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lapina
Registrato dal: 08-09-2007
| Messaggi : 1225
Post Inserito 05-10-2007 alle ore 19:37   |
Ho cambiato le mie abitudini per i miei amici animali...e non mi e' ne' mai mi pesera'.Se ascoltati possono dirci molte piu' cose che certe persone.....
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Cinzia82xxx
Registrato dal: 20-11-2007
| Messaggi : 249
Post Inserito 21-11-2007 alle ore 17:20   |
è tutto giustissimo. Loro non possono parlare, ma se una persona ci tiene davvero a loro, e li sa capire, può notare anche il minimo disturbo, ma bisogna metterci tanto impegno e tanto amore, questo per farli vivere bene :)
w gli animali!
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miciotti
Registrato dal: 24-10-2007
| Messaggi : 813
Post Inserito 03-02-2008 alle ore 15:02   |
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cherie
Registrato dal: 11-12-2006
| Messaggi : 3537
Post Inserito 04-02-2008 alle ore 22:09   |
La convivenza con i miei micetti ha cambiato molto della mia vita.... costringendomi a decisioni... sistemazioni.... scelte fatte solo per loro.... ma mai un pentimento... mai una sbuffata.... e non per merito mio.... il merito è tutto loro.... l'allegria... la tenerezza... l'affetto... la serenità che mi trasmettono sono irrinunciabili ormai per me.... e... ahimè tante paure e ansie per la loro salute..... alle quali invece rinuncerei volentieri... anche xkè a volte sono pura paranoia della sottoscritta.... grazie betty birillo margot charly... e dal ponte grazie cheriè grazie lilly.... siete sempre nel mio cuore
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revolution_luna
Registrato dal: 04-07-2007
| Messaggi : 14838
Post Inserito 06-12-2010 alle ore 09:55   |
E' veramente un peccato che si perda nelle cantine del forum
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Gattamatta
Registrato dal: 31-03-2008
| Messaggi : 2083
Post Inserito 06-12-2010 alle ore 10:23   |
Quote:
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29-03-2007 alle ore 09:33, dany69 wrote:
Un cane o un gatto sono capaci di amare incondizionatamente il proprio compagno di vita umano. Molte volte, purtroppo, non è vero il contrario. La reciprocità di questo sentimento non è affatto scontata. Tralasciando qui, perché non è questa la sede, i casi di animali addirittura maltrattati dal proprio “padrone”, ci sono mille altri casi in cui pur amando e coccolando il proprio animale, si riesce a fargli ugualmente del male.
Si fa del male a un animale quando non si comprendono i suoi bisogni. Quando non ci si pone alla sua altezza, sulla sua lunghezza d’onda. Quando non lo si conosce.
Una madre impara a comprendere il linguaggio non verbale del proprio bambino perché si pone in ascolto. Con gli animali è lo stesso. Essi non possiedono il dono della parola. Non possono dirci che stanno male. O dove sentono dolore. Inoltre, per motivi istintuali, ancestrali, di conservazione, tendono a non mostrare segni evidenti di un dolore fisico. Ciò vale soprattutto nel caso del gatto. Questo animale, purtroppo per lui, riesce a mascherare benissimo uno stato di malessere, portando a volte un proprietario poco attento o distratto a intervenire in suo aiuto solo quando il problema ha raggiunto uno stato di eccezionale gravità. Sta a noi, che viviamo con i nostri animali, comprendere la loro muta richiesta d’aiuto.
Non appena si nota un cambiamento comportamentale di qualsiasi tipo nel proprio cane o gatto bisognerebbe sforzarsi di porre un’attenzione particolare nell’osservazione dell’animale. Controllare se mangia e se beve (troppo o troppo poco), se fa i suoi bisogni e se questi sono di aspetto normale, se è abbattuto e rifiuta il gioco, se vomita, se zoppica, se presenta movimenti anomali, barcollamenti o tremori, se il suo pelo appare sporco e arruffato (un gatto ammalato non riesce più a pulirsi da solo).
In caso di dubbi è fondamentale che si intervenga in modo tempestivo, evitando di pensare che il disturbo “passerà”. Una telefonata al veterinario non costa molto tempo, né molto denaro. E potrebbe salvare una vita.
Soprattutto nel caso di un animale anziano, pure in assenza di problemi particolari, anche se l’animale ha sempre goduto di ottima salute, bisognerebbe sottoporlo a una visita almeno annuale, con analisi del sangue e delle urine, lastre e pulizia dei denti (il cosiddetto check-up geriatrico), in modo da scongiurare eventuali problemi futuri anche gravi e porre tempestivo rimedio a patologie che spesso sono asintomatiche (si pensi all’insufficienza renale nel gatto, che comincia a dare i primi sintomi evidenti solo quando ormai il 75% della funzionalità renale è irrimediabilmente compromessa).
Prendersi cura con amore e con responsabilità, come una madre fa con i propri figli, di un animale, significa fare il possibile perché l’animale viva bene. Significa nutrirlo in modo adeguato, seguire le vaccinazioni e le profilassi varie che il veterinario indicherà caso per caso, significa gratificarlo con il gioco e la compagnia e non rimpinzandolo di schifezze per farlo star buono (quanti animali obesi vanno incontro a seri problemi di salute come ad esempio il diabete), significa, in particolare nel caso del cane, aiutarlo a socializzare con i propri simili e con le altre persone nel modo giusto, evitando di tenerlo sotto una campana di vetro (una madre che lo fa con i propri figli impedisce una sana crescita del bambino, accentuando o causando problemi comportamentali che più il bimbo - o il cane - cresce, più diventano difficili da correggere).
Il bravo proprietario non aspetta che l’animale sia morente per farlo visitare, lo porta almeno una volta all’anno dal veterinario anche se sembra sano per avere un parere da una persona esperta e fare eventuali esami diagnostici di prevenzione; non aspetta di trovare un momento tra i tanti impegni per curare un cane o un gatto sofferente, cerca di contattare il medico per avere al più presto un appuntamento per una visita e non si accontenta di un parere telefonico; non va dal primo medico che gli capita solo perché è vicino a casa, non fa operare o curare il suo amico da chi è più economico, pensando di risparmiare dei soldi, mentre poi ne spenderà molti di più per gli altri pareri che dovrà chiedere…si informerà chiederà al medico informazioni che ritiene utili.
Il bravo proprietario deve amare il suo cane e il gatto veramente, non deve solo nutrirlo o coccolarlo, ma nel momento del bisogno deve fare quello che farebbe per un figlio, cercare di fare il massimo per farlo guarire e per salvargli la vita.
Daniela Formiconi
P.S. Questo vecchio articolo era scomparso dal database e l'ho postato nuovamente.
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Questo ora lo stampo sul retro dei miei moduli per l'affido, fatelo anche voi altre volontarie!
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