IL MIO AMICO SPECIALE


Pubblicato in: L'album dei ricordi

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evuccia

Ci sono dei giorni in cui ti svegli con una dolce malinconia addosso, e i ricordi si accalcano nella tua mente, dolci e amari ricordi di un passato che non può più tornare ma che sai che è sempre presente e vivo nel tuo cuore, ed oggi, è proprio così che mi sento, oggi, che appena ho aperto gli occhi, il primo sguardo è andato a una foto che ho sul comodino, e lui era lì, come ogni giorno, come ogni istante, oramai da cinque anni, mi guardava dalla sua cuccetta, con quei suoi occhi enormi color ambra trasparente, intriganti e misteriosi, teneri e curiosi, e gli anni sono volati indietro in un balzo, come in una macchina del tempo, a quel giorno, che piccino e smagrito, mio fratello lo portò a casa mia, era il mio primo gatto, lo avevo tanto desiderato, ed era così che lo immaginavo, era la mia prima vera esperienza con un gatto, per tutta la vita ho sempre avuto solo cani, ed ero impaurita, un po’ come il primo figlio, che non sai se sarai in grado di essere una buona mamma, e se saprai rispettarlo e renderlo felice, ma tutto è stato così semplice, così naturale, e piano piano mi sono lasciata rapire da questo meravigliosa creatura e dal suo immenso e variegato mondo, in altri post sparsi qua e la sul forum ho parlato di lui, e di come mi ha lasciato, ma oggi no, voglio ricordarlo per ciò che era e per ciò che mi ha regalato in quel breve ma intenso periodo, voglio ricordarlo, quando piccino, si arrampicava sulle mie gambe, e in un istante era sulle mie spalle e si accoccolava nell’incavo del mio collo, come un perfetto equilibrista, o quando saliva sulla cuccia del cane, e cominciava a giocare con la sua coda o con le zampe, e quando Penny infastidita, si metteva a dormire per terra, lui tutto tronfio, e con la faccia beata si spaparanzava nel centro della cuccia, con l’espressione furbetta, di chi, è riuscito nel suo intento e ora può godere del meritato riposo, oppure quando, si sedeva sul tavolo della cucina, e io seduta vicino sulla sedia, e appena mi distraevo, con la zampa, mi afferrava la treccia e se la ficcava in bocca, e io mi divertivo a guardarlo con severità, (frenando a stento le risa), e lui si fermava tipo fantozzi, facendo il vago, come chi proprio non c’entra niente, e lui in bocca non ha proprio nulla…o quando la mattina mi svegliava con dei gentili cazzottini sul naso, senza tirar fuori le unghie, e se vedeva che mi attardavo ad alzarmi, cominciava a mordicchiarmi la punta del naso, finchè non aprivo gli occhi e vedevo due enormi occhi gialli che mi fissavano nella penombra, ed era il più bel buongiorno che potessi desiderare.
Con il passare dei mesi, cresceva in lui il desiderio di uscire per esplorare il mondo circostante, inizialmente, avevo una gran paura che gli potesse accadere qualcosa di brutto, ma questo era il suo desiderio, ed io dovevo rispettarlo, perché volevo solo che fosse felice e che vivesse la vita che più desiderava, d'altronde era il mio compagno e il mio amico, non una mia proprietà, gli avevo messo un collarino leopardato, che sul nero faceva molto trendy, con un campanellino e una medaglietta con il suo nome e cellulare, unico compromesso, per placare un po’ le mie ansie, e perché non sembrasse figlio di nessuno, che lui accettava di buon grado, anzi da come camminava, sembrava andarne fiero.
La mattina presto, dopo colazione usciva e andava nel collegio universitario che ho attaccato al mio condominio, andava a trovare il suo amico, che era un coniglio nano del portiere del collegio, dopo aver giocato un po’ con lui, andava a trovare i ragazzi del collegio, che se lo portavano in stanza, per giocarci un po’, o gli mollavano del cibo, dopo seguiva l’immancabile appuntamento, con i gatti suoi amici, nel giardino della clinica, dove passava diverse ore rotolandosi nell’erba e inseguendo farfalle e uccellini, e all’una puntuale come un orologio, saltava dalla finestra, lasciata appositamente aperta per lui, e andava a casa di una signora, che aveva due gemelline deliziose, che mangiavano solo quando arrivava lui, dopo aver pranzato con le bimbe, andava a trovare delle ragazze che lavoravano in un centro estetico, e rimaneva un po’ a farsi spupazzare o a dormire al fresco, su un cuscino, nel cortile del centro estetico, ogni tanto quando rientravo a casa dal lavoro, e posteggiavo la macchina, lo incontravo sul marciapiede e passeggiavamo fianco a fianco fino a casa, chiacchierando come due vecchi amici, e nel tragitto, incontravamo sempre qualcuno, a me sconosciuto, che lo salutava, chiamandolo per nome, e io lo guardavo con orgoglio, chiedendomi, se fosse veramente un gatto, o il mio principe azzurro, che per un bizzarro sortilegio era stato trasformato in un fantastico micio nero.
Ed è proprio così che voglio ricordarlo, e lo immagino sul ponte che fa le fusa accoccolato gambe della mia mamma, e durante il giorno torna nei posti e dalle persone che tanto ha amato, se chiudo gli occhi sento ancora il suo campanellino e lo vedo apparire dal muretto del mio terrazzo, e ogni giorno quando torno a casa, lui è lì nel condominio affianco al mio, con la zampetta nella grata, a cercare il suo topolino, allora mi fermo e come accade ogni giorno oramai da cinque anni, lo saluto e ci guardiamo, occhi negli occhi, cuore nel cuore, anima nell’anima, e in me non c’è dolore e neanche tristezza, perché ho la certezza che lui è dentro di me e ci resterà per sempre


maraveronica

Loro sono sempre con noi anche se fisicamente non ci sono più.
Evuccia io lo ricordo con te.


Jack

Quanta dolcezza...

axwolf

sento il campanellino, suona forte .....

MG



sofiaeginny

ho letto la tua storia tutta d'un fiato, è bellissima molto dolce.
Ti abbraccio.

mami

è vissuto felice...e ha donato serenità

leo3000



lillina

indimenticabile amico ,bellissima storia di un gatto felice
Evuccia ,Grazie

frida73

Tu sei speciale Evuccia...
meravigliosa te e il tuo gatto libero.




carlopd

Voglia il fato che un giorno possiamo accomodarci attorno ad un grande tavolo assieme ai nostri più cari ed inseprabili amici. Lì, in quel luogo, dove tempo spazio e dolore non ci saranno più potremo assieme a loro vivere la nostra vita, non più costretta qui in questa terra.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: carlopd il 20-09-2012 00:40 ]

dolceotto