HO COPIATO ED INCOLLATO L'ARTICOLO DAL LINK......PERCHE TUTTI SAPPIANO QUANRO POSSIAMO ESSERE " " " ORGOGLIOSI....." " " DELLE NOSTRE ISTITUZIONI....
NON DIMENTICHIAMOCI ANCHE DELLE DUE MAMME
LA GAZZETTA DI REGGIO
LA GAZZETTA DI REGGIO:
REGGIO EMILIA,
Undici cuccioli da salvare. Più due mamme. Potrebbe intitolarsi così la missione che l’associazione “Angeli con la coda” di Reggio ha compiuto a Ferragosto. No, non è una favola. Anche se ha trovato un lieto fine.
LA RICHIESTA DI AIUTO. E’ il 14 agosto scorso quando dalla Sardegna, precisamente da Tuili (Cagliari), Stefania Colli una delle volontarie chiama le colleghe raccontando loro ciò che ha trovato in vacanza: due randage con tanto di cucciolate abbandonate a se stesse in un casolare diroccato. Denutrite e piene di pulci.
«Le ha provate tutte, si è rivolta al sindaco, all’Asl, ai vigili, ma niente. Tutti le hanno sbattute la porta in faccia, dal municipio le hanno detto che ne avevano già abbastanza di occuparsi dei cristiani» spiega Donatella Fasano. Non l’aiutano nemmeno quando si rende disponibile a farsene carico. «Ha chiesto uno stallo in attesa di portarli via. Ma le hanno risposto che a dar da mangiare ai randagi si favorisce il randagismo» prosegue.
L’INCENDIO. Quando da Reggio Donatella, Stefania e Cristiana Ceruti iniziano a pianificare la missione, la situazione degenera. «Qualcuno ha dato fuoco al cespuglio dove una delle cagnoline aveva la sua tana con i cuccioli: tre muoiono – spiega – Stefania riesce a mettere in salvo gli altri tre». Ma la mano crudele dell’uomo non ha purtroppo ancora finito di colpire. «Quando arriviamo da Reggio, apprendiamo con orrore che qualcuno ha avvelenato l’altra mamma» racconta Donatella.
Quando finalmente trovano un veterinario disposto ad aiutarle, le condizioni dell’animale sono gravissime: la diagnosi parla di avvelenamento da fosfati. Ma c’è speranza. Le prestano le cure necessarie, poi quella specie di Arca di Noé parte, sale sul traghetto e con mille difficoltà arriva finalmente a Reggio. In salvo.
IN ADOZIONE. «Ora tutti sono in stallo dalla volontaria Franca Rivi. In questa missione ci hanno aiutato in tanti: da Alessia De Maria che ci ha prestato parte del denaro necessario, a Fiorenzo Zona che ci ha donato dei gadget da rivendere. All’ex sindaco di Tuili» prosegue. «Ma torniamo dalla Sardegna sconvolte, per come abbiamo visto che i cani vengono trattati. Voglio sottolineare che non è che ce li andiamo a cercare, ma quando ci troviamo di fronte a certe situazioni non possiamo fare finta di niente. Là nessuno se n’è voluto occupare. Noi non potevamo abbandonarli».
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