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  >>  Il comportamento del cane  >>  alcune domande sul metodo gentile - Discussione n 48880 - PermaLink
   alcune domande sul metodo gentile

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Autore
Inizio discussione    ( Risposte ricevute: 41 )
Yuzuriha

Registrato dal: 14-01-2009
| Messaggi : 2355
  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 13:38   
Salve,
invece di intervenire sul post che parla di Millan e nel quale vi state simpaticamente scannando pe ril nostro godimento ,ho pensato di aprirne un'altro perchè ho alcune domande ben precise.
(Oh,sto scherzando...il post su Millan è interessantissimo,lo seguo con molta attenzione e mi si sono già chiariti molti dubbi che avevo,grazie a tutti i partecipanti!).

Allora,a forza di leggere gli interventi di Logan ho capito che questo metodo si basa sul rinforzo positivo e sulla punizione negativa:ignoro un comportamento così ti faccio vedere che con quello non ottieni nulla.Premio un altro atteggiamento così poi pensi che facendo quell'altra cosa ottieni qualcosa di gradevole.La speranza è che dopo un po' il cane farà di sua spontanea volontà la cosa che gli porta il premio e smetterà l'altro atteggiamento perchè non ha mai ottenuto ciò che voleva.
Domanda numero uno:
Il rinforzo positivo in genere è un bocconcino prelibato.
Per cani che non sono golosi,si cerca altro:un gioco,ad esempio.
In generale,diciamo che si cerca di capire ciò che il cane vuole e appena fa ciò che gli stiamo insegnando,glielo concediamo.

Come si fa se l'unica cosa che il cane vuole è ciò che noi non vogliamo che faccia?
Esempio:il cane vuole abbaiare.
Il cane quindi inizia ad abbaiare.
Io voglio farlo smettere e voglio insegnargli a non farlo.
Dovrei insegnargli un comportamento alternativo che gli faccia ottenere un premio,o che comunque per il cane sia più interessante o più vantaggioso,giusto?
Allora che posso fare?In quel momento lui vuole solo abbaiare,non gliene importa nulla di bocconcini,giochini,carezzine...che faccio?
Provo a rendere un altro gioco più interessante.
Mettiamo che prenda il suo gioco preferito,un gioco che non vede da tanto tempo.
Gli faccio vedere che ci gioco io,e che mi diverto tanto,per stimolare la sua curiosità.
Le cose sono due:o si avvicina incuriosito,inizia a giocare e dopo 5 secondi netti ricomincia ad abbaiare,oppure non mi considera proprio,nemmeno se mi muovo come Dario Fo e mi mostro eccitata come una pornostar.
Lo chiudo da qualche parte?
(questo se sono in casa...se sono all'aperto,non so,lo lego a un palo e mi allontano?)
Ok,lo chiudo e aspetto che smetta.
Quando ha smesso,se ancora nessuno ha chiamato la polizia,che faccio per premiarlo?
Bocconcini non ne vuole,giochi nemmeno,e appena lo considero con un 'bravo' lui tutto felice riparte ad abbaiare.
Come devo comportarmi?

La domanda due nella prossima puntata...


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TAQ

Registrato dal: 19-02-2005
| Messaggi : 548
  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 16:10   
Ciao Yuzuriha,

Uso da anni questo metodo (rinforzo positivo) con il mio cagnolino.
Mi è stato insegnato da una consulente in comportamento animale diplomata.
Penso che la cosa migliore per te (ti ho seguita negli altri post) sia fare la stessa cosa.
Ho letto che ti sei rivolta ad una brava educatrice. Non so se anche da voi è cosi ma da noi gli educatori insegnano esericizi i comportamentalisti risolvono problemi comportamentali.

Detto questo cerco di rispondere alla tue domande che sono le stesse che facevo io.

Rinforzare aumenta la frequenza di un comportamento.
Punire diminuisce la frequenza del comportamento.

Rinforzare positivamente si aggiunge qualcosa: guardare il cane - lodarlo - coccole - cibo - giochino.
Punire positivamente idem si aggiunge: lo strattone - lo sganassone - sgridare - il no secco.

Rinforzare negativamente si toglie qualcosa che non piace: la pressione - il cane vicino che non sopporta ecc.
Punire negativamente si toglie qualcosa che piace: non prestargli più attenzione ecc.

Il rinforzo non è per forza solo un bocconcino prelibato, è qualsiasi cosa che il pelosetto in quel momento vuole.
Per esempio: il cane tira al guinzaglio, ti fermi fino quando smette di tirare, il ripartire è un rinforzo. Il liberarlo al parco è un rinforzo. Se tu lo liberi mentre abbaia stai rinforzando l'abbaiare.

Anch'io ho avuto preblemi con l'abbaio (terriers ) , ora va meglio ma è stato un duro lavoro. Questo perché l'abbaiare è un comportamento autorinforzante. Quando sai che abbaia cerca di anticiparlo e rinforzalo se sta zitto, oppure appena smette di abbaiare lo rinforzi (ricorda però che il semplice guardarlo, chiamarlo, interagire con lui anche per dirgli no è un rinforzo).

Armati di tanta pazienza, modificare un comportamento acquisito necessita lo stesso tempo in durata e in volte da che il peloso esegue il comportamento. (Abbaia da 6 mesi: 6 mesi per modificare il comportamento).

Sarà dura ma vedrai che ce la farai, segui i consigli di Logan che saluto e che spero intervenga per correggere eventuli errori.

Devi però essere estremamente coerente e precisa perché se ti capita di sbagliare devi ricominciare da capo.
Inoltre le stesse cose che fai tu le devono fare anche gli altri altrimenti il peloso va in confusione, anzi, scusami se te lo dico ma lo faccio perché per me era cosi, se gli altri non lo fanno non capisce più niente (la tua mamma - mio marito ).

Spero di esserti stata un po' d'aiuto.

e ai tuoi pelosetti.

taq


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evuccia

Registrato dal: 04-07-2006
| Messaggi : 10549
  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 16:31   
il problema yuzina è alla base, è un po come voler mettere le finestre ad un palazzo senza muro..un azione fine a se stessa, senza un discorso complessivo di base che strutturi e crei delle fondamenta solide, non insegna nulla al cane e rimane fine a se stesso, infatti cmq il cane ti da il contentino..e poi ricomincia a fare quello che stava facendo, perchè in realtà smette solo perchè tu gli hai creato un elemento di disturbo che in quel momento ha spezzato il comportamento, non perchè ha capito il perchè non lo deve fare..

e qui torniamo a bomba al solito annoso discorso dell'importanza fondamentale che riveste il ruolo di capobranco e la posizione del cane nella scala gerarchica..finchè il cane non capirà chi è che fa filare la baracca..non riuscirai ad ottenere nulla di concreto dal cane..in primis il cane deve capire che tu sei una persona solida, coerente, equilibrata, sicura e affidabile, una volta che il ane avrà capito che tu sei in grado di gestire qualsiasi situazione, automaticamente si calmerà e affiderà a te i ruoli e le mansioni più importanti per la conduzione del branco..

ricorda sempre che i cani non fanno mai nulla che non abbia una logica per loro ben precisa, l'errore nostro sta nel volerla a tutti i costi considerarla secondo il nostro filtro di comprensione, e perciò umanizzando secondo la nostra logica, le azioni dei cani, ma loro in realtà agiscono secondo la loro logica e le leggi che regolano il branco, e che vi piaccia o no..sono meccanismi semplici e sopratutto legati a comportamenti che affondano le radici in un lontano passato ma che si tramandano nel dna di tutti i cani, dall'alano al bassotto..i cani possono cambiare taglia, aspetto, categoria..ma le informazioni di base sono sempre le stesse e uguali per tutti i cani, che sono poi le caratteristiche primarie che contraddistinguono una specie dall'altra

innanzitutto bisogna capire perchè il cane abbaia, l'abbaio fa parte del linguaggio del cane, noi abbiamo un numero illimitato di parole, loro per distinguersi hanno diversi vocalizzi, e se ci fai caso, per ogni situazione, l'abbaio sarà completamente diverso o cmq con un un inflessione diversa che varia a seconda della motivazione e di ciò che il cane ti vuole comunicare..perciò è chiaro che il cane che abbaia per ottenere qualcosa quando siamo distratti e avanza delle pretese, che possono essere cibo o gioco, o cmq per richiamare la nostra attenzione, sarà diverso dall'abbaio con cui vuole comunicare allerta in caso di possibile intrusione di estranei nel suo territorio..e non si possono trattare i due tipi di abbaio nella stessa maniera..se tu al cane che abbaia perchè ti vuole avvisare di un imminente pericolo, lo distrai con la palla o se smette di abbaiare gli dai un premio..cmq non avrai risolto nulla, avrai solo temporeggiato, il cane li per li smette, ma solo perchè in quel momento ha una motivazione oggettiva per smettere..ma alla prossima lo rifarà tranquillamente, perchè alla base il cane è convinto di essere il responsabile della tutela del branco, e cerca con i mezzi che ha, di assolvere al suo compito, ma se alla base comprendesse che il vero tutore del branco sei tu, e lui deve solo affidarsi alle tue decisioni, automaticamente si tranquillizza perchè sa che ci sei tu che assolvi a quella funzione..e il suo intervento non è più necessario..perciò è giusto che ti avvisi, perchè cmq il compito del cane è avvisare di un possibile o imminente pericolo..e perpetrare dell'avviso abbaiando continuamente e gli atteggiamenti aggressivi quando poi apri la porta, che non vanno bene, il suo compito si deve solo limitare all'abbaio singolo..che è come dire.attenzione c'è qualcuno che vuole entrare..il resto è mansione tua, sei tu che a quel punto devi riprendere il cane, senza sgridarlo o urlandogli da lontano, zitto o altri improperi, ma ti avvicini prontamente, lo prendi per il collare e continuando a tenerlo apri la porta e fai entrare la persona..sempre tenendo il cane, e se vedi che non si calma, lo porti in un'altra stanza e lo tieni li finchè non si sarà calmato..vedrai che alla fine si calma perchè capisce che non ottiene nulla di vantaggioso ad abbaiare e che tu hai perfettamente la situazione sotto controllo..

altra situazione di abbaio..i cani sanno perfettamente il significato della parola opportunismo, e sanno esattamente come e dove colpire, per ottenere ciò che vogliono, alcuni si impongono fisicamente, altri ti stressano con l'abbaio, ma il fine è sempre lo stesso..ottenere ciò che vogliono in quel momento e più tu cedi alle loro pressioni, più loro continueranno ad esercitare su di te questa sorta di ricatto..in questi casi l'unica soluzione è girargli le spalle in perfetto silenzio, e lasciare la stanza lasciandoli da soli finchè non si saranno calmati..questo perchè loro hanno deciso che era giunto il momento di giocare, mangiare o romperti le scatole in altra maniera..ed è qui l'errore fondamentale..non devi mai aderire a qualsiasi, anche la più stupida azione, che parte dal cane, lui non deve e non può decidere quando è l'ora di fare qualcosa, le azioni devono sempre partire da te..tu lo chiami per giocare, per mangiare, per uscire e fargli le carezze..qualsiasi azione deve sempre partire da te..e per partire intendo che tu richiami il cane, anche l'avvicinarsi al cane è un messaggio che il cane recepisce in maniera sbagliata, deve essere lui che si avvicina dopo che, rimanendo ferma in un punto, lo hai richiamato..nel caso contrario..ossia che lui decide di intraprendere qualsiasi azione di sua sponte..va sempre e cmq ignorato..i gesti e le interazioni con il cane devono essere sempre uguali e coerenti, se scegli una strada quella devi seguire e lo devi fare sempre con coerenza, altrimenti il cane non percepirà mai la tua sicurezza e saprà quanto e come si può approfittare di te e della tua instabilità..

ma l'educazione cmq è un insieme di regole e comportamenti, tutti legati fra di loro con una logica, non puoi pretendere di ottenere qualcosa dal cane, se non attui tutto il resto come continuo modello di vita..perchè non otterrai mai nulla di continuativo, ma solo brevi e sporadici momenti in cui il cane ti ascolterà, per ricominciare tutto nella stessa maniera, alla prossima occasione che gli si presenterà..


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thebody

Registrato dal: 03-12-2009
| Messaggi : 59
  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 17:15   
credevo la domanda fosse sul metodo gentile.
non dovrebbe rispondere chi lo sostiene?
il sito non avrà una linea di condotta precisa tra i moderatori ma almeno il rispetto delle altre idee...


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 Profilo
kibu

Registrato dal: 25-11-2008
| Messaggi : 49
  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 17:49   
hai MP


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Logan24

Registrato dal: 04-08-2005
| Messaggi : 3572
  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 18:10   
Ciao,
si tende sempre a ridurre il metodo gentile al rinforzo positivo, ma come ho detto forse nell’altro topic, il rinforzo positivo è un mezzo di apprendimento potente ma ci sono altre componenti da considerare nell’educazione e nell’instaurazione di un rapporto corretto con il cane:
- la relazione affettiva,
- la leadership,
- la comunicazione,
- la collaborazione.

Il metodo gentile è quindi una filosofia di vita, io la definirei così perché cambia il modo di vedere il rapporto con il cane. Noi non siamo un capobranco indiscusso che pretende disciplina altrimenti chissà che succede, soprattutto i vecchi addestratori hanno ancora questo approccio concettuale..E invece no, noi siamo una guida carismatica che indirizza il comportamento del cane, lo canalizza affinché si sviluppi nel modo in cui vogliamo. Questo significa che insegno al mio cane ad essere collaborativo, ad esibire dei comportamenti che a lui comportino dei vantaggi.
La relazione migliore è quella che si sviluppa senza alcun tipo di conflitto, quindi mettersi a discutere con il cane su ciò che è bene e ciò che è male, non rientra nei metodi gentili.
La relazione affettiva la costruisco nel tempo, portando il cane a fidarsi di me. Per il cane la fiducia è molto importante ed è alla base di qualunque rapporto. Es. un cane che viene al richiamo e viene rimproverato perché non è arrivato prima perderà fiducia nel suo proprietario.
Oppure, un cane che viene lodato tutte le volte che arriviamo a casa e il giorno che siamo vestiti eleganti lo sgridiamo…penserà come minimo che siamo instabili e che non c’è da fidarsi perché alcune volte gli va bene e altre no.

La leadership come si ottiene? Ne abbiamo parlato tante volte e penso che sia molto chiaro ormai. Un leader ha il controllo delle risorse e decide lui come e quando svolgere una certa attività. Quindi se TU decidi di iniziare a giocare e di terminare, ti comporti da leader. Se decidi di andare a fare una passeggiata (senza obbedire ad una richiesta del cane) ti comporti da leader.
Una regola da mettere in pratica per confermare sempre la propria leadership è concedere qualcosa al cane solo dopo avergli chiesto qualcosa. Es. Il cane vuole essere liberato al parco? Prima seduto e guardami. In questo modo insegni al cane ad essere collaborativo, gli fai capire che fare qualcosa CON TE è vantaggioso per lui.

La comunicazione è fondamentale. Tanti proprietari non comunicano correttamente con il cane, e il cane non capisce niente. Il proprietario deve quindi imparare a farsi capire. Farsi capire vuol dire utilizzare BENE la postura e i movimenti del corpo. Es. l'attenzione (il cane deve guardare il viso del proprietario) non si può chiedere con tono assertivo piegandosi sul cane ma i proprietari spesso lo fanno. Dopo i primi tentennamenti del cane si irrigidiscono, induriscono la voce e tendono a piegarsi. Ma il messaggio che lanci al cane a questo punto è: io sono dominante, e il cane puntualmente invia dei segnali calmanti, si gira dall’altra parte e non ti guarda manco morto. Salvo il caso del cane forte di carattere che ti salta in faccia perché non accetta questo chiaro segnale di dominanza. Quindi per farti guardare non devi piegarti schiacciando il cane.
Altro es. Il cane tira in una direzione e tu vuoi andare nell’altra. Dove sono direzionati i tuoi piedi? Nella stragrande maggioranza dei casi esattamente nella direzione in cui tira il cane. E' la postura che dice al cane dove vogliamo andare, se il cane tira in una direzione, per fargli capire che vogliamo andare da un’altra parte dobbiamo puntare i piedi e le spalle verso la direzione che vogliamo prendere.
Per quanto riguarda la comunicazione verbale anche qui gli errori si sprecano..Comandi ripetuti mille volte, troppi comandi per intendere la stessa azione es. “vieni” o “qui” non sono lo stesso comando. Pretese eccessive, tono poco coinvolgente, spazientito.. etc.

Per quanto riguarda prettamente i meccanismi di apprendimento, la situazione è un po’ più complessa nel senso che ok.. si devono ignorare i comportamenti negativi, ma se il cane in quel momento si sta autogratificando che fai?
Es. il cane sta rosicchiando la copertina (ne so qualcosa visto che Nina è in piena fase orale). Tu dici, lo ignoro…ma se lo ignori lui continua perché in questo caso il rinforzo è dato dal fatto che si sta DIVERTENDO. Se il cane si diverte sta certa che si autorinforza. Quindi in questo caso la punizione negativa è, “ok tu vuoi rosicchiare la coperta, io non lo accetto quindi me ne vado”, esci dalla stanza e a quel punto è probabile che per il cane non sia la stessa cosa farlo senza di te. Nina smette puntualmente per seguirmi, poi però la coperta gliela tolgo, o magari le do qualcosa da rosicchiare solo quando è tranquilla, dipende dalla situazione.
Quindi come ti ha spiegato bene TAQ punizione negativa vuol dire togliere qualcosa che il cane desidera. Se tu gli togli l’attenzione, ma sei cmq presente mentre il cane si diverte, in realtà non gli togli un bel niente.
Ovviamente premi poi il comportamento giusto. Il termine corretto però non è PREMIO ma RINFORZO. Questa può sembrare una sottigliezza e io uso il termine premio per essere più comprensibile. Il problema è che il rinforzo è qualsiasi cosa che aumenta la frequenza di un comportamento. Un premio invece è qualsiasi cosa di gradevole per il cane. Questo significa che un premio potrebbe non essere un rinforzo. Es. durante la passeggiata al guinzaglio per il mio cane il cibo non è un rinforzo, questo significa che lo prende tranquillamente perché cmq gli piace, ma non è interessato a tal punto da reiterare il comportamento pur di averlo. I rinforzi quindi cambiano nel tempo e in base alla circostanza.
Es. A volte Nina sente i cani dei vicini abbaiare e salta sulla porta perché vorrebbe uscire. In quel caso aprirle sarebbe un errore madornale perché le insegnerei a saltare sulla porta. Però se aspetto, dopo qualche tentativo smette e quando è tranquilla e si disinteressa le apro (rinforzo quindi il NON saltare sulla porta).
Quindi non è che si spera che il cane capisca, è certo che capisce. E' solo che i risultati non sono immediati ed eclatanti ma il comportamento si modella nel tempo. Noi rinforziamo continuamente i cani spesso nei loro comportamenti sbagliati, ecco perché spesso ci ritroviamo con problemi gestionali (dimostrazione lampante che il rinforzo funziona benissimo!).
Es. cane che tira al guinzaglio. Il cane fondamentalmente tira per una ragione: perché lo segui. Se tirando la conseguenza prodotta è che gli cammini dietro, gli dai continuamente un rinforzo non appena accetti di seguirlo quando il guinzaglio si tende. Gli stai insegnando che tirare è il comportamento vantaggioso.
Altro es. il cane che mendica a tavola. Ricevere continui bocconi (o uno ogni tanto) è un rinforzo di quell'azione. Il cane impara benissimo a mendicare in modo sempre più fastidioso. Anche da questi es. negativi si vede quanto il rinforzo positivo sia potente.

Il rinforzo positivo come ti dicevo è tutto ciò che aumenta la frequenza di un comportamento. In addestramento, per insegnare dei comportamenti di solito si usa il cibo perché in genere è molto motivante per il cane.
Quando dici: “In generale,diciamo che si cerca di capire ciò che il cane vuole e appena fa ciò che gli stiamo insegnando,glielo concediamo.”
Hai saltato un passaggio: prima insegni al cane a fare qualcosa per ottenere un bocconcino ad esempio. E poi quando avrai impostato bene l’azione gliela chiederai anche in altri contesti quotidiani. Es. se vuoi che il cane stia seduto prima di aprire la porta per uscire, non inizierai subito a chiedergli “seduto” di fronte alla porta. Inizierai in condizioni facilitate, quando il cane lo sa fare benissimo a comando glielo chiede davanti alla porta.

Nel caso dell’abbaio, mi dovresti spiegare la situazione perché dire abbaio è un po’ generico. Non so se ti riferisci a Gilda o ad Arturo e soprattutto non so il motivo dell’abbaio.
Se il cane abbaia perché vuole una cosa da te e tu non gliela dai, es. hai la palla in mano e il cane abbaia “ti sta dicendo dammela”, quello che devi fare in questa situazione è non accettare la sfida e concludere completamente l’interazione allontanandoti e mettendo via il gioco.
Se il cane invece abbaia perché ha paura degli stimoli esterni, siamo di fronte ad un problema di socializzazione per cui è su questo che bisogna lavorare.
Se abbaia per difendere una risorsa, (es. territorio) è un altro problema ancora.
Per cui, spiegami meglio il tuo caso specifico perché l’abbaio in sé è un sintomo, la manifestazione di una richiesta, di un disagio, un segnale di avvertimento, di minaccia, di gioco…..
C’è da dire che i terrier hanno una tendenza innata ad abbaiare per cui è molto facile rinforzarli in tal senso. Tieni anche in considerazione che i cuccioli imparano anche osservando il comportamento degli adulti, per cui se ti riferisci ad Arturo, potrebbe anche aver appreso questo comportamento da Gilda, che ricordo essere molto abbaiona.

Qualsiasi sia la motivazione va indagata e poi si può pensare a come risolvere il problema, ma certamente non lo risolvi imponendoti sul cane. Specialmente con i terrier evitare qualsiasi mezzo impositivo poiché sono cani che tendono a rispondere alla forza usando la forza.


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Logan24 il 11-12-2009 21:24 ]


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Yuzuriha

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  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 21:55   
Avete ragione,sono stata troppo generica nel mio esempio,ma era solo per generalizzare,perchè non volevo ricominciare a parlare dei miei,ma volevo capire di più di questo metodo in generale...
Il caso specifico dell'abbaio riguarda più Gilda (Arturo abbaia raramente e quando lo fa so benissimo il perchè),in particolare la passeggiata.
Il problema principale è che non sono sicura di sapere perchè sta abbaiando.
Lei non è un cane pauroso,può capitare che si spaventi solo se è colta di sorpresa,ad esempio se giriamo l'angolo e si trova davanti un operaio grosso e grasso che in quel preciso istante ha fatto un forte rumore,ma in quel caso si limita ad uno scossone per lo spavento,un singolo 'bau' del tipo 'vaffanc...che paura',poi tutta tranquilla riprende a camminare a coda alta,e magari annusa pure gli attrezzi dell'operaio e gli scodinzola.
Quindi non pare sia paura.
Territorialità?
Più probabile,ma non certissimo,perchè abbaia dappertutto,anzi,meno conosce il posto e più abbaia.
In casa,ad esempio,non abbaia alle persone che entrano (ma a quelle che passano per strada e lei le vede dalla terrazza sì).
Succede così:
Usciamo.
Lei è felicissima.
Ha imparato a non abbaiare appena usciti di casa perchè sennò la riporto dentro,così aspetta prima di arrivare nella strada.
A quel punto,si guarda intorno:se ci sono molte persone oppure se è deserto,non abbaia.Se c'è solo 1 persona sì.
Quando camminiamo per strada,finchè non incontriamo nessuno è tutto ok.Poi,se vede una persona,è molto probabile che abbai (ma ultimamente non lo fa semprissimo).
Non è un abbaio acuto da allarme,a meno che la persona non inizi a fare la scema con lei,tipo le fa i versi,fa movimenti bruschi,le parla con tono alto o smili...Se la persona la ignora,lei tira verso la persona abbaiando e scodinzolando,e se la persona ci raggiunge e continua ad ignorarla lei la segue con lo sguardo sempre scodinzolando,tira per saltarle addosso,poi appena è passata si volta e ricomincia la passeggiata come se nulla fosse.
Se la persona non la ignora ma la guarda o le tende la mano,fa più o meno lo stesso,con la differenza che è molto più felice.
Ci sono delle volte in cui smette di abbaiare quasi subito,altre in cui per qualche motivo si spaventa e si ritrae,ma raramente,e comunque dopo un po' si avvicina e si prende le attenzioni.
L'impressione è che sia un abbaio da eccitamento,non è mai aggressiva,non abbassa mai le orecchie o la coda,non ringhia mai (tranne con i cani ma quella è un'altra storia).
Lei poi adora abbaiare,abbaia quando gioca,quando corre,quando è felice...


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Yuzuriha

Registrato dal: 14-01-2009
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  Post Inserito 11-12-2009 alle ore 22:11   
PS:la differenza tra educatore cinofilo e comportamentalista devo ancora capirla...
per quanto ho capito io,l'addestratore è quello che insegna gli esercizi o indirizza il cane a un 'lavoro' (che so,soccorso in montagna ad esempio),poi c'è il veterinario comportamentalista che può prescrivere farmaci,e l'educatore...per quanto avevo capito io è più che qualificato per risolvere problemi comportamentali...tu TAQ invece come la vedi?

Evuccia,è vero quello che dici,alla base di ogni insegnamento c'è il rapporto col cane,come dite sempre tu e Logan è quello il punto fondamentale,e tu non so perchè ma ormai ti sei messa in testa che io ai miei permetto tutto e cedo alle loro richieste,ma ti assicuro che non è così.
Non ho mai insegnato loro a non salire sul divano,ma è l'unica cosa che gli concedo.Per il resto,ti assicuro che le iniziative per giochi,coccole o quant'altro partono da me,bocconi a tavola niet,non inflaziono i comandi ripetendoli troppo spesso,mangiano dopo di me e dormono nelle loro cucce...questi sono solo esempi,so che agire nel modo corretto con un cane è uno 'stile di vita',ma ti giuro che non sono la padrona permissiva che li tiene in braccio a cena e fa 'uno a te,uno a me' con la bistecca...


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Logan24

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  Post Inserito 12-12-2009 alle ore 01:08   
Gilda abbaiava già molto quando aveva 2 mesi? Considera che se il cane abbaia molto già a quest’età abbaierà probabilmente anche da adulto.
Mi piacerebbe vederla in queste interazioni, può essere che ti sfuggano dei segnali. I cani non comunicano solo con le orecchie e la coda.
Da quanto racconti a me sembra che ci sia una componente di insicurezza, del tipo “vorrei ma non posso”. Mi immagino questa situazione (correggimi se ho capito male):
Gilda vede una persona, si eccita, le corre abbaiando incontro, però quando questa magari si abbassa per accarezzarla mantiene una distanza di sicurezza o non si avvicina subito. In sostanza un cane sicuro di sé quando si avvicina ad una persona per cercare il contatto, non si ritrae.
Se invece una volta avvicinatasi è un po’ incerta sul da farsi, manifesta un comportamento ambivalente, vuole le coccole, ma non si fida abbastanza, è in conflitto tra due tendenze opposte (se è questa la situazione). Non c’è bisogno che si ritragga in modo molto evidente, i segnali possono anche essere molto più sottili. Prova a fare una ripresa video.
L’insicurezza si lega molto bene con l’abbaio eccessivo, perché il cane insicuro può cercare di compensare i propri limiti fisici facendo molto rumore.
I cani di piccola taglia infatti tendono ad abbaiare molto di più proprio perché il loro aspetto non li aiuta ad imporsi e questo li porta ad usare altre strategie.
Il fatto che abbai se c’è una persona sola ma non se ce ne sono molte è significativo. Una persona la può gestire, le va incontro abbaiando in modo da apparire sicura di sé, mentre più persone non è in grado di affrontarle, per cui desiste e invia segnali di conflitto. Un cane stressato da una situazione di questo tipo può inviare dei segnali come: far finta di non vedere la persona, annusare per terra, girarsi dall’altra parte…Svolge delle attività che comunicano la volontà di evitare i conflitti.
Io ti consiglio di osservarla molto bene: Prova ad osservarla quando non c’è nessuno, e prova ad osservarla quando c’è gente, non limitarti all’abbaiare ma osserva quello che fa. Quando passa una persona che il cane ignora, osserva come la ignora…
Se il cane ignora davvero le persone, si comporta allo stesso modo sia che ci siano sia che non ci siano. Quindi, se per es. in presenza di persone hai un cane che fa molto più spesso pipì, sta con il naso sempre incollato al suolo, distoglie lo sguardo dai passanti, mentre quando non c’è nessuno il suo comportamento cambia vuol dire che in realtà non sta ignorando le persone bensì è un po’ preoccupato e cerca di comunicare con la postura le proprie intenzioni pacifiche (non c’è niente di più pacifico che annusare per terra).
Quando i cani sono stressati uno dei comportamenti più frequenti è proprio l’annusare.

L’abbaio, come gli altri comportamenti può essere rinforzato o scoraggiato. Per es. hai visto che riportarla a casa come ti dicevo ha funzionato. Ha capito che abbaiare non è vantaggioso.
Anche per strada, l’abbaio si può rinforzare o punire. Se Gilda abbaia per attirare l’attenzione di qualcuno e questa persona la accarezza, è chiaro che questo comportamento è un rinforzo. Da quanto hai scritto le persone le danno un rinforzo ogni volta che le tendono la mano o la guardano (visto che dici che è molto più felice).
Se tu vuoi correggere questo comportamento sicuramente non puoi darle dei rinforzi così efficaci come le attenzioni. O meglio, lo puoi fare ma devi accettare il fatto che abbaierà per sempre.
Sarebbe molto utile utilizzare il clicker per rinforzare il comportamento giusto. Es. ipotizziamo che il cane voglia essere accarezzato. Per rinforzare il comportamento corretto non devi permettere alla persona di accarezzare il cane o di avvicinarsi, né di guardarlo e parlargli finchè abbaia. Quando fa silenzio fai click e la persona si abbassa per accarezzare il cane (ovviamente il cane deve essere prima condizionato al clicker, non usarlo così).





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Yuzuriha

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  Post Inserito 12-12-2009 alle ore 01:23   
L'idea della ripresa video è ottima,appena ho il mio ragazzo a disposizione lo porto fuori con me e Gilda e gli chiedo di fare il video.
Senza dubbio ci saranno tanti piccoli segnali oltre a quelli più evidenti,che io non colgo,oppure non do loro significato,quindi appena ho il video lo posto così mi dai la tua impressione!
La sua reazione in presenza di molte persone è diversa a seconda del tempo,ossia:se siamo appena uscite di casa e fuori ci sono già molte persone,in genere le guarda e dopo parte spedita a camminare come se nulla fosse,tutta felice.Non mi pare che annusi per terra più del solito,e se passiamo accanto a qualcuno lo annusa di fretta senza abbaiare e senza rallentare,en passant,diciamo.
Se invece è un po' che siamo fuori e la porto in un luogo con tante persone,allora abbaia a quelle più rumorose o a quelle che per qualche motivo le stanno antipatiche (omaccioni col vocione,donnine con voci stridule che iniziano a cinguettare 'beeelllliiiiiinaaaaa').
Ci ho provato a dire alle persone di non accarezzarla finchè abbaia,ma come si fa?Tra l'altro,si incontra la gente più svariata,da quella che si spaventa (Gilda è sì e no 4 chili!!) e scappa,a quelli che dicono 'guardi che se non le da uno sganassone ora che è piccola poi non la smette più' e mi tengono lì dieci minuti a spiegarmi come educare il cane a suon di botte,a quelli che invece ridono e dicono 'ma i cani piccoli tanto fanno tutti così,abbaierà sempre,sa' e io: "veramente sto cercando di insegnarle a non farlo...se vuole aiutarmi la accarezzi solo quando si è calmata",e loro "macchè,tanto abbaia lo stesso" e giù coccole.
In genere tendo ad evitare di passare troppo vicino alle persone,proprio per evitare che loro me la rinforzino nell'abbaio...



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