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   Saté - La mia utopia?

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Inizio discussione    ( Risposte ricevute: 56 )
Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
| Messaggi : 20429
  Post Inserito 11-08-2007 alle ore 17:24   
Molto tempo fa scrissi questo breve racconto... mi piace ora condividerlo con voi. Saté è il posto dove a tutti noi piacerebbe vivere credo....


Saté



Le strade a Saté‚ sono bianche e pulite. Le case vi si affacciano con i loro colori caldi e i loro vetri dipinti. Dai tetti delle case di Saté Nino ama guardare Saté. La luce del sole crea degli strani effetti di luce sui vetri dipinti delle case di Saté. Per Nino è divertente. Poi Nino guarda oltre, dove Saté finisce, dove finisce il mondo.
Nino non si è mai chiesto perché Saté sia così. Ci è nato e non è mai andato oltre. Non c'è niente oltre Saté.
Nino sale nel punto più alto del tetto e con lo sguardo indugia oltre. Ma dopo Saté c'è la campagna di Saté. Non vede nient'altro. Sì, il mondo inizia proprio lì nella campagna di Saté, come un fulmine attraversa Saté per andare a finire sempre lì, nella campagna di Saté. Un grido lo fa sobbalzare, “Nino! Ancora lì?... vuoi scendere per piacere?” A malincuore Nino obbedisce. Come un gatto ridiscende il tetto, entra nella sua stanza passando per il dipinto dei gatti del vetro della sua stanza, della sua casa a Saté. Scende alla cucina, la madre ha quell'aria severa che Nino conosce bene.

“Senti Nino... Non voglio più vederti sui tetti. Poi mi chiedo cosa vai a fare... rincorri i gatti?”
“Guardo.”
“Che cosa?”
“Saté.”
“Come se non lo conoscessi... E' pericoloso salire sui tetti... Non sei abbastanza grande.”
“Ho quattro anni.”

La vita è colorata a Saté.

Stanno costruendo una nuova casa a Saté. Nino ama andare a guardare. C'è una donna che dipinge un vetro. Usa solo il colore blu. Il giorno dopo, quando Nino torna, la casa è tutta blu. Anche i muri.

Nella casa blu a Saté c'è un gatto bianco con un occhio blu ed uno giallo. Nino lo chiama Pepi. Quando Nino arriva, Pepi scende giù dal tetto della casa blu a Saté e si sdraia pancia all'aria. Nino lo accarezza, Pepi è di seta, fa le fusa, “La prossima volta salgo io sul tetto, so salire, ho quattro anni.”

La vita è tranquilla per i gatti a Saté.

Nino e Pepi amano stare nei tetti a guardare Saté. Nino si siede e Pepi si siede accanto a lui. Ha quattro anni, accanto a lui c'è un gatto bianco con un occhio blu ed uno giallo. Non ci sono differenze fra loro. Saté è il loro mondo.

C'è una piazza a Saté fatta tutta di piccole pietre colorate. C'è un uomo nella piazza delle pietre a Saté che costruisce i vetri. Nino va spesso da lui. Ogni tanto l'uomo gli da un pezzo di vetro e Nino lo dipinge. La sua stanza è piena di quei piccoli pezzi di vetro dipinti. In uno di quei pezzi di vetro Nino ha dipinto Pepi. In un altro lui e Pepi seduti sui tetti che guardano Saté.

La vita é trasparente a Saté.

Il padre di Nino ha detto che domani andranno in un bel posto.

“In campagna?” ha chiesto Nino.
“No, lo vedrai.”

Nino non capisce, non esiste un altro posto oltre Saté e la sua campagna, non vede l'ora che sia domani anche se pensa che Saté è un bel posto.

Nino ha seguito suo padre per la campagna di Saté, ma poi la campagna continuava, non la vedeva quell'altra campagna dai tetti di Saté. Dopo la campagna c'é un altro mondo, come poteva immaginare Nino! Oltre Saté c'è altro. Quello che Nino ha visto l'ha paralizzato, il mondo non finisce né a Saté, né lì dove il padre l'ha portato, ci sono miliardi di litri di acqua in quel bel posto. E non finiscono mai. Il mare ha il colore della casa blu a Saté, l'acqua è limpida come la luce di Saté, la sabbia bianca come le strade di Saté. Nino ha portato il mare a Saté. Ha preso tutti i colori del mare e lo ha dipinto sui vetri delle nuove case a Saté, ha detto a Pepi che c'é un posto oltre Saté che ha i colori di Saté, “Ha i tuoi colori” gli ha detto, “Però è fatto d'acqua, e non finisce mai.”

Ogni tanto la notte Nino si sveglia. Guarda la luna ed esprime un desiderio. Ha chiesto alla luna di farlo diventare più grande perché vuole andare a vedere dove finisce tutta quell'acqua. Se finisce.

La notte la luna è enorme a Saté.

C'è una donna a Saté che tutte le sere si affaccia alla finestra della sua casa gialla a Saté e canta. Nino non capisce le parole, quella donna usa strane parole, ma ama ascoltarla. La sua voce arriva lontano, “La puoi sentire anche in campagna” ha spiegato Nino a Pepi, “Arriva anche al mare.”

E' arrivato un uomo a Saté che dice che presto arriverà la guerra a Saté. Nino crede che la guerra sia un animale sconosciuto, feroce, che arriverà dalla campagna, per questo l'uomo dice agli abitanti di Saté di stare attenti. Dal tetto della casa blu a Saté Nino guarda se vede arrivare la guerra, ma tutto è immobile nella campagna di Saté.

Hanno bombardato Saté alle cinque del mattino. La guerra è arrivata dall'alto a Saté. Hanno ucciso i colori di Saté, una mattina quando ancora la luna illuminava i vetri dipinti delle case di Saté. Nino si è salvato, non pensava fosse quella la guerra, non avrebbe mai potuto immaginarla così. Nino guarda quei pezzi di vetro rossi, gialli, verdi, fa un mucchietto dei pezzi di vetro con i gatti dilaniati della sua stanza a Saté. E' quello che resta dei colori della sua Saté, della luce della sua Saté, della calda vita della sua Saté.

La casa blu è rimasta intatta. E anche quella casa nuova dove Nino ha dipinto il mare. Nino si chiede se quella guerra che é arrivata a Saté è arrivata anche al mare. Ma no, quella guerra non può aver colpito tutta quell'acqua. Nel tetto della casa blu Nino ha ritrovato Pepi. Lo ha pulito dalla polvere dei muri colorati delle case di Saté, “Tu lo sapevi? Era la guerra, quella.”

Nino ha aiutato la gente sopravvissuta a raccogliere, a ripulire Saté da tutto quell'orrore. Hanno ricostruito le case a Saté, i colori sono ancora più caldi, hanno ridipinto i vetri a Saté, le strade sono di nuovo bianche. Hanno riportato le pietre colorate della piazza a Saté.

C'è un bambino sul tetto di una casa blu a Saté. Accanto a lui un gatto bianco con un occhio blu ed uno giallo. Amano guardare Saté. Nino e Pepi ora sanno che il mondo inizia lì, oltre Saté, nell'acqua, poi attraversa la campagna di Saté, passa come un fulmine su Saté, riattraversa la campagna di Saté, per andare a finire ancora lì, nell'acqua.

Nino ha ridipinto i gatti, ha ridipinto il mare nei vetri nuovi delle nuove case a Saté. Ora dai tetti Nino guarda anche il cielo.

“Nino! Quante volte ti ho detto che non devi più salire sui tetti!”
“Guardo se arriva la guerra.”
“La guerra è finita e sei ancora piccolo.”
“Ho cinque anni.”

La vita è tenace a Saté.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Cecilio il 09-02-2008 20:35 ]


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omero

Registrato dal: 19-01-2007
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  Post Inserito 11-08-2007 alle ore 20:02   
Mi lasci senza parole... complimenti!!!!


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Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
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  Post Inserito 12-08-2007 alle ore 07:58   
Grazie Omero!!!!!!!!!


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catmom

Registrato dal: 05-02-2006
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  Post Inserito 12-08-2007 alle ore 12:40   
Davvero sei tu l'autore? Complimenti davvero...è un racconto pieno di poesia!


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Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
| Messaggi : 20429
  Post Inserito 12-08-2007 alle ore 15:37   
Grazie mille anche a te Catmom! L'ho scritto molto tempo fa ma ci sono particolarmente legata per tanti motivi... uno dei quali è che Pepi era il mio gatto Peppino.... quindi questo racconto è anche un omaggio a lui.... del quale magari vi racconterò un'altra volta....


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omero

Registrato dal: 19-01-2007
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  Post Inserito 12-08-2007 alle ore 21:15   
Siiiiii, la storia di Pepi
aspettiamo trepidanti con coda in azione



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Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
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  Post Inserito 13-08-2007 alle ore 08:34   
Allora.... Peppino lo trovai nel terreno di un vicino... sentivo miagolare, il miagolio di un gattino.... così mi misi a cercare e alla fine lo trovai nascosto in mezzo a rovi e legna.... era minuscolo.... tutto bianco.... lo presi e lo portai a casa e lo allevai con il biberon.... Pepi crebbe abbastanza bene, diventò molto carino con i sui occhi, uno blu e uno giallo... sino circa ai sei mesi... incominciò a fare cose strane... camminava all'indietro, le zampette gli cedevano... poi si paralizzò completamente, lo imboccavo, lui non si muoveva... lo portai dal veterinario il quale dopo vari accertamenti gli fece una lastra e mi disse che era pieno di microfratture dovute a mancanza di calcio... praticamente lui come si muoveva si fratturava. Non mi dette molte speranze.... provammo con una cura bomba di calcio e dopo un po' Pepi si riprese.... Fu un vero miracolo anche per i veterinari.... Ma un giorno il mio Pepi è uscito e non è più tornato.... Qui in campagna purtroppo non è la prima volta che i maschi soprattutto non tornino... Mi piace pensare che lui non sia morto e che un giorno lo rivedrò, incofondible con i suoi occhi, uno blu e uno giallo... magari sul tetto di qualche casa a osservare il mondo....

Grazie Omero per il tuo interesse!!!!


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axwolf

Registrato dal: 15-02-2007
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  Post Inserito 23-08-2007 alle ore 23:17   
non ti ho ancora ringraziata...
l'avevo letto appena l'hai postato...ed il sapore del racconto non ha ceduto il passo ad una mia replica
lo faccio ora, vado spesso a Satè....
grazie...


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delfino

Registrato dal: 18-02-2006
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  Post Inserito 23-08-2007 alle ore 23:48   
A me era sfuggito, ma grazie ad Alessandra anche io adesso lho potuto leggere....

un racconto delicato, pieno di poesia, di amore e di fiducia....
come deve essere la tua anima!


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Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
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  Post Inserito 24-08-2007 alle ore 08:32   
Axwolf e Delfino:

So che nel nostro cuore Saté c'è e voglio continuare a sperare che un giorno questo sogno possa realizzarsi.... anche se io magari non lo vedrò....


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