Vicenda Electrolux


Pubblicato in: Varie

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Max265

Ormai salita alla ribalta delle cronache nazionali (e anche estere) la vicenda della multinazionale electrolux, che era pronta a chiudere tutta la produzione in Italia per spostarla in est europa.

Ora pare che si sia giunti ad un accordo tra sindacati ed azienda.

Le condizioni per non chiudere sono:
- riduzione dei salari: 1,8€/h in meno (in gergo "decontribuzione dei contratti di solidarietà" )
- maggiore produzione oraria
- pause più brevi
- ferie solo prima o dopo dell'estate

In breve: lavorare di più per guadagnare di meno, e in ferie (se non sei uno dei tanti interinali che lavora lì dentro che le ferie non sa neanche cosa sono) ci vai quando mi comoda a me.

Mah, non so che pensare

didi45

Max,c'è molto da pensare.C'é da pensare che questa maledetta globalizzazione sta portando una forte competizione sul lavoro che l'Italia non è minimamente preparata ad affrontare.
In Cina,India e paesi dell'Est il costo della vita è molto più basso e produrre in quei paesi è molto più conveniente e le ditte delocalizzano. Noi abbiamo troppa differenza tra quanto una azienda paga per un lavoratore e quanto il lavoratore stesso riceve netto in busta paga.
Più queste trattenute aumentano e aumentano là dove c'è maggior reddito e più questa classe media impoverisce,spende meno e innestando una spirale che porta inesorabilmente verso il basso.
Se un prodotto ha un ricarico molto più alto sulla mano d'opera e sull'elettricità e il trasporto ,non può competere sul mercato.
E se le ditte non seguono la legge di mercato vengono travolte da fallimenti che distruggono ancora di più la popolazione portando altra disoccupazione.
Con la globalizzazione basta poi un fallimento tipo Lheman a mandare in tilt tutto il mondo.
A queste difficoltà aggiungi l'inefficienza della nostra burocrazia coi suoi elevati costi,la corruzione che regna sovrana la strenua difesa per mantenere i diritti acquisiti nelle istituzioni e il quadro incomincia a delinearsi.
Su come intervenire si dividono le filosofie di pensiero tra chi crede e cerca una perfetta uguaglianza e chi crede che l'uguaglianza sia un utopia e sia il merito da premiare.
Personalmente non ho ricette da suggerire .Mi limito a considerare che storicamente quando un popolo finalmente raggiunge la democrazia inesorabilmente va incontro a lotte sociali ,corruzioni e decadenza.Così fino ad ora sono state tutte le grandi civiltà che ci hanno preceduto.
Ora tutto é più veloce. É quasi come se anche per le popolazioni vigesse la legge modificata in si crea si distrugge e si trasforma.
Aggiungo infine che in Europa siamo poco considerati,un poco per nostro demerito,un poco perché non abbiamo la capacità di farci rispettare.Di noi rispettano solo chi si presenta con la lingua fuori a leccare,chi ha il coraggio di battere i pugni dà fastidio e viene demonizzato.
Ci obbligano a rispettare i costi ma se siamo in emergenza per l'arrivo di profughi che ci stanno invadendo si limitano a congratularsi per i salvataggi che abbiamo fatto ma se ne guardano bene di far varcare i loro territori,come se il confine europeo fosse oltre l'Italia.
E tanta mano d'opera fatta arrivare da gente senza scrupoli e da chi li protegge per trarne profitto con lavori in nero per un tozzo di pane crea a sua volta concorrenza. Ma se osi lamentarti sei tu il razzista.