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 MilenaF
Registrato dal: 29-06-2012
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 18:52 |
Figlia di un papà iperapprensivo, a me erano stati vietati sia cimiteri che ospedali.. Vietati proprio, a parte il Gaslini, necessario per me (dove comunque era esaltato il fatto che i bimbi potessero giocare tutti insieme, e stare in pigiama, cosa che io adoravo..). Tenuta in una teca se qualcuno stava male, ricordo benissimo come se ne accennasse appena in mia presenza, mezze frasi, sottovoce.
Risultato disastroso.
Come per i 'no', anche alla sofferenza bisognerebbe approcciarsi gradualmente, fin da piccoli.
Farmi 39 giorni di ospedale e due interventi a 16 anni è stato un trauma, e ancora adesso combatto con la paranoia della sofferenza e della morte altrui. Ancora adesso devo farmi forza per entrare in un pronto soccorso.
Non mi fanno impressione aghi et similia se usati su di me, che so cosa sento e quanto sento. Ma vedere manovre su altri, incidenti e quant'altro è sempre un disastro. E dovermi trovare su un incidente e dare aiuto so che richiederebbe uno sforzo sovrumano.
Magari ci fosse stata un'educazione più 'da Erode' per me (che poi non è 'da Erode', ma 'aperta' a tutte le sfaccettature della vita, anche quelle negative).. perché ho dovuto 'recuperare' poi, e ancora arranco.. Quando si fanno i prelievi uno accanto all'altro, per dire, la mia paranoia non è assolutamente incentrata su di me, ma sono lì a tremare "E se la vicina sviene?", ecco..
Lavorandoci sopra, anziché opporre degli "io sono così", "mi fa impressione", "non posso", posso assicurarvi che si riesce a forzare i propri limiti, se non a superarli totalmente.
Provarci mi sembra una specie di 'dovere sociale'  , eppoi potersi muovere nel mondo con una paranoia in meno aiuta anche se stessi.. perché non si riuscirà sempre e comunque ad evitare tutto, purtroppo o per fortuna
 
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 FabioGiuff
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 19:22 |
18-08-2013 alle ore 17:24, Annas wrote:
Credo che per rapportarsi meglio sia fondamentale uscire dallo schema diffusissimo della convinzione di avere il monopolio della sofferenza, in tutti i sensi.
Credo che ci sia anche un'altra diffusa convinzione e cioè quello di avere il monopolio della verità assoluta.
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 Annas
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Registrato dal: 20-02-2009
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 19:44 |
18-08-2013 alle ore 19:22, FabioGiuff wrote:
18-08-2013 alle ore 17:24, Annas wrote:
Credo che per rapportarsi meglio sia fondamentale uscire dallo schema diffusissimo della convinzione di avere il monopolio della sofferenza, in tutti i sensi.
Credo che ci sia anche un'altra diffusa convinzione e cioè quello di avere il monopolio della verità assoluta.
Io penso di aver dato un consiglio, un'idea come vuoi chiamarla che, messa in pratica, aiuta molto a superare i propri limiti,
Ho passato un lungo periodo a soffrire in modo assolutistico per le mie pene, poi mi sono accorta che relativizzando si apre davvero un mondo nuovo. E ringrazio chi me l'ha fatto notare, apertamente e sicuramente in modo duro. Mi ha fatto un gran bene, molto più di chi mi ascoltava annuendo e facendomi pat pat...
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 misssmith
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 20:57 |
Fabio, io credo che quello che ha detto Anna, e che anche Milena ha ribadito in altro modo, sia proprio alla base del vivere civile, qui parliamo del famoso 'giardinetto', è scontato ma è così. E lo sbaglio sta nel crederci unici.
Non penso che tutte le persone che non donano (o altro) abbiano una fobia (vera!), diciamo che di base c'è un certo menefreghismo, inteso nel senso 'tanto c'è già chi lo fa' oppure 'ma che m'importa, chi lo conosce'.
Come paese non andremo mai da nessuna parte se continuiamo così...
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MilenaF
Registrato dal: 29-06-2012
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 21:25 |
18-08-2013 alle ore 20:57, misssmith wrote:
qui parliamo del famoso 'giardinetto', è scontato ma è così.
E io insisto che riuscire a venire a patti con una propria fobia è comunque ANCHE occuparsi del proprio giardinetto.. si vive meglio dopo, ecco.
Che poi si tenda a 'mascherare' da fobia una semplice riluttanza capita purtroppo. E fa rabbia.
Ritornando IT, donare gli organi è scevro anche da ogni fobia di aghi e quant'altro, ormai non si avverte più nulla: perché no??
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Annas
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Registrato dal: 20-02-2009
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 21:29 |
Be', ma questo dovrebbe essere fuor di discussione... Io ho il tesserino azzurro arrivato 30 anni fa ormai consunto a forza di cambiare portafoglio...
E a scanso di equivoci prima di operarmi 2 anni fa ho redatto testamento in tutti i sensi, ribadendo le mie volo tà di essere cremata e della donazione.
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 didi45
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 22:02 |
super favorevole alla donazione di organi, mancandomi una base medica,ogni tanto mi frullano in mente due cose.
La prima che in caso di necessità sia più facile che ti lascino andare e questo eviterebbe un inutile accanimento terapeutico. Benissimo.
La seconda che magari risparmino qualche antidolorifico in attesa del decesso per non rovinare l'organo. Questo mi fa paura.
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 Yuzuriha
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Post Inserito 18-08-2013 alle ore 22:08 |
Mi sono informata, la donazione di midollo è una cosa difficile perchè le compatibilità sono molto basse, si deve fare il test che è un semplice prelievo di sangue e sperare che prima o poi ti chiamino, a quel punto fanno un secondo test e se va a buon fine ti prelevano un po' di midollo dal bacino in anestesia generale, non è doloroso, ti tengono in ospedale per 24 ore e poi puoi andartene a casa, di solito con un leggero indolenzimento alle anche che scompare dopo 1 giorno o 2.
Purtroppo la stragrande maggioranza dei candidati a donare non dona mai in una vita intera, perchè la probabilità che un non consanguineo sia compatibile è 1 / 100.000...
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FabioGiuff
Registrato dal: 12-05-2011
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Post Inserito 19-08-2013 alle ore 08:53 |
18-08-2013 alle ore 20:57, misssmith wrote:
Fabio, io credo che quello che ha detto Anna, e che anche Milena ha ribadito in altro modo, sia proprio alla base del vivere civile, qui parliamo del famoso 'giardinetto', è scontato ma è così. E lo sbaglio sta nel crederci unici.
Non penso che tutte le persone che non donano (o altro) abbiano una fobia (vera!), diciamo che di base c'è un certo menefreghismo, inteso nel senso 'tanto c'è già chi lo fa' oppure 'ma che m'importa, chi lo conosce'.
Come paese non andremo mai da nessuna parte se continuiamo così...
Ma io non stò dibattendo se sia o meno la base del vivere civile, se leggi, il mio punto di partenza è stato un altro...
Comunque per finirla qui sono favorevole alla donazioni, ho donato, ma adesso per motivi personali non dono più, però mi preme anche dire che non ho assolutamente nessun problema con chi non lo è perchè sono e rimangono scelte personali molto individuali che non ho motivo di giudicare ma se voi siete convinte che chi ha paura degli aghi sono tutti un branco di immaturi fermi all'età di 7 anni siete padronissime ma per me non è così.
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MilenaF
Registrato dal: 29-06-2012
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Post Inserito 19-08-2013 alle ore 15:34 |
19-08-2013 alle ore 08:53, FabioGiuff wrote:
ma se voi siete convinte che chi ha paura degli aghi sono tutti un branco di immaturi fermi all'età di 7 anni siete padronissime ma per me non è così.
Io non so se sia inclusa o meno in questo plurale, ma ci tenevo a ribadire che se è fobia (malattia), lavorarci sopra è un bene anche per se stessi, oltre che la via per poter essere d'aiuto agli altri; se invece è qualcosa che viene comodo 'mascherare' da reale impedimento.. beh, abbiamo tutti una coscienza, ed è con quella che ognuno alla fine farà i propri conti (scelte individuali personali incluse).
A me ricorda un po', a volte, quelli che dicono che i vet sono mangiasoldi, e nicchiano nicchiano mentre il loro bestio sta male.. poi capiscono la gravità e via di corsa in notturno, e allora il soldino si trova, e se ne spende il triplo.. Ecco, donare nel momento in cui ti tocca da vicino, vincendo, allora sì, ogni remora e ogni paranoia, ci assomiglia..
Secondo me naturalmente.
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