novità leishmania!!!


Pubblicato in: Varie

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annalisa86ce

guardate qui cos'ho trovato girando per il web:

<< Si chiama Imma Abbronzino la veterinaria che potrebbe aver scoperto la cura per la leishmaniosi, una malattia che colpisce soprattutto i cani, ma pericolosa anche per gli uomini, provocata da protozoi trasmessi dai flebotomi, ovvero quegli insetti che succhiano il sangue.
In altre parole dalle zanzare.
In Campania è endemica, soprattutto nella zona ai piedi del Vesuvio, ma è molto diffusa anche in altre regioni d’Italia, come il Lazio e in parte la Toscana.
Il problema si ripresenta con maggiore virulenza e frequenza ogni estate, quando il caldo e l’umidità favoriscono la proliferazione della zanzare.
Non esiste un vaccino. Si può solo cercare di prevenire il problema con l’uso assiduo di antiparassitari e cautele a difesa del cane...
...Fino ad oggi una volta scoperta la malattia, il medico ha sempre consigliato una terapia farmacologica basata sull’iniezione di antibiotici che consentono non una vera e propria cura che possa far guarire il cane, bensì un’azione di contrasto per impedire l’evolversi della patologia stessa, comunque latente.
Con un ciclo di iniezioni, in un mese il cane sta meglio, ma la malattia non sparisce e anzi può peggiorare in qualsiasi momento, motivo per il quale periodicamente si deve ripetere la cura, “con la conseguenza – spiega la dottoressa Abbronzino – che con il passare degli anni anche i cani nelle migliori condizioni subiscono dei danni irrimediabili all’organismo; di fatto la terapia farmacologica impedisce la morte immediata, ma sul lungo periodo si può constatare che si tratta solo di un ritardo”.
Tutt’altro discorso per la cura omeopatica che la dottoressa Abbronzino ha sperimentato su una decina di cani.
“Troppo pochi – spiega – perché il risultato possa essere ritenuto scientificamente attendibile, motivo per il quale ufficialmente a tutt’oggi non esiste”.
“Perché la cura acquisisse validità riconosciuta dovrei procedere con una sperimentazione, ad esempio in un canile con cento animali ammalati, dove poterne curare una cinquantina in modo tradizionale e la parte restante con la cura omeopatica in modo da poter confrontare i risultati. Ma per far ciò ci vuole la disponibilità di una struttura, ci vogliono fondi e ci vuole un’apertura mentale che l’omeopatia in Italia non si è ancora conquistata, per questo per il momento mi limito a proporre questa possibilità privatamente, ai clienti che penso possano apprezzare e capire i miei sforzi, senza però poter offrire garanzie.
Fino ad oggi infatti ho sempre ottenuto risultati positivi, ma non avendo fatto una sperimentazione su ampia scala non sono in grado di dire che limiti potrei incontrare, se con qualche cane potrebbe non funzionare... le variabili sono molte: le condizioni dell’animale, l’età, lo stato di avanzamento della malattia”.
per ora Imma Abbronzino si accontenta di qualche soddisfazione professionale, della felicità dimostrata dai propri clienti quando hanno scoperto che i loro cani, che pensavano spacciati, erano in realtà guariti.
L’ultimo caso, in ordine di tempo, riguarda due beagle di tre anni.
Per entrambi la malattia era stata riscontrata a fine giugno, con il consueto esame del sangue. 1:40 per uno, 1:80 per l’altro, era stata la diluizione certificata dal laboratorio di analisi per la presenza di anticorpi.
Dopo due mesi di cure quotidiane, con un nuovo prelievo l’esito degli esami è stato per entrambi negativo.Dovranno proseguire il trattamento per almeno un anno, e ripetere gli esami ogni due mesi per altre due volte.
“Dopo tre risultati negativi consecutivi, si può considerare il cane guarito – assicura la dottoressa Abbronzino – anche se esiste la possibilità di contrarre la malattia nuovamente, in futuro, in seguito ad un’altra puntura di zanzara”.
E se nel caso dei due beagle si potrebbe obbiettare che erano a uno stadio iniziale della leishmaniosi, la dottoressa Abbronzino racconta comunque di aver ottenuto risultati soddisfacenti anche con un cane che invece presentava valori altissimi, 1:2500.
Con il tempo i valori si sono di volta in volta dimezzati fino a raggiungere la soglia minima di 1:80, da cui probabilmente non si otterrà mai la negativizzazione, ma il cane è comunque salvo.
E ciò è quanto basta a questa trentenne che con passione non cerca né gloria né pubblicità, ma lavora esclusivamente e tenacemente per il bene degli animali che si trova a curare.
Ha lottato, con alcuni risultati, anche se ancora la battaglia non è finita, per la diffusione di medicinali veterinari nella farmacie napoletane, dove fino a due anni fa molto spesso alcuni farmacisti negavano semplicemente l’esistenza di alcuni prodotti per non doverli ordinare, sostituendoli arbitrariamente con altri per uso umano.
Oggi questo non è più possibile grazie a una legge varata circa un anno fa, che impone al farmacista di consultare il veterinario curante per l’eventuale sostituzione di un farmaco.

Nel caso dei prodotti omeopatici, non sono diffusi capillarmente come quelli farmaceutici. In parte perché meno richiesti, in parte perché meno costosi e per questo osteggiati dalle ditte farmaceutiche che evidentemente perderebbero una cospicua fetta di guadagni se l’omeopatia si affermasse.
Nel caso della cura per la leishmaniosi messa a punto dalla dottoressa Abbronzino per esempio, sono necessari tre prodotti: Sulfur 200 ch, Mercurius solubilis 30 ch e Iodum 30 ch, tutti venduti in confezioni dal costo medio di 6 euro a tubetto.

La cura è basata sulla somministrazione quotidiana delle pillole (per cui è assolutamente da evitare il contatto con le mani o con oggetti in metallo, che ne annullerebbero l’effetto) con la seguente scadenza: una di Sulfur ogni dieci giorni, e una di Mercurius e di Iodum negli altri giorni, un’ora prima o tre ore dopo i pasti.
Considerato che un tubetto di Iodum contiene circa 80 granuli, uno di Mercurius 140, e uno di Sulfur circa 200, con una scadenza, se acquistati oggi, che oscilla tra il 2006 e il 2007, si deduce immediatamente quanto sia modesta la spesa.
Decisamente inferiore rispetto alla tradizionale cura farmacologica, l’unica oggi riconosciuta ufficialmente>>

Ho riportato le cose grossomodo più importanti, se volete leggere l'intero articolo... (il link lo posso dare?)