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   news mediche

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AutorePagina: 2 di 6
Anna49
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Registrato dal: 14-05-2012
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  Post Inserito 19-02-2014 alle ore 12:16   
Allarme Voltaren e Moment: studio documenta il rischio infarto.
A cura di Maria Romano

Voltaren, Moment, Infarto. Un connubio che non avremo mai voluto sentire. Eppure i famosi medicinali che vengono usati, di solito, per curare qualsiasi tipo di dolore, dal mal di testa al mal di schiena aumenterebbero il rischio di infarto fino al 55% in più. Lo studio condotto da due ricercatrici dell’università di Nottingham è stato diffuso dal noto quotidiano britannico The Guardian e ha rilevato una percentuale maggiore del rischio di infarto nei soggetti che assumono farmaci contenenti come principio attivo ibuprofene e diclofenac, rispettivamente contenuti nel Moment e nel Voltaren. Ebbene, sarà forse il caso di affidarsi con un po’ più di moderazione a queste compresse “miracolose” che calmano dolori di varia natura in poco tempo. Gli studiosi hanno messo sotto accusa tutte le famiglie di medicinali a base di ibuprofene, il principio attivo dalle proprietà analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche, contenuto appunto nel Moment, e le famiglie di farmaci, come Voltaren, che contengono il diclofenac, altro farmaco antinfiammatorio non steroideo. La ricerca in questione, portata avanti dall’Università di Nottingham e pubblicata sul British Medical Journal, ha visto le ricercatrici Julia Hippisley-Cox e Carol Coupland impegnate nell’osservazione di 9.218 pazienti che avevano già avuto un primo episodio di infarto, prendendo in considerazione vari fattori di rischio quali età, malattie cardiovascolari diagnosticate, fumo. Nel corso dello studio è stato riscontrato che il rischio di incorrere in un attacco cardiaco era maggiore nei soggetti che avevano assunto i farmaci presi in esame nei tre mesi precedenti al loro episodio di infarto. I risultati hanno evidenziato che l’assunzione di ibuprofene aumenta del 24% il rischio di infarto, addirittura ancora maggiore, fino al 55%, per chi assume il diclofenac. Queste cifre hanno spinto le ricercatrici, che hanno sottolineato come circa 1 persona sopra i 65 anni di età su 1000 avrà un infarto dovuto al consumo di ibuprofene (una cifra allarmante se si pensa che i consumatori abituali sono diversi milioni, circa 9 solo in Gran Bretagna), a portare l’attenzione sulla necessità di un’indagine approfondita sugli effetti anche gravi che questa tipologia di farmaci può avere sul cuore, mentre ricercatori dell’Università di Berna ritengono che tali risultati potrebbero essere spiegati anche da altri fattori.
Retenews24

mi è caduto un mito


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didi45

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  Post Inserito 19-02-2014 alle ore 15:23   
Sarebbe interessante conoscere per quanto tempo sono stati somministrati moment e voltaren nell'ambito dello studio eseguito.
E' da sempre che si sa che gli antinfiammatori usati per periodi prolungati vanno assunti sotto stretto controllo medico perché possono avere gravi conseguenze, in particolare con persone anziane a causa di interazione con altri farmaci.
Un conto è l'assunzione saltuaria di qualche giorno, un conto quella di molti giorni o mesi.
Anche per il plasil credo che il ritiro sia da imputarsi a un difficile metodo di dosaggio con le gocce. E' facile sforare nel contarne il numero e poi le gocce non sono tutte uguali, a volte scendono grosse a volte piccole. Probabilmente la soluzione se non dosata in modo corretto rischia il super dosaggio al ml./gr.


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Le_Chat

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  Post Inserito 20-02-2014 alle ore 08:50   


16-01-2014 alle ore 13:46, Anna49 wrote:
mi sa che da oggi non si può dare più, a meno che qualcuno voglia sfruttare la boccetta non ancora finita e fare il furbo, in piena coscienza e su di sé mi va anche bene, ognuno fa della sua vita quello che vuole e a suo rischio, ma se lo dà ai bambini è uno scellerato



Non credo di capire il tuo discorso.
Cioè, se fino all'altro ieri il medico prescriveva il Plasil al bambino e tu non glielo davi per convinzioni tue, potevi venire considerato uno scellerato che trascurava la salute dei figli.
E oggi invece lo stesso genitore sarebbe scellerato perché glielo dà?
Che cosa è cambiato da due giorni a questa parte? Perché prima quel farmaco faceva bene e adesso fa male?

Mi sembra un po' come il discorso, al contrario, dell'atrazina nell'acqua. Non fa male entro certi limiti di concentrazione, ma appena i valori nell'acqua potabile si alzano oltre la soglia di rischio, basta cambiare i limiti di legge e l'acqua torna ad essere potabile.
E vogliamo parlare del colesterolo nel sangue? I valori di guardia sono già stati cambiati più volte, e solo per vendere farmaci per correggere il colesterolo alto.

Il mondo della medicina e della sanità è pieno di casi simili. Quello che un giorno è buono e fa bene diventa misteriosamente cattivo e dannoso il giorno dopo, a seconda di come tira il mercato delle case farmaceutiche


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Anna49
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  Post Inserito 20-02-2014 alle ore 10:55   
capisco il tuo punto di vista Le_Chat, ma questo ritiro dal commercio è frutto di una ricerca magari durata anni ( non due giorni) ed ha avuto come conclusione che le gocce di Plasil hanno delle controindicazioni, il mio punto di vista è che, nel dubbio che sia vero, se voglio continuare ad usarle per me stessa me ne assumo la responsabilità, altra cosa è farla assumere ad un bambino sapendo che potrebbe incorrere in problemi futuri.
Anch'io credo che in medicina c'è la variante " interessi", ma come in tutte le cose non generalizzo, anche perché ne va di mezzo la salute.



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Anna49
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  Post Inserito 03-03-2014 alle ore 23:19   
Sanità, sul web il 'Tripadvisor' degli ospedali:
coi giudizi dei pazienti su trattamento ricevuto
Il sito del ministero conterrà tutte le informazioni utili per indirizzare l'utente alla struttura più vicina per la patologia richiesta. La sezione sulle valutazioni degli utenti sarà attivata gradualmente. Il ministro Lorenzin: "Una rivoluzione culturale sul piano della trasparenza"

di MICHELE BOCCI
Un sito con tutte le informazioni sugli ospedali italiani che dà la possibilità agli utenti di lasciare un commento sulla qualità della struttura. Il "Tripadvisor delle strutture sanitarie" annunciato Beatrice Lorenzin alcuni mesi fa sta per diventare realtà. Questa mattina il ministro ha presentato il portale www.dovesalute.gov.it. che al momento contiene solo i dati degli Irccs, cioè degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (tra cui Humanitas e Ieo di Milano, Regina Elena di Roma, Rizzoli di Bologna ed altri).

Nelle prossime settimane verranno inseriti tutti gli ospedali, ma anche altre strutture sanitarie, come ambulatori, farmacie, centri di riabilitazione, guardia medica, consultori ed altro ancora. L'idea è anche quella di fare un grande censimento dei servizi offerti in Italia. Ovviamente però la cosa importante è l'informazione che si vuole dare ai cittadini, i quali dovrebbero trovare un quadro chiaro che permette di scegliere una buona struttura, magari vicino a casa, dove curarsi.

Nella homepage del sito potranno digitare il nome della patologia o la specialità e indicare il codice di avviamento postale (cap) di residenza o il nome della struttura dove pensano di curarsi. Troveranno tutte le informazioni sull'ospedale (anche varie fotografie): da quelle per raggiungerlo, alla disponibilità del parcheggio, dalla presenza della tv in camera ai servizi offerti. Ci sono poi i numeri di telefono dei reparti, gli orari di visita, i nomi dei responsabili, e tante altre cose.

Uno dei punti più delicati, che tra l'altro rende il sito del ministero diverso da quelli delle singole Asl dove ormai si trovano molte informazioni, riguarda i commenti degli utenti, cioè la funzione che ha fatto parlare di "Tripadvisor della sanità".

La possibilità per i cittadini di esprimere un'opinione era vista con un certo timore da parte del sistema sanitario. Per ora si prevede che l'attivazione della sezione "avverrà in maniera graduale e sarà configurabile in base al gradimento dell'iniziativa da parte dei cittadini". Non si vuole cioè forzare la mano. Comunque si pensa di chiedere il parere (in una scala da una a cinque stelle) su alcuni aspetti come la qualità dei pasti, la pulizia, il rispetto della privacy, la gentilezza del personale. Verrà richiesto l'utilizzo di una posta Pec a chi vuole dare un commento.

Un'altra cosa importante, per ora non attivata, è la possibilità di controllare "gli esiti" dell'attività dei vari reparti, cioè la qualità dell'assistenza. Si dovrebbero utilizzare i dati di Agenas (l'Agenzia delle Regioni) che potrebbero servire ad orientare la scelta dei cittadini, i quali si rivolgeranno alle strutture con i dati migliori.

"Oggi comincia una rivoluzione della trasparenza dei servizi sanitari e anche un cambio culturale", commenta Lorenzin: "Il cittadino potrà, digitando su internet la patologia e il nome della città, sapere - ha spiegato il ministro - dove e come viene trattata e con che esiti e potrà commentare il tipo di ospedalità ed accoglienza ricevuti". Tra l'altro il sito servirà anche per presentare il sistema sanitario italiano a chi vive nel resto d'Europa. La nuova disciplina sulla sanità transfrontaliera infatti prevede una maggiore facilità per i pazienti di spostarsi da un paese all'altro e l'Unione Europea ha chiesto agli stati membri di dare informazioni sui propri servizi a chi arriva da fuori.
(03 marzo 2014)


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Anna49
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  Post Inserito 18-03-2014 alle ore 15:44   
"Pillole di cioccolato" contro infarto e ictus, al via studio Usa
Diciottomila persone testeranno un concentrato di flavonoidi estratti dalle fave di cacao, senza zuccheri e grassi

ROMA - Tutto pronto per un 'dolce' studio scientifico: i ricercatori del Brigham and Women Hospital di Boston hanno appena lanciato una sperimentazione per stabilire se pillole contenenti le sostanze nutritive del cioccolato fondente, chiamate flavonoidi, possano prevenire attacchi di cuore e ictus. Il lavoro sarà sponsorizzato dal National Heart, Lung and Blood Institute americano e da una multinazionale che produce dolciumi e che ha brevettato un modo per estrarre i flavonoidi dal cacao in alta concentrazione e per confezionarli in capsule.

Gli scienziati arruoleranno in tutto 18.000 fra uomini e donne Oltreoceano per testare le compresse, che conterranno molti più nutrienti di quanti se ne possano consumare solo mangiando cioccolato, nel tentativo di stabilire se i benefici per la salute possano essere amplificati se il loro consumo avviene in assenza di zuccheri e grassi, spiega JoAnn Manson, che guiderà il trial.

I partecipanti assumeranno un 'placebo' o due capsule al giorno di flavonoidi del cacao per 4 anni, e nessuno di loro, nè gli autori, sapranno chi sta assumendo cosa fino alla fine della sperimentazione.

Si tratta del primo grande studio sui flavonoidi del cacao, di cui in precedenti lavori più piccoli erano stati dimostrati i benefici a livello di pressione sanguigna, colesterolo, secrezione di insulina, salute delle arterie e altri fattori legati al benessere del cuore. I flavoidi sono naturalmente presenti in alimenti come frutta e verdura, ma quelli del cioccolato contengono una miscela unica di sostanze nutritive che si trovano solo nella fava di cacao.

In una seconda parte della ricerca si studierà anche l'effetto sulla prevenzione del cancro. Un'indagine precedente aveva già sondato questa possibilità, ma solo su uomini anziani e sani. I ricercatori ora vogliono eseguire una verifica su una popolazione più ampia. Alcune altre aziende già vendono capsule di estratto di cacao, ma con ingredienti meno attivi rispetto a quelli che saranno testati nello studio.
La Repubblica

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io ormai sono una volontaria da anni, cioccolato dipendente, solo fondente, ho la dose giornaliera


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lillina
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  Post Inserito 18-03-2014 alle ore 16:38   
Allora in attesa dei 4 anni di sperimentazione ,mi papperò del buon cioccolato


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Anna49
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  Post Inserito 06-07-2014 alle ore 15:07   
Fda: “Carne, ossa e organi non cotti: no al cibo crudo per cani e gatti”
La Food and Drug Administration statunitense lancia l’allarme: gli animali rischiano la salmonella e listeria, pericolosi anche per l’uomo


Le intossicazioni alimentari non sono un problema solo umano: anche i nostri amici a quattro zampe sono a rischio, se mangiano cibi che sono contaminati da batteri. Due di questi, Salmonella e Listeria, sono particolarmente pericolosi sia per gli uomini che per cani e gatti. E il principale fattore di rischio è mangiare alimenti crudi.

A lanciare l’allerta sono gli esperti della Food and Drug Administration (Fda) statunitense. Il cibo crudo, per i “pet”, «è rappresentato principalmente da carne, ossa e organi che non sono stati cotti - dice William Burkholder, Veterinary Medical Officer della divisione Fda per gli Alimenti animali - e che possono contenere microrganismi a rischio infezioni. Inoltre, il cibo crudo può far stare male i nostri animali anche se non viene manipolato correttamente. La Fda non crede dunque che l’alimentazione con cibi crudi per gli animali domestici sia coerente con l’obiettivo di proteggere il pubblico dai rischi significativi per la salute». L’agenzia raccomanda pertanto la cottura di carne e pollame per uccidere i batteri nocivi come Salmonella e Listeria, prima di dare la “pappa” al cane o al gatto.

Burkholder ricorda che le persone spesso scelgono la dieta “cruda” per i loro animali perché sottolineano che i cani e i gatti selvatici catturano da soli le loro prede e le mangiano crude. «È vero - spiega - ma non sappiamo quanti di questi animali si ammalano o muoiono proprio per questo motivo. E poiché gli animali selvatici vengono portati raramente da un veterinario quando sono malati, non c’è modo di raccogliere tali informazioni». Gli esperti ricordano inoltre i sintomi di salmonellosi negli animali, che sono: vomito, diarrea, febbre, perdita di appetito, diminuzione del livello di attività. Mentre i sintomi della listeriosi sono nausea, diarrea, febbre, a volte disturbi neurologici. E ricordano: «Anche se il cane o il gatto non si ammalano, possono diventare portatori di Salmonella e trasferire i batteri nell’ambiente, e quindi le persone possono ammalarsi dal contatto con l’ambiente infetto».
(Fonte: Adnkronos)

meglio cotto!


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Anna49
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  Post Inserito 11-12-2014 alle ore 14:36   
Farmaci difettosi. Aifa, stop all'uso di un lotto del medicinale BISOLVON 2 mg della ditta BB Farma Srl

Oggi l’ennesimo allarme sulla sicurezza dei farmaci è dilagato in tutta Italia. L'Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato l'utilizzo del medicinale BISOLVON 2 mg con decorrenza immediata.
La soluzione è un medicinale di AUTOMEDICAZIONE che è usato per curare disturbi lievi e transitori facilmente riconoscibili e risolvibili senza ricorrere all’aiuto del medico. Può essere quindi acquistato senza ricetta ed è indicato nel trattamento delle turbe della secrezione (per esempio presenza di tosse e catarro) nelle affezioni respiratorie acute e croniche. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che:
" A seguito della comunicazione della ditta concernente risultati fuori specifica per contenuto di
principio attivo e di conservante, ai sensi de|l’art. 70 del D. L.vo 219/2006 e per la motivazione
sopra evidenziata, comunicasi, il ritiro da parte della ditta del medicinale "BISOLVON 2 mg/ml
SOLUZIONE ORALE FLACONE 40 ml", AIC n. 038285019, lotti n. 933065A scad. 30/11/2014, n.
933067A scad. 30/11/2014, n. 13125/LA scad. 29/02/2016, n. 131255A scad. 29/02/2016, n.
131256A scad. 29/02/2016, n. 2311188 scad. 28/02/2017, n. 231119A scad. 28/02/2017, n.
231120B scad. 28/02/2017, ditta BB Farma Srl, sita in Samarate (VA), Viale Europa 160. Resta
inteso che, nelle more del ritiro, i Iotti sopra riportati non potranno essere utilizzati. `
La ditta BB Farma Srl dovrà assicurare l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale.
In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del BISOLVON 2 mg/ml.
Associazione italiana del farmaco






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Anna49
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  Post Inserito 27-01-2015 alle ore 23:12   
Sanità, ecco i nuovi Lea: entrano epidurale, Pma, screening neonatali e Ict per i disabili
Pronto il documento sui nuovi servizi e prestazioni che dovranno essere assicurati ai cittadini a totale carico dello stato o con pagamento di ticket. Quasi mezzo miliardo di investimento. Mercoledì il ministero della Salute lo presenterà alle Regioni


ROMA - Sono pronti i nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza) che mercoledì prossimo saranno esaminati dagli assessori regionali in un incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Per le nuove prestazioni è previsto un aumento delle disponibilità pari a 470 milioni di euro. Si tratta di una tappa necessaria per l'approvazione di nuovi prestazioni e servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento del ticket, con le risorse pubbliche.

Nel piano del ministero entrano nei Lea la procreazione medicalmente assistita (Pma), l'epidurale, gli screening neonatali, le vaccinazioni per varicella, pneumococco e meningococco e il vaccino contro l'hpv. Le novità sono contenute nella proposta che Lorenzin presenterà alle Regioni la prossima settimana. Già domani intanto è previsto un incontro con Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e presidente della Conferenza delle Regioni.

A guidare la riforma è la cancellazione di prestazioni ritenute ormai superate che vengono sostituite con l'inserimento di nuove. Prima di tutto c'è la Pma, che vuol dire sia fecondazione omologa che eterologa. Ci sono Regioni italiane che praticamente non erano in grado di assicurare ai cittadini nemmeno la prima. Adesso dovranno avere dei centri pubblici in questo campo. Il parto con l'anelgesia epidurale era un'altra prestazione non sempre disponibile negli ospedali italiani che invece dovrà essere offerta alle donne che la richiedono (non solo per problemi clinici contingenti).

Ma le novità riguardano anche il mondo dei cosiddetti "ausili". Nei Lea vengono inseriti infatti gli Ict, cioè i computer che permettono ai disabili gravi, come ai malati di sla, di comunicare e che ora spesso le famiglie dovevano pagarsi. Andranno assicurati a chi è in determinate condizioni di salute anche apparecchi acustici digitali, barelle per la doccia, carrozzine con "sistema di verticalizzazione", scooter a quattro ruote, kit di motorizzazione per carrozzine, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno per il bagno e carrelli servoscala.

Riguardo invece alle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali, dove spesso c'è molta inappropriatezza, come ad esempio nel caso delle risonanze magnetiche, si introducono "condizioni di erogabilità" di numerose prestazioni, che saranno assicurate dal servizio pubblico solo quando ci sono certe condizioni cliniche (come avviene per certi farmaci). Per 160 prestazioni si introducono precise condizioni che devono essere rispettate dai medici che prescrivono (e le Asl dovranno controllare che i professionisti seguano le indicazioni). Trentacinque prestazioni, infine, saranno "reflex" cioè andranno in coppia: la seconda si farà solo se la prima ha un determinato esito. E nella riforma si ritoccano anche i follow up, cioè ad esempio gli esami da fare dopo un tumore, per evitare prestazioni inutili al paziente.

E il ministero propone anche di inserire alcune nuove patologie nella lista di quelle esenti dai ticket. Si tratta delle broncopneumopatie croniche ostruttive moderate, gravi o molto gravi, delle osteomieliti croniche, delle patologie renali croniche, del rene policistico, della sindrome da Talidomide, della endometriosi. E tra gli esenti entrano anche i donatori di organo. Inoltre sono state inserite circa 110 malattie rare. Infine, sindrome di Down e la celiachia non sono più considerate malattie rare ma croniche.

Il nodo della sostenibilità per le Regioni del nuovo elenco di prestazioni è da mesi al centro del confronto fra governo e Regioni. La soluzione sarebbe stata trovata, a quanto si apprende, nell'individuazione di nuove risorse che sfiorerebbero il mezzo miliardo di euro.

Pochi giorni fa la Corte dei Conti aveva lanciato un allarme, nella Relazione sulla gestione finanziaria per il 2013, sul rischio che nel medio periodo, senza investimenti, molte Regioni possano non essere più in grado di assicurare l'assistenza minima.
La Repubblica





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