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 Darkenbolt
Registrato dal: 07-04-2017
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Post Inserito 07-04-2017 alle ore 13:12 |
Buon giorno a tutti, mi presento sono un appasionato cinofilo.
Ho assistito a un diverbio tra il proprietario di una fattrice e l'allevatore della stessa a causa del fatto che il proprietario aveva dato in affido all'allevatore la cagna per partorire e dare l'affiso ai cuccili, quindi è stato volturato solo il pedigree. L'accordo verbale prevvedeva che l'allevatore si assumesse la responsabilità e il costo del parto e poi vendesse i cuccioli a suo nome. Il proprietario della cagna a parto avvenuto e visti i cuccioli in fotografia chiede e decide che l'allevatore deve dargli un cucciolo o l'equivalente in denaro. Oltre il sessantesimo giorno e il giornoprima di ritirare la cagna richiama l'allevatore pretendendo uno specifico cucciolo che però è già stato venduto, l'allevatore non risponde e quando il propietario arriva gli propone un'altro cucciolo maschio identico a quello scelto (stessa cucciolata naturalmente) oppure la liquidazione pari al valore di vendita di un cucciolo. Il propietario scatena l'inferno con minaccie e non vuole ne soldi ne il cucciolo. Dpo una ventina di giorni si fa vivo per e-mail pretendendo il valore commerciale di due cuccioli altrimenti minaccia cose indicibili. Il proprietario può pretendere quanto chiesto e in cosa ha sbagliato l'allevatore ?
 
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 lillina
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Post Inserito 07-04-2017 alle ore 20:58 |
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Darkenbolt
Registrato dal: 07-04-2017
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Post Inserito 10-04-2017 alle ore 17:21 |
No, purtroppo per accordi verbali.
Mi chiedevo se esistanonorme o usi che chiariscano la questione.
Ad esempio la proprietà della cagna può essere dimostrata attraverso il pedigree che è stato volturato all'allevatore oppure dalla dichiarazione in comune, che è rimasta a nome del proprietario ?
Le spese per il mantenimeto, della cagna e dei 10 cuccili per tre mesi, le spese veterinarie, il rischio parto possono essere pretesi dall'allevatore in compensazione con il valore dei cuccioli ?
Può il proprietario accusare l'allevatore di non avergli dato il cucciolo che voleva, anche se la sua richiesta è intervenuta dopo i sessanta giorni dalla nascita quando i cuccioli erano già promessi in vendita?
Può il proprietario pretendere una liquidazione a sua scelta, anche se aveva precedentemente inviato una e-mailo in cui specigicava che non era più interessato ad avere un cucciolo e neppure una liquidazione, ma riprendeva la cagna dopo lo svezzamento, e solo dopo cambiato idea ?
Non essendoci un contratto ci sono norme che danno ragione all'uno o all'altro ?
Grazie 
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Darkenbolt il 10-04-2017 17:34 ]
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 Annas
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Post Inserito 11-04-2017 alle ore 21:50 |
Ma per quale motivo avete fatto tutto questo pasticcio?
Non si capisce nulla e comunque se non ci sono accordi scritti non c'è nulla da fare, non esistono leggi per regolare le cose assurde.
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Darkenbolt
Registrato dal: 07-04-2017
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Post Inserito 12-04-2017 alle ore 12:59 |
??
Non c'è nulla di assurdo.
Il sig. X ha acquistato dall'allevatore, in periodi diversi, un maschio e una femmina non consaguinei. Poi innavertitamenti li ha lasciati accopiarsi, e non volendo seguire il parto ha portato la femmina a sgravare dall'allevatore, dicendo che avrebbe potuto tenere i cuccioli. L'allevatore ha detto che se voleva poteva avere un cucciolo, ma il sig. X ha inviato un e-mail dicendo che non era interessato. Poi, oltre i 60 gg, dopo aver visto i cuccioli in fotografia, ha preteso un cucciolo che era già prenotato, ed ha fatto il putiferio perchè l'allevatore non glielo ha dato. Poi il sig X ha inviato una e-mail all'allevatore chiedendo il corrispettivo pari al valore di vendita di due cuccioli. Non essendoci nulla di scritto l'allevatore deve pagare ?
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Annas
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Post Inserito 12-04-2017 alle ore 15:24 |
Si presume che una persona che acquista maschio e femmina sappia a cosa vada incontro in mancanza di sterilizzazione o di precauzioni affinchè l'accoppiamento non voluto non avvenga.
Da come racconti le cose sembra che l'allevatore sia solo intervenuto in aiuto di questo sprovveduto, ma a sua volta è stato poco accorto pure lui e mi sembra strano per un allevatore serio.
Ogni accordo, ma non solo in materia cinofila, va messo per iscritto tramite scrittura privata, quelli verbali non hanno nessun valore.
Per risolvere la questione la cosa migliore penso sia rivolgersi a un arbitrato o a una mediazione (credo che il tipo di controversia sia di quelle che prevede questo istituto prima di finire in causa vera e propria).
Informazioni più precise le potrebbe dare la nostra avvocata Mari, se e quando si collegherà.
Secondo me, se le cose sono andate come dici, il proprietario della femmina non ha diritto a nulla avendo rinunciato per email al cucciolo, ma non posso certo darlo per scontato.
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 calzinimaya
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Post Inserito 12-04-2017 alle ore 16:14 |
penso che il proprietario legale della femmina sia il proprietario anche dei cuccioli...no?
 
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Annas
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Post Inserito 12-04-2017 alle ore 19:42 |
12-04-2017 alle ore 16:14, calzinimaya wrote:
penso che il proprietario legale della femmina sia il proprietario anche dei cuccioli...no?
Ha volturato il pedigree a nome dell'allevatore e questi ha dato ai cuccioli il proprio affisso. Per farlo ha avuto la firma del proprietario, quindi i cuccioli sono dell'allevatore.
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calzinimaya
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Post Inserito 15-04-2017 alle ore 17:39 |
non credo che il pedigree serva, conta il nome a cui è inserito il microchip.
dico così perchè per legge il proprietario della mamma si deve intestare anche i cuccioli, di prassi.
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Annas
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Post Inserito 18-04-2017 alle ore 16:09 |
In questo caso l'ENCI non riconoscerebbe l'affisso, quindi hanno fatto un gran pasticcio.
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_I diritti degli animali
parto e cuccioli e soldi