Diagnosi e cura esatte o sbagliate?


Pubblicato in: Gatto

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maincoon

Salve a tutti, purtroppo chiedo un parere post mortem, perché stamattina il mio compagno di vita è morto in modo orribile, davanti a me... lo chiedo perché non riesco a darmi pace e vorrei delle risposte. Avevo un Maine coon di 10 anni... Qui, dove vivo, c'è solo un veterinario ed una clinica veterinaria (questa qualcuno me l'aveva sconsigliata), perciò, per cinque anni, sono andata sempre dal primo. In questo periodo di tempo, lui ha avuto un episodio di cistite emorragica (ne aveva già avuto uno anni prima) e uno di una strana patologia che il veterinario non ha capito ma che poi si è risolta da sé. A marzo di quest'anno, l'ho riportato perché il micio stava sempre accucciato, non beveva, non mangiava più e aveva perso molto peso. Gli hanno diagnosticato, mediante ecografia, una strana massa nell'intestino e lacerazione al pancreas. Ricovero, flebo, cortisone e antibiotici a tutto spiano e dopo cinque giorni l'ho riportato a casa. Cibo consigliato: croccantini Hill's digestive i/d (li vendono loro). Dopo qualche giorno, la cosa è ricominciata e l'ho riportato. Altro ricovero, flebo, antibiotici e cortisone che, secondo loro, avrebbe dovuto fare a vita. A quel punto, dopo una settimana, ho deciso di interrompere la terapia farmacologica e di cambiare alimentazione. Tutto umido di buona qualità, senza cereali, alternato da qualche boccone di carne fresca, preventivamente congelata per abbattere eventuali parassiti e pesce lesso. Croccantini, che oltretutto ho visto sono pieni di cereali, solo se necessari (perché qualche volta me li chiedeva). Il gatto ha ripreso peso in cinque giorni e tutto è andato bene, fino a due settimane fa in cui Pru (è il suo nome) ha cominciato a mostrare un ventre un po' troppo gonfio (lui normalmente era longilineo) ed ho pensato ad una costipazione, visto che aveva cominciato ad essere un po' stitico. Ma dopo qualche giorno, ho visto che cominciava a mangiare di meno ed il ventre non accennava a sgonfiarsi. Allora l'ho portato alla clinica veterinaria (quella che mi avevano sconsigliato) perché il solito veterinario non mi dava più fiducia: sembrava che ogni volta andasse a tentativi e che, in fondo, di gatti non ne capiva proprio tanto. L'impressione del medico della clinica è stata tutt'altro che negativa. Ha visitato il gatto, riscontrandofli forte anemia, ipotermia, battito cardiaco molto irregolare e un'ascite causata da una grave cardiomiopatia, probabilmente congenita (cosa mai sospettata né ricercata dall'altro veterinario), tipica della razza e che, a seconda della parte del cuore che era interessata, poteva dare questi versamenti di liquido o polmonari o, come in questo caso, addominali, a causa del cuore che non riusciva più a pompare. Purtroppo il gatto versava in condizioni gravissime e ben poco si poteva tentare di fare, perché al punto in cui era, non vi sarebbe stato un decorso positivo. Col cuore spezzato, gli ho chiesto di fare il possibile. L'ha ricoverato un giorno: flebo, drenaggio del liquido (400 ml) e quando sono andata a riprenderlo, mi ha dato una terapia di due pasticche al giorno di Lipcard da 0,75mg (per riassorbire i liquidi) e una compressa al giorno di Nelio da 5mg per il cuore e che, se fosse riuscito a superare il tutto, avrebbe dovuto prendere a vita. Mi ha anche detto che era stitico perché il liquido, che purtroppo si sarebbe riformato, schiacciava gli organi e perciò anche l'intestino (stitichezza) e lo stomaco (inappetenza). Ci saremmo dovuti rivedere domani (lunedì) per un controllo. Ma nel frattempo il micio è peggiorato: non si muoveva più, se camminava (poco) barcollava, andava alla lettiera e non riusciva a fare cacca (una piccola pallina dura in due giorni), e stava smettendo di mangiare. Il gonfiore è ritornato e venerdì sono ritornata alla clinica. Ho chiesto al veterinario se poteva pulirgli l'intestino, visto che da giorni ce l'aveva pieno e non volevo si aggiungessero tossine alla già molto compromessa situazione generale e di provare a togliere un altro po' di liquido. Avrebbe provato a fargli una pulizia dell'intestino ma non poteva fargli anestesia perché avrebbe rischiato di morire. Lo ha tenuto una giornata, durante la quale ha drenato ben 1 litro di liquido! Quando l'ho ripreso, mi ha detto che non sarebbe sopravvissuto molto e che se non mangiava, moriva di sicuro. Nel pomeriggio di sabato e la sera, ho cercato di imboccarlo con la siringa, dalla quale ingoiava solo pochi cc di nutrimento alla volta. La notte ha cominciato a vomitare liquido giallo e maleodorante e stamattina ne ha rimesso tanto ed in poco tempo è morto tra le mie braccia. Ora sto scrivendo tutto questo con gli occhi che mi bruciano per il pianto e col cuore a pezzi. Qualcuno può darmi una spiegazione o una idea del perché sia successo tutto questo? La diagnosi e la terapia sono state appropriate? C'era qualcos'altro che si poteva fare? Vorrei saperlo non per recriminare nulla al medico ma per mettermi l'anima in pace nel sapere che è stato fatto il possibile e nel modo giusto per darmi un po' di pace. Il vuoto che ha lasciato il mio piccolo angelo nessuno può colmarlo. Grazie mille a chi vorrà rispondermi.null

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: maincoon il 17-09-2018 11:32 ]

KATERINA2018

Scusa Maincoon, capisco che ora sei addolorata dalla perdita del tuo piccolo, però domandarsi se le cure erano giuste o sbagliate non è il caso. Dovresti affrontare la realtà e cioè il micio era ammalato e quando alla clinica lo hanno trovato in ipodermia, cioè temperatura bassa, liquido nell'addome, anemia e battito irregolare, significava che era arrivato alla fine dei suoi giorni e meglio sarebbe stato se lo avessi addormentato evitandogli una morte terribile.
Se si forma del liquido nel corpo il problema generalmente non è risolvibile, infatti ti hanno detto che era gravissimo.
Scusami se ti sembro un po' dura, ma sono contro gli accanimenti terapeutici.
Mi dispiace per il tuo micio, ma l'unica domanda che puoi farti è se ha avuto un senso prolungargli la vita di qualche giorno. Cerca solo di trovare un po' di pace dopo questa esperienza.
Un saluto.


maincoon

Cara Katerina, forse non ho spiegato bene. Non c'è stato nessun accanimento terapeutico. visto che il gatto era stato dal veterinario il giorno prima e che il medico aveva detto di cercare di farlo mangiare, altrimenti sarebbe morto di fame e che se avesse superato questo grave momento avrebbe dovuto prendere delle medicine a vita (come chi ha la pressione alta o problemi al cuore prende la pasticca a vita e via dicendo). Tra l'accanimento terapeutico e il cercare di salvare la vita di un amico c'è una bella differenza, mi pare. Quello che vorrei sapere è se si trattava effettivamente solo della patologia diagnosticata o se ci potesse essere stata qualche implicazione in più, non vista dal medico (e con questo, non voglio assolutamente prendermela con lui), dato che ci sono stati dei sintomi che esulavano dal quadro diagnostico. Infine, "gravissimo" non significa "spacciato", perciò si cerca di lottare, senza accanirsi, certamente, ma arrendersi subito è un po' come evitare responsabilità e scocciature. Somministrare medicine, imboccare, pulire, vegliare, ecc., sono un bell'impegno, quindi è certamente più semplice risolvere il tutto con una bella punturina, no? Non sono giocattoli che appena si rompono si buttano. Hanno diritto di vivere esattamente come noi. Perciò, se il medico non mi avesse detto: "proviamo", avrei certo optato per metterlo subito a dormire. Ti saluto

KATERINA2018

Io mi sono basata su quello che hai scritto, e se ti rileggi vedrai che stai descrivendo una situazione gravissima senza vie d'uscita.
Gli è stato drenato un litro di liquido e ti hanno detto che non sarebbe sopra vissuto per molto, avrà sofferto tantissimo con tutte quelle manipolazioni.
Io sono una persona non più giovane e probabilmente vedo le cose sotto un aspetto diverso dal tuo.
Per me gli animali sono esseri senzienti che possono provare emozioni e sentimenti ma completamente nelle nostre mani.
So di cosa parlo e CREDIMI che la scelta di quella "punturina" come la chiami tu, non è ne semplice ne facile, anzi è straziante.
Ho scelto di far addormentare il mio amatissimo micio circa tre mesi fa, dopo più di 14 anni di vita in simbiosi prima che la malattia lo devastasse, quando la sua qualità di vita non era più degna di essere vissuta come quella di un gatto che mangia, corre, gioca, si fa toilette e dorme felice.

Non ho accettato alimentazione forzata e cure che gli avrebbero allungato la vita forse di qualche giorno o una settimana. L'ultimo atto d'amore che potevo fare era permettergli una morte serena e dignitosa.

Mi manca tantissimo ma so di fatto la scelta migliore per lui.
Pensi che non avrei fatto di tutto se avessi potuto guarirlo ?
Un saluto.
Katerina