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  >>  Il comportamento del gatto  >>  IL TERRITORIO. - Discussione n 14597 - PermaLink
   IL TERRITORIO.
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omero

Registrato dal: 19-01-2007
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  Post Inserito 30-10-2007 alle ore 22:46   
IL TERRITORIO.

In questi ultimi anni si e' instaurato tra l'uomo ed il gatto un rapporto diverso: sempre più persone adottano un micio come animale domestico, tanto che in alcuni appartamenti di città o case di campagna sono ospitati così tanti gatti da formare piccole colonie.
Sino a 20-30 anni fa, il gatto era considerato un animale indipendente che viveva, soprattutto in ambiente rurale, senza vincoli con la persona o con la casa; di qui la sua fama di asociale.
Oggi la situazione e' mutata: sono aumentati i gruppi di gatti in città, gestiti dalle cosiddette "gattare".
In appartamento il micio sostituisce il cane come animale domestico.
Inoltre nella società moderna, il gatto, ha una funzione sociale che prima non aveva: la sua presenza oltre a essere di compagnia, e' un sollievo psicologico per le persone anziane, per chi vive da solo, ma anche per le famiglie.

Dal mutato atteggiamento dell'uomo nei suoi confronti, il gatto ne ha tratto giovamento: la sua vita e' migliorata, si e' allungata. Una buona alimentazione ha aumentato la fertilità delle femmine e offerto maggior probabilità di sopravvivenza ai cuccioli, inoltre la frequentazione con l'uomo ne ha accresciuto le probabilità di adozione.
Tutto questo è anche dovuto al fatto che in realtà il gatto non e' un animale asociale.
I membri delle colonie mantengono tra loro contatti: si spiano, si guardano, si sfiorano, si annusano, lasciando ovunque segnali olfattivi; il gatto e' si solitario, ma non asociale!

Tra i gatti non c'e' la dominanza assoluta di un soggetto come tra i cani. La leadership di un membro del gruppo sugli altri viene esercitata solo per quando riguarda il cibo; il territorio, e gli accoppiamenti sono decisi da lotte, di solito incruente, perchè ritualizzate.
La femmina sceglie il maschio dopo aver assistito alle sfide tra i vari contendenti, e non e' necessariamente il vincitore ad essere prescelto, e non e' neppure infrequente che si accoppi con più maschi diversi.
La società felina e' una societa' matriarcale, con gruppi di femmine che vivono assieme, dedicandosi alla crescita dei gattini.

Non è raro vedere colonie di gatti in ambienti ristretti come un appartamento, anche se questo contrasta con le abitudini sociali del gatto. Il territorio è formato da zone collegate fra loro, i cui confini sono definiti da marche odorose (feromoni), e segnali visivi (graffi).
In queste zone sono tollerati l’uomo e altri gatti, ad eccezione di una piccola zona detta “core”, adibita a luogo di toeletta e riposo, oppure usata per il parto e l’allevamento dei gattini.

Questa suddivisione del territorio non è mai rispettata dall’uomo, che cancella le marche odorose, invade la zona riservata del gatto, o lo obbliga a impossibili convivenze con altri consimili, scatenando a volte reazioni aggressive che dipendono proprio dall’organizzazione irrazionale del territorio.

ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO:

Il gatto, al contrario del cane, è un animale territoriale; sviluppa cioè un attaccamento al territorio più che a un gruppo sociale.
Il territorio del gatto non è costituito da una superficie unica, ma da diverse zone funzionali in ognuna delle quali il gatto organizza un comportamento differente: vengono definiti campi territoriali e possiamo distinguerne tre tipi diversi.

I campi di attività: sono zone in cui l'animale effettua attività precise, per esempio: campi di caccia, di gioco, di eliminazione (urine e feci), di riproduzione, di rapporti con soggetti di altre specie.
La tolleranza di un altro gatto su un campo territoriale dipende dal tipo di attività, e dal numero di gatti che vivono sul territorio: per esempio, sul campo di gioco la presenza di altri gatti può essere tollerata.
Il campo di riproduzione, al contrario costituisce un sito di intolleranza: la presenza di un altro gatto può scatenare una lotta. Nello stesso modo sul territorio di caccia un altro gatto è tollerato se le prede sono abbondanti.

I campi di isolamento: zone nelle quali l'animale si ritira ed evita i contatti.
C'è un massimo di due o tre campi di isolamento per ogni gatto e sono rappresentati dai luoghi di riposo o di rifugio in caso di malattia. Sono sovente situati in alto. Nei soggetti poco socievoli anche la zona di eliminazione può essere un campo di isolamento. In alcuni casi il campo di isolamento può essere condiviso con un altro gatto o un altro animale.

Il campo di aggressione: non si tratta di una zona funzionale ma di uno spazio di dimensioni variabili centrato sull'individuo. Le intrusioni all'interno di questo spazio scatenano quasi istantaneamente un'aggressione. Le dimensioni di questo campo variano in funzione dello stato emozionale e fisiologico del gatto.

Le vie di passaggio: i vari campi territoriali sono collegati tra loro da vie di passaggio fisse che il gatto si organizza nel corso delle sue diverse attività di esplorazione. La stabilizzazione e la funzionalità dell'insieme del sistema sono assicurate da segnali precisi (le marcature), posti ai limiti dei campi territoriali.

LE MARCATURE: i diversi campi territoriali e i sentieri che li collegano vengono identificati e delimitati mediante marchi sensoriali (olfattivi e visivi) che sono divisibili in tre categorie:

territoriali:
Graffiature: sono segni più spesso verticali, posti su un supporto ben visibile, e sono più numerosi in prossimità dei campi di isolamento. Sono segnali visivi ma anche olfattivi, in quanto sono impregnati dai feromoni secreti dai cuscinetti plantari.
Marchi lasciati da schizzi di urina in una sequenza comportamentale precisa. Sono deposti principalmente in prossimità dell'intersezione tra un campo territoriale e un sentiero. La loro funzione è di segnalare l'esistenza di un occupante su quel luogo e la loro emissione è correlata ad una reazione emozionale o ad uno stato di eccitazione sessuale. Tutte le eccitazioni, positive (eccitazione sessuale) o negative (ansia) possono provocare un comportamento di marcatura urinaria. Quando un gatto si trova in presenza di una marcatura olfattiva effettua un comportamento particolare chiamato flehmen che gli permette di percepire al meglio le sostanze volatili.

d'allarme:
sono emessi nel momento in cui il gatto subisce uno stress violento, in particolare sono liberati dai cuscinetti plantari, dai sacchi anali, dalle ghiandole sudoripare in una reazione di paura. Servono all'animale per riconoscere le zone marcate al fine di evitarle in futuro e sono percepiti allo stesso modo dagli altri gatti e spesso anche dai cani o da altri animali.

di identificazione e di familiarizzazione:
sono emessi su oggetti o su esseri conosciuti, cioè esplorati e che non hanno alcuna caratteristica inquietante per il gatto. Sono dei marchi feromonali deposti sfregando le ghiandole facciali. L'oggetto marcato diventa oggetto d'attaccamento o oggetto tranquillizzante. Questi feromoni facciali sono composte da molte frazioni che hanno diverse funzioni, p. es.:

funzione di riferimento spaziale: sono deposti principalmente su oggetti all'intersezione tra una via di passaggio e un campo territoriale. Troviamo queste marcature su oggetti significativi per il volume o la struttura all'interno dei campi di attività. Sembrano intervenire facilitando l'ambientazione del gatto.

funzione relazionale: quando i gatti condividono gran parte del loro territorio esiste una straordinaria marcatura reciproca che contribuisce a creare un "odore" della colonia. Gli individui nuovi sono subito identificati per la discordanza del messaggio feromonale emesso.

funzione di stabilizzazione emozionale: quando un gatto è introdotto in un ambiente sconosciuto ricco di oggetti, tende sovente sia a rifugiarsi in un angolo, sia a effettuare una serie di marcature urinarie (marcature a forte componente emozionale).

LE MARCATURE URINARIE: possono avere due significati diversi
Marcature sessuali
Sono associate a un'attività sessuale evidente: nei maschi in prossimità delle uscite (porte, finestre, cancelli), accompagnate da vocalizzazioni intense, associate eventualmente alla presenza di una femmina in calore.
Nelle femmine si hanno marcature all'apparizione del calore, soprattutto vicino alle uscite, marcature di abiti maschili; abbondanza di vocalizzazioni.
Marcature reazionali
Possono avvenire nell'animale maschio o femmina, sterilizzato oppure no.
Sovente sono legate a una modificazione ambientale del gatto: acquisto di un nuovo oggetto, arrivo di un nuovo abitante della casa... Questo corrisponde per il gatto a un'instabilità emozionale. Spesso però è impossibile identificare lo stimolo scatenante ma si definisce marcatura reazionale la marcatura urinaria in assenza di cause sessuali evidenti.
Essa può essere accompagnata da molti altri sintomi: turbe dell'appetito, del sonno, diminuzione dei contatti sociali, aggressività, eliminazione inappropriata.

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: omero il 31-10-2007 17:48 ]


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Mariussi

Registrato dal: 05-03-2007
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  Post Inserito 31-10-2007 alle ore 13:18   
Essa può essere accompagnata da molti altri sintomi: turbe dell'appetito, del sonno, diminuzione dei contatti sociali, aggressività, eliminazione inappropriata.>

Omi, ho appena letto questo.... sono preoccupata.Che succederà a Lilla a casa nuova?
Secondo te, c'è la possibilità che non si abitui mai a questo cambiamento?



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omero

Registrato dal: 19-01-2007
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  Post Inserito 31-10-2007 alle ore 14:02   
ma no, dai, queste sono caratteristiche generiche. possono presentarsi tutte assieme, solo una o nessuna. Ripeto, dipende da caso a caso.
Ovviamente un trasloco creerà dello stress nella tua micia, ma sono cose che passano nel giro di pochi giorni: il tempo d'ambientarsi e riacquisire i suoi ritmi!!!

Stai serena, noi ti accompagneremo passo passo


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Mariussi

Registrato dal: 05-03-2007
| Messaggi : 541
  Post Inserito 31-10-2007 alle ore 14:22   
Grazie! Senza di voi morirei.... misento come se dovessi affrontare una montagna! Ho così paura che la micia non si abitui!

Bacio

Maria


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