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titomimilola
Registrato dal: 11-09-2010
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Post Inserito 07-12-2015 alle ore 13:55   |
sai x caso le marche delle cruelty free che hanno la linea dietetica?
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Anna49 | CV STAFF
Registrato dal: 14-05-2012
| Messaggi : 8053
Post Inserito 07-12-2015 alle ore 14:05   |
07-12-2015 alle ore 13:55, titomimilola wrote:
sai x caso le marche delle cruelty free che hanno la linea dietetica?
non so se queste marche cruelty free hanno la linea dietetica
Acana, Farmina Natural & Delicious, GreenFish, Forza10, Almo Nature, Aniwell, Yarrah, Monge linea Superpremium Club Prolife, Sheshir,Specialistick Natursan
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ernesto16cleo
Registrato dal: 22-03-2011
| Messaggi : 1646
Post Inserito 08-12-2015 alle ore 20:03   |
Premesso che quello che sto per scrivere non si basa sulla puntata (non l'ho vista, ma ho letto lo script), ma sui commenti, mi sorgono alcune domande:
1) fare entrare la stampa negli stabilimenti è cosa molto diversa da far vedere gli esperimenti e le fasi della ricerca industriale. Se non fossero chiari i passaggi di una filiera produttiva e il produttore si rifiutasse di far vedere dove produce questo o quel alimento per umani ci sembrerebbe normale?
2) il giornalismo di inchiesta è sempre "fazioso" nel senso che porta avanti una tesi e cerca di argomentarla. In questo caso la tesi è: c'è un "limbo" legislativo nell produzione di cibo per animali: non si sa la provenienza della carne, non si sa quali altre carni oltre a quella che viene indicata come principale ci sia dentro. Inoltre, viene detto che la dieta casalinga, se una persona non la sa fare e no si fa consigliare, non fa bene. Quello che si vuole dire è: Certi alimenti possono fare male? Si parla in particolare della presenza di tossine nei cereali che vengono utilizzati. La giornalista si chiede perché le case produttrici di mangime per animali non siano costrette a dare tutta una serie di specifiche su ingredienti e additivi, che invece sono obbligatori nella produzione alimentare per gli umani. Mi sembrano domande legittime.
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misssmith | CV STAFF
Registrato dal: 16-05-2008
| Messaggi : 22544
Post Inserito 08-12-2015 alle ore 20:37   |
Sono d'accordo con ernesto16cleo: far entrare una persona in uno stabilimento non significa violare il segreto aziendale, io vedo spesso un programma di Sky dove fanno questo e sono entrati anche in aziende famose...
E' parimenti vero che la legislazione è assolutamente carente e le informazioni sono fumose e spesso incomprensibili.
Ma è anche vero che tra le righe è come se la Gabanelli avesse detto: non vedo dove sia il problema, diamogli quello che mangiamo noi...
Il che può essere pericoloso. In questi pochi giorni, ho letto mucchi e mucchi di sciocchezze su Fb, tutti presi dall'ondata di paura ecc.
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lillina | CV STAFF
Registrato dal: 15-04-2006
| Messaggi : 51796
Post Inserito 08-12-2015 alle ore 21:01   |
il fatto che i piccoli animali( in modo particolare quelli che vivono in famiglia )
da 40 anni a questa parte avrebbero una vita che si sarebbe prolungata del doppio
ha incuriosito a livello scientifico ,
ne hanno parlato stasera al TG
Report ha diffuso questo messaggio : " OCCHIO che il cibo industriale NON si sa cosa sia e potrebbe fare malissimo ai ns animali ...." infatti le fabbriche non hanno dato accesso ai giornalisti .......
nell'opinione pubblica il messaggio crea cosa ? diffidenza e timore
A voler fare le cose seriamente , si aziona una class action per tutelare l'informazione dei consumatori e un magistrato intima analisi e indagini sulla produzione dell'alimentazione Pets (componenti ecc ecc )
le informazioni passate mi sembrano oltre che faziose molto dannose
...meglio un osso da sgranocchiare che un paio di stecchi dentastic.... chissa da che componenti contiene ?
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misssmith | CV STAFF
Registrato dal: 16-05-2008
| Messaggi : 22544
Post Inserito 08-12-2015 alle ore 21:25   |
Ha anche dipinto i vet come fossero agenti al soldo delle multinazionali. Sinceramente, ne conosco più d'uno e non mi sembrano affatto ricchi e potenti.
E nessuno di loro mi ha mai spinto verso una dieta piuttosto che un'altra. E sto al 5° cane...
Piuttosto, avrebbe potuto spingere per un intervento dell'unione europea, che è l'organo che decide a livello legislativo.
A me il servizio non è piaciuto per niente, era assai lacunoso.
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calzinimaya | MEDICO VETERINARIO | CV STAFF
Registrato dal: 16-07-2008
| Messaggi : 19885
Post Inserito 08-12-2015 alle ore 23:26   |
che ci sia un limbo legislativo non è colpa alcuna delle aziende produttrici..
se ha dipinto i veterinari come persone al soldo di qualcuno la signora in questione si prenderà una gran querela dalle nostre rappresentanze..e con tutte le ragioni del mondo.
detto questo: qualcuno pensa che ci sia il filetto di chianina nelle crocchette?se si è un idiota...non vedo il problema di utilizzare ritagli e scarti della produzione umana per quanto riguarda la carne, così come alcuni processi industriali rendono commestibili e perfettamente idonee al consumo animale parti di animali che normalmente non si userebbero.
per quanto riguarda le micotossine: i funghi possono intaccare il mais e i cereali in genere in ogni fase produttiva: dal campo allo stoccaggio delle crocchette, se un allevatore apre il sacco di 25 kg e lo tiene aperto due mesi la quantità di micotossine aumenta e non di poco.
hanno fatto riferimento a questa possibile contaminazione?no...hanno dato per scontato che usino prodotti appositamente schifosi.
ridetto questo: se la legge non prevede limiti specifici per gli animali penso sia un problema del legislatore, non dell'azienda produttrice...che mette sul mercato prodotti in linea con la legislazione vigente.
la trasmissione in questione sarà indirettamente responsabile di un sacco di guai...non siamo capaci, mediamente, di alimentare i nostri figli, siamo in grado, mediamente di alimentare i nostri animali?
suvvia...
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misssmith | CV STAFF
Registrato dal: 16-05-2008
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Post Inserito 11-12-2015 alle ore 18:36   |
Un classico esempio...
Ma se una persona è così interessata al 'cruelty free', non aspetta che glielo dica un servizio giornalistico...
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danimici15
Registrato dal: 10-04-2012
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Post Inserito 12-12-2015 alle ore 00:06   |
Ho visto la trasmissione, è vero quello che dice Calzini, ma adesso sono un pò confusa, perchè non sapevo di alcune cose. In generale chiedo al Vet se va bene quel tipo di crocche o umido che ho acquistato, se la risposta è negativa, seguo altre indicazioni. non mi piace però dare ai miei "250.000" animaletti, cibo i cui componenti sono stati testati sui poveri sfigati animali usati come cavie, perchè i miei animaletti sono anche quegli animali, che purtroppo sono stati catturati per la sperimentazione. Non è colpa nostra se non sappiamo cosa c'è dentro alle crocchette per esempio, ma di tutti quelli che non mettono l'obbligo di dichiarare TUTTI i componenti del cibo per animali e dei disonesti, perciò io considero la trasmissione importante, per far conoscere alla gente cosa c'è dietro la crocchetta. Siamo tutti contro la vivisezione, ma per questo tipo di sperimentazione animale poco ci importa o addirittura molti non sanno, e se vai a leggere su internet agli animali fanno sperimenti dolorosissimi, ai quali poi fanno finalmente l'eutanasia.
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: danimici15 il 12-12-2015 00:22 ]
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misssmith | CV STAFF
Registrato dal: 16-05-2008
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Post Inserito 12-12-2015 alle ore 06:24   |
Dani, io credo che si tratti di due problemi diversi e paralleli:
1) i prodotti testati/non testati sugli animali
2) chiarezza degli ingredienti
Ora, per quanto riguarda il punto 1, sono ANNI e ANNI che si trovano le liste delle aziende da 'boicottare', in tutti i settori, non solo per gli animali, visto che a quanto pare si sperimenta per qualunque cosa: saponi, cosmetici, medicine ecc ecc.
Dovremmo invece combattere per il punto 2, ovvero per avere chiarezza sugli ingredienti: è chiaro che se ci scrivono carni e derivati 4%, so già che non ci mettono del filetto, ma vorrei pure capire il restante 96% da cosa caspita è composto.
E ciò è valido per ogni tipo di alimento, anche e soprattutto per quello umano.
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