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   cose dell'altro mondo...

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Anna49
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  Post Inserito 22-03-2013 alle ore 23:02   
Virginia, annuncio choc: 1.647 animali uccisi dagli animalisti della Peta


Nel 2012 nel rifugio di Norfolk
ucciso il 90% dei cani e gatti
soccorsi. La loro difesa:
“Erano inadottabili”

La Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), organizzazione no-profit a sostegno degli animali, si trova a doversi difendere da una montagna di critiche che potrebbe comprometterne per sempre la reputazione. L’associazione animalista, molto nota in America grazie a campagne shock e all’adesione di diversi vip, avrebbe infatti ordinato ed eseguito l’eutanasia di ben 1.647 animali domestici nel rifugio di Norfolk, Virginia.

I numeri
Le statistiche, che hanno costretto l’organizzazione animalista ad una difficile difesa, sono state promosse dal Center for Consumer Freedom, associazione in difesa dei diritti dei consumatori che più volte si è scontrata con la Peta. L’accusa di uccidere i propri ospiti risale infatti a diversi anni fa, già nel 2009 il Center for Consumer Freedom denunciò in maniera molto chiara l’uso dell’eutanasia da parte della Peta. Ora, però, l’accusa è sostenuta da dati precisi. Secondo le statistiche nel 2012 il ricovero in Virginia ha ospitato 1110 gatti e 733 cani, di cui sono stati trasferiti presso altre sedi 22 gatti e 108 cani, sono stati reclamati dai legittimi proprietari 2 gatti e 3 cani, mentre 1045 gatti e 602 cani sono morti attraverso eutanasia. Infine, 34 gatti e 7 cani sono stati collocati sotto la voce “Miscellanea”. Secondo il centro dal 1998 la Peta avrebbe ucciso 29.398 animali domestici.

“L’eutanasia è una tragica necessità”

Il portavoce della Peta ha difeso l’associazione affermando che “la maggior parte degli animali che prendiamo in custodia sono rifiutati dalla società, sono aggressivi, su punto di morte, o comunque non adottabili”. Quando la campagna contro la Peta mosse i primi significativi passi nel 2009, sul blog ufficiale veniva difesa la scelta dell’eutanasia come un male necessario. Le associazioni che rifiutavano l’uso dell’eutanasia – veniva scritto nel post – finivano per riempirsi subito e dover rifiutare nuovi ingressi. Del resto, “fino a quando gli animali si fanno riprodurre di propria iniziativa e le persone non sterilizzano i loro amici a quattro zampe, i rifugi aperti e le organizzazioni come le Peta devono fare il lavoro sporco della società. L’eutanasia non è una soluzione alla sovrappopolazione, ma, vista la crisi attuale, è una tragica necessità”.
La Stampa




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annuzza89

Registrato dal: 19-03-2013
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  Post Inserito 23-03-2013 alle ore 00:00   
no vi giuro.. io quando sento queste storie ho un dolore alcuore che nemmeno immaginate :(:(:( come si può essere così atroci?? come?? ma loro si ritengono umani?no no non lo sono! dovrebbero subire quello che subiscono queste povere creature! come si può essere così crudeli.. ci sono storie che fanno rabbrividire. e io a volte pass i giorni a piangere leggendole..! a volte cambio pagina perchè arrivo a sentirmi male! al peggio non c'è mai fine! io mi auguro che un giorno tutti loro la pagheranno! non si può stare a guardare di fronte a certe cose! la rabbia che ho


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Anna49
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  Post Inserito 25-03-2013 alle ore 12:01   
Visoni/ La protesta varca i confini: altre 100 manifestazioni e guerra sul web
Lunedì, 25 marzo 2013 -Affari Italiani

La protesta sta diventando una guerra. Dopo le manifestazioni e i blocchi della scorsa settimana ad Antegnate, nella bergamasca, dove è previsto un nuovo insediamento, la rivolta è arrivata a Capralba (Cremona). L'obiettivo è sempre lo stesso: gli allevamenti-lager di visoni dove ogni anno 170mila animali vengono uccisi e scuoiati senza alcuna pietà.

E si annunciano altre 100 manifestazioni in un tam-tam sul web che sta coinvolgendo centinaia di persone indignate. A scatenare il tutto sono state due associazioni animaliste, 'essereAnimali' e 'Nemesi Animale', che per 18 mesi hanno hanno documentato la realtà dei visoni in Italia.
Entrando negli allevamenti, si legge sul sito Visoniliberi, piazzando telecamere nascoste e tramite un infiltrato è stata documentata,con un video choc, l'uccisione dei visoni con camere a gas, la loro vita in gabbia e la loro sofferenza.

Lo scopo di questo documento, che si inserisce in un contesto europeo che ha visto altri report condotti da organizzazioni di attivisti in Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Spagna è il primo passo per una campagna di sensibilizzazione e pressione con l'obiettivo di giungere all'abolizione della pratica dell'allevamento di animali per la produzione di pellicce.

In Italia ci sono 16 allevamenti di visoni, riferiscono gli ambientalisti, e un allevamento di cincilla. Queste aziende rinchiudono in totale circa 200 mila animali. Il numero di queste attività è drasticamente calato dagli anni '90, in cui circa 125 allevamenti erano segnalati alla Camera di Commercio e la produzione era arrivata a 400 mila animali uccisi ogni anno.

Ecco, dal racconto delle associazioni, che cosa succede in quei lager.

"La vita in gabbia e lo stress portano molti di questi animali a mostrare segni di cedimento psicologico, evidenziati dai comportamenti stereotipati, documentati nel nostro caso piazzando una telecamera nascosta vicino ad una gabbia. Il povero visone prigioniero va avanti e indietro ritmicamente tutto il giorno o quasi.

La vita a stretto contatto di animali che sono in natura solitari porta a gravi casi di aggressioni e ferite. In particolar modo nel periodo in cui i piccoli, tenuti fino a 5 in una gabbia, iniziano a crescere, questi fenomeni sono diffusi ed evidenti. Abbiamo trovato visoni con ampie ferite alla testa, alla coda, alle zampe.

La vita di prigionia porta alcuni animali stressati ad automutilarsi. Non possiamo sapere se alcune delle ferite da noi riscontrate, alle zampe o alla coda, possano essere derivanti dallo stress e siano autoinfilitte.

In seguito a malattie o ferite molti animali agonizzano o muoiono nelle gabbie. I loro compagni non possono fare altro che convivere con chi sta morendo o con i cadaveri.
L’uccisione in alcuni allevamenti avviene ancora con l’utilizzo di tubo di scarico di un trattore all’interno di una camera a gas artigianale. L’uso dei fumi di scarico è legale, ma la difficoltà di creare concentrazioni sufficienti e precise di CO rende questo metodo insicuro, lento e doloroso per gli animali. I visoni, animali semi-acquatici ed evoluti per trattenere a lungo il fiato, restano minuti dentro queste camere a gas prima di morire. I graffi all’interno delle pareti della camera a gas da noi documentata provano i loro disperati tentativi di liberarsi. La camera a gas ricavata da un vecchio frigorifero e dal tubo di scappamento di un trattore. Sono ben visibili i segni lasciati dai visoni che cercano disperatamente di sfuggire alla morte.

All’apertura della camera a gas gli allevatori sono tenuti a controllare uno ad uno che i visoni siano morti. Le immagini da noi ottenute in uno dei più importanti allevamenti di visoni in Italia provano che questo non accade e gli animali vengono gettati in un rullo con della segatura senza accertarsene."

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fa bene mia figlia che quando incrocia una donna con pelliccia dice tra sè e sè ( ma ad alta voce) " che schifo indossare un cadavere"




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Anna49
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  Post Inserito 29-03-2013 alle ore 14:43   

PADRONA SI TRASFERISCE E ABBANDONA
IL CANE TRA ESCREMENTI E RIFIUTI MESSINA

Dimenticato con una corda al collo la cui estremità era fissata nel cemento, tra i suoi stessi escrementi e tra i rifiuti. In queste condizioni è stato trovato un cagnolino meticcio di 10 mesi abbandonato dalla sua padrona.
A trovarlo è stata una volontaria che ha prestato immediato soccorso alla povera bestiola. Secondo quanto raccontano anche i vicini la donna avrebbe cambiato abitazione e probabilmente prima di partire ha cercato di sbarazzarsene nel modo più barbaro possibile, cercando di farlo morire di stenti.
Ora i volontari della Lida Jonica che lo hanno salvato lanciano un messaggio su Facebook: «Aiutateci a trovargli una casa o almeno uno stallo per tirarlo fuori di lì».




a volte stento a credere che possano esistere bestie umane del genere...


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Anna49
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  Post Inserito 10-04-2013 alle ore 13:51   
purtroppo il titolo di questo topic è ironicamente drammatico, più si scava più si trovano situazioni orrende...che tristezza, e che rabbia per queste bestie umane!
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Macerata, scoperto
un casolare “lager” per animali
Gli animali erano tenuti in condizioni igienico-sanitarie indescrivibili

A Montelupone 33 cani e 7 gatti
prigionieri in condizioni terribili
Sono stati salvati dai carabinieri
Un casolare trasformato in ’lager’ per cani, gatti e altri animali, tenuti in condizioni igienico-sanitarie indescrivibili, è stato scoperto dai carabinieri a Montelupone, in provincia di Macerata.

C’erano 33 cani e sette gatti, questi ultimi tenuti in gabbiette per uccelli, oltre ad altri animali che in parte sono stati liberati e in parte affidati alle cure del Servizio veterinario.

Il casolare, un domicilio privato, è abitato da due donne di circa 50 anni, denunciate alla procura della Repubblica per maltrattamenti e già segnalate in passato per lo stesso genere di reato. D’intesa con la zona sanitaria e il Comune verrà istituito uno sportello per l’adozione di cani e gatti, alcuni di razza.
La Stampa 10/4/2013









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Anna49
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  Post Inserito 13-12-2013 alle ore 10:36   
ho letto questa notizia che mi ha scombussolata , ma da che mondo arriva? ma siamo circondati da alieni?

DONNA DENUNCIA DUE CANI PER STUPRO:
"UNO MI TENEVA FERMA, L'ALTRO MI SPOGLIAVA"

Il cane denunciato dai carabinieri
Mercoledì 11 Dicembre 2013
di Debora Attanasio

TARANTO - «Uno mi teneva ferma mentre l'altro mi spogliava con intenzione di usarmi violenza»: non si tratta di una delle fin troppo frequenti deposizione contro malintenzionati, ma di una denuncia esposta da una signora di Crispiano, in provincia di Taranto, nei confronti di due… cani randagi.
Secondo la signora, i cani sembravano essere in combutta per commettere una sorta di stupro nei suoi confronti, ma gli animalisti di zona sono insorti e protestano. «Uno dei due, che chiamano Pinuccio, è una vecchia conoscenza di zona», spiega una volontaria. «È talmente docile che durante una manifestazione a Statte contro il randagismo si è lasciato esporre sul tavolo come testimonial, e nella speranza che qualcuno lo adottasse». Ora i due cani sono stati portati in canile dove, non abituati alle recinzioni, stanno impazzendo di disperazione. «Chissà che qualcuno, grazie a questa storia surreale, non si faccia avanti per richiederne l'adozione. Basta scrivere a adottauncanedelcanile@virgilio.it. Incrociamo le dita».






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sofiaeginny

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  Post Inserito 13-12-2013 alle ore 11:37   
13 dicembre 2013
da: la coscienza degli animali.
CAGNETTO LEGATO ALLA CATENA E BRUCIATO


Un cagnetto legato alla catena e poi bruciato. E' successo nella Villa Ada, a Roma, nella parte dove c'è la pineta, non lontano dalla moschea. Sono stati trovati solo i resti carbonizzati di un piccolo jack russell. Alcuni testimoni - scrive "Il Messaggero" - hanno notato un uomo con un cane mentre appiccava il fuoco.
La povera bestiola è stata trovata ridotta come un tizzone, con la testa martoriata, le zampe rotte e un paletto di legno infilato nella spalla sinistra. Su questo terribile episodio indagano gli agenti del commissariato Villa Glori. Ecco, allora, l'identikit del sospettato: stempiato, tra i 40 e i 45 anni, alto circa 1 metro e 75 e con uno o due denti mancanti. La polizia è sulle sue tracce. Attorno al punto in cui è stata trovata la bestiola - fanno sapere gli investigatori - l'erba era appiattita in modo da formare un cerchio, per cui si pensa anche ad un rito satanico.

Io veramente non ho più parole


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Annas
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  Post Inserito 13-12-2013 alle ore 14:29   


13-12-2013 alle ore 10:36, Anna49 wrote:
ho letto questa notizia che mi ha scombussolata , ma da che mondo arriva? ma siamo circondati da alieni?

DONNA DENUNCIA DUE CANI PER STUPRO:
"UNO MI TENEVA FERMA, L'ALTRO MI SPOGLIAVA"

Il cane denunciato dai carabinieri
Mercoledì 11 Dicembre 2013
di Debora Attanasio

TARANTO - «Uno mi teneva ferma mentre l'altro mi spogliava con intenzione di usarmi violenza»: non si tratta di una delle fin troppo frequenti deposizione contro malintenzionati, ma di una denuncia esposta da una signora di Crispiano, in provincia di Taranto, nei confronti di due… cani randagi.
Secondo la signora, i cani sembravano essere in combutta per commettere una sorta di stupro nei suoi confronti, ma gli animalisti di zona sono insorti e protestano. «Uno dei due, che chiamano Pinuccio, è una vecchia conoscenza di zona», spiega una volontaria. «È talmente docile che durante una manifestazione a Statte contro il randagismo si è lasciato esporre sul tavolo come testimonial, e nella speranza che qualcuno lo adottasse». Ora i due cani sono stati portati in canile dove, non abituati alle recinzioni, stanno impazzendo di disperazione. «Chissà che qualcuno, grazie a questa storia surreale, non si faccia avanti per richiederne l'adozione. Basta scrivere a adottauncanedelcanile@virgilio.it. Incrociamo le dita».







Certo che di matti in giro ce ne sono
È una storia davvero assurda, ma anche le autorità che vi hanno dato seguito...


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Anna49
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NEWS CANI
RANDAGI "MEGLIO SOPPRIMERLI", LA PROPOSTA DELL'ASL DI GROSSETO

venerdì 13 dicembre 2013
“Mantenere i randagi nei canili, oltretutto spesso in condizioni inaccetabili e spendendo ugualmente delle forti somme? Meglio fare come gli inglesi e gli americani, che li sopprimono”. Sono bastate queste parole a Paolo Madrucci, responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Asl 9 di Grosseto, per attirarsi le ire delle senatrici Pd Cirinnà, Amati e Granaiola, "indegno -dicono- per chi ricopre un ruolo pubblico che dovrebbe tutelare gli animali" e della forzista Michela Brambilla, secondo cui la proposta del veterinario è "una risposta rozza a una cattiva gestione del problema".

La soluzione per il veterinario è l'unica possibile, visti i problemi creati dalla legge sul randagismo e viste le difficoltà riscontrate concretamente nella sua Asl. “Nei 22 anni di vita della Legge 281 - ha detto - la collettività ha speso in Italia miliardi di vecchie lire, e poi milioni di euro, per organizzare l'anagrafe (che ha coinvolto milioni di cani), per costruire canili, per mantenervi centinaia di migliaia di animali (la maggior parte dei quali in condizioni disumane), per sterilizzarli. Ebbene - sottolinea Madrucci -, prendiamo atto dei mancati risultati. Guardiamo cosa succede in altri paesi, come Inghilterra e Stati Uniti, che hanno risolto il problema con la cattura dei cani vaganti e con loro soppressione eutanasica”, ha detto molto pragmaticamente Madrucci, che ha aggiunto “vorrei ci fosse data la possibilità di impiegare una piccola parte delle risorse, oggi destinate al mantenimento dei cani nei canili, per attivare una capillare attività di ricerca e cattura di randagi e vaganti”.

Sull'argomento, di recente, si è espresso anche l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), indicando la necessità di superare il vincolo del mantenimento senza termine degli animali nei canili rifugio. Grosseto dà un quadro della situazione che si riscontra in quasi tutta ITalia. Solo in provincia di Grosseto si pagano 250 mila euro all'anno per la gestione dell'anagrafe canina e e del centro chirurgico di sterilizzazione. A questi soldi si aggiungono circa un milione e mezzo di euro spesi dalle 28 amministrazioni comunali per mantenere circa 900 cani nei canili sanitari e rifugio. Senza contare i danni che i cani randagi causano, con predazioni di animali e incidenti stradali, prima di essere catturati. In periodo di forte crisi, con tantissime famiglie sul lastrico e gli ammortizzatori sociali ormai ridotti all'osso, forse la richiesta di Madrucci non è poi lontana dall'essere applicata.

(Il Tirreno)

ma sì!…..ammazziamoli tutti!
è una vergogna che ci siano delle menti così imbecilli e malate, soprattutto appartenenti a persone con responsabilità, sono sempre più sfiduciata del genere umano.


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sofiaeginny

Registrato dal: 18-06-2007
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  Post Inserito 17-12-2013 alle ore 16:26   


13-12-2013 alle ore 11:37, sofiaeginny wrote:
13 dicembre 2013
da: la coscienza degli animali.
CAGNETTO LEGATO ALLA CATENA E BRUCIATO


Un cagnetto legato alla catena e poi bruciato. E' successo nella Villa Ada, a Roma, nella parte dove c'è la pineta, non lontano dalla moschea. Sono stati trovati solo i resti carbonizzati di un piccolo jack russell. Alcuni testimoni - scrive "Il Messaggero" - hanno notato un uomo con un cane mentre appiccava il fuoco.
La povera bestiola è stata trovata ridotta come un tizzone, con la testa martoriata, le zampe rotte e un paletto di legno infilato nella spalla sinistra. Su questo terribile episodio indagano gli agenti del commissariato Villa Glori. Ecco, allora, l'identikit del sospettato: stempiato, tra i 40 e i 45 anni, alto circa 1 metro e 75 e con uno o due denti mancanti. La polizia è sulle sue tracce. Attorno al punto in cui è stata trovata la bestiola - fanno sapere gli investigatori - l'erba era appiattita in modo da formare un cerchio, per cui si pensa anche ad un rito satanico.

Io veramente non ho più parole



TRADITO DALLA PERSONA DI CUI SI FIDAVA DI Più, trovato il KILLER
17 Dicembre 2013

Ha 47 anni ed è in cura per problemi psichici. La polizia lo ha fermato e denunciato come responsabile dell'orribile animalicidio di Monte Antenne a Roma, dove un cane è stato seviziato, ucciso e bruciato. A.A., riferisce la stampa locale, era proprietario dell'animale. Dovrà rispondere anche di tentato incendio boschivo e porto abusivo d'armi. Nella sua casa di Tor Sapienza aveva due manganelli e un nunchaku, arma di origine orientale composta da due bastoni uniti con una catena.
L'indagato nega, ma la sua auto era stata notata mercoledì da due ragazzi che avevano visto un uomo con un cane al guinzaglio tentare di accendere un fuoco. Gli avevano chiesto spiegazioni, senza ottenere risposta. Perciò hanno fotografato la targa della macchina. Secondo la polizia, A.A. potrebbe esser stato spinto a compiere l'orribile atto da un movente esibizionistico. Nell'auto, infatti, sono stati ritrovati anche ritagli di giornale con articoli sulla morte del cane.


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