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  >>  Gatto  >>  Sarcoma alle scapole - Discussione n 93721 - PermaLink
   Sarcoma alle scapole
Autore
Inizio discussione    ( Risposte ricevute: 2 )
linux_77

Registrato dal: 26-11-2015
| Messaggi : 1
  Post Inserito 26-11-2015 alle ore 16:03   
Ciao a tutti/e. Nell'ultimo anno ho letto parecchie informazioni su questo forum e oggi mi sono decisa a scrivere della mia esperienza per avere consigli e pareri da parte vostra.
Poco prima di natale 2014 la mia gatta che all'epoca aveva 14 anni è stata operata per un sarcoma tra le scapole. La massa non era grossa, circa come una nocciola. L'operazione è andata bene, nonostante qualche difficoltà post operatoria per a un giorno dall'operazione Joy era ritornata la solita tigre di sempre ed è riuscita anche a strapparsi un punto di sutura. Il veterinario ha detto di averla pulita per bene, tanto che il taglio effettuato tra le due scatole era circa di 10 cm, nonostante il sarcoma fosse piccolo. Tutto pareva poi rientrato nella norma, il pelo è ricresciuto e la gatta stava benone. Mensilmente l'ho sempre portata a visite di controllo. A luglio ha avuto un tracollo micidiale, la gatta ha cominciato ad avere paura degli insetti (fobia stranissima) e non è più voluta uscire in giardino, però continuava a mangiare. Dormiva parecchio ma credevo fosse dovuto al terribile caldo estivo. A metà agosto ho sentito una piccola nocciolina tra le scapole, che nel giro di due settimane si è trasformata in una nocciolona. La radiografia ha dato il terribile responso, ancora un sarcoma ma molto ramificato a livello muscolare. Le ossa e organi vitali non erano coinvolti, ma la ramificazione era talmente profonda che il veterinario ha detto che l'operazione sarebbe stata controproducente, si doveva trattare un'area troppo estesa con taglio sino al torace e rischio di renderla paralizzata alle stampe anteriori. Abbiamo deciso di renderle una vita quantomeno dignitosa fin quando non avrebbe sofferto. Sono seguite visite settimanali dal veterinario con iniezioni di cortisone/vitamine per farla mangiare perché col tempo è diventata inappetente. Presto i sarcomi son diventati due, uno su una scapola e uno sull'altra. La gatta non fa che dormire, ma quel poco che sta sveglia cerca coccole e fa fusa...per me è uno strazio dover prendere qualsiasi tipo di decisione. Ora è più di un mese che una palla è scoppiata/ulcerata, e il tessuto tumorale non si chiude...esce pus e sangue. 2 volte a settimana il veterinario esegue pulizia staccando pelle e pelo morto, mentre quotidianamente la pulisco con disinfettante e cerco di darle vitamine sul poco cibo che vuole. Joy è sempre più magra, credo mangi solo per via delle iniezioni di cortisone che la tirano un po' su. A parere del vet non dovrebbe sentire dolore....però fa una gran pena. Di tanto in tanto emette dei gemiti strani, ma non so se siano indice di sofferenza. Mi piacerebbe alzarmi un mattino e trovarla avvolta nel sonno eterno...Non so cosa fare, non voglio farla morire, ma al tempo stesso mi fa star male vederla così. Ciò che mi strugge è il fatto che appena ha un po' di forza salta in braccio, fa fusa e cerca coccole.....sono disperata.....


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 Profilo
didi45

Registrato dal: 25-09-2011
| Messaggi : 5461
  Post Inserito 26-11-2015 alle ore 19:55   
É difficile risponderti perché ognuno di noi ha un rapporto con la morte diverso. C'é chi vuole vivere fino all'ultimo respiro ,pur soffrendo molto e chi giudica sia meglio morire qualche giorno prima , ma dignitosamente e senza sofferenze.
Il problema é così grande e dibattuto che neppure noi umani siamo riusciti a metterci d'accordo e attendiamo ancora una legge in proposito.
Personalmente reputo che quando non ci sono più speranze e non c'é più nulla da fare per l'animale sia meglio morire qualche giorno prima piuttosto che vivere qualche giorno in più tra sofferenze fisiche e psichiche.
Perché nell'animale occorre mettere in conto la paura che deve superare per affrontare cure, iniezioni, medicazioni, che spesso bene non fanno. Noi ne conosciamo il motivo, l'animale no, almeno non appieno se non ci sono miglioramenti.
Mi spiego . Un animale non accetta mai volentieri le prime cure, ma quando si rende conto che queste lo aiutano e lo fanno guarire, spesso le accetta volentieri.
Ma se non ci sono miglioramenti , ma solo una china discendente l'animale non può comprendere perché deve star male di più.
Far vivere un animale che quando ci vede entrare in una stanza fugge nascondendosi sotto il letto o dietro una tenda per non farsi trovare per me è già imporgli una sofferenza morale. Se questa sofferenza deve terminare solo con la sua morte, ben venga la morte che gli donerà la pace e l'assenza di dolore.
Mi riferisco ovviamente ai casi terminali in cui si attende solo la fine. Attendere perché? Per noi , per non separarci o per lui? Lui ci fa le fusa, vuole le coccole, ma non sarà perché ha tanta paura,tanto dolore che non esprime? Gli animali sono più dignitosi di noi nella sofferenza. Lo fa perché vuole essere rassicurato che tutto finirà presto ? Ma noi sappiamo che il presto é la morte.
Ecco ti ho detto quale é il mio pensiero, una cosa personale alla quale io mi sono sempre attenuta , e mi piacerebbe potesse essere applicata anche a me. Pensaci, ragiona su quale siano le tue posizioni e poi decidi.
Pensa anche che l'animale al quale viene fatta l'eutanasia , in quel momento non sa cosa stia succedendo, penserà di essere sottoposto alle solite cure, e se il suo padrone gli é accanto si sente rassicurato e scivola nel sonno tranquillamente come quando cucciolo si addormentava facendosi coccolare.
Capisco il tuo dolore , la mia Devil é morta per lo stesso problema.


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 Profilo
danimici15
| CV STAFF

Registrato dal: 10-04-2012
| Messaggi : 1690
  Post Inserito 27-11-2015 alle ore 00:11   
le parole di Didi rispecchiano le mie, è sempre triste scegliere cosa fare in questi casi, è lecito chiedersi perchè pensare all'eutanasia quando un micio malato, ancora riesce a saltare sulle nostre gambe, quando lo senti fare le fusa, inconsapevole di quello che le sta succedendo. Ecco, credo che questo sia il momento più difficile per pensare all'eutanasia, diversamente se la micia fosse già in una condizione pietosa, grave, sempre assonnata, completamente svogliata a qualsiasi interazione con la persona, qui sarebbe meno difficile pensare ad una pratica come questa. Il mio parere è quello di iniziare a pensare all'eutanasia, non appena vedi che la gatta peggiora, che non mangia più, che non fa più le fusa, che ha difficoltà ad entrare nella lettiera per i bisogni, questo in assenza di dolore, altrimenti per me la situazione peggiore per un animale è la sofferenza senza possibilità di guarigione dalla stessa, qui bisogna correre. Ora cerca le coccole perchè vuole essere rassicurata, perchè per l'animale la condizione di anche una piccola sofferenza, è un trauma, è la paura di non essere più indipendente, di non poter fuggire in caso di probabile predatore, la paura del dolore che annienta la sua condizione di essere senziente ed interattivo con l'uomo dal quale spesso cerca conferme. Pensaci. Un grosso bacio a te ed alla tua micia.


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