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   come dare le medicine al gatto

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AutorePagina: 4 di 4
didi45

Registrato dal: 25-09-2011
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  Post Inserito 04-10-2014 alle ore 00:50   
Paco ,fino a quando la questione di vita o di morte non mi ha insegnato ad avere quella determinazione che il gatto sente e pertanto si sottomette,ho sempre preferito portarlo dal veterinario per fare gli antibiotici.
Sai il problema sarcoma lo conosco,ci sono passata anche io perché era una cosa sconosciuta un tempo e non si prendevano precauzioni
Ora se possibile é da evitare ma se non riesci a gestire il tuo gatto e non riesci a dargli le coperture antibiotiche necessarie per curarlo, beh allora tra i due mali meglio scegliere il minore. É più probabile statisticamente morire di un'infezione incontrollata che non di sarcoma, quindi vada per l'iniezione che salverà l'animale, e non sono i graffi che fanno decidere, ma le pillole sbavate e rispuntate di cui perdi il controllo e non sai più se l' ha presa, e quanto ne ha presa,se ridare una dose o se attendere per evitare una overdose.


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eghinlove

Registrato dal: 15-07-2013
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  Post Inserito 04-10-2014 alle ore 08:53   
Paco, conosco la storia del piccolo jerry; per questo capisco la tua ritrosia, anzi, la tua contrarietà.
Però sono d'accordo con didi: almeno nel nostro caso, non è una questione di graffi e graffietti (anche se non sono piacevoli, e anche se si verificano reazioni come gonfiore, indolenzimento, e persino lividi -questo per farti capire che non sono solo graffiettini).
È in primis una questione di regolarità nell'assunzione del farmaco: se devo somministrare antibiotico e cortisone per 10 giorni, non posso rischiare di ritardare eccessivamente, o peggio ancora, saltare qualche somministrazione. Vanificherei tutta la cura.
sono d'accordo che, visto che l'inoculo può causare sarcoma,va limitato ai casi di necessità.
Vuol dire che se sono in grado di gestire il gatto con assoluta certezza di riuscire a somministrare la cura, non mi viene nemmeno in mente di ricorrere alla scorciatoia.
ma se il rischio è sballare la cura, alienare il gatto, e martoriarmi inutilmente (e questo per me è il vero ordine di priorità), allora ad essere sincera considererei l'opzione inoculo a lento rilascio.

ps:il metodo yoga lo proverò


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calzinimaya
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  Post Inserito 04-10-2014 alle ore 22:08   


03-10-2014 alle ore 23:09, paco1986 wrote:
Chiedo scusa se mi intrufolo per dire la mia e a "portare ombra" in un argomento, per me SERISSIMO; in cui il tono è ancora scherzoso.
Ad eccezione di Milena e Didi, che straquoto entrambe, io vado controcorrente e sconsiglio VIVAMENTE le iniezioni, SOPRATUTTO di quelle a lento rilascio, a meno che il rischio derivante dalla mancata somministrazione di un farmaco (ad es. un salvavita come un anti-anafilattico) non superi nell'immediato i rischi che l'inoculo stesso può comportare nel breve, medio o lungo termine. (Ricordo che l'insorgenza del sarcoma a Jerry è stato riscontrato a distanza di una sola settimana da quella maledetta iniezione, nel preciso punto in cui avevo inoculato il farmaco)
Un solo medico, UNO solo.... ha avuto l'onestà e la coscienza di mettermi in guardia dai rischi derivanti dall'inoculo di cortisone a lento rilascio...
Me lo ha detto una sola volta, e me lo scrisse pure sul retro di una ricetta.... poi ho rimosso completamente la cosa
Il resto, forse, già lo avrete letto: è bastata una sola STRAMALEDETTISSIMA iniezione di quello STRAMALEDETTISSIMO cortisone a lento rilascio (D*PO ME***L), prescritto da uno stramaledettissimo veterinario, a fargli scoppiare il sarcoma sul dorso...
E dire che sono stato giorni senza il coraggio di fargliela e poi, alla fine, invece di dare ascolto a quella voce dentro di me che mi suggeriva di lascia stare, ho dato ascolto a quel veterinario che rideva delle mie "paure infondate".

Più volte dai medici di questo stesso forum è stato affermato che "non è colpa di quel farmaco" (alludendo al D*PO ME***L) , ma della reazione che il sottocute particolare dei gatti sviluppa ad ogni inoculo.
Non dimentichiamolo. L'avete detto VOI....e anche in più occasioni!!![/b]

Ora, se un semplice inoculo ha la possibilità di creare reazioni infiammatorie tali da tramutarsi in gravi patologie neolastiche,COME NON PENSARE che reazioni ancora peggiori possano essere indotte da farmaci a lento rilascio? ("BOMBE" sono state definite da quell'UNICO medico che mi mise in guardia...).

Non sono medico. Forse, qualcuno che non ha letto la storia di Jerry e non conosce la ragione delle mie reazioni di fronte a questo argomento, penserà che queste siano "eccessive", che sono un presuntuoso, un rompiballe nato...e gli starò sulle scatole. Pensateci bene, però, sia a quel che consigliate che a quali consigli ascoltare...

A chi, dei medici (e non), si dichiara a favore del modo più semplice di somministrare una terapia, chiedo: pratichereste delle iniezioni, magari a lento rilascio, al vostro pargoletto che necessita di un antibiotico ma che fa capricci a mandar giù lo 'sciroppino'?.
No?
Non lo fareste?
E perché no?
Perché fanno male?
E per quale ragione mai si dovrebbero praticare ad un gatto, che è uno degli esseri più delicati al mondo?
Per non beccarsi un graffietto?
E per non beccarvi un graffietto esporreste il votro micio o quello di un cliente ad un rischio tanto alto?
Ma come... si dice sempre 'son come figli', poi al momento opportuno per dimostrarlo le parole restano solo parole...

Chiedo scusa, mille volte, anche a "quei pochi" che mi stimano qui su (davvero pochi, lo so) e a cui pure so di non fare una bella impressione quando scrivo così...
Però questo è quello che penso.

PS:Eghini, se posso ti consiglierei un modo per somminitrsre le cpr che per me è semplice anche con Tom, che a casa mia è il "gatto gatto", quello che non si fa manipolare: con Tom, per somministrargli la compressa, mi siedo sul letto in posizione Yoga, quindi prendo Tom, lo infilo sotto la coscia per bloccarlo, gli spruzzo una punta di omogeneizzato in fondo, alla base delle lingua, in modo da stimolare la deglutizione, poi subito gli infilo la cpr in fondo, alla base della lingua... poi di nuovo un'altra piccola spruzzatina di omogeneizzato, ed è fatta. Con Tom la posizione "Yoga", con lui bloccato dalle gambe incrociate, è l'unica che mi ha permesso di fargli l'aerosol utilizzando la mascherina. E ti assicuro che Tom non è assolutamente un micio facile da gestire.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: paco1986 il 03-10-2014 23:38 ]




paco, tu hai vissuto in prima persona una conseguenza molto spiacevole di una iniezione...è statisticamente improbabile ma capita..è logico che quando colpisce noi la prospettiva cambia.
è la stessa cosa per i vaccini...chi ha avuto gatti morti di felv (tipo me) ha una prospettiva diversa da chi non sa cosa sia.
detto questo...è scorretto fare terrorismo come fai tu, anche se hai vissuto quello che hai vissuto.il tuo gatto era predisposto geneticamente a sviluppare un fibrosarcoma, indipendentemente dal tipo di farmaco iniettato.
al mio gatto quando ha iniziato col GE ho iniettato personalmente lo stesso farmaco da te demonizzato...e ho fatto a diversi miei gatti la puntura di antibiotico a lento rilascio.
sono una padrona e un medico orribili?forse...
un tuo gatto ha avuto una grossa sfortuna, non per questo chi sceglie la stessa strada è uno sconsiderato.
per quanto riguarda i "graffietti" ripeto: la malattia da graffio esiste e non è piacevole, così come non sono piacevoli le cicatrici che possono lasciare.
io ne ho qualcuna e mi girano parecchio le scatole, lasciamelo dire...



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paco1986

Registrato dal: 20-07-2013
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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 00:37   
Prima di ogni cosa faccio una precisazione, altrimenti si perderebbe nella lunghezza del messaggio: assolutamente d'accordo alle iniezioni quando il rischio di non farle supera i rischi connessi al trauma dell'inoculo stesso: è ovvio che se un gatto sta morendo per una GRAVE infezione, e deve assumere un antibiotico nel modo più veloce ed efficace, e magari necessita anche di essere reidratato sottocute, le iniezioni sono assolutamente un salvavita, come lo sarebbero in caso di una reazione avversa ad un farmaco, per cui si necessita di inoculare un anti anafilattico e via discorrendo...


Detto ciò, queste sono invece le sue parole, appena qualche mese fa:



24-05-2014 alle ore 23:45, calzinimaya wrote:
paco so che le esperienze passate guidano l amano mentre scrivi...ma chi legge e non è adeguatamente informato potrebbe pensare che la causa del tumore sia direttamente il farmaco da te citato e che si capisce benissimo...
non è così e non bisogna far passare messaggi fuorvianti.
il fibrosarcoma INIEZIONE-indotto non è dovuto ai farmaci in se, è conseguenza di una risposta anomala dell'organismo di questi gatti al piccolo trauma dovuto all'iniezione.
quindi tu non maledirti, non è colpa di nessuno, solo sfortuna.
e imperizia di chi ti ha seguito all'inizio...




E' inequivocabile che lei, mel momento in cui ha scritto questo post a maggio, pensasse che la causa primaria di un fibrosarcoma INIEZIONE-indotto (n.b: "Iniezione indotto" è stata lei stessa a scriverlo, non io) fosse il trauma dell'inoculo stesso.
Quanto alle statistiche, i dati riportati in letteratura (20 casi di gatti colpiti ogni 100.000 vaccinati- da un articolo del Prof B. pubblicato su Vet Journal ), non è che mi convincano poi tanto... (pur avendo grande stima di quel Prof.)
In questi anni ne ho girati tanti di veterinari dopo la diagnosi di sarcoma a Jerry...
Molti di questi suoi colleghi, vet ambulatoriali, si proposero per la chirurgia, vantando (a loro dire) diversi interventi di questo tipo eseguiti nel corso dell'anno o addirittura dei mesi precedenti.

Ora, se 2 + 2 fa ancora quattro, se un vet, che si propone per un intervento di asportazione di sarcoma, vanta all'attivo anche una sola chirurgia per un intervento dello stesso tipo, facendo un veloce rapporto 20:100.000=1:x ne verrebbe fuori che quel vet deve avere almeno 5.000 gatti ai quali ha inoculato un vaccino, e ovviamente altrettanti clienti...
E' un dato verosimile?
Non mi sembra proprio...
Fosse così, allora, vorrebbe dire che l'esperienza dei vet ambulatoriali in campo di chirurgia oncologica dei tessuti molli è talmente limitata che non lambisce neppure un solo caso annuo...
E allora, a questo punto, come darmi torto quando suggerisco agli utenti di turno di rivolgersi a chi è altamente specializzato in questo tipo di chirurgia, piuttosto che rischiare di finire in cattive mani? (N.B: io mi ero affidato ad un oncologo specializzato... eppure in cattive mani ci sono finito lo stesso).
Ma io sono convinto che i dati 'reali' siano ben più alti...
Mi verrebbe da chiederle quanti interventi di asportazione abbia praticato lei, e di quanti di questi abbia dato comunicazione alla comunità scientifica (posto che sia possibile farlo), contribuendo alla rielaborazione delle statistiche ufficiali.
E mi chiedo anche : "quanti veterinari di base in Italia eseguno questo tipo di intervento?", e quanti di loro contribuiscono all'aggiornamento delle statistiche ufficiali?
Una mezza idea me la sono fatta anche qui, ed ecco che i conti già non tornano più...

Poi, volendo considerare i casi di gatti e cani neppure portati dal vet, e quindi non trattati chirurgicamente... rifacciamo un po' i conti e vediamo quali cifre ne escono fuori!

Un'altra precisazione: MAI detto che sono contrario in assoluto ai vaccini. Per i gatti altamente a rischio, quelli che vivono per strada o in colonia, sopratutto se non sterilizzati, il vaccino è l'unica speranza di salvezza, lì dove senza dubbio il rischio di contrarre una FelV, o un Coronavirus, o un Herpesvirus è molto più elevato di quello di sviluppare un sarcoma. Per tutti gli altri casi, quelli di gatti domestici che vivono in condizioni di scarso rischio, non me la sentirei comunque né di consigliarlo né di sconsigliarlo.
La vet attuale che segue i miei gatti ora sconsiglia il vaccino anche per Tom, il più piccolo: dice che vivendo in casa, ed avendo ('soltanto' lo dico io) 3 vaccini alle spalle, è sufficientemente coperto a "vita", e per lui , che pure ha sviluppato un nodulo duro come reazione immediata al vaccino (nodulo che col tempo si è poi appiattito in materiale fibroso, non più visibile, ma tuttora apprezzabile al tatto), il rischio di sviluppare un sarcoma supererebbe di gran lunga i benefici.
Se abbia ragione lei non lo so neppure io... me lo chiedo ancora.

Quanto alla malattia del graffio del gatto (haemobartonella) vorrei rassicurarla: ho un gatto haemobartonella + (sempre Jerry, il gatto in terapia metronomica) e da 8 anni, il tempo in cui gli fu fatta la diagnosi quando era ad un passo dal varcare il ponte, non c'è stato un solo giorno che non abbia giocato con lui, con i graffi e morsi che ne conseguono e il contatto diretto saliva/sangue, sangue/sangue...
Bene, sono ancora qui, e non ho mai sviluppato i sintomi della malattia del graffio del gatto. A quel che ne so i soggetti a rischio sono quelli già immunodepressi.









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calzinimaya
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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 16:50   
due miei colleghi l'hanno avuta (la malattia da graffio) e non mi pare siano immunodepressi.
per il resto del tuo post...non ho mica negato quello che ho scritto...ho solo detto che nonostante tutto i casi di FS sono pochi e quindi demonizzare in assoluto le iniezioni è scorretto.
stavo pensando a quanti gatti ho aspotrato un FS....me ne vengono in mente una ventina, e lavoro da 10 anni


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paco1986

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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 17:59   
Non demonizzo in assoluto le iniezioni:l'ho scritto in maniera molto 'sintetica' proprio all'inizio del precedente intervento, in modo che lo si leggesse subito. Molto meno sinteticamente ho espresso lo stesso concetto nel primo post, ma anche qui, se si è prestata attenzione, si evinceva benissimo che non ne sono contrario "in assoluto" . Non credo, quindi, di essere una persona scorretta...

Una ventina di interventi per asportazione di fibro sarcoma in dieci anni sono una media di 2 l'anno.
Non ho motivo di mettere in dubbio quel che dice, ma a questo punto, secondo le statistiche ufficiali che riportano un'incidenza di FS piuttosto bassa (20 gatti affetti ogni 100.000 vaccinati), lei dovrebbe avere almeno 10.000 clienti con altrettanti gatti vaccinati...
A questo punto, visto che le statistiche mi sembra che non rispecchino affatto la realtà dei fatti, quell'incidenza potrebbe essere anche maggiore, sopratutto se si tiene conto di quegli animali che non godono di assistenza veterinaria costante e ai quali il FS non viene neppure diagnosticato.

Ma per malattia da graffio del gatto cosa intende? I sintomi dei colleghi erano linfoadenomatia accompagnata da febbre alta?
Se è così, potrebbe pure essere... come potrebbe anche essere qualcos'altro...
Come giustamente lei ci insegna per gli animali, le chiedo: "la ''malattia da graffio del gatto' è stata diagnosticata ai suoi colleghi mediante striscio ematico oppure PCR?"
Se non è così, restano solo congetture che lasciano il tempo che trovano, in quanto potrebbe anche essersi trattato 'soltanto' di 'semplice' mononucleosi . Del resto, basta davvero poco a beccarsela (e poi a confonderla con la malattia del graffio): è sufficiente bere da un bicchiere che non è stato lavato bene da cui ha bevuto una persona che non sa ancora di esserne affetta, o che un collega infetto venga a rubare un sorso di caffé dal nostro bicchierino...
Se invece si intende il semplice gonfiore nella zona in cui si son ricevuti i graffi... beh, quello credo sia abbastanza normale.
Avevo (ora è cresciuta) una 'deliziosa' nipotina che quand'era piccola, durante le sue crisi isteriche, si divertiva a rifarsi le unghie sul mio viso, a 'mo di tiragraffi: anche i graffi di bimbo fanno malissimo, fanno infezione e fanno gonfiare il viso come un pallone, lo assicuro.







[ Questo Messaggio è stato Modificato da: paco1986 il 05-10-2014 18:05 ]


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calzinimaya
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  Post Inserito 05-10-2014 alle ore 19:05   
no, non è che potrebbe essere...c'è una diagnosi istologica e batteriologica perchè tra le diagnosi differenziali c'era un linfoma, quindi è stata fatta biopsia linfonodale.
io non voglio prendermela con te, ma come sempre le cose hanno punti di vista diversi a seconda dell'esperienza personale.il tuo punto di vista è fortemente condizionato dalle tue esperienze






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monika71

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  Post Inserito 15-10-2014 alle ore 22:27   
Alleggeriamo un pò il clima

vi mostro la mia personale tecnica, che funziona però solo con uno dei miei gatti.
Con le 2 femmine o iniezioni dalla vet a lento rilascio, solo però in caso di antibiotici o mi attacco al tram, perchè non c'è trucchetto che tiene e onestamente farmi sgrafignare dai mici non ci tengo, oltre che credo che diventa uno stress insopportabile anche per loro.

con il maschio faccio così:

Arrosto di tacchino (affettato intendo):



Una bella svirgolettata di pasta al malto o pasta multivitaminica che fa da collante (che gradisce molto )



Metto il pillolone



Un bel rotolino



ed è fatta!!!



Ovviamente funziona per 3 giorni perchè dopo l'affettato prende di frigo e non lo vuole più, quindi bisogna ricomprarlo fresco


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eghinlove

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  Post Inserito 16-10-2014 alle ore 12:22   
ciao monika!
il metodo arrosto di tacchino non l'ho mai sperimentato (in compenso piazzavo la medicina antimicosi nel grasso della pancetta, e devo dire che ha funzionato).

il problema però si pone nel momento in cui devi somministrare la medicina ad un gatto che deve osservare una rigida dieta (tipo il mio, dieta z/d ipoallergenica).

alla fine io ho risolto così: antibiotico spalmato sul pelo, invece cortisone polverizzato e amalgamato in pochissimo umido z/d e poi spiaccicato sulla zampina.
ovviamente il gatto assumeva le medicine via "leccamento", quindi l'ho spazzolato compulsivamente per evitare che dopo tutto questo leccare nello stomaco avesse delle balle giganti di pelo


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monika71

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  Post Inserito 16-10-2014 alle ore 12:37   
Ti capisco, perche anche il gattone in questione ha problemi di intolleranze!!
Il tacchino al momento lo tollera.
Ho provato anche io per un periodo la tencnica "midicina spalmata con pasta remover sulla zampa. Per alcuni mesi ha funzionato, ma ad un tratto non si è più voluto leccare e mi andava a imbrattare tutta casa, poi addirittura ha cominciato a rotolarsi nella lettiera dopo che gli spalmavo l'impasto e ti lascio immaginare il risultato!!!
Purtroppo questo pillolone glie lo devo dare tutti i giorni per i reni e lui non è un gatto che si fa ficcare le pasticche in bocca, diventa indemoniato se non gli piace la pasticca. Ho provato a far venire un infermiera veterinaria a domicilio l'anno scorso per farmi insegnare la tecnica per dargliele. Il risultato è stato che ci ha graffiato a entrambe senza riuscire a dargli nulla


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