finalmente, notizie confortanti


Pubblicato in: Varie

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Anna49

Caccia alle foche, vittoria per il bando dell’Unione Europea
L’Organizzazione Mondiale del Commercio ha chiuso il contenzioso aperto
da Canada e Norvegia dando ragione all’Unione Europea sullo stop
al commercio dei prodotti derivanti dalla caccia a questi mammiferi
FULVIO CERUTTI (AGB)

Cinque anni di battaglie per salvare più di due milioni di foche. E’ questo il risultato della decisione dell’organo di Appello del Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio) sul contenzioso avviato da Canada e Norvegia, due dei principali Paesi interessati dalla caccia commerciale delle foche. Dopo di contenziosi, battaglie legali, immagini e documenti che testimoniavano la crudeltà della caccia alle foche, oggi si scrive la parola “fine”.

Già lo scorso novembre l’Organizzazione Mondiale del Commercio aveva emesso una sentenza che sanciva il diritto dell’Unione Europea di tutelare le preoccupazioni della propria collettività in relazione al benessere animale, dando ragione al divieto dei maltrattamenti e uccisioni violente praticate nei confronti di milioni di foche e dei loro cuccioli, tutela definita con il Regolamento (CE) 1007/2009 nella chiusura del mercato europeo ai prodotti derivanti dalla caccia commerciale di questi animali. Canadesi e norvegesi avevano presentato ricorso contro la sentenza del Wto, ma l’organo di Appello del WTO, nella seduta di ieri, ha nuovamente confermato in via definitiva che il divieto europeo rimarrà vigente.

In questi anni il divieto UE ha già salvato oltre 2 milioni di foche e ha comportato il crollo del mercato dei prodotti derivanti da questi animali (pellicce soprattutto, ma anche carne, grasso). In questa battaglia l’Italia è stato uno dei paesi che aveva introdotto uno stop (sotto forma di moratoria) all’introduzione di pellicce di foca, la cui posizione insieme a quella di altri Paesi, come Belgio e Olanda, ha di fatto condotto alla legislazione UE.
«Siamo orgogliosi di essere stati in prima linea contro il più grande massacro di mammiferi marini mai compiuto dall’essere umano – dichiara la Lav (Lega Anti Vivisezione) –. Abbiamo partecipato a spedizioni in Canada per documentare le stragi in corso, organizzato mobilitazioni nazionali con centinaia di nostri attivisti impegnati nelle piazze italiane, manifestato davanti la Commissione Europea, partecipato al complesso lavoro di un network internazionale in collaborazione con l’avvocatura della Commissione UE».

Un risultato straordinario che può essere apripista per altri settori dove lo sfruttamento economico va di pari passo alla crudeltà e sofferenza inflitta agli animali.





Annas

Speriamo!

lillina

Passo passo ,fatti in passato impensabili ora si stanno attuando ,sarà lunga ,ma è una bellissima notizia ,e ' passata in un TG una paio di sere fa

Anna49


Il Veneto vieta la catena ai cani e agli animali d’affezione

Uniche eccezioni per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili dal veterinario

ANSA

Il Consiglio regionale veneto ha approvato una legge che vieta di tenere gli animali d’affezione a corda o a catena salvo che per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili e certificate dal veterinario.

“Una legge di civiltà”, ha spiegato il relatore Leonardo Padrin, destinata a superare vecchie mentalità e a creare una cultura di rispetto del benessere animale Cani e animali di affezione non potranno più essere sottoposti a strumenti di costrizione, se non per specifiche e accertate esigenze di sicurezza o veterinarie, e dovranno usufruire di appositi recinti di adeguate dimensioni, anche in deroga ai regolamenti urbanistici.

La nuova legge prevede anche che gli animali di compagnia abbiano libero accesso a giardini pubblici, parchi e spiagge, purché tenuti a guinzaglio e con museruola o altri strumenti contenitivi. Non potranno entrare nelle aree giochi per i bimbi, contrassegnate da appositi segnali di divieto. Potranno invece scorazzare liberamente, senza guinzagli e museruola, negli spazi a loro destinati.



lillina



Spero venga imitato

Anna49

A Torino, un regalo agli animali: fuochi d’artificio senza botti
I cani si atterriscono per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi

II suggestivo spettacolo pirotecnico della festa di San Giovanni dell’anno scorso

ANTONELLA MARIOTTI
Botti sì ma ridotti, o almeno senza troppi sfarzi rumorosi. «Per il tradizionale spettacolo pirotecnico di San Giovanni a Torino abbiamo tenuto conto, nel limite del possibile, delle esigenze avanzate dalle associazioni animaliste, decidendo di eliminare i tre botti iniziali e quelli finali. Abbiamo approfittato, come già due anni fa per gli Europei, del maxi-schermo allestito in piazza Vittorio per i Mondiali. Da lì comunicheremo agli spettatori l’inizio dei fuochi». Ad annunciarlo, nel corso della presentazione delle iniziative per il Patrono di Torino, è stato l’assessore comunale allo Sport e Tempo Libero, Stefano Gallo.

Gli animalisti
Ogni anno le associazioni animaliste iniziano la loro battaglia contro i fuochi d’artificio e i botti in generale, sempre alla vigilia degli appuntamenti tradizionali Capodanno e San Giovanni.
Gli animali, soprattutto i cani si atterriscono letteralmente per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi: chi ha un cane sa cosa vuol dire cercare di calmarlo durante un temporale, per esempio.
Quindi una serie di scoppi ripetuti, a distanza ravvicinata, sono molto peggio di un temporale come reazioni e dose di choc. Ma non soffrono, o comunque non ci sono conseguenze solo per gli animali «domestici» (gatti compresi ovviamente), anche quelli selvatici di spaventano tanto da lasciare tane i nidi, nel secondo caso per esempio il rischio è che i volatili abbandonino per sempre i piccoli che poi muoiono.

Il Comune
Così il Comune di Torino, uno dei pochi ad avere un regolamento che tutela gli animali, ha in qualche modo voluto dare un segnale di buona volontà visto che la discussione aperta dalle interpellanze di alcuni consiglieri comunali come il radicale del Pd Silvio Viale e il grillino Bertola hanno portato solo a un generico impegno a studiare soluzioni adeguate per l’edizione 2015 di San Giovanni. Contro i rumori che possono danneggiare gli animali era scesa in campo la Lav, Lega anti vivisezione, che aveva promosso una petizione alla quale hanno aderito Legambiente Piemonte, Oipa Italia, Sos Gaia, Lega Italiana per la difesa del Gatto e Lida Torino, nella quale si chiedeva al Comune di non utilizzare più fuochi d’artificio rumorosi. «Il Comune pur avendo emanato il regolamento in cui si vieta l’utilizzo di petardi, botti e fuochi di artificio, e bandito l’esplosione di botti e petardi in occasione delle feste di fine anno - scriveva la Lav tempo fa - con la motivazione che il benessere degli animali, delle persone anziane e degli ammalati che “valgono più di un botto”. Per la festività di S. Giovanni organizza uno spettacolo pirotecnico con tanto di fuochi d’artificio rumorosi».

Le conseguenze
Così l’inizio della battaglia anti-botti con tanto di cifre di animali morti (i volatili trovati dalla Lav il giorno dopo i botti, negli scorsi anni) e i cani che spesso per il terrore fuggono, e nella fuga possono essere per esempio investiti da un’auto. E proprio le associazioni animaliste avevano lanciato la proposta dei «botti silenziosi» che anche il altre città italiane sono stati utilizzati, come per esempio a Genova e Venezia, ma in quel caso non per tutelare gli animali domestici ma il patrimonio architettonico. La petizione e la richiesta della Lav è stata firmata in pochi giorni da migliaia di cittadini. Il Comune, per ora, ha solo contenuto la quantità di botti.


Max265



15-06-2014 alle ore 00:10, Anna49 wrote:

Il Veneto vieta la catena ai cani e agli animali d’affezione

Uniche eccezioni per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili dal veterinario

ANSA

Il Consiglio regionale veneto ha approvato una legge che vieta di tenere gli animali d’affezione a corda o a catena salvo che per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili e certificate dal veterinario.

“Una legge di civiltà”, ha spiegato il relatore Leonardo Padrin, destinata a superare vecchie mentalità e a creare una cultura di rispetto del benessere animale Cani e animali di affezione non potranno più essere sottoposti a strumenti di costrizione, se non per specifiche e accertate esigenze di sicurezza o veterinarie, e dovranno usufruire di appositi recinti di adeguate dimensioni, anche in deroga ai regolamenti urbanistici.

La nuova legge prevede anche che gli animali di compagnia abbiano libero accesso a giardini pubblici, parchi e spiagge, purché tenuti a guinzaglio e con museruola o altri strumenti contenitivi. Non potranno entrare nelle aree giochi per i bimbi, contrassegnate da appositi segnali di divieto. Potranno invece scorazzare liberamente, senza guinzagli e museruola, negli spazi a loro destinati.





Per quanto riguarda i cani legati alla catena temo proprio che qui in campagna non si farà niente, soprattutto se devono occuparsene quegli sfaticati della municipale, quelli che mi han riso in faccia quando gli ho chiesto di occuparsi di un randagio che correva in mezzo alla strada

E per quanto riguarda lo scorrazzare liberi, essendo l'area cani più vicina a 15Km, la libero al fiume e/o nei vigneti tutti i santi giorni in barba alla legge per multarmi devono prima prendermi

Quindi in spiaggia devo tenerle la museruola?

MilenaF



24-06-2014 alle ore 11:15, Anna49 wrote:
A Torino, un regalo agli animali: fuochi d’artificio senza botti
I cani si atterriscono per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi

II suggestivo spettacolo pirotecnico della festa di San Giovanni dell’anno scorso

ANTONELLA MARIOTTI
Botti sì ma ridotti, o almeno senza troppi sfarzi rumorosi. «Per il tradizionale spettacolo pirotecnico di San Giovanni a Torino abbiamo tenuto conto, nel limite del possibile, delle esigenze avanzate dalle associazioni animaliste, decidendo di eliminare i tre botti iniziali e quelli finali. Abbiamo approfittato, come già due anni fa per gli Europei, del maxi-schermo allestito in piazza Vittorio per i Mondiali. Da lì comunicheremo agli spettatori l’inizio dei fuochi». Ad annunciarlo, nel corso della presentazione delle iniziative per il Patrono di Torino, è stato l’assessore comunale allo Sport e Tempo Libero, Stefano Gallo.

Gli animalisti
Ogni anno le associazioni animaliste iniziano la loro battaglia contro i fuochi d’artificio e i botti in generale, sempre alla vigilia degli appuntamenti tradizionali Capodanno e San Giovanni.
Gli animali, soprattutto i cani si atterriscono letteralmente per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi: chi ha un cane sa cosa vuol dire cercare di calmarlo durante un temporale, per esempio.
Quindi una serie di scoppi ripetuti, a distanza ravvicinata, sono molto peggio di un temporale come reazioni e dose di choc. Ma non soffrono, o comunque non ci sono conseguenze solo per gli animali «domestici» (gatti compresi ovviamente), anche quelli selvatici di spaventano tanto da lasciare tane i nidi, nel secondo caso per esempio il rischio è che i volatili abbandonino per sempre i piccoli che poi muoiono.

Il Comune
Così il Comune di Torino, uno dei pochi ad avere un regolamento che tutela gli animali, ha in qualche modo voluto dare un segnale di buona volontà visto che la discussione aperta dalle interpellanze di alcuni consiglieri comunali come il radicale del Pd Silvio Viale e il grillino Bertola hanno portato solo a un generico impegno a studiare soluzioni adeguate per l’edizione 2015 di San Giovanni. Contro i rumori che possono danneggiare gli animali era scesa in campo la Lav, Lega anti vivisezione, che aveva promosso una petizione alla quale hanno aderito Legambiente Piemonte, Oipa Italia, Sos Gaia, Lega Italiana per la difesa del Gatto e Lida Torino, nella quale si chiedeva al Comune di non utilizzare più fuochi d’artificio rumorosi. «Il Comune pur avendo emanato il regolamento in cui si vieta l’utilizzo di petardi, botti e fuochi di artificio, e bandito l’esplosione di botti e petardi in occasione delle feste di fine anno - scriveva la Lav tempo fa - con la motivazione che il benessere degli animali, delle persone anziane e degli ammalati che “valgono più di un botto”. Per la festività di S. Giovanni organizza uno spettacolo pirotecnico con tanto di fuochi d’artificio rumorosi».

Le conseguenze
Così l’inizio della battaglia anti-botti con tanto di cifre di animali morti (i volatili trovati dalla Lav il giorno dopo i botti, negli scorsi anni) e i cani che spesso per il terrore fuggono, e nella fuga possono essere per esempio investiti da un’auto. E proprio le associazioni animaliste avevano lanciato la proposta dei «botti silenziosi» che anche il altre città italiane sono stati utilizzati, come per esempio a Genova e Venezia, ma in quel caso non per tutelare gli animali domestici ma il patrimonio architettonico. La petizione e la richiesta della Lav è stata firmata in pochi giorni da migliaia di cittadini. Il Comune, per ora, ha solo contenuto la quantità di botti.




Se così sono 'contenuti'.. cosa facevano senza petizione??

Ci sono cagnoli che ululano qui, non oso immaginare come stiano quelli vicini allo "spettacolo pirotecnico"..
Devono aver cominciato alle 22,30, sono i 47 e ancora sembriamo in guerra.

Anna49

TAR boccia Marino: via libera alle spiagge per cani
di Pasquale Colantuoni - 14 luglio 2014

Il Tar del Lazio ordina al Campidoglio di individuare entro 20 giorni tratti di arenile attrezzati per gli amici a quattro zampe.
L’integerrimo sindaco della Capitale, Ignazio Marino, attento alle sensibilità di molti con un’ordinanza del 23 aprile 2014, aveva vietato l’accesso alle spiagge libere ai conduttori di animali a quattro zampe a decorrere dal 1 maggio al 30 settembre 2014.
La II sezione del Tar ha annullato l’ordinanza ritenendo quest’ultima “ingiustificata e sproporzionata, soprattutto alla luce del fatto che il Comune è tuttora inadempiente all’obbligo di individuare tratti di arenile da destinare all’accoglienza di animali da compagnia.”

I giudici inoltre hanno imposto al comune di individuare entro 20 giorni tratti di spiaggia dove consentire l’accesso agli animali.

Resta francamente l’ amaro in bocca nel constatare quotidianamente come il sindaco di Roma Capitale sia celere e molto attento nell’emanare ordinanze prive di buon senso piuttosto che occuparsi di urgenze e necessità che vedono ogni giorno la capitale italiana sempre più allo “sbando”, ancor più quando l’ente pubblico è del tutto inadempiente rispetto ad una delibera della regione Lazio che già nel lontano 2006 imponeva a tutti i Comuni di individuare alcune spiagge da destinare agli animali da compagnia. Fatto salvo eventuali ricorsi da parte del Comune al Consiglio di Stato la stagione balneare per gli amici a quattro zampe sembra salva anche quest’anno.





Anna49

Spagna, svolta animalista a Mataelpino: palle giganti al posto dei tori per l’encierro
La sfera, di 125 kg per tre metri di diametro, è stata dipinta con zampe e coda simili al toro

CLAUDIA AUDI GRIVETTA
Una svolta animalista e tutto sommato inaspettata quella che ha interessato un piccolo paese della Spagna, per la precisione Mataelpino. Inaspettata perché si sa che la corrida è una tradizione che gli spagnoli difendono strenuamente, pur con le polemiche che negli ultimi anni si sono fatte sempre più forti. Ma la cittadina che dista pochi chilometri da Madrid è diventata famosa per aver deciso di rimpiazzare i tori con un gigantesco pallone che rotola per le strade della città nella tradizionale corsa estiva detta “encierro”. Una corsa preliminare alla corrida in cui, solitamente, si contano feriti sia fra gli animali che fra le persone. Dopo le proteste degli attivisti che chiedevano di fermare la festa a causa dell’inutile maltrattamento inflitto agli animali, la città si è inventata uno stratagemma che salvaguardasse sia la tradizione che il benessere.

La palla in questione pesa ben 125 chilogrammi per tre metri di diametro, è stata dipinta con zampe e coda simili a quelle del toro e, come assicura chi ha preso parte alla corsa, può andare piuttosto veloce. Il divertimento è garantito anche ai bambini: per loro sono state realizzate delle palle più piccole e colorate, perché possano allenarsi e diventare esperti “corridori” da grandi.

Il plauso all’iniziativa è giunto ovviamente dalle associazioni animaliste e da molti abitanti della cittadina ma non sono mancate le critiche, soprattutto da parte dei commercianti. «I guadagni sono diminuiti rispetto a quando si organizzava la corsa tradizionale – commenta un negoziante ai microfoni della tv spagnola “Antena 3” - . In questa zona la popolazione ha sempre avuto una grande passione per i tori, ci auguriamo che tornino». Secondo molti giornali anglosassoni, al contrario, gli arrivi dei visitatori sono aumentati, insieme alla curiosità, proprio da quando la città ha deciso di “bandire” i tori dalla sua corsa.


bene! anche la Spagna forse sta iniziando a prendere coscienza!

Anna49

Sequestrati e affidati alla Lav tutti gli animali del Circo Martin: è la prima volta in Italia
L’associazione: «Li trasferiremo in strutture idonee a garantirgli una vita dignitosa»

FULVIO CERUTTI (AGB)
Per la prima volta in Italia sono stati sequestrati tutti gli animali di un circo. E’ quanto disposto dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania (Olbia), per gli animali del Circo Martin, i cui titolari sono indagati del reato di maltrattamento animale. Lo riferisce, in una nota, la Lega anti vivisezione (Lav), a cui la Procura ha affidato gli animali sequestrati.

Il Tribunale del Riesame ha confermato un provvedimento del Gip che in agosto aveva disposto il sequestro di sedici esemplari, estendendolo al resto degli animali del circo. L’associazione animalista aveva sporto denuncia per maltrattamenti poche settimane prima.

Dal 2008 i volontari della Lav hanno raccolto numerose testimonianze foto e videografiche sugli animali nello zoo del Circo, noto soprattutto per il numero del carretto con un orso, trainato da un cavallo con in groppa una tigre, «spettacolo assolutamente anacronistico e incompatibile con le esigenze etologiche degli animali». Le immagini del filmato mostravano gabbie minuscole e prive di qualsiasi arricchimento ambientale. Anche la sicurezza pubblica era a forte rischio data l’assenza di protezioni idonee ad impedire il contatto tra i visitatori e alcuni degli animali.

«Siamo molto soddisfatti della decisione della Magistratura - dichiara la Lav- stiamo già lavorando per trasferire gli animali in strutture già individuate, idonee a garantire loro una vita dignitosa» aggiunge l’associazione animalista.
______


basta con il circo con gli animali! speriamo che sia il primo sequestrato di una lunga serie!


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Anna49 il 24-09-2014 13:53 ]

Anna49

Piemonte, nei cimiteri spazi anche per le tombe di cani e gatti
Se verrà approvato un nuovo regolamento, gli animali d’affezione potranno essere sepolti in aree dedicate all’interno dei camposanti



16/12/2014
Vicini ai propri quattrozampe, un luogo per ricordarli, per sempre. La Giunta regionale del Piemonte ha approvato ieri un Piano di coordinamento per i nuovi cimiteri e crematori, presentato dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta. Il documento, che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale, definisce i requisiti dei campi di inumazione, dei loculi, dei cimiteri e delle sepolture private.

Tra le novità anche alcuni aspetti che interessano gli amanti degli animali: il regolamento, infatti, prevede anche norme per definire zone destinate all’inumazione di chi, del mondo animale, ha condiviso parte della nostra vita.
Il regolamento parla di cimiteri solo per cani e altri animali d’affezione, come d’altronde già esistono in alcuni Comuni della cintura, fra questi Moncalieri e Piobesi, o in alternativa «aree riservate agli animali di affezione» all’interno del perimetro cimiteriale che dovranno essere scelte dal Comune e coordinati con gli operatori.
Piemonte, nei cimiteri spazi anche per le tombe di cani e gatti
Se verrà approvato un nuovo regolamento, gli animali d’affezione potranno essere sepolti in aree dedicate all’interno dei camposantiPiemonte, nei cimiteri spazi anche per le tombe di cani e gatti
Se verrà approvato un nuovo regolamento, gli animali d’affezione potranno essere sepolti in aree dedicate all’interno dei camposanti




lillina

Piemonte
E stop

Sarà un business

Ma non è male

Anna49

#GreenHill, Enpa: "Con la sentenza di oggi finisce la stagione degli allevamenti di beagle per la sperimentazione"



«Green Hill CONDANNATO! Sentenza storica senza precedenti. I Beagle sono salvi». Così su Twitter la Lav (Lega anti vivisezione) annuncia i verdetti della sentenza contro i responsabili dell’allevamento di Montichiari (Brescia), chiuso nel 2012, dove i cani Beagle venivano destinati alla sperimentazione animale.
La difesa dei quattro imputati aveva chiesto assoluzione «perché il fatto non sussiste», ma il Tribunale di Brescia ha dato ragione alla linea dell’accusa, seppure con pene minori rispetto alle richieste avanzate e con un’assoluzione, condannandoli per il reato di maltrattamento e di uccisione di animali (articoli 544bis e 544ter del Codice penale).

Ghislane Rondot, gestore dell’allevamento di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, è stato condannato a un anno e sei mesi (per lui il Pm aveva chiesto tre anni). Stessa condanna per il veterinario Renzo Graziosi (l’accusa aveva chiesto tre anni e sei mesi). Roberto Bravi, direttore dell’allevamento, è stato condannato a un anno più le spese (per lui erano stati chiesti due anni). Assolto invece Bernard Gotti, secondo gestore dell’allevamento, per non aver commesso il fatto (per lui erano stati chiesti tre anni).
A questo si aggiunge il divieto, per i condannati, di allevare cani per due anni. Disposta la confisca dei cani.

Sulla base di quanto emerso dalle prove e dai verbali del processo, inoltre, la Lav annuncia in una nota che chiederà l’imputazione dei veterinari dell’Asl di Lonato, dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e dei funzionari della Regione Lombardia e del Ministero della Salute, che in tutti gli anni passati avevano scritto che tutto era regolare nell’allevamento.

«La sentenza di condanna di Green Hill è un riconoscimento a tutte e tutti coloro che in tanti anni hanno partecipato a manifestazioni a Montichiari e in tante altre parti d’Italia e del mondo, hanno digiunato, firmato petizioni, realizzato inchieste giornalistiche, presentato denunce, scavalcato barriere fisiche e ideologiche che difendevano l’indifendibile – ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV - sapendo bene che “Oltre il filo spinato di Green Hill”, la vivisezione esiste ancora e uccide quasi 3000 animali al giorno, tutti i giorni, solo nel nostro Paese, e non da alcuna risposta positiva alla nostra salute: per questo la nostra battaglia è continua».
La Stampa



Anna49

“Riconoscere il coniglio come animale d’affezione”

È il contenuto di una proposta di legge che mira a vietarne la macellazione a scopo alimentare e l’allevamento per ricavarne pellicce.

Non più «carne bianca» né «colletto di lapin» il coniglio sia animale d’affezione: una proposta di legge firmata da Michela Vittoria Brambilla (Fi), depositata alla Camera nei giorni scorsi e presentata ieri a Milano nell’ambito della manifestazione «Conigliando&Friends», prevede che al coniglio domestico sia riconosciuto lo status di «animale d’affezione» e conseguentemente ne sia vietata la macellazione a scopo alimentare e l’allevamento per ricavarne pellicce.

Il coniglio, nella nostra cultura, è stato a lungo un animale soltanto «da reddito», ma si è lentamente affermato come animale da compagnia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, prima in America e poi nel nostro continente. Oggi è spesso nelle case degli italiani: secondo il «Rapporto Italia 2015» dell’Eurispes, lo ha scelto il 2,9 per cento di quanti convivono con un animale. Viene dunque dopo il cane, il gatto, gli uccelli e le tartarughe, anche se, in assenza di un’anagrafe ufficiale, non è possibile dire con precisione quanti sono i conigli «da compagnia»: secondo alcune stime sarebbero 800 mila.

Il progetto di legge propone di prendere atto della mutata condizione di questi animali e di garantire loro adeguata tutela, attraverso il divieto di macellazione e l’istituzione di un’anagrafe obbligatoria: lo chiedono migliaia di appassionati, come quelli che partecipano oggi a «Conigliando&Friends», evento organizzato da Associazione Animali Esotici AAE onlus con il patrocinio della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente. «Come il cavallo - osserva l’ex ministro - il coniglio ha un duplice, ma poco invidiabile, status: da una parte sfruttato come animale da carne e da pelliccia, dall’altra animale d’affezione. Obiettivo della mia proposta è eliminare questa ambiguità, a favore di un animale che ormai, nelle nostre case, «fa concorrenza» al cane e al gatto come compagno di giochi».
(Fonte: Ansa)





lillina

Passo dopo passo
Goccia dopo goccia
Impensabile anni fa


Anna49

Milano dice no ai circhi con animali, sono “ospiti” non graditi

La mozione locale va anche oltre e chiede a sindaco e amministrazione di «sollecitare il Governo a vietare, con legge statale, l’uso di animali negli spettacoli circensi in Italia»

Milano si schiera contro l’uso degli animali nei circhi. Dichiarati “ospiti” non graditi nel capoluogo lombardo. Un divieto ancora non di fatto. Ma richiesto a sindaco e Giunta da un voto all’unanimità del Consiglio comunale su una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, già attivo sul tema anche in altre città. Basti pensare a molti Comuni emiliani e alla stessa Regione Emilia Romagna.

In realtà, il testo del consigliere “pentastellato” Mattia Calise ha dovuto subire qualche ritocco. Per evitare che l’iniziale “niet” assoluto potesse venire bocciato dal Tar, come già successo altrove. Ecco allora l’escamotage: anche se si invita comunque il sindaco «a non rilasciare autorizzazioni per spettacoli circensi in cui si usano e si sfruttano, contro natura, gli animali», lo strumento reale di contrasto è la burocrazia, per una volta amica. Come? «Modificando le condizioni di attendamento circhi all’interno del regolamento per la tutela degli animali». Che dovrà contenere tutta una serie di paletti tali da scoraggiare l’arrivo in città di questa tipologia di spettacoli. Ma la mozione va anche oltre. E chiede a sindaco e amministrazione di «sollecitare il Governo a vietare, con legge statale, l’uso di animali negli spettacoli circensi in Italia» e a «concedere i contributi statali per i circhi solo nel caso essi non usino animali».

La soddisfazione è bipartisan. A esultare per la vittoria non è solo Calise. «È un altro pezzo della campagna per la salvaguardia dei diritti e del benessere di tutti gli esseri umani e degli esseri viventi», commenta il Pd Carlo Monguzzi. Anche per Luca Gibillini di Sel «è una buona notizia in attesa che si muova il Parlamento per dare strumenti ai Comuni». Attende novità da Roma anche Pietro Tatarella (Fi) perché «il circo è senza dubbio un’arte che va difesa ma senza maltrattare gli animali». L’assessore con delega alla Tutela degli animali, Chiara Bisconti, che ha dato parere favorevole all’approvazione del documento, spiega inoltre che «il nuovo regolamento per la tutela degli animali, in via di definizione, già prevede una serie di norme tali da rendere difficilissima se non impossibile la presenza di circhi con animali in città, favorendo invece altre forme circensi» anche perché «la legge vieta a Comuni di proibire» gli spettacoli con animali.

Infine, a Palazzo Marino arrivano le congratulazioni di Walter Caporale, presidente dell’Associazione Animalisti Italiani, che definisce la decisione «un raggio di luce in una nazione che è ancora indietro sotto questo punto di vista. Dispiace constatare però che mentre Milano si affaccia all’Europa e al mondo - conclude -, il sindaco di Roma Marino resta a guardare e continua a tenere la Capitale d’Italia lontana dalla civiltà».
(Fonte: Ansa)



evvai!!!

Anna49

REGIONE DEL VENETO: ENTRA IN VIGORE IL DIVIETO DI DETENERE I CANI IN CATENA.

25/03/2015 - Mai più animali d'affezione tenuti alla catena in Veneto.
Sulla base di un provvedimento regionale (L.R.17/2014) divenuto solo di recentemente operativo (01-2015), è vietato l'uso della catena o di altri strumenti che costringano gli animali a spazi di movimento ridotti.
Con questa nuova legge gli animali potranno essere detenuti all’interno di giardini o recinzioni, ma non legati, salvo che per ragioni sanitarie o per misure urgenti e solamente temporanee di sicurezza, documentabili e certificate dal veterinario curante.
La polizia locale sarà incaricata di vigilare sul rispetto delle disposizioni, in caso di violazione è prevista una sanzione amministrativa compresa tra i 100 e 300 euro.
Se vedete un cane alla catena quindi, chiamate subito i vigili urbani del vostro comune.
Se riscontrate problemi a far applicare il divieto inviateci una mail a: info@animaldefenders.it

speriamo che seguano anche altre regioni