'unica certezza che abbiamo quando veniamo al mondo.
L'età disgraziatamente porta ad incontrarla e a farsene una ragione.
Avete ragione a dire che la scelta dell'eutanasia dipende dal proprietario dell'animale. Ma non é per il motivo che il proprietario non sappia gestire una patologia o una sofferenza.
La scelta dell'eutanasia in ogni proprietario che ama il proprio animale e che lo considera come un famigliare se non un figlio ,è fatta per gestire bene la malattia e impedire al proprio animale una sofferenza gratuita anche per un sol giorno. Quando ormai la patologia non é guaribile e ormai si é preso il cammino della morte , non é indispensabile percorrerlo tutto, meglio fermarsi che passare attraverso miriadi di rovi. Ci vuole coraggio,ma é il coraggio donato dall'amore ,amore per la creatura che sta per andarsene, amore che le risparmia il dolore del passaggio finale.
Questo indipendentemente dall'età.
Ben diverso é il dolore che l'animale sopporta se attraverso a cure o interventi si può sperare in una guarigione o a una vita che è vita e non l'anticamera della morte.
Come tutti quelli che hanno animali, ho dovuto prendere anche io questa decisione.
Ben tre volte per le mie tre gatte. Le ho viste addormentarsi serene e fiduciose mentre le accarezzavo , loro non sapevano che da quella anestesia non si sarebbero più svegliate, per loro era una puntura come tante altre ,ricevute per curarle. Ma in quel sonno la puntura successiva era quella fatale , io lo sapevo, loro no. Hanno chiuso gli occhi con la loro mamma accanto che sorrideva loro ,tranquille , e non si sono più svegliate. In quel momento le ho invidiate, ho invidiato la fortuna che a loro era concessa e a me non lo sarà. Quanto le ho invidiate.!!!
Il dopo é stato un fatto mio, non loro.Non ho condiviso con loro il dolore, quello l'ho riservato per me.
Il quarto gatto purtroppo aveva una patologia che non mi ha permesso di farlo addormentare. Aveva un problema cardiaco genetico,per salvarlo avrebbe avuto bisogno di un cuore nuovo. E' stato curato in modo rigoroso fino all'ultimo. Il suo problema è che soffriva di crisi respiratorie che con un intervento immediato passavano e tornava ad essere un gatto normale fino a quando non si fosse presentata La Crisi.
Non si può fare l'eutanasia a un gatto che mangia gioca salta e corre. E proprio una grande corsa scatenò La Crisi che in mezz'ora lo porto a morte.
Non c'era il tempo in piena notte di arrivare dal veterinario. É morto soffocato . So di non aver potuto fare altro, ma quella morte mi turba ancora.
Personalmente preferisco che l'eutanasia venga praticata in casa ,nel luogo dove l'animale è solito vivere,in mezzo ai suoi giochi e i gli odori a lui conosciuti.
Ci pensa il veterinario a portarlo via ,a consegnarlo al comune o chi di dovere.
Una morte serena non ha prezzo!


Le_Chat



05-02-2015 alle ore 22:12, didi45 wrote:
Ci pensa il veterinario a portarlo via ,a consegnarlo al comune o chi di dovere.



Mi dispiace, ma nessuno mi deve portare via nulla. Il mio animale è mio anche dopo la sua morte, il vet ha fatto il suo lavoro a casa mia ma poi se ne deve andare con nient'altro che il suo compenso.
L'animale deve rimanere nella sua casa.


danimici15

L'argomento eutanasia è un argomento che fa paura, in realtà spesso anzi molto spesso è necessaria non solo per mettere fine alle sofferenze di un animale ma per non fargli conoscere per nulla neanche un minuto di sofferenza. Almeno io la preferisco così. L'essere umano legge, guarda immagini e conosce il sentimento del dolore perchè oltre al dolore fisico vero c'è da dire che l'uomo ha paura di continuare ad avvertire quello che avverte. La specie animale purtroppo conosce molto bene la sensazione di grande paura che accompagna il dolore fisico se selvatico quindi imprendibile o senza padrone (purchè questo sia UN essere umano), ma non sa comunque distinguere tra dolore fisico se vive fuori senza assistenza o se vive con una mamma umana. Per cui il mio pensiero è che preferirei portare l'animale dal vet per praticare l'eutanasia un attimo prima che il piccino senta qualsiasi tipo di dolore, assolutamente inutile e deleterio per la psiche già provata dalla malattia della bestietta. Non sono tanto sicura dei parametri che gli scienziati avranno protocollato riguardo la scala del dolore della specie animale, cioè non sono per nulla convinta che ci sia un dolore lieve o moderato perchè nell'animale il dolore è dolore e basta, mentre è possibile stilare una scheda negli esseri umani che a loro si può chiedere se un certo tipo di dolore sia lieve ed uno un pò più moderato (e di questi tempi con tutto quello che c'è là in quei posti desertici non sarebbe una cattiva idea provare a fare qualcosa del genere), tutto sto discorso per dire che se posso se riesco e se avrò il consenso vet, la mia preferenza per l'animale è che prima che senta dolore (che potrebbe essere subito acuto e mantenersi tale) venga praticata l'eutanasia. E' sempre e soltanto un problema nostro far fare l'eutanasia ad un nostro pet che è come un figlio, ma mai perdere di vista un punto fondamentale in quell'istante: nella nostra disperazione la priorità va a lui o lei che per niente al mondo debba conoscere cos'è la sofferenza specie senza poi avere la possibilità di dimenticare quanto gli sia successo. E personalmente non vedo la differenza tra un animale che entra in studio per l'eutanasia con sofferenze in corpo ed uno che entra con sofferenze per essere curato(per quanto possibile), per poi tornare ad essere in condizioni accettabili, l'animale sente dolore e spavento enorme per questo e basta. Ho fatto fare l'eutanasia ad un mio animale che ancora mangiava beveva ma non correva più, prima ancora che la patologia lo spaventasse a morte più del dolore fisico. Loro sono la priorità i nostri problemi durante e dopo questa pratica sono di nostra gestione e noi sappiamo che possiamo gestirli. Come Milena anch'io preferisco l'eutanasia in studio.

MilenaF

Sapevo già di essere probabilmente l'unica a preferire lo studio..

Credo fermamente che nel momento in cui ci sia dolore dolore, il loro desiderio sia quello di toglierselo di dosso, e importi molto meno il "dove" rispetto al "subito", al "prima è meglio è".
L'aspetto 'psicologico', di fronte alla bua, secondo me, per loro conta, ma conta meno, insomma. Non vorrei mai farli aspettare ore l'arrivo della vet, se stanno male.. già diverso in una situazione di.. 'ottundimento', per esempio.

E' normale per me ora riferirmi soprattutto a Liz, per ovvi motivi (poi magari vado io sotto il tram, eh): penso che 'psicologicamente' non ci sia molta differenza per lei andare in uno studio in cui ormai fa tappa fissa, o far venire la vet a casa, che comunque è associata a prelievi, visite terapie..
Ma la differenza posso farla io, per gli altri. Vista la situazione particolare qui.

Oh, non sono un robot, credo che uno sfogo (sfoghino, da studio a casa, diciamo 5 minuti?) magari mi si potrebbe concedere..
Certo che non finisce lì, anzi, non finisce mai.
Però io sento delle responsabilità nei confronti degli altri: meno pesa su di loro la mia tristezza e meglio è. Se posso evitargliene anche solo un grammo, perchè no?

Sarà anche l'insegnamento che ho tratto dalle famiglie di cui avevo scritto, saranno quella mamma e quel papà che sorridono ad una figlia, portandola allo stagno delle paperelle, dopo aver visto volare via l'altro più piccolo qualche ora prima.. se ci riesco non lo so, ma sento che sarebbe quello l'esempio da seguire. "il meglio" per chi resta, quando più nulla si può fare per chi deve volare via.

Vedere uscire di casa quella che è stata la mia canetta, il mio Highlander, la rubasalame, in un doppio sacco nero igienico, è una scena che mi eviterei volentieri.. aggiungerebbe prostrazione in un momento così delicato, in cui già vacilla ogni equilibrio.. Ha senso? Per chi?
Sinceramente, ad un'immagine di me come eroica/stoica del tipo "guarda cosa ho saputo sopportare, e da sola!" di cui potermi vantare un giorno, preferisco cercare di evitare una cistite da stress al mio micio..

Sono ad un pelo(ino) dal fare queste scelte (sempre pensando le cose in via 'naturale'), e forse scriverne è anche un modo per 'prepararsi'..
Sono ad un pelo(ino) dal fare queste scelte (sempre pensando le cose in via 'naturale'), ma alla vet ho chiesto, oltre a tutto quello che riguarda Liz, se fosse il caso di far bere acqua Fiuggi a Niglietto, se dovessi portare un campione di urina di Taddeo, che l'altra sera ha fatto pipì con tracce rosee, se potessimo pensare a visitare di nuovo Eva, per cui si parlava di sospetto polipo nasale.. la ricetta del Valium di Liz assieme a quella della doxiciclina per Elia..

Sarà che nelle famiglie allargate cambiano un po' le prospettive..
Sarà che a me manca un po' tutta quella sensibilità legata ai riti post mortem anche in umana..
Sarà quell'innato "pudore del dolore" che mi porto dietro..
Non so cosa sia, ma a me viene 'naturale' pensare a tutelare chi ancora c'è.. senza sentire di infangare la memoria di chi è libero.. anzi..

Tutta "teoria", naturalmente.
Come e cosa sarà 'poi', sarà certezza solo 'poi'.
Perché esserci già passati più volte, magari anche in tempi molto recenti (ciao Mammarosa, Zampa, Cucù.. ), non ti 'abitua' per nulla: ognuno di loro è unico, anche nella morte.

PS quanto a non far assistere altri, in due stanze la vedo dura.. Se sia meglio per loro vedere/annusare, farò riferimento alle vet, come sempre, sicuramente sanno meglio di me di etologia..

PS2 ooopppsss, modifico perché quando ho cominciato a scrivere il papirone avevo letto solo didi.. Ora leggo che danimici la pensa come me..


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: MilenaF il 05-02-2015 23:58 ]

Annas

Perchè non si riesce mai a stare su un discorso ragionevole? Chi non dispone di un terreno adatto per seppellire il suo cane o gatto si affida al servizio di smaltimento, cosa c'è di male? Non bisogna far sentire in colpa chi non puó o non vuole permettersi spese per la cremazione.

Mi riferisco al post di Lechat.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Annas il 06-02-2015 00:38 ]

MilenaF



06-02-2015 alle ore 00:35, Annas wrote:
Chi non dispone di un terreno adatto per seppellire il suo cane o gatto si affida al servizio di smaltimento, cosa c'è di male? Non bisogna far sentire in colpa chi non puó o non vuole permettersi spese per la cremazione.



Quoto, spesso si arriva all'eutanasia dopo aver speso il mondo per curare, e a chi ci terrebbe a poter tenere con sè il suo picccino anche dopo, ma un giardino non ce l'ha, e quelle 500 euro per la cremazione singola non le ha proprio più, certe frasi devono essere rasoi sul cuore..

Tiziana12

E qui subentra un altro aspetto, che comunque tanto marginale poi non è: l aspetto economico, perché diciamocelo chiaro, anche noi dobbiamo campare e purtroppo i soldi servono x questo.
Io ho un lavoro con uno stipendio circa di 800 euro, vivo a casa di mamma pensionata.
Le cure per Toby prevedono una uscita settimanale di 100/120 euro... Io tentai di chiedere l aspettativa a lavoro quando mamma si ruppe il femore perché come ben sapete Toby non si muove da solo, non si può alzare dal suo materassino da solo.. Il problema di chi rimaneva con lui , in caso di mia assenza, era pressante.
L aspettativa non me l hanno data, perché mia mamma l hanno ricoverata in una clinica, pertanto non stava a casa da non autosufficiente..e si sa..per un cane di certo un datore di lavoro privato non te la da...
Che ho fatto? Ho assoldato il mio fidanzato che sta con Toby due /tre volte a settimana, e le restanti due/tre volte purtroppo devo chiamare il dog sitter solito per stare a casa mia con Toby.. Io lavoro 6ore al giorno , x 5gg la settimana. Ogni volta che viene il dog sitter si prende 60euro...non sono pochi per me, che non ho uno stipendio "corposo"e (che già prende il volo x le cure mediche) , non ho case di proprietà , e sono in affitto...
Quanto sopra ovviamente non può essere l unico parametro di scelta se fare un eutanasia o meno, però è chiaro che dobbiamo stare coi piedi x terra...anche questi discorsi penso che possano alla lunga avere il loro peso.

Io non ho un giardino, vorrei però che quando sarà Toby rimasse con me...per questo ho chiesto al mio fidanzato, nel caso di anticiparmi dei soldi per la cremazione singola con restituzione delle ceneri...alla ditta che ho sentito (intanto ho sondato) fanno 675euro cremazione singola se gli porti tu il canetto e 725 se lo vengono a ritirare loro...

Questa sarebbe una cosa che farei più per me , forse pensare di tenerlo a casa mi aiuterebbe a lenire il dolore del distacco...del dopo....
Io però sono consapevole che posso pensare ad una soluzione di questo tipo perché ho qualcuno che mi presta i soldi per farlo, altrimenti avrei dovuto stabilire di fare tutto tramite veterinario.

Spero che non venga travisato quanto ho scritto, è che bisogna essere realistici..e purtroppo il dio denaro entra anche in questo tipo di discorso..

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Tiziana12 il 06-02-2015 08:18 ]

Anna49



06-02-2015 alle ore 00:35, Annas wrote:
Perchè non si riesce mai a stare su un discorso ragionevole? Chi non dispone di un terreno adatto per seppellire il suo cane o gatto si affida al servizio di smaltimento, cosa c'è di male? Non bisogna far sentire in colpa chi non puó o non vuole permettersi spese per la cremazione.

Mi riferisco al post di Lechat.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Annas il 06-02-2015 00:38 ]


Grazie Annas , nel mio giardino c'erano solo due posti profondi per seppellire dei cani, l'ho fatto per Black e per Flick, quando è morto Prince, con cui avevo un rapporto particolarmente forte, ho dovuto lasciarlo al vet e così sarà per chi lo seguirà.
Ogni persona ha la sua storia e i suoi più intimi sentimenti.

Le_Chat



06-02-2015 alle ore 00:35, Annas wrote:
Perchè non si riesce mai a stare su un discorso ragionevole? Chi non dispone di un terreno adatto per seppellire il suo cane o gatto si affida al servizio di smaltimento, cosa c'è di male? Non bisogna far sentire in colpa chi non puó o non vuole permettersi spese per la cremazione.
Mi riferisco al post di Lechat.



E ti pareva se qualcuno non c'aveva da dire!
Ovvio che non tutti hanno un posto per seppellire il proprio animale, ma il vet non smaltisce il nostro pet gratis, la cremazione la si deve pagare a lui, quindi dove sta la differenza?




06-02-2015 alle ore 00:49, MilenaF wrote:
Quoto, spesso si arriva all'eutanasia dopo aver speso il mondo per curare, e a chi ci terrebbe a poter tenere con sè il suo picccino anche dopo, ma un giardino non ce l'ha, e quelle 500 euro per la cremazione singola non le ha proprio più, certe frasi devono essere rasoi sul cuore..



Se spendi 500 euro per una cremazione vuol dire che il tuo animale era un cavallo o una mucca.
Un cane di piccola taglia o un gatto non pagano di certo quella cifra.

Devo dire che in questo forum c'è sempre un'atmosfera "elettrica"... complimenti!

Le_Chat



06-02-2015 alle ore 08:17, Tiziana12 wrote:

alla ditta che ho sentito (intanto ho sondato) fanno 675euro cremazione singola se gli porti tu il canetto e 725 se lo vengono a ritirare loro...




Scusa se chiedo, ma di che tipo di cane stiamo parlando?
Perché queste cifre sono assolutamente fuori dal mondo!!!

Tiziana12

Il mio è una taglia media, in salute pesava max 25kg. Aspe le cifre che mi ha comunicato questa ditta sono per cani fino a 30 o 40kg non ricordo esattamente, e sono per la cremazione singola con restituzione delle ceneri, penso sia per questo che abbiano costi così alti. Io non voglio una cremazione cumulativa , penso che nel caso di cremazione cumulativa di più cani insieme il costo sia inferiore

MilenaF



06-02-2015 alle ore 08:17, Tiziana12 wrote:
Spero che non venga travisato quanto ho scritto, è che bisogna essere realistici..e purtroppo il dio denaro entra anche in questo tipo di discorso..



Strapienamente d'accordissimissimo con te!!
Facciamo i salti mortali, doppi e tripli, ci si arrangia in ogni modo, si rinuncia a millemila robe, ma.. purtroppo con il portafoglio ci tocca farci i conti, e salati.
Certo, non si sceglie l'eutanasia per stoppare le spese, ma che il problema economico ci sia ed abbia il suo peso è assolutamente innegabile!
Certo, ci sono le dilazioni, c'è chi, grazie a Dio presta qualcosa, ma le spese sono davvero importanti, e comunque le dilazioni van poi estinte, i prestiti restituiti..
Sarebbe assurdo giudicare chi, come te, sta facendo sacrifici enormi, e non solo in termini economici, tranquilla Tiziana!

Sui 500 euro li aveva spesi, qui a Torino, la mia psicologa nel 2013 per la sua Kira, taglia media, < 25 kg, cremazione singola, restituzione delle ceneri senza urna pregiata, per avere un'idea dei prezzi sul territorio.
Ed è più o meno questa la cifra che pensavo di mettere via io per destinarla a chi ha bisogno.

Annas

@lechat: se tu fai affermazioni dogmatiche non puoi pretendere però che gli altri non "abbiano da dire"... Intanto la cremazione per uno yorkie a Genova costa le cifre che hanno detto le altre, paghi l'operazione in sè e quello è il minimo.
Poi ognuno decide liberamente di cosa fare del proprio animale morto, c'è chi, anche 300 euro, non può destinarle a qualcosa di non concreto e c'è chi preferisce fare altro, visto che per molti dopo la morte il corpo non ha più alcun valore.
Ben venga chi spende anche migliaia di euro per riti funebri, ognuno fa ciò che vuole del proprio denaro ma rispettiamo le scelte di tutti.

Io ho seppellito i miei cani nel giardino di casa, ora questa è stata venduta e il nuovo proprietario sta smantellando il giardino per costruire un box sotterraneo, un parcheggio soprastante, una nuova dependance... Nella vita non si può sapere cosa accadrà.

ulula

io sarò probabilmente "fuori" dalle idee più diffuse, ma per quanto mi riguarda quello che resta dopo l'eutanasia (o anche la morte naturale) è un involucro vuoto, ciò che ospitava il mio cane (o gatto, o ratto, etc) NON "il mio cane".
Il mio cane è con me...sempre...anche adesso. io ho perso 3 cani nella mia vita (due per eutanasia una in casa e uno in studio e uno naturalmente), ma di nessuno ho voluto le spoglie...ho pagato per lo "smaltimento" e basta. Ho pianto, tanto, tantissimo, sono stata triste sono stata depressa...ma avere le loro spoglie non mi serve a niente ma proprio a niente. parlo per me sia chiaro.

io preferisco i ricordi: quando sono morti Ercole e Indy ho tappezzato facebook di loro foto (in realtà lo faccio ancora adesso ) e una delle prime cose che ho portato via da casa dei miei è stata la loro foto stampata in grande (quella del mio avatar).
loro sono ancora con me e lo saranno sempre, anche se non posso più coccolarli o portarli a spasso...

riguardo l'eutanasia, boh, non so sia meglio a casa o in studio, ma, almeno per mia esperienza, trovo che sia un bene che eventuali altri cani che restano "odorino" chi se n'è andato, non elaborano il lutto come noi anche se in qualche modo soffrono anche loro (parlo sempre per esperienza)

non ho sensi di colpa per le due eutanasie, per me sono state un gesto d'amore per due meravigliose creature che oramai soffrivano e basta...e aspettare la loro fine sarebbe stato troppo straziante anche per me

MilenaF



06-02-2015 alle ore 11:41, ulula wrote:
io sarò probabilmente "fuori" dalle idee più diffuse, ma per quanto mi riguarda quello che resta dopo l'eutanasia (o anche la morte naturale) è un involucro vuoto, ciò che ospitava il mio cane (o gatto, o ratto, etc) NON "il mio cane".

Io la penso (sento) più o meno come te.. anche in umana, con qualche distinguo (capisco chi vuole una lapide al cimitero per poter essere ricordato da altri, per esempio, anche se non vale per me).

"Più o meno" perché l'uscita di casa con il veterinario di un bestio post eutanasia non mi lascia del tutto serena, idem sentire il rumore di un corpo umano in una bara durante il trasporto.

Eppure entrambi non sono più il mio bestio, la persona a me cara, entrambi non soffrono più.. Boh.. è quasi istintivo, come tapparsi le orecchie al gesso che stride sulla lavagna.

dadoedudu

A suo tempo, ormai tutti lo sapete, anche io scelsi per Cesare l'eutanasia e scelsi di salutarlo per l'ultima volta qui a casa nella sua stanza preferita su sul materasso preferito tra le sue coperte preferite, insomma tra le sue cose quelle che viveva e odorava ogni giorno e ringrazio ancora oggi di aver avuto l'opportunità all'ultimo momento grazie un caro amico di averlo potuto seppellire qui vicino.
quando leggo di cani che orma non mangiano, non si muovono, fanno anche fatica ad interagire, beh io li non vedo amore d a parte del proprietario, che non permette al proprio animale d lasciarsi andare
penso che dal momento che decide di non farlo non dimostra ne amore mi pietà.
ma siamo dotati di libero arbitrio e ovviamente ognuno decide per sé e per il proprio peloso.

Le_Chat



06-02-2015 alle ore 09:33, Tiziana12 wrote:
Il mio è una taglia media, in salute pesava max 25kg. Aspe le cifre che mi ha comunicato questa ditta sono per cani fino a 30 o 40kg non ricordo esattamente, e sono per la cremazione singola con restituzione delle ceneri, penso sia per questo che abbiano costi così alti. Io non voglio una cremazione cumulativa , penso che nel caso di cremazione cumulativa di più cani insieme il costo sia inferiore



Le cifre di cui parlo io sono, per un cane di 20 kg (tu mi dici che il tuo pesava 25 kg quando era in salute, presumo abbia perso qualcosa), di 200 euro.
Questo si riferisce alla cremazione singola, con possibilità di assistere (per chi vuole e per chi non si fida), con restituzione delle ceneri nella stessa giornata, in urna non di pregio.
Per cani di peso superiore si parla di 250 euro.
Direi che stiamo confrontando cifre tanto diverse.

Le_Chat



06-02-2015 alle ore 10:48, MilenaF wrote:
Sui 500 euro li aveva spesi, qui a Torino, la mia psicologa nel 2013 per la sua Kira, taglia media, < 25 kg, cremazione singola, restituzione delle ceneri senza urna pregiata, per avere un'idea dei prezzi sul territorio.
Ed è più o meno questa la cifra che pensavo di mettere via io per destinarla a chi ha bisogno.



Non so dove si era rivolta la tua dottoressa, ma come dicevo a Tiziana, un cane di 20 kg paga 200 euro, cremazione singola, restituzione delle ceneri al momento, in urna non di pregio.
La differenza tra questa cifra e quella che tu vuoi mettere via la puoi destinare ad altro.

dadoedudu

Anche noi c eravamo informati x cremazione singola: 400€

Annas

Dipende anche dalle zone. Ovviamente in zone dove la cultura animalista attecchisce meno i costi sono inferiori. Una città come Genova dove c'è un altissimo numero di animali da compagnia i costi lievitano.
E questo dovrebbe far riflettere...

lillina

264.00 euro iva compresa x cremazione singola ( ho assistito )e ritiro ceneri urna normale in serata per il mio labrador Otto nel 2006,quindi 8 anni fa
Ritirato nello studio vet ,cella frigorifera e trasporto in azienda specializzata in Lombardia

Sn andata a cercare nelle mie carte x le cifre
Sn scelte personali

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: lillina il 06-02-2015 14:46 ]

didi45



05-02-2015 alle ore 23:26, Le_Chat wrote:


05-02-2015 alle ore 22:12, didi45 wrote:
Ci pensa il veterinario a portarlo via ,a consegnarlo al comune o chi di dovere.



Mi dispiace, ma nessuno mi deve portare via nulla. Il mio animale è mio anche dopo la sua morte, il vet ha fatto il suo lavoro a casa mia ma poi se ne deve andare con nient'altro che il suo compenso.
L'animale deve rimanere nella sua casa.




Guarda che anche le persone te le portano via. Le pompe funebri.
Abitando in una città a me il veterinario ha provveduto a "portarmi via " le mie gatte.
E non come descritto da Milena,semplicemente avvolgendole in una loro copertina.
Se poi le abbia preparate igienicamente nella sua macchina o nel suo studio non mi é dato sapere. Nei miei riguardi ha agito con molta discrezione ,scopro solo ora.
A Milano lo smaltimento avviene attraverso il comune che provvede alla cremazione, o attraverso ditte private che poi restituiscono le ceneri.
Io ho scelto la cremazione comune ,perché anche per me come dice Ulula un corpo senza vita è solo un contenitore vuoto. Farò spargere pure le mie di ceneri perché é il ricordo,non la lapide ,quello che conta.
A suo tempo ,14 anni fa consegnai L. 50.000 al veterinario che si occupò della procedura.
Quando morì Devil, chiesi di lasciarla un paio di ore in casa perché la sorella la vedesse
morta , ma Astrid rimase a debita distanza senza più avvicinarsi al corpo. Non ne conosco il motivo.
Se l'avessi saputo avrei evitato lo strazio di portare io stessa Devil al veterinario infrangendo anche la legge.

Tut é morto a Sanremo dove essendoci uno spazio pubblico piantumato ad oleandri proprio sotto le mie finestre,chiamai il giardiniere e lo feci seppellire ai piedi di un bellissimo alberello.
Quando in estate sento il profumo di quei fiori ,penso alla natura dove niente si distrugge e tutto si trasforma ,compreso il mio Tut.



Tiziana12

La ditta che ho contattato io poneva l unica variante sul prezzo solo se lo portavamo noi o lo venivano a ritirare loro. Incluso c'è poter assistere alla cremazione, lo tenevano in cella frigorifero perché è su appuntamento , o martedì o giovedì , e urna non di pregio.

E' un business pure questo....


Cmq scelte.. Io l ho detto lo farei più x me, penso che potrei illudermi di sentirne meno il distacco...

E invece pensando a loro, ai pelosi, quali sarebbero le condizioni principali che vi porterebbero alla "Scelta d'Amore"?



Io mi sono resa conto di quanto, nel tempo e con gli anni , sia cambiato il mio pensiero ed il mio atteggiamento nei confronti di un animale.
Quando Tobia era giovincello e in salute, ero più "naturalista" nel senso chè rapportavo tutto a quello che sarebbe stato un comportamento allo stato brado. Come si comporta un animale libero?
Sta in branco, e Tobia stava con la sua famiglia.
Si sposta ,si attiva per procacciarsi il cibo, e Tobia si metteva a fare il diavolo a quattro quand era l ora della pappa.
Un animale libero annusa qua è lá , vuole scoprire, e alle passeggiate Tobia era una forza della natura per quanto tirava.
Un animale libero socializza , si può azzuffare, si può studiare un altro animale, e tobia palesava ampiamente le sue simpatie e le sue antipatie quando incontrava altri pelosi, cani e non.

Ecco, io pensavo la natura comanda Tobia, ed è giusto così.

Poi è subentrata la malattia...

Lui è stato male la prima volta tutto un botto: ha iniziato a sbarellare di notte, a non tenersi...nel panico più totale la corsa in clinica, ci dissero di tutto: probabile ischemia, probabile tumore al fegato (aveva i valori schizzati a 4000 ammisero che nn li avevano mai visti così alti) , e prognosi riservata, e intanto gli facevano flebo su flebo.

Ce lo riportammo a casa,ricordo che discussi con mia sorella perché io rifiutavo di farlo campare attaccato ad una flebo, lo vedevo immobile, sguardo fisso nel vuoto, i bisognino li faceva lì sdraiato, non mangiava. Lei volle insistere, e da quella prima volta si riprese ma....

Le flebo non le ha mai lasciate...mesi di flebo in vena e mesi ,ora di flebo sottocute.

Mi sono domandata il perché di questo mio cambio di atteggiamento: ho capito che allora, lo vedevo proprio inerte, ora invece anche se con tutte le difficoltà , gli alti e bassi che conoscete, vedo in lui delle "volontà ".

La confusione alle volte regna comunque sovrana perché penso che in natura non si fanno flebo gli animali, in natura non potrebbe procacciarsi cibo, in natura si sarebbe sdraiato da qualche parte aspettando di morire... Mi domando quanto è giusto che sia io a rendere reali le sue volontà.

Capisco che quanto scritto possa stonare con ciò che quotidianamente io faccio e dico, ma sono certa che tutti sti dubbi ,tutte queste considerazioni abbiano attanagliato tutti , chi prima e chi dopo...


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Tiziana12 il 06-02-2015 16:00 ]

ulula



E invece pensando a loro, ai pelosi, quali sarebbero le condizioni principali che vi porterebbero alla "Scelta d'Amore"?



Bisogna valutare la qualità della vita:
- funzioni fisiologiche: mangia con appetito (da solo non imboccato o "forzato") e beve normalmente; fa i bisogni regolarmente? poi per carità l'incontinenza ci può stare, soprattutto se ha difficoltà a muoversi
- mobilità: riesce a camminare (anche se aiutato) o comunque si riesce a muovere? ha dolore?
- interazione: ecco questo secondo me è l'aspetto più importante: un cane anche se ha difficoltà motorie e magari poco appetito deve avere voglia di interagire con il proprio padrone: se lo chiami alza le orecchie? scodinzola? vuole le coccole? etc

Il mio primo cane, Astra, simil pastore, aveva il classico problema al posteriore e quasi non si alzava ma vedessi come mi scodinzolava o abbaiava se la chiamavo o se voleva attenzione!!!!

Secondo me arrivi ad un punto in cui capisci che c'è solo sofferenza o infinita stanchezza e allora decidi...io devo dire che sono stata facilitata perchè Indy stava praticamente in stato comatoso con una grave patologia...

comunque finchè il cane interagisce e ha abbastanza appetito secondo me si può aspettare...poi ogni caso e a sè

MilenaF

Fresca fresca di colloquione con il neurologo, posso dire che il 'disinvestimento' emotivo", è assolutamente normale di fronte ad un processo degenerativo (vecchiaia, ma non solo), e non va confuso con l'umana depressione/tristezza, errore che fanno spesso i 'proprietari', mi diceva.
Un cane che non agita più la coda non è per forza un cane triste, insomma, che chiede di essere libero.
Ovviamente, ben diverso è se c'è dolore.

lillina

Sn andata dal vet per un controllo
Non per l'eutanasia

Otto aveva un tumore al cervello ,non muoveva più la coda ,dormiva sempre ,cercava angoli bui ,respirava affannato,camminava pochissimo barcollando ,non beveva ( usavo la siringa ) mangiava ,questo si

e ululava

Dal vet si è addormentato sul lettino
Quale animale si addormenta sul lettino del vet ?? Minimo si stressano o si agitano ,si guardano attorno ,tentano la fuga ,sono in tensione

.....quando un animale si addormenta sul mio lettino in visita non ce la fa più ......queste le parole del vet

Allora ho capito
Ho preso coraggio ,ho detto va bene
Gli ho preso il muso fra le mani e dal sonno e' passato al sonno che dura per sempre


L'ho raccontato qui varie volte
Non è stato programmato ,ma me lo ha fatto capire il vet che per lui ,il mio amore Otto non era più vita ,ma solo patimento ,giorno dopo giorno
Poteva durare qualche giorno in più ,ma
Moriva soffocato e quel mostro nella testa gli procurava solo un crescendo di dolore
Non sarebbe guarito ,non era operabile

Lo piango ancora dopo questi anni e di lutti e dolori nella mia ormai lunga vita ne ho avuti
e perdere lui è' stato ed è un lutto ,un dolore grande ,da rimanere storditi per molto ,ma era giusto così ,per scelta d'amore l'ho lasciato dormire



[ Questo Messaggio è stato Modificato da: lillina il 06-02-2015 16:15 ]

Tiziana12

E qui torniamo al ruolo chiave del vet....

Forse è meglio così, forse è meglio decidere su due piedi senza programmarlo, altrimenti sarebbe solo un inutile calvario per il proprietario e di riflesso per il peloso...
Di sicuro per i vets non è semplice fare considerazioni , consigliare o meno un eutanasia, però rimango del parere che sarebbe un loro dovere.
Faccio esempio, perché mi può consigliare o sconsigliare se fare una terapia magari debilitante come una chemio, e non si può sbilanciare nel dirmi se è giusto o meno fare un eutanasia??? Si entra anche nell ambito dell etica ok, ma dal punto di vista medico non si può rimanere nel mezzo!

Con quell affermazione, Lillina , il tuo vet ha preso una posizione , ed era giusto che lo facesse. Hai potuto davvero decidere x il meglio per il tuo Otto

Le_Chat



06-02-2015 alle ore 14:20, Annas wrote:
Dipende anche dalle zone. Ovviamente in zone dove la cultura animalista attecchisce meno i costi sono inferiori. Una città come Genova dove c'è un altissimo numero di animali da compagnia i costi lievitano.
E questo dovrebbe far riflettere...



Credo che sia il contrario.
Le cifre che ho presentato sono valide per una zona la quale, forse, ha il più forte, o tra i più forti, spirito animalista d'Italia. Dove gli animali sono ammessi praticamente ovunque. Dove i comuni hanno risorse per i randagi.
Dove c'è, forse, una delle più alte densità di vet.
In luoghi con bassa passione per i pet magari non ci sono nemmeno i servizi di cremazione individuale.

lillina



06-02-2015 alle ore 16:43, Tiziana12 wrote:
E qui torniamo al ruolo chiave del vet....

Forse è meglio così, forse è meglio decidere su due piedi senza programmarlo, altrimenti sarebbe solo un inutile calvario per il proprietario e di riflesso per il peloso...
Di sicuro per i vets non è semplice fare considerazioni , consigliare o meno un eutanasia, però rimango del parere che sarebbe un loro dovere.
Faccio esempio, perché mi può consigliare o sconsigliare se fare una terapia magari debilitante come una chemio, e non si può sbilanciare nel dirmi se è giusto o meno fare un eutanasia??? Si entra anche nell ambito dell etica ok, ma dal punto di vista medico non si può rimanere nel mezzo!

Con quell affermazione, Lillina , il tuo vet ha preso una posizione , ed era giusto che lo facesse. Hai potuto davvero decidere x il meglio per il tuo Otto



Il loro ruolo e ' curare ,fare diagnosi e fare prognosi
Una scelta così delicata non è compito loro suggerirla
Secondo me è deontologicamente corretto che descrivano con parole comprensibili al proprietario la situazione dell'animale malato e le aspettative di vita e che tipo di vita
debba affrontare
Se c'è dolore e sofferenza e a che livello
Un medico lo sa
Noi no

Sarebbe meglio che si addormentassero in pace ,questo c'è lo auguriamo tutti
anche noi umani ci auguriamo di morire dormendo ,senza dolore e senza coscienza

Non ti angustiare
L'unica idea che passiamo sempre qui su CV e':
Parlarne col vet di fiducia


danimici15

Penso che se facessi cremare uno dei miei animaletti, sarei sempre lì a parlargli dei miei problemi, delle solite giornate del c....o, quindi dovrebbe sopportarmi a vita... Per fortuna (non so se è proprio una fortuna) ho un pò di terreno quindi già un pò di animaletti sono lì ed ogni volta che passo da loro gli racconto sempre qualcosa per esempio cosa fanno i fratellini o le sorelline, cosa combinano tutti i giorni e come stanno e mi sembra sempre di essere ascoltata. Spesso canticchio qualcosa che mi viene in mente al momento ma credo sia per alleggerire il pensiero che là sotto al buio ci sia lui/lei. Poi penso che comunque non è sola perchè ci sono tanti animaletti che vivono sotto la terra e che le faranno sempre tanta compagnia. Se non avessi alcun terreno non so se farei fare la cremazione, con tutti quei soldini ci compro la pappa per gli altri micini randagi per un bel pò. Magari mi invento un totem per avere per sempre con me l'animaletto che se è andato.

MilenaF



06-02-2015 alle ore 16:43, Tiziana12 wrote:
E qui torniamo al ruolo chiave del vet....


Riesumo questo topic, perché ho avuto l'ennesima prova di quanto siano vere queste parole, ora che attraverso la morte siamo passati anche noi.

E ho toccato con mano quanto siano vere, una volta di più.

Liz è stata visitata sabato 28/2 dalla sua vet A., dichiarata "terminale" (il mio regalo di compleanno di quest'anno.. )

Si è scelto di alzare la dose di cortisone, e pazienza se poteva dare effetti collaterali a livello di reni, in un cagnolo di più di 18 anni, comunque dosato come antinfiammatorio, 0,5 mg/kg, non le dosi 'da Liz', serviva toglierle il dolore al collo, e ad evitarle altre crisi convulsive, diminuendo la pressione intracranica (esperimento empirico concordato con il neurologo, vista l'impossibilità di fare RMN bis, prima di pensare ad anticonvulsivanti, perfettamente riuscito).

Io, da proprietario, mi ero accorta eccome che, aldilà del problema neurologico, qualcosa non girava normalmente (il disinvestimento sul cibo, nonostante il cortisone, era stato uno stracampanello d'allarme, proprio non-da-Liz)
Mi ero accorta sì, ed avevo fiducia nella vet, infatti ho calibrato tutta la mia vita ultimamente proprio come si fa con un "terminale" in casa.

Però..

Però, devo dire che quando ho visto Liz, da che non camminava e non riusciva più ad alzarsi in autonomia, ricominciare a fare la sua vita degli ultimi periodi, fino ad arrampicarsi da sola sulla 'scaletta' per salire sul lettone, anzi, migliorata notevolmente dal lato neurologico, una parte di me ha pensato che forse "terminale" proprio non era, non nell'immediato ecco.

Direi sia ben chiara la differenza tra una valutazione medica, per quanto di persona affezionata ormai al bestio, e attenta al bipede di riferimento, da quella di un 'proprietario', per quanto attento al minimo segnale: Liz si è addormentata ieri, ad una settimana ed un giorno da quella parola, "terminale", senza ricorso all'eutanasia, alla faccia della diagnosi precisa..

Sabato 7 marzo ho chiamato la vet N., per dirle del 'mancamento' (non so come definirlo) di Liz il venerdì sera (camminava normalmente, senza neanche più inciamparsi negli ostacoli, è andata giù all'improvviso, a e ha ricordato un attacco di cuore, per spiegare in qualche modo), da cui si è ripresa nel giro di qualche minuto. Avendo la vet A. supposto potessero esserci metastasi polmonari del tumore mammario, e finendo lo studio alle 13 per cominciare la reperibilità, ho chiesto alla vet N. di portarsi dietro tutto il necessario per l'eutanasia, così che non dovesse neanche passare dallo studio, e i tempi fossero minimi (TERRORE della morte per soffocamento). Ovviamente, ho chiesto se fosse il caso di pensarci nell'immediato, nonostante tutte le mie concezioni sull'eutanasia "preventiva", perché in certi momenti ci si accorge come ogni 'barriera' personale sa infrangersi, per il bene del piccino..
Abbiamo concordato di tenere a portata di mano due farmaci (che evito di scrivere, si sa mai che Utente Silente si inventi la pre-morte-fai-da-te, ormai poco mi stupisce..), in modo da 'agevolare' eventuale eutanasia, e togliere sintomi in attesa della mano della vet (farmaci peraltro piuttosto comuni, utilizzati in umana, per dare un minimo di dignità e alleviare le sofferenze al paziente che affronta questo momento così delicato, senza poter ricorrere alla "dolce morte")
Supponendo (le abbiamo volutamente evitato RX, che avrebbero apportato stress, senza peraltro dare precise indicazioni terapeutiche) metastasi polmonari, e avendo comunque Liz quello "starnuto neurologico" monolaterale, che poteva invece par pensare ad una massa cerebrale anteriore, che 'premeva' sulle prime vie respiratorie, la vet mi ha fatto tenere a portata di mano l'areosol,
Per il cibo, come già la vet A., la linea guida era non forzarla (il recovery che avevo da tempo per le emergenze, l'ho aperto solo sabato mattina, perché non prendesse il cortisone a stomaco vuoto), darle, senza esagerare, quello che gradisse, evitando un'alimentazione forzata che nel caso di Liz e rispetto all'aspettativa di vita, sarebbe stato più stressarla che altro.

A posteriori, quando ci siamo viste con la vet N. a cose avvenute, ieri in studio, ho chiesto se avremmo potuto abbreviare di neanche 24 ore, un cammino già segnato.
Beh, lei mi ha detto che se l'avessi chiamata per l'eutanasia, e avesse trovato Liz che dormiva sul lettone, respiro tranquillo, nessun segno di sofferenza (dolore), che aveva ancora le sue funzioni fisiologiche (meno di 7 minuti prima di morire ha voluto alzarsi a fare pipì e cacche!), pur prevedendo l'esito, non l'avrebbe fatto. Ben diverso sarebbe stato, pur sempre in assenza di sofferenza 'viva', se quella situazione si fosse protratta nei giorni, visto il cuoricino forte.

Aggiungo che, pur esulando dalla professionalità tout court, nel dopo ho trovato una persona che, oltre a spiegarmi delle cose (praticamente io ho autodiagnosticato la morte, senza mettere in atto le procedure dovute.. che mi ha fatto fare già al telefono, ricontrollando poi lei anche a fronte dell'evidenza), oltre ad aprire lo studio per noi, oltre ad aiutarmi per la parte 'burocratica', e oltre a darmi consigli per il Branco (ha speso un sacco di tempo per chiedermi le reazioni di ognuno..), ha avuto una delicatezza infinita nei confronti di Liz, e parole bellissime per me (non dovute, non richieste, a che balsamo sono, in certi momenti..)



06-02-2015 alle ore 16:43, Tiziana12 wrote:
E qui torniamo al ruolo chiave del vet....
scriveva Tiziana, e ho voluto darne una testimonianza in più..

Perchè, a fronte di precedenti discussioni, si sappia che non è vero che un medico assecondi il proprietario (cliente), quando lo vede talmente innamorato del suo bestio da forse neanche reggere una diagnosi pesante, e tenti sulla pelle del bestio terapie assolutamente pindariche per il mero soddisfacimento dell'esigenza del proprietario di "fare ancora qualcosa".
Come non è vero che ci sia il Tanax facile, per guadagnarci (se la vet N. mi avesse detto che era il momento, avrei acconsentito, avevo già chiesto doppia anestesia, più guadagno facile di così!).
E rimanderei chi potesse pensare che la mia sia una visione idilliaca, che veda le nostre vet come una specie di 'divinità', a QUESTO TOPIC, che ben descrive un percorso accidentato di incomprensioni reciproche, la sensazione di abbandono, la ricerca di sostituire lo studio, fino ad arrivare ad un chiarimento, con la disponibilità di entrambe le parti, che ha portato ad un rapporto di collaborazione piena, a quell'unione delle forze che fino ad ora si è rivelata "il meglio" per i piccoli pazienti.

Riguardo il discorso "guadagno" in generale, ci terrei anche a sottolineare che quando Liz ha avuto il cedimento neurologico, poi rientrato, ho chiesto alla vet A. di farle un prelievo di controllo, nonostante l'ultimo fosse proprio recentissimo. Me lo ha sconsigliato, e non per cattiva volontà (era lì in domiciliare, di fronte ad una Liz meno reattiva del suo solito), ma spiegandomene i motivi. Nonostante potesse essere illuminante fare RX torace (e lì avrei dovuto andare in studio io, nessuno sbattimento), visto che non avrebbe dato poi un'indicazione terapeutica, si è soprasseduto anche a quello, anteponendo il benessere di Liz ad un "fare per sapere" (se ci fossero state metastasi, a fronte di polmoncini comunque puliti e nessun versamento, che si poteva fare?? Chemio in quella situazione??)

L'ho fatta lunga, lo so.

Ma mi sembrava doveroso.

Ultimissima cosa, visto che se ne era parlato, morte a casa e reazioni degli altri membri della famiglia bestiolosa.

Secondo la vet N., i besti sanno già prima che accada l'evento (e il comportamento di Taddeo sembrerebbe confermarlo in pieno), quindi è tutto sommato indifferente, riguardo il cercare chi è volato via, vederlo nel dopo oppure no.

Alla vet A. chiederò oggi alle 18: visto che in un Branco la vita DEVE andare avanti per chi rimane, nello stesso studio dove ieri è stata decretata ufficialmente la morte di Liz, oggi Niglietto farà il suo prelievo di controllo, già prenotato prima, in tardo pomeriggio pensando che era il momento migliore per lasciare sola Liz (ora del riposino).

Le reazioni qui tutte diverse.

Taddeo non riuscivo a toglierlo di dosso al corpicino di Liz, lo spostavo e ritornava ad accoccolarcisi sopra; Eva si è avvicinata annusando, e ha fatto uno scatto all'indietro, come si fosse spaventata; Niglietto le ha annusato la bocca, il sederotto, e si è sdraiato a dormire vicino, ma non a contatto.
Al ritorno dallo studio, ho trovato Taddeo sdraiato sulla traversina su cui era Liz.. e continua ad avere comportamenti inusuali per lui.. vorrei mettervi un video.. La vet N. ha 'prescritto' per lui la terapia "tante coccole", e io spero di essere abbastanza per lui, in questo momento.. almeno non gli si riacutizzi la cistite, ecco.


titomimilola

leggo solo ora qui di Liz...mi ero affezionata a questa cagnolona...con un nodo alla gola...ciao Lizz..