Scheda Testudo Horsfieldi


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Angelus

"Su gentile concessione del Tarta Club Italia"

Testudo horsfieldi
Horsfield's Tortoise
(Testuggine di Horsfield) - Gray 1844

CLASSIFICAZIONE

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = TESTUDO
Specie = HORSFIELDI

STATUS GIURIDICO

E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2.
Nel corso degli ultimi tre decenni moltissimi esemplari (con tasso di mortalità purtroppo elevatissimo) sono stati esportati in Europa, soprattutto negli ultimi anni per far fronte al "vuoto di mercato" prodottosi con l'entrata in vigore delle leggi che proteggono le Testudo mediterranee.

DISTRIBUZIONE

Il suo areale è molto ampio e va dalla Russia sudorientale (dove raggiunge i 52° di latitudine nord) fino all'Iran, Pakistan, Afghanistan e Cina occidentale.
Ne sono state classificate quattro sottospecie, distinte prevalentemente in base all'ubicazione del loro territorio:

1.
Testudo (agrionemys) horsfieldi horsfieldi (Gray, 1844): Armenia, Azerbaijan, Kirgizistan, Tajikistan, Iran, Afghanistan, Pakistan, Xinjiang, Cina
2.
Testudo (agrionemys) horsfieldi baluchiorum (Annandale, 1906): Baluchistan
3.
Testudo (agrionemys) horsfieldi kazakhstanica (Chkhikvadze, 1988): Kazakhistan, Turkmenistan, Uzbekistan
4.
Testudo (agrionemys) horsfieldi rustamovi (Chkhikvadze e altri, 1990): Regione del Kopet Dag (Turkmenistan)

HABITAT

Essa abita, prevalentemente, territori secchi e aridi, come deserti rocciosi e colline sabbiose o steppe, spesso ad altitudini oltre i 1500 metri, ma si può osservare anche nelle praterie con frequenti ruscellamenti o piccoli corsi d'acqua.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

In natura ha un periodo di massima attività piuttosto breve, circa quattro mesi all'anno, dovuto alle difficili condizioni climatiche delle latitudini del proprio habitat (inverni molto freddi o estati molto calde); per difendersi dal clima avverso scava profonde gallerie, lunghe fino a 2 metri, con le robuste zampe anteriori di cui è dotata, oppure sfrutta tane di mammiferi abbandonate, dove iberna in inverno ed estiva durante la parte più calda e secca dell'estate.

CARATTERISTICHE FISICHE

Come dimensioni è paragonabile alla Testudo hermanni; infatti il suo carapace raggiunge una lunghezza che varia tra i 15 e i 22 cm. Il carapace è molto arrotondato, ma piuttosto depresso; la colorazione varia da un marrone chiaro fino a un giallo o verde oliva, spesso con segni marroni o neri sugli scudi più larghi.
Il piastrone è largo con una macchia nera rotondeggiante su ciascuno scudo. Lo scudo sopracaudale è indiviso. Una caratteristica peculiare è quella di presentare quattro unghie per ogni zampa, motivo per cui sono anche chiamate "tartarughe dalle quattro dita".

DIMORFISMO SESSUALE

*
La coda del maschio e' piu' lunga ed ha la base piu' larga;
*
Le femmine raggiungono dimensioni maggiori;
*
Maschi con scuti anali che formano un angolo più ampio di quello delle femmine.


MANTENIMENTO IN CATTIVITA'

L'allevamento in cattività presenta alcune difficoltà, soprattutto se tenuta all'aperto. Anche se molti allevatori non hanno riscontrato problemi nell'allevarla all'esterno, va tenuto presente che la difficoltà principale è rappresentata dall'umidità, che alle nostre latitudini è sicuramente mediamente molto più elevata rispetto al suo territorio naturale.
E' importante che il giardino in cui viene allevata sia molto soleggiato ed è consigliabile approntare un rifugio che sia completamente al riparo dall'acqua piovana; questo vale anche in caso di ricovero invernale per il letargo all'aperto. In caso di allevamento di un gruppo di horsfieldi è sempre consigliabile la proporzione di 2 o 3 femmine per ogni maschio.
Va tenuto presente che sono molto agili e quindi possono arrampicarsi facilmente su luoghi impensabili: ciò permette loro di rigirarsi abbastanza facilmente in caso di ribaltamento (è molto difficile sorprenderle a zampe all'aria).
Inoltre, essendo potenti scavatrici (hanno le zampe anteriori molto forti), se non si provvede a frenarle con materiale rigido (legno, plastica) posto a 30-40 cm. di profondità nel terrario, in prossimità del letargo si rischia di vederle sparire da un giorno all'altro a profondità che possono tranquillamente superare il mezzo metro.
Per quanto riguarda l'eventuale incubazione delle uova, valgono circa gli stessi criteri adottati per le Testudo hermanni: temperatura costante sui 30/32 gradi, percentuale di umidità tra il 60/80%. In tale situazione i tempi di schiusa delle uova si aggirano sui 60/70 giorni.

ALIMENTAZIONE

L'alimentazione è interamente erbivora, compresa l'erba (verde e anche secca), fiori, foglie e frutti.
Beve durante i temporali nelle pozzanghere che si formano; durante la stagione secca, soprattutto nelle zone più aride del suo areale, si rifornisce di acqua metabolica per supplire alle sue necessità.

RIPRODUZIONE

Poco dopo il risveglio dal letargo invernale, che avviene in genere tra marzo e maggio, i maschi si mettono subito alla ricerca di femmine con cui accoppiarsi. Si possono avere fino a tre deposizioni l'anno, da 2 a 9 uova, ma di solito vi è una sola covata nel mese di giugno.
Le uova si schiudono dopo circa 3/4 mesi, ma qualche volta i piccoli svernano nel nido, emergendo durante la primavera successiva. Alla nascita i piccoli misurano 3 o 4 cm.; a parte il primo anno, la crescita è piuttosto lenta e all'età di 10 anni essi raggiungono la maturità sessuale, anche se è la dimensione il principale fattore
per stabilire la raggiunta maturità sessuale (10-11 cm. i maschi, almeno 13 cm. le femmine).
Il rituale del corteggiamento è alquanto insolito. Il maschio si avvicina alla femmina e ripetutamente le gira intorno, poi si ferma di fronte alla sua testa, estende il collo fissandola direttamente negli occhi mentre scuote rapidamente la testa su e giù come una danza. Solo successivamente l'accoppiamento può avvenire con successo; i morsi e le spinte del maschio sono del tutto occasionali.

NOTE

La Testudo horsfieldi, inclusa nel genere Testudo, dopo il 1980 è stata classificata da alcuni studiosi come unica specie del genere Agrionemys e prende il nome dal naturalista e viaggiatore Dr. Horsfield, che per primo la riconobbe come una specie diversa.