Malattie derivanti da morso di zecca


Pubblicato in: Cane

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Itala

Detto fatto....adesso se i voi e i vet tutti,mi aiutate,raccogliamo qui tutte le info in ns possesso.
Inizio io.

Malattia di Lyme:

Malattia infettiva,derivante da un batterio che si chiama BORRELIA.
Si manifesta in vari modi:
1. arrosamento della pelle nel punto in cui il cane è stato morso,tipo un'eritema che va espandendosi e che può scomparire anche senza alcuna cura (si ma intanto il cane è stato infettato,per cui va curato:ATTENZIONE!!!)
2.chiazze rossastre su vari punti del corpo
3. Dolori alle articolazioni (può essere confusa con l'artrosi)
4. Problemi neurologici : meningiti e paralisi del nervo facciale
5. Può dare problemi anche al cuore,reni,fegato,milza-
Restano ovvi alcuni segnali che dovrebbero fungere da campanello di allarme:
Inappetenza,debolezza,apatia,febbre...ecc..ecc..
Attenzione questa malattia può degenerare se non curata in tempo....
Le zecche possono mordere anche l'uomo....e trasmettere anche all'uomo tali malattie..per cui se vedete zecche sul vostro cane,proteggetevi le mani con dei guanti,prendete una pinzetta,e togliete la zecca facendo un movimento antiorario in modo che la bocca della "maledetta"non resti attaccata alla pelle!
La terapia dev'essere mirata e prolungata
ops...dimenticavo: tempi di incubazione da 1 a 3 settimane.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Itala il 05-02-2008 11:59 ]

bracchetto

superitala

evuccia

non so se può essere utile, ma il mio veterinario mi ha detto che qualsiasi infezione trasmessa dalla zecca, infetta il cane dopo 24 ore dal momento del contatto, perciò magari come prevenzione potrebbe essere utile l'ispezione quotidiana del cane, e l'eventuale immediata estrazione del parassita dalla pelle del cane, usando chiaramente gli eventuali accorgimenti al fine di evitare che il rostro resti conficcato nella pelle.

Itala

nn so evuccia....
praticamente la zecca che ha morso Italo io nn l'ho trovata nemmeno attaccata,quindi suppongo che l'abbia morso e sia caduta morta,eppure l'ha infettato..cavoli se l'ha infettato!!!

Strike

Consiglio vivamente a chi ha cani pelosi come il barbone di tosarli nella bella stagione,pelo corto al max 1 cm-1,5cm così da poter vedere al meglio.
Ovviamente ad ogni rientro dalla passeggiata è bene fare un controllo accurato.
Per staccare la zecca io uso anche l'olio nostro,che la soffoca e se non è testarda si stacca da se subito altrimenti bisogna fare come ha detto itala,pinzetta e girare,io metto anche, dopo averla staccata, una goccia di tea tree oil che è un antinfettivo, antinfiammatorio, antisettico, antivirale, battericida, balsamico, cicatrizzante, espettorante, fungicida, immunostimolante,come consigliatato da un vet.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Strike il 05-02-2008 12:28 ]

bracchetto

alcune case farmaceutiche hanno pubblicato un articolo in cui hanno evidenziato che il rischio massmo di trasmissione c'è se la zecca resta attaccata al cane per più di 24 ore, e pertanto l'ispezione quotidiana del proprio cane è un'ottima idea.
tuttavia, non è escluso (e non è infrequente...) che la trasmissione possa verificarsi prima delle 24 ore, pertanto massima attenzione!
le zecche vanno rimosse subito, e la profilassi antiparassitaria deve essere costante. evitare che il cane venga morso è la migliore forma di prevenzione.

Itala

ed io continuo...

RICKETTSIOSI

L’infezione viene trasmessa al cane con il morso di una zecca infetta nella quale le Rickettsie in fase di quiescenza riacquistano virulenza. Penetrate all’interno della cute, le rickettsie si diffondono nel sistema circolatorio e linfatico in ogni distretto organico, preferendo le cellule endoteliali delle venule, arteriole, cute, cervello, polmone, rene, cuore, fegato, milza, pancreas e tratto gastrointestinale dove avviene la replicazione.

L’interazione della Rickettsia con le membrane delle cellule ospiti causa emolisi ed altri effetti tossici e degenerativi con successiva necrosi cellulare, aumento della permeabilità vascolare e vasocostrizione. In seguito penetrano nelle porzioni profonde della parete vascolare interessando lo strato muscolare e l’avventizia.

Le lesioni che ne conseguono consistono principalmente in una microvasculite necrotizzante, con accumulo perivascolare di neutrofili e linfociti e presenza di cellule linforeticolari. Nel corso di queste reazioni, gli anticorpi si legano con l’antigene per formare un complesso immune che attiva il complemento, agendo come stimolo chemiotattico.
I danni endoteliali determinano una marcata attrazione delle piastrine che aderiscono alle cellule endoteliali infette: la conseguenza di tale aggregazione è la diminuzione del numero di piastrine circolanti. Tuttavia la trombocitopenia è sempre moderata e le manifestazioni emorragiche di cute, mucosa, congiuntiva e retina sono l’effetto diretto delle vasculiti localizzate.

Sintomi clinici


La RMSF ha un andamento acuto-subacuto con un periodo di incubazione di 2-4 giorni. La malattia si manifesta principalmente con febbre molto elevata (<40°), depressione o alterazione del sensorio, anoressia, letargia, scolo oculocongiuntivale, congestione sclerale, edema delle labbra e dello scroto, vomito e diarrea, epato-splenomegalia.

Talora sono presenti tosse, dispnea e deficit respiratori.

Non sono rare, le sindromi vestibolari e le manifestazioni nervose con nistagmo, deviazione della testa, andatura in circolo e crisi epilettiche.


Indagini di laboratorio


Non esistono reperti ematochimici caratteristici; può essere presente leucopenia seguita da modesta leucocitosi ed una moderata trombocitopenia con valori più frequentemente compresi tra 70.000 e 110.000 piastrine per µl. Sul versante biochimico si registrano spesso aumento delle fosfatasi alcaline, ALT, AST, colesterolo e glucosio con diminuzione della albumina sierica. Si verifica un marcato aumento della VES oltre che un allungamento del tempo di protrombina e tromboplastina.


Diagnosi

La metodica sierologia che permette di svelare la presenza di anticorpi specifici contro la Rickettsia rickettsii è l’immunofluorescenza indiretta. La risposta immunitaria è caratterizzata da produzione di immunoglobuline M presenti alla prima settimana post-infezione e presenti per i successivi 30 giorni, e dalle immunoglobuline G che, al contrario, sono rilevabili solo dopo 2-3 settimane dall’infezione. I titoli tendono a diminuire nei 3-6 mesi successivi all’infezione ma possono persistere elevati fino a 10 mesi; sono possibili reazioni crociate tra le Rickettsie appartenenti al gruppo delle malattie da Febbri Eruttive, ma solitamente il titolo specifico più elevato si riferisce alla specie che ha causato l’infezione.

Per ovviare a tali problematiche, oggi sono disponibili tecniche di biologia molecolare, quali la polimerase chain reaction (PCR), dotate di elevatissima specificità.


RICKETTSIOSI NEL CANE


A. E. Gravino


Dipartimento Scienze Cliniche Veterinarie – Napoli


Le rickettsiosi sono malattie infettive a carattere zoonosico sostenute da microrganismi appartenenti alla famiglia delle Rickettsiaceae, tribù Rickettsiae. Gli agenti eziologici alla base delle febbri maculose o eruttive sono rappresentati dalla Rickettsia conori e dalla Rickettsia rickettsii responsabili, rispettivamente, della febbre bottonosa del Mediterraneo e della febbre maculosa delle montagne rocciose (RMSF).

Spotted fever group
Incidental host
Reservoir





•RMSF (Rickettsia rickettsii)
People, dogs
Dogs, rodents

•Boutonneuse fever (Rickettsia conorii)
People
Dogs, rodents

Other


•Salmon poisoning (Neorickettsia helminthoeca)
People
Dogs, foxes

•Q fever (Coxiella burnetii)
People,dogs
Cattle, sheep, goats, cats





ROCKY MOUNTAIN SPOTTED FEVER (RMSF)

Eziologia

La RMSF è sostenuta dalla Rickettsia rickettsiae, parassita intracellulare obbligato della famiglia Rickettsiaceae, tribù Rickettsiae, genere Rickettsia. I membri appartenenti a questo genere sono trasmessi da pulci, acari e pidocchi.

Le Rickettsiae sono batteri Gram negativi, di dimensioni comprese tra 0,25-0,3 µm di lunghezza e 0,3-0,5 µm di larghezza. Sebbene in possesso di un corredo enzimatico autonomo, che consente loro di produrre energia sotto forma di ATP attraverso l’ossidazione del glutammato, essi sono parassiti intracellulari obbligati; ciò sembrerebbe derivare dalla elevata permeabilità della membrana citoplasmatica che non riuscirebbe a controllare il pool di composti intracellulari a basso peso molecolare, l’equilibrio elettrolitico e quindi il bilancio osmotico.

Le Rickettsiae sono in grado di sopravvivere a lungo solo all’interno delle cellule, mentre vengono inattivate molto rapidamente nell’ambiente esterno. Quasi tutte le Risckettsiae mostrano una spiccata predilezione per gli endoteli. Esse si riproducono, nel citoplasma ospite e più raramente nel nucleo, per scissione binaria.


Epidemiologia e ciclo biologico

Oggi devono essere prese in considerazione soprattutto la febbre bottonosa (sostenuta da Rickettsia conori) diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e la febbre maculosa delle montagne rocciose (sostenuta da Rickettsia rickettsii) molto diffusa negli Stati Uniti e segnalata in Europa per la prima volta nel 1993 (Gravino e coll.).

Le zecche rappresentano uno degli ospiti naturali della Rickettsia rickettsii oltre ad essere un serbatoio di riserva e a fungere da vettori del microrganismo. Gli invertebrati coinvolti nel ciclo biologico del batterio sono il Dermatocentor andersoni, Dermatocentor variabilis ed il Riphicephalus sanguineus. Nelle zecche si verifica la trasmissione transovarica o verticale, e trans-stadiale incompleta delle Rickettsiae; la progenie di una femmina infetta sarà in grado di veicolare l’infezione ad eventuali ospiti su cui gli acari si attaccheranno per nutrirsi di sangue.

Le femmine dopo l’accoppiamento, si staccano dalla cute del cane e cadono sul terreno dove depongono le uova. Dalle uova origineranno le larve e poi, per mutazione, le ninfe. La persistenza nell’ambiente, della Rickettsia rickettsii, è legata al fatto che le larve e le ninfe parassitano preferenzialmente piccoli mammiferi quali topi, scoiattoli e volpi. Non tutti però sviluppano una parassitemia tale da infettare le zecche.

In particolare, il cane ha una parassitemia molto fugace per cui rappresenta un serbatoio di breve durata a differenza dei roditori e dei piccoli mammiferi.

Le zecche per diventare infette, devono ingerire numerose Rickettsie: se non si raggiunge un certo numero di batteri, l’infezione non coinvolge le ovaie e non si verifica trasmissione verticale. Le zecche si infettano maggiormente durante lo stadio di larva e ninfa poiché si nutrono su piccoli roditori caratterizzati da marcata rickettsiemia. La Rickettsia rickettsii moltiplica nelle ghiandole salivari e nell’intestino medio e la zecca infetta trasmette la malattia al nuovo ospite durante il proprio pasto di sangue, proprio attraverso le secrezioni salivari.


Patogenesi

L’infezione viene trasmessa al cane con il morso di una zecca infetta nella quale le Rickettsie in fase di quiescenza riacquistano virulenza per effetto dei fattori termici o nutrizionali. Penetrate all’interno della cute, le rickettsie vengono diffuse attraverso il sistema circolatorio e linfatico in ogni distretto organico, preferendo le cellule endoteliali delle venule, arteriole, cute, cervello, polmone, rene, cuore, fegato, milza, pancreas e tratto gastrointestinale dove avviene la replicazione. All’interno delle cellule, la Rickettsia rickettsii sfugge al fagosoma con l’aiuto di una fosfolipasi.

L’interazione della Rickettsia con le membrane delle cellule ospiti causa emolisi ed altri effetti tossici e degenerativi con successiva necrosi cellulare, aumento della permeabilità vascolare e vasocostrizione. In seguito penetrano nelle porzioni profonde della parete vascolare interessando lo strato muscolare e l’avventizia.

Le lesioni che ne conseguono consistono principalmente in una microvasculite necrotizzante, con accumulo perivascolare di neutrofili e linfociti e presenza di cellule linforeticolari. Nel corso di queste reazioni, gli anticorpi si legano con l’antigene per formare un complesso immune che attiva il complemento, agendo come stimolo chemiotattico.

I danni endoteliali determinano una marcata attrazione delle piastrine che aderiscono alle cellule endoteliali infette: la conseguenza di tale aggregazione è la diminuzione del numero di piastrine circolanti. Tuttavia la trombocitopenia è sempre moderata e le manifestazioni emorragiche di cute, mucosa, congiuntiva e retina sono l’effetto diretto delle vasculiti localizzate.


Sintomi clinici


La RMSF ha un andamento acuto-subacuto con un periodo di incubazione di 2-4 giorni. La malattia si manifesta principalmente con febbre molto elevata (<40°), depressione o alterazione del sensorio, anoressia, letargia, scolo oculocongiuntivale, congestione sclerale, edema delle labbra e dello scroto, vomito e diarrea, epato-splenomegalia.

Talora sono presenti tosse, dispnea e deficit respiratori.

Non sono rare, le sindromi vestibolari e le manifestazioni nervose con nistagmo, deviazione della testa, andatura in circolo e crisi epilettiche.


Indagini di laboratorio


Non esistono reperti ematochimici caratteristici; può essere presente leucopenia seguita da modesta leucocitosi ed una moderata trombocitopenia con valori più frequentemente compresi tra 70.000 e 110.000 piastrine per µl. Sul versante biochimico si registrano spesso aumento delle fosfatasi alcaline, ALT, AST, colesterolo e glucosio con diminuzione della albumina sierica. Si verifica un marcato aumento della VES oltre che un allungamento del tempo di protrombina e tromboplastina.


Diagnosi

La metodica sierologia che permette di svelare la presenza di anticorpi specifici contro la Rickettsia rickettsii è l’immunofluorescenza indiretta. La risposta immunitaria è caratterizzata da produzione di immunoglobuline M presenti alla prima settimana post-infezione e presenti per i successivi 30 giorni, e dalle immunoglobuline G che, al contrario, sono rilevabili solo dopo 2-3 settimane dall’infezione. I titoli tendono a diminuire nei 3-6 mesi successivi all’infezione ma possono persistere elevati fino a 10 mesi; sono possibili reazioni crociate tra le Rickettsie appartenenti al gruppo delle malattie da Febbri Eruttive, ma solitamente il titolo specifico più elevato si riferisce alla specie che ha causato l’infezione.

Per ovviare a tali problematiche, oggi sono disponibili tecniche di biologia molecolare, quali la polimerase chain reaction (PCR), dotate di elevatissima specificità.


Terapia


La terapia indicata contro le rickettsiosi è quella antibiotica: il farmaco d’elezione è rappresentato dal gruppo delle Tetracicline

www.dermatologyresearch.it/caserta/relazioni/Rickettsiosi nel cane.




Remì

grazie ITALA per tutto il lavoro che fai!

Anche a me i vet. hanno detto come ad EVUCCIA, e cioè che la zecca trasmette la malattia dopo 24 h. che rimane attaccata...

C'è anche da dire che NON tutte le zecche trasmettono le malattie: ad esempio, quelle che vivono nei posti molto al Nord (ad esempio nei boschi dolomitici oltre i 1000 mt. di altitudine) non sono dannose... almeno così mi hanno detto i vet. del posto...



sissi78

Domanda: che si fa con la zecca maledetta appena la si stacca dal cane? Ho sentito vari pareri in merito. c'è chi dice di bruciarla, chi di annegarla e chi di schiacciarla...insomma, che si fa?

Itala

io la brucio

sharon

una mia amica con questo prodotto "Zèro Puce" è della "Laboratoire Hèry" ..è un prodotto francese...non ha più trovato pulci e zecche al cane.



sissi78

Ma è in vendita anche da noi, Paola?

sharon

Ciao Sissi , non saprei dirti...mi ha indicato il sito dove ordinarlo..però mi diceva pure che sicuramente si trova presso i negozi di animali. Qui a Siracusa c'è presso l'ipermercato carrefour il migliore negozio di animali, ha tutto credo...in questi giorni infatti voglio andare a chiedere...semmai ti faccio sapere!

sofiaeginny

Quote:

05-02-2008 alle ore 17:56, sharon wrote:
una mia amica con questo prodotto "Zèro Puce" è della "Laboratoire Hèry" ..è un prodotto francese...non ha più trovato pulci e zecche al cane.




Non vorrei dire una scemata, ma credo di averlo in casa, l'ho comprai l'anno scorso in una farmacia veterinaria.
Io le pulci le affogo nel water, schiacciarle mai se sei in casa, spargi le uova dapertutto, io di solito il controllo lo faccio a casa così disenfetto pure se trovo una zecca, magari non serve ma io sono paranoica.

sharon

Prova a controllare se è lo stesso prodotto...
Io a dire il vero con Sharon non usavo nulla...in tutta la sua vita (13 anni e mezzo) ho trovato circa 25 pulci e 6 zecche di cui 3 dopo l'unica volta che ho frontline..pazzesco!



sissi78

Quote:

05-02-2008 alle ore 18:25, sharon wrote:
Ciao Sissi , non saprei dirti...mi ha indicato il sito dove ordinarlo..però mi diceva pure che sicuramente si trova presso i negozi di animali. Qui a Siracusa c'è presso l'ipermercato carrefour il migliore negozio di animali, ha tutto credo...in questi giorni infatti voglio andare a chiedere...semmai ti faccio sapere!



Ok, proverò a cercarlo on line, tu se sai qualcosa fammi sapere

sharon

Sì ti farò sapere,

sofiaeginny

Confermo, è lo spray che ho a casa, dice di darlo prima - durante o dopo le uscite del cane e funge per 48 ore.
L'ho comprato in una farmacia veterinaria qui a Genova.
@Sharon se mi dai il sito vado a leggermi bene il tutto, quello che ho io è tutto in francese ed ha solo una piccola traduzione in italiano.

sharon

ecco il sito
http://hery.nerim.net/
Ma tu lo hai provato e non va bene?

sofiaeginny

purtroppo l'ho trovato a fine estate, quindi non posso dare un giudizio valido.
Grazie, vado a guardare il sito

sofiaeginny

Quote:

06-02-2008 alle ore 09:55, sharon wrote:
ecco il sito
http://hery.nerim.net/
Ma tu lo hai provato e non va bene?


Forse ho sbagliato sito ma questo da solo prodotti per "umani" e solo in francesce, polacco e non in italiano.

Itala

ritornando alle malattie da morso di zecca:

BABESIOSI

I primi sintomi:

1. Fase (primi 2-3 giorni)

-Febbre (alta persistente)
-Prostazione molto pronunciata
-Polipnea e tachicardia
-Atonia del settore digestivo

2. Fase (dopo ~3 giorni)

-Anemia
-Emoglobinuria(-> colore caffè)
-Bilirubinuria
-Mucose pallide
-Diarrea colica, in alternanza con costipazione
-Ittero
-Manifestazioni nervosi (problemi locomotori
-Aborti
Convalescenza molto lunga (ritardo della crescita, arresto prolungato della secrezione lattea)
I primi sintomi si manifestano con la comparsa del parassita nel sangue
L’andamento della malattia dipende dalla speciedi Babesiae lo stato immunitariodell’ospite (Immunità clinica acquista, immunità colostrale,immunodepressionetemporanea, età, razza)

La replicazione delle babesienei globuli rossi determina una forma di anemia emolitica, dovuto

-alla distruzione eritrocitaria causata dalla moltiplicazione del parassita
-al sequestro dei globuli rossi infetti da parte della milza. Il sistema reticolo-istiocitarioriconosce gli eritrocitiparassitatiper la presenza di alterazioni fisico-chimiche della membrana che mimano le modificazioni da invecchiamento e per l’espressione di antigeni parassitari sulla membrana dell’eritrocita.
-al sequestro di globuli rossi sani, marcati con antigene circolante proveniente da globuli rossi infetti lisati.
Alcune specie di Babesia (e.s.B.bovis) esprimano sulla superficie del globulo rosso molecole con proprietà adesiva per la membrana delle cellule endotelialee per globuli rossi sani. Questo fenomeno causa la formazione di trombi nei capillari di organi diversi(cervello, polmoni, fegato e reni) e è all’origine di manifestazioni nervose e digestive e forse di aborti
La liberazione di una grande massa e varietà di antigeni (parassitari, proteine dell’ospite modificate) stimola il sistema immunitario e sono la causa di febbre, la formazione diimmunocomplessiche si depositano sulla membrana degli endoteli e che causano problemi vascolari e digestivi.

DIAGNOSI

Metodo parassitologico:-Striscio di sangue (“monolayer”di globuli rossi), fissato e colorato con Giemsa, Leishman o colorazione di Field.-consente di diagnosticare la malattia precocemente, appena compare la sintomatologia -il rischio di falsi positivi è pressochéinesistente-può permettere la diagnosi differenziale per specie (babesiegrande / piccole)-Svantaggio: difficile a poter individuare globuli rossi infetti se la parassitemia è molto bassa. -(Goccia spessa (“multilayer” di globuli rossi): emolisi degli globuli rossi previa immersione in acqua prima della colorazione).Attenzione all’andamento della parassitemia: secondo specie di Babesiae fase della malattia la percentuale dei globuli rossi infetti può essere >> del 1%.Tipicamente nel caso diB. bovise B. caballisi osservano meno dell’1% dei globuli rossi infetti anche nella fase acute.-Sonde DNA, amplificazione con metodo PCR per l’identificazione del parassita. -Immunotecnicheper la rivelazione di anticorpi specifici. -Fissazione del complemento (sensibilità e specificità bassa,.-Immunofluorescenza indiretta -ELISA

TRATTAMENTO:

La terapia dovrebbe essere iniziata precocemente per evitare i sintomi gravi (cerebrali B.bovis, B.canis) e per evitare la lunga fase di convalescenza.
(B.canis, B.gibsoni1):
-pentamidine,-fenamidine-diminazene aceturato1 B. gibsoniè refrattaria alla terapia farmacologica.

L’immunità che si sviluppa nel contatto con Babesianon protegge contro re-infezione ma permette di ridurre (eliminare) gli effetti patologici provocati dal parassita.
E’ sconosciuto quanto tempo può durare una infezione. I parassiti possono persistere negli organi profondi (anche in macrofagi) e possono rinvenire nel sangue periferico in densità limite o al di sotto alla “detectibilità” con i metodi a disposizione.
Per tenere lo stato immunitario ad un livello protettiva contro la malattia il sistema immunitario a bisogno di stimuli (=reinfezioni) periodici.


DA: ://unicam.it/~fulvio.esposito/babesia.pdf" target="_blank" target="_new">https://unicam.it/~fulvio.esposito/babesia.pdf



[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Itala il 06-02-2008 10:14 ]

sharon

No infatti non c'è la traduzione in italiano

dylan66

è possibile chiedere ai moderatori di aggiungere questo post nella sezione principali malattie dei cani? Così non si perde, lo trovo molto interessante.
Grazie in anticipo.


volpeblu

grazie itala

BABESIA CANIS canis


Babesia canis è la babesia che in Italia colpisce il cane. Provoca la piroplasmosi o babesiosi. Essa è trasmessa al cane dalle zecche. I sintomi nel cane sono: febbre, sub-ittero, modesta anemia, alterazioni delle transaminasi (ALT, AST). Spesso, nei casi più gravi il sintomo più caratteristico è l'emoglobinuria che caratterizza l'urina dell'animale che appare scura. L'urina diventa scura ed assume un colore che inizialmente è ambrato scuro sino a prendere il colore nero del caffè in quei casi trascurati. L'emoglobinuria è provocata dalla progressiva lisi degli eritrociti che consente la fuoriuscita del pigmento emoglobinico dagli stessi. L'emoglobina viene poi filtrata dai reni e quindi passa nelle urine provocandone il caratteristico colore. L'animale in questi casi appare prostrato, inappetente e necessita di cure specifiche adeguate e tempestive.

da alcuni indagini veterinarie spesso lla Babesiosi come fattore influenzante la gravità e la durata delle fistole perianali

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: volpeblu il 21-05-2008 09:49 ]

amarany

Ragazze vado un po' OT ma non troppo!
Per evitare zecche e compagnia...do al mio Tobi(21kg) 2 pipette di Expot ogni 4 settimane...e le zecche non le ha mai prese, o meglio, in tutta la sua vita(2anni) ne ha prese 2 contemporaneamente quando era cucciolo! Sono molto felice di ciò..ma Tobi vive nei prati 24ore al giorno d'estate e d'inverno circa 12. (in casa non vuol stare e d'inverno per farlo stare almeno la notte devo legarlo e trainarmelo dentro la porta!!!) Tutti i proprietari di cani della zona, sia quelli che fanno cure preventive, sia quelli che non le fanno, si lamentano che quotidianamente i loro cani sono attaccati da molte zecche. Ora perchè il mio Tobi no?? Non che vorrei, sono felice così, ma qualcuno mi ha detto che potrebbe avere il sangue troppo acido o troppo basico...insomma, fuori dai parametri giusti! Cosa ne pensate???

Libronegro

Quote:


RICKETTSIOSI


Terapia
La terapia indicata contro le rickettsiosi è quella antibiotica: il farmaco d’elezione è rappresentato dal gruppo delle Tetracicline




Ho un cane di otto anni e mezzo al quale un mese fa è stata diagnosticata la rickettsiosi.
Ha subito cominciato il ciclo con il vibravet. Passato ormai più di un mese il cane si è aggravato e la mia veterinaria ha dovuto fargli due trasfusioni di sangue.
Insieme al vibravet ha subito preso lo stimulfos( vit del gruppo B) e da due settimane prende anche il cortisone. Dato che all'ultimo esame ematocrito la situazione non migliorava da cinque giorni assume anche lo stargate, un anabolizzante che dovrebbe aumentare la produzione di globuli rossi.

Ho letto su molti siti di medicina che nel caso in cui le tetracicline non facciano effetto viene usato il cloramfenicolo. Si usa anche in medicina veterinaria per la rickettsiosi?

Qui di seguito le ultime analisi del sangue del mio cane risalenti al 09/07 di quest'anno.

Globuli bianchi 1.2 L K/uL 6.0 - 17.0
Globuli rossi 1.22 L K/uL 5.50 - 8.50
Emoglobina 3.0 L g/dL 12.0 - 18.0
Ematocrito 9.1 L % 37.0 - 55.0
volume corpuscolare medio 75 fL 60 - 77
contenuto emoglobinico medio 24.7 Pg 20.0 - 27.0
conc. emoglobinica media 33.1 g/dL 32.0 - 38.0
Ampiezza distribuzione RBC C.V 18.8 H % 12.0 - 16.0
Piastrine 3 L K/ulL 200 - 500
Volume piastrinico medio 8.2 L fL 3.9 - 6.1
Piastrinocrito 0.003 L % 0.150 - 0.300
Ampiezza distribuzione 0.0 %[/LIST][*]null

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Libronegro il 14-07-2010 01:48 ]