cose dell'altro mondo...


Pubblicato in: Varie

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Anna49

..si fa per dire, perchè sono cose che invece accadono in questo mondo, in un mondo dove si condanna persino un cane per atteggiamenti gay, per fortuna questa storia ha avuto un lieto fine ma c'è molto da riflettere...

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Elton, condannato a morte perché “gay”
Elton al canile di Jackson, Tennessee

Abbandonato al canile, l’animale
era ad un passo dall’eutanasia.
La Rete lo ha salvato
Si conclude felicemente la vicenda di Elton, il bulldog americano che il suo padrone voleva far sopprimere perchè colpevole di avere un atteggiamento “inequivocabilmente gay”. L’uomo aveva adottato il cane presumibilmente per la riproduzione, ma dopo aver notato che l’animale rifiutava l’accoppiamento con le femmine, ha preferito sbarazzarsene. Il bulldog è stato dunque portato al canile di Jackson, nel Tennessee, dove stava per essere eutanasizzato, se non fosse stato per il provvidenziale intervento di una donna.

La signora in questione ha infatti postato su Facebook la foto di Elton con la segnalazione della sua imminente soppressione. Nel giro di pochissimo tempo si è scatenata una campagna virale (oltre 5.000 contatti) che ha portato all’adozione del cane da parte di una veterinaria Stephanie Fryns, che possedeva già quattro cani. La donna ha utilizzato tutti i mezzi che i social network mettono a disposizione nella pagina Facebook che si chiama “Jackson TN Euthanasia”: centinaia di foto di animali del canile del Tennesse postate e tanti amici a quattro zampe salvati da morte certa.





marcel

Sono Pazzi Questi Americani ...


taribello

Gli Stati Uniti d'America sono il Paese dalle mille contraddizioni...

Annas

Visto che non si possono far fuori gli umani gay ci si consola uccidendo un cane!

anto-lucy-lucky

sono davvero senza parole!
ma certa gente andrebbe soppressa, non gli animali! uno che ha pensieri simili non dovrebbe vivere! è solo un danno per la società! e poi mi chiedo perché negli USA tutto ciò sia possibile. meno male che la storia ha avuto un lieto fine!

taribello

si ma la soppressione non era certo legata alle preferenze sessuali del cane...

didi45



02-02-2013 alle ore 16:41, taribello wrote:
si ma la soppressione non era certo legata alle preferenze sessuali del cane...



credo che la legge americana preveda che dopo un tot giorni che il cane soggiorna in canile,in mancanza di adozione, venga soppresso.
E' il padrone che riportandolo al canile con la scusa che fosse gay lo ha condannato.
Da un padrone è ancora più crudele


dadoedudu

Maporcazoccola non finiro mai di stupirmi...

madaboutdanny

Per la precisione il cane è un incrocio pitbull/bulldog americano, quindi per certe persone almeno una metà si potrebbe tranquillamente sopprimere.

Anna49

Milano, strage di cani“corrieri” della droga
Gli animali, tutti di grossa taglia, prima di partire, erano sottoposti a operazioni chirurgiche che permettevano di stipare nel loro intestino ovuli di cocaina purissima.

Nascondevano la cocaina, proveniente dai “cartelli” colombiani e messicani, nelle viscere di cani di grossa taglia, che all’arrivo in Italia venivano uccisi per recuperare la droga. Gli animali, prima di partire, erano sottoposti a operazioni chirurgiche che permettevano di stipare nel loro intestino ovuli di cocaina purissima. Il macabro particolare è emerso dalle indagini degli agenti del Commissariato Mecenate di Milano, che sin dalle prime ore della mattinata stanno eseguendo 75 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di 57 maggiorenni e 18 minorenni, nella quasi totalità cittadini dell’America Latina, tutti gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona, il patrimonio, traffico di stupefacenti e detenzione di armi.

Uno dei membri della gang, localizzato in Spagna, a carico del quale è stato emesso mandato di arresto europeo, è ricercato sul territorio di Barcellona. Contestualmente sono state eseguite sul territorio di Milano e provincia nonché nelle province di Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Piacenza, Novara, Roma e Varese numerose perquisizioni domiciliari a carico di persone orbitanti nell’ambito delle organizzazioni criminali, dove è stato sequestrato materiale di interesse investigativo. Nello stesso contesto sono state denuciate in stato di libertà altre 112 persone, rispettivamente 98 maggiorenni e 14 minori. L’indagine, eseguita dal commissariato di Pubblica Sicurezza «Mecenate», vede coinvolti numerosi gruppi di giovani di origine sudamericana riconducibili al fenomeno delle cosidette «pandillas» di ispirazione latinoamericana, ed è la naturale prosecuzione di una prima attività conclusa con l’emissione di 30 ordinanze di custodia cautelare eseguite il 7 febbraio 2012, a carico di altrettanti soggetti ritenuti gravemente indiziati di tentati omicidi, rapine ed estorsioni. La successiva attività svolta dagli investigatori del commissariato Mecenate, supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha permesso di accertare che alcune delle «pandillas» attive sul territorio milanese sono organizzate alla stregua di vere e proprie associazioni per delinquere, gerarchicamente orientate, finalizzate alla commissione di un numero indeterminato di reati.

È stata per la prima volta dimostrata l’esistenza del vincolo associativo all’interno delle cosidette «pandillas» evidenziando che, nell’ottica di queste organizzazioni criminali, i singoli reati commessi rientrano in un più ampio programma criminoso e sono funzionali sia alla conquista del territorio, che passa attraverso l’eliminazione fisica di appartenenti alle bande rivali, sia al reperimento delle risorse economiche necessarie per la vita e l’espansione dell’associazione stessa. Sotto questo secondo aspetto, l’attività investigativa ha permesso di accertare che il traffico di stupefacenti avviene attraverso contatti diretti tra le organizzazioni criminali oggetto di indagine e i «cartelli» colombiani messicani mediante l’ingegnoso e macabro sistema di trasporto della sostanza stupefacente attraverso i cani, inconsapevoli vettori. La droga prima di essere collocata nel ventre dei cani veniva avvolta in un cellophane, poi nella carta carbone per essere impenetrabile ai raggi X dopodiché ancora nel cellophane e in uno scotch di vinile nero, ancor più resistente ai raggi X. L’involucro era così pronto per essere inserito nei cani di grossa taglia tipo San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino Napoletano e Labrador.
La Stampa 19.03.2013
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poveri cani...
a queste bestie umane farei fare la stessa fine

Anna49

Virginia, annuncio choc: 1.647 animali uccisi dagli animalisti della Peta


Nel 2012 nel rifugio di Norfolk
ucciso il 90% dei cani e gatti
soccorsi. La loro difesa:
“Erano inadottabili”

La Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), organizzazione no-profit a sostegno degli animali, si trova a doversi difendere da una montagna di critiche che potrebbe comprometterne per sempre la reputazione. L’associazione animalista, molto nota in America grazie a campagne shock e all’adesione di diversi vip, avrebbe infatti ordinato ed eseguito l’eutanasia di ben 1.647 animali domestici nel rifugio di Norfolk, Virginia.

I numeri
Le statistiche, che hanno costretto l’organizzazione animalista ad una difficile difesa, sono state promosse dal Center for Consumer Freedom, associazione in difesa dei diritti dei consumatori che più volte si è scontrata con la Peta. L’accusa di uccidere i propri ospiti risale infatti a diversi anni fa, già nel 2009 il Center for Consumer Freedom denunciò in maniera molto chiara l’uso dell’eutanasia da parte della Peta. Ora, però, l’accusa è sostenuta da dati precisi. Secondo le statistiche nel 2012 il ricovero in Virginia ha ospitato 1110 gatti e 733 cani, di cui sono stati trasferiti presso altre sedi 22 gatti e 108 cani, sono stati reclamati dai legittimi proprietari 2 gatti e 3 cani, mentre 1045 gatti e 602 cani sono morti attraverso eutanasia. Infine, 34 gatti e 7 cani sono stati collocati sotto la voce “Miscellanea”. Secondo il centro dal 1998 la Peta avrebbe ucciso 29.398 animali domestici.

“L’eutanasia è una tragica necessità”

Il portavoce della Peta ha difeso l’associazione affermando che “la maggior parte degli animali che prendiamo in custodia sono rifiutati dalla società, sono aggressivi, su punto di morte, o comunque non adottabili”. Quando la campagna contro la Peta mosse i primi significativi passi nel 2009, sul blog ufficiale veniva difesa la scelta dell’eutanasia come un male necessario. Le associazioni che rifiutavano l’uso dell’eutanasia – veniva scritto nel post – finivano per riempirsi subito e dover rifiutare nuovi ingressi. Del resto, “fino a quando gli animali si fanno riprodurre di propria iniziativa e le persone non sterilizzano i loro amici a quattro zampe, i rifugi aperti e le organizzazioni come le Peta devono fare il lavoro sporco della società. L’eutanasia non è una soluzione alla sovrappopolazione, ma, vista la crisi attuale, è una tragica necessità”.
La Stampa



annuzza89

no vi giuro.. io quando sento queste storie ho un dolore alcuore che nemmeno immaginate :(:(:( come si può essere così atroci?? come?? ma loro si ritengono umani?no no non lo sono! dovrebbero subire quello che subiscono queste povere creature! come si può essere così crudeli.. ci sono storie che fanno rabbrividire. e io a volte pass i giorni a piangere leggendole..! a volte cambio pagina perchè arrivo a sentirmi male! al peggio non c'è mai fine! io mi auguro che un giorno tutti loro la pagheranno! non si può stare a guardare di fronte a certe cose! la rabbia che ho

Anna49

Visoni/ La protesta varca i confini: altre 100 manifestazioni e guerra sul web
Lunedì, 25 marzo 2013 -Affari Italiani

La protesta sta diventando una guerra. Dopo le manifestazioni e i blocchi della scorsa settimana ad Antegnate, nella bergamasca, dove è previsto un nuovo insediamento, la rivolta è arrivata a Capralba (Cremona). L'obiettivo è sempre lo stesso: gli allevamenti-lager di visoni dove ogni anno 170mila animali vengono uccisi e scuoiati senza alcuna pietà.

E si annunciano altre 100 manifestazioni in un tam-tam sul web che sta coinvolgendo centinaia di persone indignate. A scatenare il tutto sono state due associazioni animaliste, 'essereAnimali' e 'Nemesi Animale', che per 18 mesi hanno hanno documentato la realtà dei visoni in Italia.
Entrando negli allevamenti, si legge sul sito Visoniliberi, piazzando telecamere nascoste e tramite un infiltrato è stata documentata,con un video choc, l'uccisione dei visoni con camere a gas, la loro vita in gabbia e la loro sofferenza.

Lo scopo di questo documento, che si inserisce in un contesto europeo che ha visto altri report condotti da organizzazioni di attivisti in Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Spagna è il primo passo per una campagna di sensibilizzazione e pressione con l'obiettivo di giungere all'abolizione della pratica dell'allevamento di animali per la produzione di pellicce.

In Italia ci sono 16 allevamenti di visoni, riferiscono gli ambientalisti, e un allevamento di cincilla. Queste aziende rinchiudono in totale circa 200 mila animali. Il numero di queste attività è drasticamente calato dagli anni '90, in cui circa 125 allevamenti erano segnalati alla Camera di Commercio e la produzione era arrivata a 400 mila animali uccisi ogni anno.

Ecco, dal racconto delle associazioni, che cosa succede in quei lager.

"La vita in gabbia e lo stress portano molti di questi animali a mostrare segni di cedimento psicologico, evidenziati dai comportamenti stereotipati, documentati nel nostro caso piazzando una telecamera nascosta vicino ad una gabbia. Il povero visone prigioniero va avanti e indietro ritmicamente tutto il giorno o quasi.

La vita a stretto contatto di animali che sono in natura solitari porta a gravi casi di aggressioni e ferite. In particolar modo nel periodo in cui i piccoli, tenuti fino a 5 in una gabbia, iniziano a crescere, questi fenomeni sono diffusi ed evidenti. Abbiamo trovato visoni con ampie ferite alla testa, alla coda, alle zampe.

La vita di prigionia porta alcuni animali stressati ad automutilarsi. Non possiamo sapere se alcune delle ferite da noi riscontrate, alle zampe o alla coda, possano essere derivanti dallo stress e siano autoinfilitte.

In seguito a malattie o ferite molti animali agonizzano o muoiono nelle gabbie. I loro compagni non possono fare altro che convivere con chi sta morendo o con i cadaveri.
L’uccisione in alcuni allevamenti avviene ancora con l’utilizzo di tubo di scarico di un trattore all’interno di una camera a gas artigianale. L’uso dei fumi di scarico è legale, ma la difficoltà di creare concentrazioni sufficienti e precise di CO rende questo metodo insicuro, lento e doloroso per gli animali. I visoni, animali semi-acquatici ed evoluti per trattenere a lungo il fiato, restano minuti dentro queste camere a gas prima di morire. I graffi all’interno delle pareti della camera a gas da noi documentata provano i loro disperati tentativi di liberarsi. La camera a gas ricavata da un vecchio frigorifero e dal tubo di scappamento di un trattore. Sono ben visibili i segni lasciati dai visoni che cercano disperatamente di sfuggire alla morte.

All’apertura della camera a gas gli allevatori sono tenuti a controllare uno ad uno che i visoni siano morti. Le immagini da noi ottenute in uno dei più importanti allevamenti di visoni in Italia provano che questo non accade e gli animali vengono gettati in un rullo con della segatura senza accertarsene."

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fa bene mia figlia che quando incrocia una donna con pelliccia dice tra sè e sè ( ma ad alta voce) " che schifo indossare un cadavere"



Anna49


PADRONA SI TRASFERISCE E ABBANDONA
IL CANE TRA ESCREMENTI E RIFIUTI MESSINA

Dimenticato con una corda al collo la cui estremità era fissata nel cemento, tra i suoi stessi escrementi e tra i rifiuti. In queste condizioni è stato trovato un cagnolino meticcio di 10 mesi abbandonato dalla sua padrona.
A trovarlo è stata una volontaria che ha prestato immediato soccorso alla povera bestiola. Secondo quanto raccontano anche i vicini la donna avrebbe cambiato abitazione e probabilmente prima di partire ha cercato di sbarazzarsene nel modo più barbaro possibile, cercando di farlo morire di stenti.
Ora i volontari della Lida Jonica che lo hanno salvato lanciano un messaggio su Facebook: «Aiutateci a trovargli una casa o almeno uno stallo per tirarlo fuori di lì».




a volte stento a credere che possano esistere bestie umane del genere...

Anna49

purtroppo il titolo di questo topic è ironicamente drammatico, più si scava più si trovano situazioni orrende...che tristezza, e che rabbia per queste bestie umane!
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Macerata, scoperto
un casolare “lager” per animali
Gli animali erano tenuti in condizioni igienico-sanitarie indescrivibili

A Montelupone 33 cani e 7 gatti
prigionieri in condizioni terribili
Sono stati salvati dai carabinieri
Un casolare trasformato in ’lager’ per cani, gatti e altri animali, tenuti in condizioni igienico-sanitarie indescrivibili, è stato scoperto dai carabinieri a Montelupone, in provincia di Macerata.

C’erano 33 cani e sette gatti, questi ultimi tenuti in gabbiette per uccelli, oltre ad altri animali che in parte sono stati liberati e in parte affidati alle cure del Servizio veterinario.

Il casolare, un domicilio privato, è abitato da due donne di circa 50 anni, denunciate alla procura della Repubblica per maltrattamenti e già segnalate in passato per lo stesso genere di reato. D’intesa con la zona sanitaria e il Comune verrà istituito uno sportello per l’adozione di cani e gatti, alcuni di razza.
La Stampa 10/4/2013








Anna49

ho letto questa notizia che mi ha scombussolata , ma da che mondo arriva? ma siamo circondati da alieni?

DONNA DENUNCIA DUE CANI PER STUPRO:
"UNO MI TENEVA FERMA, L'ALTRO MI SPOGLIAVA"

Il cane denunciato dai carabinieri
Mercoledì 11 Dicembre 2013
di Debora Attanasio

TARANTO - «Uno mi teneva ferma mentre l'altro mi spogliava con intenzione di usarmi violenza»: non si tratta di una delle fin troppo frequenti deposizione contro malintenzionati, ma di una denuncia esposta da una signora di Crispiano, in provincia di Taranto, nei confronti di due… cani randagi.
Secondo la signora, i cani sembravano essere in combutta per commettere una sorta di stupro nei suoi confronti, ma gli animalisti di zona sono insorti e protestano. «Uno dei due, che chiamano Pinuccio, è una vecchia conoscenza di zona», spiega una volontaria. «È talmente docile che durante una manifestazione a Statte contro il randagismo si è lasciato esporre sul tavolo come testimonial, e nella speranza che qualcuno lo adottasse». Ora i due cani sono stati portati in canile dove, non abituati alle recinzioni, stanno impazzendo di disperazione. «Chissà che qualcuno, grazie a questa storia surreale, non si faccia avanti per richiederne l'adozione. Basta scrivere a adottauncanedelcanile@virgilio.it. Incrociamo le dita».





sofiaeginny

13 dicembre 2013
da: la coscienza degli animali.
CAGNETTO LEGATO ALLA CATENA E BRUCIATO


Un cagnetto legato alla catena e poi bruciato. E' successo nella Villa Ada, a Roma, nella parte dove c'è la pineta, non lontano dalla moschea. Sono stati trovati solo i resti carbonizzati di un piccolo jack russell. Alcuni testimoni - scrive "Il Messaggero" - hanno notato un uomo con un cane mentre appiccava il fuoco.
La povera bestiola è stata trovata ridotta come un tizzone, con la testa martoriata, le zampe rotte e un paletto di legno infilato nella spalla sinistra. Su questo terribile episodio indagano gli agenti del commissariato Villa Glori. Ecco, allora, l'identikit del sospettato: stempiato, tra i 40 e i 45 anni, alto circa 1 metro e 75 e con uno o due denti mancanti. La polizia è sulle sue tracce. Attorno al punto in cui è stata trovata la bestiola - fanno sapere gli investigatori - l'erba era appiattita in modo da formare un cerchio, per cui si pensa anche ad un rito satanico.

Io veramente non ho più parole

Annas



13-12-2013 alle ore 10:36, Anna49 wrote:
ho letto questa notizia che mi ha scombussolata , ma da che mondo arriva? ma siamo circondati da alieni?

DONNA DENUNCIA DUE CANI PER STUPRO:
"UNO MI TENEVA FERMA, L'ALTRO MI SPOGLIAVA"

Il cane denunciato dai carabinieri
Mercoledì 11 Dicembre 2013
di Debora Attanasio

TARANTO - «Uno mi teneva ferma mentre l'altro mi spogliava con intenzione di usarmi violenza»: non si tratta di una delle fin troppo frequenti deposizione contro malintenzionati, ma di una denuncia esposta da una signora di Crispiano, in provincia di Taranto, nei confronti di due… cani randagi.
Secondo la signora, i cani sembravano essere in combutta per commettere una sorta di stupro nei suoi confronti, ma gli animalisti di zona sono insorti e protestano. «Uno dei due, che chiamano Pinuccio, è una vecchia conoscenza di zona», spiega una volontaria. «È talmente docile che durante una manifestazione a Statte contro il randagismo si è lasciato esporre sul tavolo come testimonial, e nella speranza che qualcuno lo adottasse». Ora i due cani sono stati portati in canile dove, non abituati alle recinzioni, stanno impazzendo di disperazione. «Chissà che qualcuno, grazie a questa storia surreale, non si faccia avanti per richiederne l'adozione. Basta scrivere a adottauncanedelcanile@virgilio.it. Incrociamo le dita».







Certo che di matti in giro ce ne sono
È una storia davvero assurda, ma anche le autorità che vi hanno dato seguito...

Anna49

NEWS CANI
RANDAGI "MEGLIO SOPPRIMERLI", LA PROPOSTA DELL'ASL DI GROSSETO

venerdì 13 dicembre 2013
“Mantenere i randagi nei canili, oltretutto spesso in condizioni inaccetabili e spendendo ugualmente delle forti somme? Meglio fare come gli inglesi e gli americani, che li sopprimono”. Sono bastate queste parole a Paolo Madrucci, responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Asl 9 di Grosseto, per attirarsi le ire delle senatrici Pd Cirinnà, Amati e Granaiola, "indegno -dicono- per chi ricopre un ruolo pubblico che dovrebbe tutelare gli animali" e della forzista Michela Brambilla, secondo cui la proposta del veterinario è "una risposta rozza a una cattiva gestione del problema".

La soluzione per il veterinario è l'unica possibile, visti i problemi creati dalla legge sul randagismo e viste le difficoltà riscontrate concretamente nella sua Asl. “Nei 22 anni di vita della Legge 281 - ha detto - la collettività ha speso in Italia miliardi di vecchie lire, e poi milioni di euro, per organizzare l'anagrafe (che ha coinvolto milioni di cani), per costruire canili, per mantenervi centinaia di migliaia di animali (la maggior parte dei quali in condizioni disumane), per sterilizzarli. Ebbene - sottolinea Madrucci -, prendiamo atto dei mancati risultati. Guardiamo cosa succede in altri paesi, come Inghilterra e Stati Uniti, che hanno risolto il problema con la cattura dei cani vaganti e con loro soppressione eutanasica”, ha detto molto pragmaticamente Madrucci, che ha aggiunto “vorrei ci fosse data la possibilità di impiegare una piccola parte delle risorse, oggi destinate al mantenimento dei cani nei canili, per attivare una capillare attività di ricerca e cattura di randagi e vaganti”.

Sull'argomento, di recente, si è espresso anche l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), indicando la necessità di superare il vincolo del mantenimento senza termine degli animali nei canili rifugio. Grosseto dà un quadro della situazione che si riscontra in quasi tutta ITalia. Solo in provincia di Grosseto si pagano 250 mila euro all'anno per la gestione dell'anagrafe canina e e del centro chirurgico di sterilizzazione. A questi soldi si aggiungono circa un milione e mezzo di euro spesi dalle 28 amministrazioni comunali per mantenere circa 900 cani nei canili sanitari e rifugio. Senza contare i danni che i cani randagi causano, con predazioni di animali e incidenti stradali, prima di essere catturati. In periodo di forte crisi, con tantissime famiglie sul lastrico e gli ammortizzatori sociali ormai ridotti all'osso, forse la richiesta di Madrucci non è poi lontana dall'essere applicata.

(Il Tirreno)

ma sì!…..ammazziamoli tutti!
è una vergogna che ci siano delle menti così imbecilli e malate, soprattutto appartenenti a persone con responsabilità, sono sempre più sfiduciata del genere umano.

sofiaeginny



13-12-2013 alle ore 11:37, sofiaeginny wrote:
13 dicembre 2013
da: la coscienza degli animali.
CAGNETTO LEGATO ALLA CATENA E BRUCIATO


Un cagnetto legato alla catena e poi bruciato. E' successo nella Villa Ada, a Roma, nella parte dove c'è la pineta, non lontano dalla moschea. Sono stati trovati solo i resti carbonizzati di un piccolo jack russell. Alcuni testimoni - scrive "Il Messaggero" - hanno notato un uomo con un cane mentre appiccava il fuoco.
La povera bestiola è stata trovata ridotta come un tizzone, con la testa martoriata, le zampe rotte e un paletto di legno infilato nella spalla sinistra. Su questo terribile episodio indagano gli agenti del commissariato Villa Glori. Ecco, allora, l'identikit del sospettato: stempiato, tra i 40 e i 45 anni, alto circa 1 metro e 75 e con uno o due denti mancanti. La polizia è sulle sue tracce. Attorno al punto in cui è stata trovata la bestiola - fanno sapere gli investigatori - l'erba era appiattita in modo da formare un cerchio, per cui si pensa anche ad un rito satanico.

Io veramente non ho più parole



TRADITO DALLA PERSONA DI CUI SI FIDAVA DI Più, trovato il KILLER
17 Dicembre 2013

Ha 47 anni ed è in cura per problemi psichici. La polizia lo ha fermato e denunciato come responsabile dell'orribile animalicidio di Monte Antenne a Roma, dove un cane è stato seviziato, ucciso e bruciato. A.A., riferisce la stampa locale, era proprietario dell'animale. Dovrà rispondere anche di tentato incendio boschivo e porto abusivo d'armi. Nella sua casa di Tor Sapienza aveva due manganelli e un nunchaku, arma di origine orientale composta da due bastoni uniti con una catena.
L'indagato nega, ma la sua auto era stata notata mercoledì da due ragazzi che avevano visto un uomo con un cane al guinzaglio tentare di accendere un fuoco. Gli avevano chiesto spiegazioni, senza ottenere risposta. Perciò hanno fotografato la targa della macchina. Secondo la polizia, A.A. potrebbe esser stato spinto a compiere l'orribile atto da un movente esibizionistico. Nell'auto, infatti, sono stati ritrovati anche ritagli di giornale con articoli sulla morte del cane.

lillina

Cambiare titolo in
COSE DI QUESTO MONDO SCHIFOSO

Anna49

Crotone. Cane in balcone con il muso fasciato per non farlo abbaiare
Il Partito animalista europeo presenta denuncia alla Procura della Repubblica. Il presidente Fuccelli: "Non è compatibile con la natura etologica dell'animale"

Il cane in balcone con il muso sigillatoIl cane in balcone con il muso sigillato

Roma, 3 febbraio 2014 - Denunciato alla Procura il proprietario del cane detenuto in balcone con la museruola a fascia, l'ipotesi di reato è maltrattamento di animali ai sensi degli art. 544 ter e 727 del codice penale. Le foto stanno facendo il giro del web mentre la segnalazione arriva dai giornali on line: "Nelle immagini si vede un pastore tedesco, tristissimo. Disperato. Relegato - scrive l'Enpa sulla sua pagina - su un terrazzo di un'abitazione a Crotone, in via Foscolo. Senza acqua nè cibo. Notte e giorno. Ma soprattutto con il muso bloccato da una sorta di museruola a fascia. Chi lo ha ridotto così ha pensato anche di tappargli la bocca per evitare che potesse abbaiare. E magari attirare l'attenzione dei vicini. E invece quel povero cane senza più voce nè dignità è stato notato".

"Rimango non poco sorpreso della dichiarazione di associazioni animaliste locali secondo le quali, a seguito di verifica, il cane non e' e non e' mai stato maltrattato, e' amorevolmente accudito da tutti i componenti della famiglia, ha tutta la certificazione in regola ed il proprietario e' persona rispettabilissima, addirittura concludono scusandosi per il disagio arrecato al padrone del cane. - dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli - Per noi non è così, del resto la foto non lascia interpretazione di sorta, detenere un cane con la museruola per non farlo abbaiare non è compatibile con la natura etologica di specie e per questo abbiamo conferito mandato al nostro legale Avvocato Cugini di presentare atto di denuncia querela contro il proprietario."


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non capirò mai perché di fronte ad una situazione di evidente maltrattamento non si prendono provvedimenti immediati

didi45

non capirò mai perché di fronte ad una situazione di evidente maltrattamento non si prendono provvedimenti immediati

Forse dipende da chi è il proprietario del cane!


didi45

Riguardo a cani corrieri della droga o la notizia è vecchia,l'avevo già letta tempo fa, o l'hanno rifatto e questo sarebbe il colmo.
Mi chiedo se per trasportare in aereo un cane serve il documento che attesta la proprietà del cane , le vaccinazioni internazionali in corso di validità e il cane deve avere il microchip, come fanno ad imbarcare questi cani? Con che compagnia viaggiano? E poi animali che non passano inosservati per la mole.
I controlli li riservano solo alle persone oneste?
Ci devono essere basisti in arrivo e in partenza tra le compagnie e nella dogana!
In nave non credo viaggino, via terra impossibile, o vengono a nuoto o non serve cercare lontano!
E non servono anni per accorgersi che tra gli immigrati,sud americani,cinesi, rumeni ecc... si formano bande criminali . Basta fare un giro di domenica in piazza del duomo o vicino alla stazione centrale ,o vicino alla via canonica per notare i luoghi di ritrovo degli extra comunitari. Ognuno ha il proprio e non si integrano con altri,ne italiani ne di altre comunità. Questo è un fatto. Che poi in ogni comunità ci sia il buono e il gramo è sicuro, ma quando accadono fatti di regolamenti di conti all'interno di una comunità ,non ci vuole un genio per comprendere che tra loro si formano delle bande di stile mafioso.
E son anni che succede.

dadoedudu

Sembrano davvero notizie dell altro mondo: peccato non sia cosi
Quella dei due cani "stupratori" è davvero paradossale e se la signora è cosi tanto in astinenza da trombata al punto d avere ste fantasie va rinchiusa o pagasse qualcuno per soddisfare le sue esigenze,.
Definire patologico un tizio con tanto d armi illegali in casa non si puo sentire (è come definire malato un pedofilo)
Il cane di crotone ...echecaxxo...tiriamolo via di li e si prendano provvedimenti contro i bastardi che lo hanno rekegato in balcone (si dice addirittura senza acqua e cibo per gg)
E poi vabeh. . Avete capito come la penso.

Anna49

IMPRENDITORE SETTANTENNE DENUNCIATO PER AVER VIOLENTATO UNA GALLINA” (È TUTTO VERO)

Un uomo con alle spalle quattro denunce per atti osceni in luogo pubblico è entrato nel pollaio della vicina e ha stuprato una gallina. Lei se n’è accorta e lo ha denunciato per per atti osceni in luogo pubblico e maltrattamento di animali - La signora ora vuole sterminare l’intero allevamento non essendo in grado di individuare la gallina violentata…

http://mattinopadova.gelocal.it/


Settantenne ex imprenditore dai trascorsi burrascosi - quattro denunce per atti osceni in luogo pubblico - entra nel pollaio della vicina e stupra una gallina. Sembra incredibile ma c'è tanto di denuncia, sempre per atti osceni, da parte della proprietaria dell'allevamento avicolo.

È successo dieci giorni fa a Legnaro e la faccenda è venuta fuori oggi in tribunale a Padova. La proprietaria del pollaio ha manifestato l'intenzione di sterminare l'intero allevamento non essendo in grado di individuare la gallina violentata.
In passato le denunce per atti osceni nei confronti dell'uomo, che oggi è in pensione, si riferivano a esibizioni nei confronti di persone fisiche. Stavolta è passato ai pennuti

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ci dev'essere stata un'invasione di alieni, ci sono fatti che sono proprio difficili da capire e magari queste persone strane ( e malate) sono a due passi da noi..



titomimilola

mammamia che schifo..certe persone dovrebbero essere ingabbiate x bene con psicofarmaci ed essere seguiti da igienisti mentali

didi45

Io proporrei una bella bambola col buchetto pieno di chiodi.

Anna49

in effetti questa non è una cosa dell'altro mondo ma sicuramente sarà normale in un mondo futuro.. a me fa un po' impressione

Ma se Atlas Droid dovesse arrabbiarsi? Il nuovo robot della Boston Dynamics è “umano” da far paura
L’ultimo prototipo di Google ha movimenti e capacità talmente naturali da risultare “spaventosi”|di Federico Cella - di Federico Cella /Corriere TV

Ma se un giorno Atlas Droid dovesse arrabbiarsi? Se lo chiedono quelli di The Verge, e dopo aver visto il video del nuovo (prototipo) nato alla Boston Dynamics, divisione robotica di Alphabet (Google), si capisce che la domanda non è pretestuosa. I movimenti, e le capacità manuali, di Atlas sono talmente umani da risultare “spaventosi”. Sarà poi che tutti noi abbiamo visto troppi film di fantascienza, anche di serie B come alla fine era Saturn 3 con l’improbabile duo spaziale Kirk Douglas-Farrah Fawcett. Ma quando l’ingegnere del video, con tanto di mazza da hockey e tubo metallico, inizia a stuzzicarlo fino ad arrivare a buttarlo a terra, beh l’idea che Atlas si rialzi per vendicarsi dell’umano non può non venire in mente. Invece placidamente Atlas se ne va dalla porta. Per ora.



lillina

Questo robot e' inquietante