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   finalmente, notizie confortanti

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Inizio discussione    ( Risposte ricevute: 17 )
Anna49
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  Post Inserito 24-05-2014 alle ore 13:49   
Caccia alle foche, vittoria per il bando dell’Unione Europea
L’Organizzazione Mondiale del Commercio ha chiuso il contenzioso aperto
da Canada e Norvegia dando ragione all’Unione Europea sullo stop
al commercio dei prodotti derivanti dalla caccia a questi mammiferi
FULVIO CERUTTI (AGB)

Cinque anni di battaglie per salvare più di due milioni di foche. E’ questo il risultato della decisione dell’organo di Appello del Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio) sul contenzioso avviato da Canada e Norvegia, due dei principali Paesi interessati dalla caccia commerciale delle foche. Dopo di contenziosi, battaglie legali, immagini e documenti che testimoniavano la crudeltà della caccia alle foche, oggi si scrive la parola “fine”.

Già lo scorso novembre l’Organizzazione Mondiale del Commercio aveva emesso una sentenza che sanciva il diritto dell’Unione Europea di tutelare le preoccupazioni della propria collettività in relazione al benessere animale, dando ragione al divieto dei maltrattamenti e uccisioni violente praticate nei confronti di milioni di foche e dei loro cuccioli, tutela definita con il Regolamento (CE) 1007/2009 nella chiusura del mercato europeo ai prodotti derivanti dalla caccia commerciale di questi animali. Canadesi e norvegesi avevano presentato ricorso contro la sentenza del Wto, ma l’organo di Appello del WTO, nella seduta di ieri, ha nuovamente confermato in via definitiva che il divieto europeo rimarrà vigente.

In questi anni il divieto UE ha già salvato oltre 2 milioni di foche e ha comportato il crollo del mercato dei prodotti derivanti da questi animali (pellicce soprattutto, ma anche carne, grasso). In questa battaglia l’Italia è stato uno dei paesi che aveva introdotto uno stop (sotto forma di moratoria) all’introduzione di pellicce di foca, la cui posizione insieme a quella di altri Paesi, come Belgio e Olanda, ha di fatto condotto alla legislazione UE.
«Siamo orgogliosi di essere stati in prima linea contro il più grande massacro di mammiferi marini mai compiuto dall’essere umano – dichiara la Lav (Lega Anti Vivisezione) –. Abbiamo partecipato a spedizioni in Canada per documentare le stragi in corso, organizzato mobilitazioni nazionali con centinaia di nostri attivisti impegnati nelle piazze italiane, manifestato davanti la Commissione Europea, partecipato al complesso lavoro di un network internazionale in collaborazione con l’avvocatura della Commissione UE».

Un risultato straordinario che può essere apripista per altri settori dove lo sfruttamento economico va di pari passo alla crudeltà e sofferenza inflitta agli animali.






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Annas
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  Post Inserito 24-05-2014 alle ore 14:17   
Speriamo!


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lillina
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  Post Inserito 26-05-2014 alle ore 16:41   
Passo passo ,fatti in passato impensabili ora si stanno attuando ,sarà lunga ,ma è una bellissima notizia ,e ' passata in un TG una paio di sere fa


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Anna49
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  Post Inserito 15-06-2014 alle ore 00:10   

Il Veneto vieta la catena ai cani e agli animali d’affezione

Uniche eccezioni per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili dal veterinario

ANSA

Il Consiglio regionale veneto ha approvato una legge che vieta di tenere gli animali d’affezione a corda o a catena salvo che per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili e certificate dal veterinario.

“Una legge di civiltà”, ha spiegato il relatore Leonardo Padrin, destinata a superare vecchie mentalità e a creare una cultura di rispetto del benessere animale Cani e animali di affezione non potranno più essere sottoposti a strumenti di costrizione, se non per specifiche e accertate esigenze di sicurezza o veterinarie, e dovranno usufruire di appositi recinti di adeguate dimensioni, anche in deroga ai regolamenti urbanistici.

La nuova legge prevede anche che gli animali di compagnia abbiano libero accesso a giardini pubblici, parchi e spiagge, purché tenuti a guinzaglio e con museruola o altri strumenti contenitivi. Non potranno entrare nelle aree giochi per i bimbi, contrassegnate da appositi segnali di divieto. Potranno invece scorazzare liberamente, senza guinzagli e museruola, negli spazi a loro destinati.




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lillina
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  Post Inserito 15-06-2014 alle ore 12:36   


Spero venga imitato


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Anna49
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  Post Inserito 24-06-2014 alle ore 11:15   
A Torino, un regalo agli animali: fuochi d’artificio senza botti
I cani si atterriscono per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi

II suggestivo spettacolo pirotecnico della festa di San Giovanni dell’anno scorso

ANTONELLA MARIOTTI
Botti sì ma ridotti, o almeno senza troppi sfarzi rumorosi. «Per il tradizionale spettacolo pirotecnico di San Giovanni a Torino abbiamo tenuto conto, nel limite del possibile, delle esigenze avanzate dalle associazioni animaliste, decidendo di eliminare i tre botti iniziali e quelli finali. Abbiamo approfittato, come già due anni fa per gli Europei, del maxi-schermo allestito in piazza Vittorio per i Mondiali. Da lì comunicheremo agli spettatori l’inizio dei fuochi». Ad annunciarlo, nel corso della presentazione delle iniziative per il Patrono di Torino, è stato l’assessore comunale allo Sport e Tempo Libero, Stefano Gallo.

Gli animalisti
Ogni anno le associazioni animaliste iniziano la loro battaglia contro i fuochi d’artificio e i botti in generale, sempre alla vigilia degli appuntamenti tradizionali Capodanno e San Giovanni.
Gli animali, soprattutto i cani si atterriscono letteralmente per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi: chi ha un cane sa cosa vuol dire cercare di calmarlo durante un temporale, per esempio.
Quindi una serie di scoppi ripetuti, a distanza ravvicinata, sono molto peggio di un temporale come reazioni e dose di choc. Ma non soffrono, o comunque non ci sono conseguenze solo per gli animali «domestici» (gatti compresi ovviamente), anche quelli selvatici di spaventano tanto da lasciare tane i nidi, nel secondo caso per esempio il rischio è che i volatili abbandonino per sempre i piccoli che poi muoiono.

Il Comune
Così il Comune di Torino, uno dei pochi ad avere un regolamento che tutela gli animali, ha in qualche modo voluto dare un segnale di buona volontà visto che la discussione aperta dalle interpellanze di alcuni consiglieri comunali come il radicale del Pd Silvio Viale e il grillino Bertola hanno portato solo a un generico impegno a studiare soluzioni adeguate per l’edizione 2015 di San Giovanni. Contro i rumori che possono danneggiare gli animali era scesa in campo la Lav, Lega anti vivisezione, che aveva promosso una petizione alla quale hanno aderito Legambiente Piemonte, Oipa Italia, Sos Gaia, Lega Italiana per la difesa del Gatto e Lida Torino, nella quale si chiedeva al Comune di non utilizzare più fuochi d’artificio rumorosi. «Il Comune pur avendo emanato il regolamento in cui si vieta l’utilizzo di petardi, botti e fuochi di artificio, e bandito l’esplosione di botti e petardi in occasione delle feste di fine anno - scriveva la Lav tempo fa - con la motivazione che il benessere degli animali, delle persone anziane e degli ammalati che “valgono più di un botto”. Per la festività di S. Giovanni organizza uno spettacolo pirotecnico con tanto di fuochi d’artificio rumorosi».

Le conseguenze
Così l’inizio della battaglia anti-botti con tanto di cifre di animali morti (i volatili trovati dalla Lav il giorno dopo i botti, negli scorsi anni) e i cani che spesso per il terrore fuggono, e nella fuga possono essere per esempio investiti da un’auto. E proprio le associazioni animaliste avevano lanciato la proposta dei «botti silenziosi» che anche il altre città italiane sono stati utilizzati, come per esempio a Genova e Venezia, ma in quel caso non per tutelare gli animali domestici ma il patrimonio architettonico. La petizione e la richiesta della Lav è stata firmata in pochi giorni da migliaia di cittadini. Il Comune, per ora, ha solo contenuto la quantità di botti.



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Max265

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  Post Inserito 24-06-2014 alle ore 12:21   


15-06-2014 alle ore 00:10, Anna49 wrote:

Il Veneto vieta la catena ai cani e agli animali d’affezione

Uniche eccezioni per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili dal veterinario

ANSA

Il Consiglio regionale veneto ha approvato una legge che vieta di tenere gli animali d’affezione a corda o a catena salvo che per ragioni sanitarie o di sicurezza documentabili e certificate dal veterinario.

“Una legge di civiltà”, ha spiegato il relatore Leonardo Padrin, destinata a superare vecchie mentalità e a creare una cultura di rispetto del benessere animale Cani e animali di affezione non potranno più essere sottoposti a strumenti di costrizione, se non per specifiche e accertate esigenze di sicurezza o veterinarie, e dovranno usufruire di appositi recinti di adeguate dimensioni, anche in deroga ai regolamenti urbanistici.

La nuova legge prevede anche che gli animali di compagnia abbiano libero accesso a giardini pubblici, parchi e spiagge, purché tenuti a guinzaglio e con museruola o altri strumenti contenitivi. Non potranno entrare nelle aree giochi per i bimbi, contrassegnate da appositi segnali di divieto. Potranno invece scorazzare liberamente, senza guinzagli e museruola, negli spazi a loro destinati.





Per quanto riguarda i cani legati alla catena temo proprio che qui in campagna non si farà niente, soprattutto se devono occuparsene quegli sfaticati della municipale, quelli che mi han riso in faccia quando gli ho chiesto di occuparsi di un randagio che correva in mezzo alla strada

E per quanto riguarda lo scorrazzare liberi, essendo l'area cani più vicina a 15Km, la libero al fiume e/o nei vigneti tutti i santi giorni in barba alla legge per multarmi devono prima prendermi

Quindi in spiaggia devo tenerle la museruola?


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MilenaF

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  Post Inserito 24-06-2014 alle ore 22:48   


24-06-2014 alle ore 11:15, Anna49 wrote:
A Torino, un regalo agli animali: fuochi d’artificio senza botti
I cani si atterriscono per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi

II suggestivo spettacolo pirotecnico della festa di San Giovanni dell’anno scorso

ANTONELLA MARIOTTI
Botti sì ma ridotti, o almeno senza troppi sfarzi rumorosi. «Per il tradizionale spettacolo pirotecnico di San Giovanni a Torino abbiamo tenuto conto, nel limite del possibile, delle esigenze avanzate dalle associazioni animaliste, decidendo di eliminare i tre botti iniziali e quelli finali. Abbiamo approfittato, come già due anni fa per gli Europei, del maxi-schermo allestito in piazza Vittorio per i Mondiali. Da lì comunicheremo agli spettatori l’inizio dei fuochi». Ad annunciarlo, nel corso della presentazione delle iniziative per il Patrono di Torino, è stato l’assessore comunale allo Sport e Tempo Libero, Stefano Gallo.

Gli animalisti
Ogni anno le associazioni animaliste iniziano la loro battaglia contro i fuochi d’artificio e i botti in generale, sempre alla vigilia degli appuntamenti tradizionali Capodanno e San Giovanni.
Gli animali, soprattutto i cani si atterriscono letteralmente per i forti rumori improvvisi e anche per i lampi: chi ha un cane sa cosa vuol dire cercare di calmarlo durante un temporale, per esempio.
Quindi una serie di scoppi ripetuti, a distanza ravvicinata, sono molto peggio di un temporale come reazioni e dose di choc. Ma non soffrono, o comunque non ci sono conseguenze solo per gli animali «domestici» (gatti compresi ovviamente), anche quelli selvatici di spaventano tanto da lasciare tane i nidi, nel secondo caso per esempio il rischio è che i volatili abbandonino per sempre i piccoli che poi muoiono.

Il Comune
Così il Comune di Torino, uno dei pochi ad avere un regolamento che tutela gli animali, ha in qualche modo voluto dare un segnale di buona volontà visto che la discussione aperta dalle interpellanze di alcuni consiglieri comunali come il radicale del Pd Silvio Viale e il grillino Bertola hanno portato solo a un generico impegno a studiare soluzioni adeguate per l’edizione 2015 di San Giovanni. Contro i rumori che possono danneggiare gli animali era scesa in campo la Lav, Lega anti vivisezione, che aveva promosso una petizione alla quale hanno aderito Legambiente Piemonte, Oipa Italia, Sos Gaia, Lega Italiana per la difesa del Gatto e Lida Torino, nella quale si chiedeva al Comune di non utilizzare più fuochi d’artificio rumorosi. «Il Comune pur avendo emanato il regolamento in cui si vieta l’utilizzo di petardi, botti e fuochi di artificio, e bandito l’esplosione di botti e petardi in occasione delle feste di fine anno - scriveva la Lav tempo fa - con la motivazione che il benessere degli animali, delle persone anziane e degli ammalati che “valgono più di un botto”. Per la festività di S. Giovanni organizza uno spettacolo pirotecnico con tanto di fuochi d’artificio rumorosi».

Le conseguenze
Così l’inizio della battaglia anti-botti con tanto di cifre di animali morti (i volatili trovati dalla Lav il giorno dopo i botti, negli scorsi anni) e i cani che spesso per il terrore fuggono, e nella fuga possono essere per esempio investiti da un’auto. E proprio le associazioni animaliste avevano lanciato la proposta dei «botti silenziosi» che anche il altre città italiane sono stati utilizzati, come per esempio a Genova e Venezia, ma in quel caso non per tutelare gli animali domestici ma il patrimonio architettonico. La petizione e la richiesta della Lav è stata firmata in pochi giorni da migliaia di cittadini. Il Comune, per ora, ha solo contenuto la quantità di botti.




Se così sono 'contenuti'.. cosa facevano senza petizione??

Ci sono cagnoli che ululano qui, non oso immaginare come stiano quelli vicini allo "spettacolo pirotecnico"..
Devono aver cominciato alle 22,30, sono i 47 e ancora sembriamo in guerra.


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Anna49
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TAR boccia Marino: via libera alle spiagge per cani
di Pasquale Colantuoni - 14 luglio 2014

Il Tar del Lazio ordina al Campidoglio di individuare entro 20 giorni tratti di arenile attrezzati per gli amici a quattro zampe.
L’integerrimo sindaco della Capitale, Ignazio Marino, attento alle sensibilità di molti con un’ordinanza del 23 aprile 2014, aveva vietato l’accesso alle spiagge libere ai conduttori di animali a quattro zampe a decorrere dal 1 maggio al 30 settembre 2014.
La II sezione del Tar ha annullato l’ordinanza ritenendo quest’ultima “ingiustificata e sproporzionata, soprattutto alla luce del fatto che il Comune è tuttora inadempiente all’obbligo di individuare tratti di arenile da destinare all’accoglienza di animali da compagnia.”

I giudici inoltre hanno imposto al comune di individuare entro 20 giorni tratti di spiaggia dove consentire l’accesso agli animali.

Resta francamente l’ amaro in bocca nel constatare quotidianamente come il sindaco di Roma Capitale sia celere e molto attento nell’emanare ordinanze prive di buon senso piuttosto che occuparsi di urgenze e necessità che vedono ogni giorno la capitale italiana sempre più allo “sbando”, ancor più quando l’ente pubblico è del tutto inadempiente rispetto ad una delibera della regione Lazio che già nel lontano 2006 imponeva a tutti i Comuni di individuare alcune spiagge da destinare agli animali da compagnia. Fatto salvo eventuali ricorsi da parte del Comune al Consiglio di Stato la stagione balneare per gli amici a quattro zampe sembra salva anche quest’anno.






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Spagna, svolta animalista a Mataelpino: palle giganti al posto dei tori per l’encierro
La sfera, di 125 kg per tre metri di diametro, è stata dipinta con zampe e coda simili al toro

CLAUDIA AUDI GRIVETTA
Una svolta animalista e tutto sommato inaspettata quella che ha interessato un piccolo paese della Spagna, per la precisione Mataelpino. Inaspettata perché si sa che la corrida è una tradizione che gli spagnoli difendono strenuamente, pur con le polemiche che negli ultimi anni si sono fatte sempre più forti. Ma la cittadina che dista pochi chilometri da Madrid è diventata famosa per aver deciso di rimpiazzare i tori con un gigantesco pallone che rotola per le strade della città nella tradizionale corsa estiva detta “encierro”. Una corsa preliminare alla corrida in cui, solitamente, si contano feriti sia fra gli animali che fra le persone. Dopo le proteste degli attivisti che chiedevano di fermare la festa a causa dell’inutile maltrattamento inflitto agli animali, la città si è inventata uno stratagemma che salvaguardasse sia la tradizione che il benessere.

La palla in questione pesa ben 125 chilogrammi per tre metri di diametro, è stata dipinta con zampe e coda simili a quelle del toro e, come assicura chi ha preso parte alla corsa, può andare piuttosto veloce. Il divertimento è garantito anche ai bambini: per loro sono state realizzate delle palle più piccole e colorate, perché possano allenarsi e diventare esperti “corridori” da grandi.

Il plauso all’iniziativa è giunto ovviamente dalle associazioni animaliste e da molti abitanti della cittadina ma non sono mancate le critiche, soprattutto da parte dei commercianti. «I guadagni sono diminuiti rispetto a quando si organizzava la corsa tradizionale – commenta un negoziante ai microfoni della tv spagnola “Antena 3” - . In questa zona la popolazione ha sempre avuto una grande passione per i tori, ci auguriamo che tornino». Secondo molti giornali anglosassoni, al contrario, gli arrivi dei visitatori sono aumentati, insieme alla curiosità, proprio da quando la città ha deciso di “bandire” i tori dalla sua corsa.


bene! anche la Spagna forse sta iniziando a prendere coscienza!


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