Sbattere il gatto morto in prima pagina


Pubblicato in: Varie

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Cristina70

Un gatto è morto di influenza aviaria in Germania.
Ovviamente la notizia doveva essere data in pasto all'ignoranza della gente per creare altri allarmismi del tutto inutili e pericolosissimi.
Il povero gatto in questione si è infettato mangiando un uccello morto di aviara in una zona di altissima presenza di uccelli malati e morti, si parla di migliaia di uccelli migratori malati in transito e 100 uccelli morti trovati sono in un giorno.
Mangiando il sangue infetto il gatto si è ammalato, la quantità di virus erano tali da poter attaccare le cellule di un mammifero e creare l'effeto a catena tipico della biologia virale.
Se qul gatto fosse sopravvissuto non avrebbe comunque potuto infettare nessuno.
Il pericolo e la mia paura più grande è che ora si scateni una medioevale caccia ai gatti malati o a rischio (che non ce ne sono!!!), un aumento di abbandoni, un fuggi fuggi davanti ad un micio, la fine dell'alimentazione dei gatti di strada da parte di persone spaventate che temono chissà cosa.
Vi chiedo di intervenire quando sentite strani discorsi in giro, vi chiedo di sensibilizzare le persone verso la realtà delle cose e cioè che non c'è pericolo per i gatti italiani e nessun pericolo nel contatto con gatti randagi o liberi.Nessuna persona che abbia un gatto in casa è in pericolo.Non esiste alcun pericolo se non per gli uccelli.
Dobbiamo difendere i gatti dal pericolo dell'ignoranza, dalle psicosi stupide, dal panico deficente.Altrimenti rischiamo di entrare in un vortice in cui un topo può mangiare un uccellino morto di aviaria e ammalarsi, poi il gatto mangia il topo e si ammala, poi un cane morde il gatto e si ammala, poi un uomo accarezza il cane e si ammala, poi l'uomo starnutisce al cinema e infetta 300 persone, poi le 300 persone vanno in giro e in un secondo infettano una città.....sembra la fiera dell'est, direte voi, ma quando non si sa cosa temere, si perde la razionalità e anche la decenza di pensiero.
Cerchiamo tutti di fare qualcosa!


dany69

Sono pronta a combattere, Cri.

parsifal

Appena ho sentito la notizia in tv ho pensato, "vai ora assisteremo al tripudio dell'ignoranza, persone che abbandoneranno o chiederanno di sopprimere i propri gatti per la psicosi aviaria!!!"
Hai ragione Cristina bisogna fare qualche cosa nel nostro piccolo!

dafo77

Cri, quando ho sentito la notizia ho pensato subito a te...speriamo non succeda l'irreparabile!

dany69

Mi sono stampata questo comunicato dell'ENPA e penso di portarmene qualche copia dietro ogni volta che scenderò sotto casa ad accudire i miei mici liberi.
Ve lo riporto e vi consiglio di fare altrettanto. Anzi, vi chiedo di cercare altro materiale utile e di segnalarlo.
Per le gattare può essere molto utile. In caso di problemi - che arriveranno, ne sono certa - si possono attaccare questi articoli nelle bacheche condominiali, nei pressi delle colonie feline, ecc. ecc.

Ecco il comunicato dell'ENPA:

28/02/2006
AVIARIA, L’ENPA AVVERTE: NO ALLE PSICOSI E SOPRATTUTTO NO ALL'ABBANDONO DEI GATTI DOMESTICI
- - L’Enpa chiede massima tutela per gli animali che rischiano in questo periodo di diventare vittime di atti di violenza generati dalla paura dell’influenza aviaria che sta scatenando il panico. Il caso del felino che avrebbe, in Germania, contratto il virus H5N1 non è un dato da sottovalutare, ma la possibilità che un gatto potesse essere contagiato era già stata prevista dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che pure ne ha sottolineato l’eventualità come una possibilità rarissima.
Il felino che sembra essere stato infettato si trovava sull’isola tedesca di Ruegen, nel Mar Baltico, luogo che ha contato finora il maggior numero di volatili riconosciuti come infetti in Europa. Non si tratterebbe del primo caso in assoluto in cui un gatto che mangia un volatile infetto ne viene contagiato; questo era già avvenuto in Asia, ma la percentuale minima di casi, anche in territori dove le migrazioni sono consistenti, è una prova ulteriore della scarsa capacità infettiva del virus sulla fisiologia di animali differenti dai volatili e non dimostra in alcun modo la trasmissibilità del virus dai mammiferi agli umani.
L’Enpa mette in guardia i media e le Istituzioni contro i rischi che un’errata strategia di informazione potrebbe comportare nei confronti dei gatti domestici o delle colonie feline che non hanno nessuna possibilità di contatto con i migratori selvatici. Questa notizia non deve alimentare la psicosi, anche in considerazione del fatto che un solo soggetto, per giunta al di fuori dei nostri confini territoriali e in un territorio circoscritto qual’è un’isola, non sarebbe comunque un dato da considerare preoccupante.
L‘Enpa si schiera a difesa di tutti gli animali al fine di evitare le temibili conseguenze di inutili psicosi, ma soprattutto chiede alle Istituzioni di vigilare contro la possibilità di qualsiasi atto di violenza nei confronti degli animali, che ricordiamo sono protetti dalla legge che configura come reato penale il maltrattamento o l’uccisione, punendo i responsabili di questo crimine con multe salate e da uno a tre anni di reclusione. (28 febbraio)

Fonte: www.enpa.it

Mi unisco all'appello di Cristina. Grazie a tutti per quello che farete. Con le nostre parole, con la nostra intelligenza, con il nostro amore per gli animali, abbiamo il dovere di tentare di arginare il danno che i media stanno provocando.
Grazie a tutti.

Daniela







Cristina70

Ho scritto al Governo.
Ho chiesto un intervento.
Spero che prendano anche in minima in considerazione la mia e-mail.

dany69

Cri, puoi indicarci l'indirizzo e-mail al quale hai scritto? Farò altrettanto... oggi stesso.
E spero siate in tanti a fare come noi.
Una goccia nel mare? Ma il mare è proprio di gocce che è fatto...



[ Questo Messaggio è stato Modificato da: dany69 il 01-03-2006 16:10 ]

Cristina70

redazione.web@governo.it
E' la redazione della presidenza del consiglio.

macchiolina

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo298797.shtml

Lo immaginavo che per una notizia data alla leggera, senza spiegare bene che il gattino morto per il virus dell'aviaria era a strettissimo contatto con molti uccelli contagiati, a rimetterci sarebbero stati i randagi!

Che dire della seguente frase presa dall'articolo:
..... Inoltre, in caso di randagi, secondo regolamento, "si può" anche procedere all'abbattimento. ....

Secondo regolamento..... bel regolamentooooooooo!!!!!!


dany69

Infatti, in quell'isola tedesca dove è stato ritrovato il gattino morto, si è parlato di via libera all'abbattimento dei randagi.
Un caso isolato. Un luogo lontano da noi. Un'isola, per di più.
Ma il cervello malato di qualcuno... si mette in moto. Ed è tragedia.

Grazie Cri per l'indirizzo.
Scrivete tutti!

dany69

Un altro comunicato dell'ENPA da stampare e conservare. In caso di necessità...


AVIARIA, PER L’ORDINE DEI VETERINARI DI MILANO, I GATTI ITALIANI NON CORRONO ALCUN RISCHIO

L’Ordine dei veterinari della Provincia di Milano ha commentato la vicenda del gatto colpito da H5N1 in Germania, chiarendo alcuni punti fondamentali perché non siano diffuse informazioni errate; soprattutto hanno definito “solo virtuale” la possibilità che un gatto italiano sia contagiato dal virus. È inoltre da accertare in modo più definito la causa del decesso dell’animale, trovato morto e positivo al test; non esiste ancora infatti la certezza che sia stata l’influenza aviaria a uccidere il felino.
In risposta alle numerose domande dei proprietari di quattrozampe, preoccupati per il “pet food”, la stessa presidente dell’Ordine, Carla Bernasconi, ha espresso una valutazione rassicurante, ribadendo la sicurezza della filiera produttiva, che prevede la sterilizzazione del cibo; ha inoltre escluso completamente l’eventualità di un utilizzo di prodotti contaminati.
A tacitare definitivamente chi paventa che un gatto non domestico possa veicolare il virus, Carla Bernasconi ha affermato che - in caso di diffusione del contagio in zone rurali - il pericolo per l’uomo, “non starebbe nel gatto infetto, ma nel fatto di abitare in una zona dove esiste la possibilità di contagio”. Purtroppo le dichiarazioni della presidente dell’Ordine dei veterinari hanno confermato quanto già annunciato dall’Enpa, che la psicosi induce a far crescere il numero di abbandoni e richieste - assolutamente illegali e punibili per legge, se l’animale è sano - di eutanasia sugli animali domestici. (1 marzo)

Fonte: www.enpa.it


Anche il Comune di Roma, tramite l'Ufficio per i Diritti degli Animali, sta cercando di fare qualcosa contro il rischio che dilaghi la psicosi da aviaria. Proprio ieri, sul Messaggero di Roma c'era un piccolo articolo che rassicurava in tema gatti e gattare.
Il problema è questo, però... che quel piccolo articolo bisognava andare a cercarselo. Non era certo in prima pagina, come la notizia del gatto morto in Germania.
Sono senza parole.



[ Questo Messaggio è stato Modificato da: dany69 il 02-03-2006 13:01 ]

Serenella

Alcuni di noi stanno anche inviando questo testo (ovviamente lo si può modificare) al quotidiano La Stampa. Ecco cosa è accaduto:

Sul quotidiano "La Stampa" di Torino, in data 1 marzo 2006, e' apparso sulla prima pagina un articolo intitolato "L'aviaria uccide anche un gatto" corredato da foto a colori con la didascalia ''attenti al gatto''.
Ritenendo che questa sia una vera istigazione ad abbandonare i gatti o a far loro del male, vi invito a far conoscere il vostro pensiero al dottor Anselmi, direttore de "La Stampa". Potete telefonare alla redazione al numero 011-65681 oppure scrivere una email ai
seguenti indirizzi:
giulio.anselmi@lastampa.it
lettere@lastampa.it
specchiotempi@lastampa.it
lamiacitta@lastampa.it

Questa può essere una traccia della mail da inviare (che ovviamente potrà essere personalizzata):

Egregi Signori,
Abbiamo visto l'immagine che avete allegato all'articolo relativo all'aviaria che pare abbia ucciso un gatto in Germania.
Complimenti davvero! Con questa immagine fuorviante e allarmistica, avete senz'altro contribuito a diffondere e ad espandere la psicosi già diffusa tra la gente.
Ci auguriamo che le altre testate non seguano il vostro pregevole esempio, altrimenti, oltre ai poveri pennuti di allevamento e non, anche I gatti saranno presi di mira, a rischio di ulteriori abbandoni e maltrattamenti.
Soprattutto I randagi, già accuditi e nutriti da poche persone di buon cuore, nell'indifferenza e/o fastidio generale, avranno altri nemici da cui difendersi: moderni "monatti" che si prenderanno carico di far sloggiare o eliminare brutalmente gli inquilini delle numerose colonie feline di cui l'Italia è piena.
E di cui, a parte pochi con spregio definiti "gattari", tutti se ne fregano, compreso il Comune di Torino che in occasione delle Olimpiadi Invernali ha pensato bene di chiudere l’accesso a molte colonie perché non fossero “visibili” e non recassero un danno all’immagine cittadina, impedendo di fatto che I gattari e le gattare potessero portare loro il cibo.
Comune che poi si vanta Torino di aver discusso e dice di si prepararsi a varare un "Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali". In altre località sono stati attuati piani per la sterilizzazione gratuita delle colonie feline, e sistemate apposite segnaletiche che avvertono dell'attraversamento di animali e rallentatori di traffico nei punti di maggior passaggio, così come da regolamento nazionale sulla tutela e sul benessere degli animali. Ci sono leggi e norme, c'è la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata presso l’Unesco nel '78 e c'è la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, siglata a Strasburgo nel 1987. E invece...dietro la facciata esistono situazioni a dir poco agghiaccianti. Come le stragi quotidiane di felini, falciati, massacrati e lasciati a putrefarre sulla tangenziale di Torino e sulle statali (particolarmente sulla SS 460). Uno spettacolo indecente, non degno di una città come Torino
Non chiediamo la luna, solo il loro rispetto... Ed il rispetto per la "verità"., E un po' di umanità. Perchè noi non ci vergognamo dei randagi, ma di chi li vorrebbe veder morti. E crediamo che nello spirito olimpico tanto declamato non ci sia posto per la crudeltà. Non servono grandi risorse, solo un po' di buona volontà, e risposte, concrete, non parole. Le stiamo aspettando....”
nome e cognome
Torinese ( o Italiano o quant'altro..) ( oggi con vergogna)


Nymph

Prima la psicosi ha indotto la gente a smettere di consumare pollame...poi ha portato ad avere il terrore di tutto ciò che vola...e adesso!!!
E' oltremodo scandaloso che si arrivi ad eccessi di questo tipo...abbattimento di gatti...abbandono...ma siamo diventai tutti matti???

Io capisco che la malainformazione possa portare alla creazione di equivoci, ma qui si sta veramente sfiorando il ridicolo.
Mi chiedo: ma le persone non hanno una testa sulle spalle con dentro un cervello??? O hanno solo soprammobili prendi-polvere???

Dany, grazie di aver postato i comunicati ENPA...sicuramente mi attiverò per diffonderli in modo da tentare di limitare eventuali psiosi di massa qui in zona.

dany69

Eh già... si prevedono tempi duri per gatti e gattari. E poi, come giustamente dice Cristina, anche per i cani e tutti gli animali.
Mi sembra di vivere uno di quei film catastrofici con il virus che infetta intere città...
Sì. Siamo diventati tutti matti.

dany69

Questo è un link che vi prego di andare a vedere:

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_1322848.html


Confermo. Siamo diventati matti!
Ho veramente paura di dove si andrà a finire con questa storia...