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  >>  Il comportamento del cane  >>  Dog whisperer.. - Discussione n 48462 - PermaLink
   Dog whisperer..

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AutorePagina: 11 di 27
bracchetto
| MEDICO VETERINARIO

Registrato dal: 04-07-2007
| Messaggi : 17962
  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 11:38   
ma davvero voi dite che MAI avete usato il rinforzo negativo?
esempio pratico: l'altro giorno juna stava giocando libera nel prato sotto casa. il prato non è cintato e affaccia su strada poco trafficata. lei sa benissimo che il marciapiede è una linea invalicabile, glielo ho insegnato io con infinita pazienza fin da quando era piccolissima. testo le ha insegnato come ci si comporta camminando per strada senza guinzaglio (cosa che ho delegato a lui perchè io sono una milanese pavida e tremo per ogni pericolo).
senza motivazione comprensibile, ad un certo punto juna ha messo i suoi adorabili piedini in mezzo alla strada e ha attraversato, serafica e sbattendosene dei richiami che testo le inviava con il suo vocione tonante (io ero in casa in quel momento, non con loro).
il cane non è tornato indietro e non si è fermato, annusando tutta concentrata il selciato come se niente fosse. quando testo è andato ad acciuffarla le ha suonato quattro pappine sul sedere (mica l'ha pestata a sangue, eh!) e l'ha messa a terra, in punizione.
la principessa da lì in poi filava come un soldatino, e inchiodava sgommando prima del limite del marciapiede. non ha attraversato più, nemmeno quando è passato un cane dall'altra parte della strada o quando il freesbee per errore è finito in carreggiata: si è fermata e ci ha guadrati in attesa che recuperassimo il giocattolo.
e ribadisco, juna è stata educata a non attraversare con metodo assolutamente gentile, l'unica dissuasione che ho usato è stato un bel NO quando la vedevo lanciarsi verso il ciglio stradale.
non mi sento un mostro per due scapaccioni!


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thebody

Registrato dal: 03-12-2009
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  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 12:02   
ciao.
ma fai bene a non sentirti un mostro. non so quanto tu abbia seguito l'interminabile discussione ma per quanto mi riguarda capisco perfettamente che in alcuni momenti non si sappia che pesci pigliare e come gestire una situazione e magari ti scappano dei comportamenti che in una situazione normale mai adotteresti.
io stesso, sostenitore del metodo gentile so di per certo di aver fatto degli errori con il mio piccolo. non dico mica che non si facciano. nella discussione contestavo una attitudine mentale. per me l'importante è tendere ad applicare correttamente ed in ogni situazione il metodo gentile. parlo quindi di prendere coscenza che il metodo è una realtà e di voler buttarsi in questa avventura. certo che all'inizio mi sono scappati molti NO. all'inizio ripetevo continuamente i comandi quando non mi badava ecc. sugli scapaccioni onestamente non ne ho mai utilizzati. la spiegazione però è che ho voluto fortemente un cane mio e ho voluto partire educandolo in un modo che si differenziasse del tutto da quello che si applicava ai cani quando vivevo dai miei. non pensate male, mica barbarie. liberi in giardino, nutriti bene, cuccia di legno super all'interno di costruzione in cemento... solo che le punizioni (scapaccioni, legati se facevano qualche marachella o scappavano ecc.) non mi piacevano per niente. quando mi sono un po informato e mi sono affidato alla mia educatrice ho capito che tante cose le sbagliamo noi, non loro. tante volte noi gli permettiamo delle cose e magari li abituiamo a fare cose errate. ho deciso di partire da li e di lavorare su di me.
ho già citato l'esempio personale di quando mi è scappato dal portone e quando è ritornato ero talmente felice che la mia stupidità non avesse avuto conseguenze tragiche che mai mi sarebbe venuto in mente di sgridarlo.
io poi sono un fifone. non riuscirei mai a stare tranquillo nella tua situazione avendo il cane slegato in un giardino adiacente ad una strada. figurati che all'inizio (fortunatamente l'educatrice mi ha fatto ragionare) avevo paura anche di farlo camminare al guinzaglio sui marciapiedi (che al mio paese sono strettissimi o quasi inesistenti). me lo vedevo continuamente sotto una macchina.



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FinaLea

Registrato dal: 15-11-2007
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  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 12:05   
Come non quotarti Barbara!!!



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hugo

Registrato dal: 09-12-2008
| Messaggi : 4641
  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 12:11   
quoto in pieno quello che scrive brachetto...
Io l'ho usato ed è servito.
Ma sicuramente qualcuno non sarà d'accordo perchè hai messo in rischio la vita del cane cioè della sua incoluminità.
Sai sono tutti perfettini e Non sbagliano Mai...!!!

Secondo me la mia migliore educazione chi ha esperienza cinofila poi alla fine è il fai da te.
Uno può seguire liberamente il metodo gentile, coercitivo, da circo, etc... ma secondo me i migliori in assoluto sono i ns consigli.
Non solo per i risultati che otteniamo ma per quello che vogliamo
Naturalmente rimanendo nei limiti.
Ho conosciuto persone che senza far corsi , etc... hanno un feeling con il cane meraviglioso.


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TAQ

Registrato dal: 19-02-2005
| Messaggi : 548
  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 14:11   
Quote:

15-12-2009 alle ore 11:38, bracchetto wrote:
ma davvero voi dite che MAI avete usato il rinforzo negativo?
esempio pratico: l'altro giorno juna stava giocando libera nel prato sotto casa. il prato non è cintato e affaccia su strada poco trafficata. lei sa benissimo che il marciapiede è una linea invalicabile, glielo ho insegnato io con infinita pazienza fin da quando era piccolissima. testo le ha insegnato come ci si comporta camminando per strada senza guinzaglio (cosa che ho delegato a lui perchè io sono una milanese pavida e tremo per ogni pericolo).
senza motivazione comprensibile, ad un certo punto juna ha messo i suoi adorabili piedini in mezzo alla strada e ha attraversato, serafica e sbattendosene dei richiami che testo le inviava con il suo vocione tonante (io ero in casa in quel momento, non con loro).
il cane non è tornato indietro e non si è fermato, annusando tutta concentrata il selciato come se niente fosse. quando testo è andato ad acciuffarla le ha suonato quattro pappine sul sedere (mica l'ha pestata a sangue, eh!) e l'ha messa a terra, in punizione.
la principessa da lì in poi filava come un soldatino, e inchiodava sgommando prima del limite del marciapiede. non ha attraversato più, nemmeno quando è passato un cane dall'altra parte della strada o quando il freesbee per errore è finito in carreggiata: si è fermata e ci ha guadrati in attesa che recuperassimo il giocattolo.
e ribadisco, juna è stata educata a non attraversare con metodo assolutamente gentile, l'unica dissuasione che ho usato è stato un bel NO quando la vedevo lanciarsi verso il ciglio stradale.
non mi sento un mostro per due scapaccioni!



Ciao Bracchetto,
settimana scorsa mi è successa la stessa cosa, nel pratone Q si è lanciato verso la strada, mi è bastato un "Q qui" e voltarmi dall'altra parte, Q si è fermato è tornato da me e ha ricevuto la pallina che tanto adora.
Certo è che il "Q qui" lo uso esclusivamente in casi d'emmergenza ed è stato rinforzato in passato con tasso di rinforzo molto molto elevato.
Il mese scorso è successo che inseguiva un gatto e il "Q qui " ha funzionato. Q è un fox terrier e ottenere un richiamo mentre insegue un gatto è tutto dire.
Secondo il mio modestissimo parere è qui che sta la differenza, Q torna perché ha capito che ha un vantaggio a tornare ( è stato rinforzato in passato con tasso di rinforzo molto molto elevato. ).
Il tuo non è tornato perché ha ritenuto che andare era meglio, il fatto d'aver preso la sberletta sul sedere a cosa l'avrà associato poi il tuo cane? Normalmente associano all'ultimo comportamento esibito, cosa stava facendo mentre prendeva la sgridata?


taq


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Logan24

Registrato dal: 04-08-2005
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  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 16:48   
Quoto taq.

La punizione positiva (non il rinforzo negativo) è sempre un rischio perchè l'associazione che fa il cane a livello mentale può non essere quella che intuitivamente ci aspettiamo, inoltre il cane percepisce che in certe situazioni siamo aggressivi e questo è sicuramente meglio evitarlo.

Quando dici bracchetto, che hai sempre usato metodi gentili usando il NO, in realtà hai usato la punizione. Qualsiasi cosa utilizzata allo scopo di scoraggiare un comportamento è una punizione. Metodo gentile non vuol dire punire lievemente il cane quando si comporta male, ma rinforzare positivamente quando si comporta bene.
Quindi piuttosto avresti dovuto rinforzarla giocando con lei, gratificandola con il cibo, coccole etc, quando non mostrava l'intenzione di attraversare e limitarti a bloccare il guinzaglione in caso di superamento del limite.
Dire NO ha ben poco significato per il cane, perchè c'è di mezzo il NON-fare qualcosa. Lavorare sul NO non modifica di una virgola la motivazione del cane perchè non insegna un comportamento alternativo.

Se il cane viene punito tutte le volte che tenta di attraversare, gli passerà la voglia di farlo? no, avrà capito che è rischioso farlo in presenza del tuo fidanzato. Però la motivazione non è cambiata. In questo modo non insegni un comportamento alternativo socialmente accettabile per noi e vantaggioso per il cane..sei costretta ad avere un controllo precario basato sull'intimidazione; controllo che potresti anche perdere in occasioni o contesti in cui il cane senta meno la tua pressione psicologica.
Non è sicuramente un metodo efficace, è solo il più immediato o intuitivo. Ma alla luce delle nuove conoscenze su come ragiona il cane si sa che ci sono tecniche di gran lunga migliori.

Cmq io non sono neanche d'accordo su quello che volete insegnare al cane. Ho un cucciolo anchio, di 7 mesi, ma la situazione di cui mi parli non mi è mai capitata.
Solitamente libero il cane in luoghi sufficientemente distanziati dalla strada e non sto fermo in un punto lasciando che il cane scorrazzi, altrimenti potrebbe anche allontanarsi troppo esplorando per i fatti suoi. I cuccioli si annoiano facilmente, non possiamo pretendere che stiano in un prato, magari non molto grande e che non cerchino di varcare i confini..Se ha esplorato tutto il prato a disposizione è normale che voglia andare oltre, la curiosità è una componente da non sottovalutare. Non so quale sia la tua situazione perchè non ho capito dal messaggio, però se resti con il cane in un praticello che conosce a memoria lasciando che giri liberamente, lo metti di fatto in condizione di attraversare la strada. Dopo un po lo spazio a disposizione non è più interessante, diventa molto più eccitante andare ad annusare cosa c'è al di là.
Quindi o le metti un guinzaglione per sicurezza in modo da bloccarla se tenta di andare in strada, o cerchi di concentrarla molto su di te quando giocate per poi legarla, o la liberi completamente solo in luoghi più sicuri.
Questo voler insegnare al cane a tutti i costi una cosa quando è evidente che non porta ai risultati sperati mi porta alla considerazione che ho fatto più volte: non teniamo conto di come ragiona il cane, di come vede il mondo e di quali sono le sue motivazioni..pretendiamo che faccia come diciamo e stop.

Quello che a me interessa invece è andare oltre a una visione antropocentrica del rapporto e cercare di capire cosa pensa il cane, perchè vuole fare una certa cosa, come faccio a fargli venire voglia di fare quello che voglio io, come ottenere collaborazione senza usare l'assertività.
Non si tratta solo di evitare una sberla, c'è molto di più, l'intero rapporto con il cane viene rivoluzionato..e scusate se è poco.
Nel tuo caso, invece di voler creare nel cane la concezione di un limite invalicabile sgridandolo tutte le volte, insegnerei il "fermo" rinforzandolo.
In questo modo insegneresti al cane a fare qualcosa che comporta un vantaggio e ti sarebbe utilissimo in diverse situazioni, non solo nel prato sotto casa.

A me è capitato di insegnarlo per caso alla mia boxer e solo dopo anni mi sono reso conto di quanto fosse utile..
Mi è capitato di ritrovarmi in situazioni in cui il segnale "ferma" mi ha permesso di legare il cane prima che partisse dietro ad un altro cane o che si allontanasse troppo. Però in condizioni di vicinanza ad una strada non rischio, tengo cmq il cane al guinzaglio.
La sicurezza prima di tutto in ogni caso.






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Lovelyflo

Registrato dal: 31-01-2007
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  Post Inserito 15-12-2009 alle ore 23:13   
Non sono d'accordo per ciò che riguarda il NO.e' un comando molto utilizzato e utilizzato assolutamente male,troppo spesso,in modo ossessivo.La vita dei nostri cani è costellata di NO e basta.
Però sono assolutamente convinta dell'utilità del NO come comando del tipo"smetti immediatamente di fare ciò che stai per fare e ascolta me perchè sicuramente ne trarrai vantaggio".
Non mettere mai il cane in condizione di sbagliare e non dirgli mai un no a mio avviso è limitante e soprattutto non ci copre in quelle situazioni in cui l'errore è assolutamente a portata di mano.
Sicuramente ilo NO non va assolutamente abusato e va usato nelle circostanze di assoluto bisogno e va impostato nel modo più corretto,offrendo un'alternativa più allettante all'azione sbagliata che il cane sta per compiere.
Se ci pensiamo bene,anche i cani quando comunicano tra loro a volte si scambiano un NO secco con la postura e la gestualità,perchè non dovremmo farlo noi?
Io non credo assolutamente che brachetto stia impostando un'educazione impossibile con la cagnetta e siamo sempre sullo stesso discorso,non farli vivere in una campana di vetro dove è impossibile sbagliare ma metterli di fronte ad una quotidianità dove si sbaglia e dove non si sbaglia nella stessa maniera.
A parte che non sempre è possibile raggiungere luoghi in cui liberare il cane in matematica sicurezza...se il cane ha un buon rapporto con noi ed è a spasso CON NOI difficilmente troverà tutto il resto più interessante a meno che non vi sia il segnale di libero.


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Logan24

Registrato dal: 04-08-2005
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  Post Inserito 16-12-2009 alle ore 00:31   
Io ho sperimentato sia l'uso che il non uso del NO ed effettivamente preferisco non usarlo.
Se il cane mi sta attraversando la strada perchè dovrei urlare NO? Ha un nome per cui lo chiamo..Il nome significa "rivolgimi l'attenzione" e per farlo il cane deve necessariamente interrompere il comportamento.

Io non ho mai detto che il cane non deve sbagliare, ho detto che dobbiamo fare delle richieste commisurate alle sue capacità..E' inutile chiamare il cane quando sai che non verrà, perchè in questo modo gli insegni che può tranquillamente ignorarti. Prima ci lavori e poi fai delle richieste via via più impegnative.
Sbagliare è concesso, ci mancherebbe, tutti possono sbagliare, ma questo non significa subire una sgridata o una punizione fisica. Il cane impara continuamente per prove ed errori, impara che alcune cose funzionano e comportano un rinforzo, altre non portano a nulla. E' la presenza o l'assenza di rinforzo a permettere al cane di discriminare e di scegliere il comportamento vantaggioso.

Il motivo per cui preferisco non usare il NO è che può essere cmq un rinforzo per il cane.
Poniamo che sei in casa con il tuo cucciolo, lo stai ignorando perchè hai altro da fare..Il cane protesta un po, finchè non si mette a rosicchiare una scarpa, una pianta o quello che è..
Regola vuole che lo si sgridi con un NO. Così il cucciolino si renderà conto che hai un punto debole, gli basta toccare quel determinato oggetto e subito ottiene l'attenzione del proprietario (che seppur negativa può essere cmq un rinforzo positivo).
E' come per i bambini che non vengono considerati dai genitori e fanno un sacco di marachelle pur di attirare l'attenzione.
Il principio è lo stesso. Se lo sgridi, gli stai dando cmq attenzione, modifichi il tuo comportamento in seguito ad una sua azione.
Sempre a rigor di logica, se il cane interrompe l'azione, ha di fatto obbedito, e dovresti premiarlo.
Ma così facendo rinforzi l'intera sequenza comportamentale: il cane potrebbe trovare molto vantaggioso mordere la pianta, subire una sgridata, interrompersi e ottenere un bel gioco come premio.
E' fin troppo facile fare queste associazioni..
L'unica alternativa possibile è rimproverare il cane senza premiarlo, basandosi esclusivamente sulla propria capacità di esercitare autorità e prepotenza, cosa che io escludo a priori.

Per cui preferisco eventualmente togliere la pianta per un periodo (visto che la fase orale non dura in eterno), ignorare i tentativi di attirare l'attenzione e rinforzare il cane quando è tranquillo.
Questo è un perfetto esempio di apprendimento per prove ed errori, finchè il cane sbaglia (si agita) non ottiene nulla..Se si comporta bene ottiene le mie attenzioni.

Altro es. il cane che vuole rosicchiare la sua copertina. Solitamente per evitare associazioni sgradite esco dalla stanza. Questo è sufficiente ad interrompere il comportamento. Al rientro, tolgo la copertina per evitare che si fiondi nuovamente a rosicchiarla e aspetto che si sia tranquillizzato prima di rimetterla al suo posto e di dare al cane un oggetto alternativo da rosicchiare. Anche in questo caso il cane può assolutamente sbagliare e io gli mostro andandomene che non è un comportamento che funziona. Anzi, in questo modo il cane è costretto maggiormente ad usare il cervello perchè deve capire autonomamente cosa gli conviene fare e cosa no.
Il succo del mio discorso è che io non ho alcuna intenzione di premiare l'interruzione di un comportamento. Io rinforzo il cane quando esibisce autonomamente il comportamento corretto.
Se il cane sbaglia, gli consento di sbagliare e gli faccio capire in relazione al contesto che tale comportamento non paga.



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thebody

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15-12-2009 alle ore 23:13, Lovelyflo wrote:

Io non credo assolutamente che brachetto stia impostando un'educazione impossibile con la cagnetta e siamo sempre sullo stesso discorso,non farli vivere in una campana di vetro dove è impossibile sbagliare ma metterli di fronte ad una quotidianità dove si sbaglia e dove non si sbaglia nella stessa maniera.
A parte che non sempre è possibile raggiungere luoghi in cui liberare il cane in matematica sicurezza...se il cane ha un buon rapporto con noi ed è a spasso CON NOI difficilmente troverà tutto il resto più interessante a meno che non vi sia il segnale di libero.



ciao.
premetto che ciascuno puo poi fare quello che vuole e che nessuno credo abbia la sfera magica per risolvere ogni situazione.
nel caso in parola però mi sembra ovvio che il lavoro fatto con il cane non è stato sufficente per prevenire la situazione e che quindi il cane ha preferito fare altro. il cane altrimenti sarebbe ritornato al comando. piuttosto che sgridarlo o punirlo con uno scapaccione e un terra forzato non sarebbe meglio provvedere (non so se possibile; non so se è di proprietà) a recintare il giardino o usare una lunghina (sorta di guinzaglio lungo 10-15 m da tenere a terra e da fermare con il piede solo se il cane si da alla fuga) per prevenire possibili fughe? sono convinto che si deve lavorare moltissimo con il cane ma che comunque sarebbe meglio evitare certe situazioni. non è far vivere il cane in una campana di vetro. far giocare libero un cane vicino ad una strada non è proprio la cosa migliore. innanzitutto il proprietario dovrebbe mettere in conto la possibilità dell'evento e fare doppiamente attenzione, in secondo luogo non dimenticate la sicurezza degli altri: se il cane attraversando provoca un incidente? non dimenticate che i cani in luoghi pubblici o privati non cinti devrebbero essere tenuti al guinzaglio...

poi, sempre in merito all'applicazione del metodo gentile vorrei far notare a bracchetto che, come dice lei, si ha insegnato al cane a non attraversare con metodi gentili ma se al momento dell'errore il cane viene punito con pappine e terra forzato il metodo gentile non è applicato. a mio parere ne risulta un metodo assolutamente tradizionale. non è una critica eh! solo una osservazione.
dal racconto avevo inteso che la "punizione" fosse frutto del panico del momento e del non sapere che altro fare in quella situazione, non che fosse ritenuto corretto come metodo educativo...



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bracchetto
| MEDICO VETERINARIO

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15-12-2009 alle ore 16:48, Logan24 wrote:
Quoto taq.

La punizione positiva (non il rinforzo negativo) è sempre un rischio perchè l'associazione che fa il cane a livello mentale può non essere quella che intuitivamente ci aspettiamo, inoltre il cane percepisce che in certe situazioni siamo aggressivi e questo è sicuramente meglio evitarlo.

Quando dici bracchetto, che hai sempre usato metodi gentili usando il NO, in realtà hai usato la punizione. Qualsiasi cosa utilizzata allo scopo di scoraggiare un comportamento è una punizione. Metodo gentile non vuol dire punire lievemente il cane quando si comporta male, ma rinforzare positivamente quando si comporta bene.
Quindi piuttosto avresti dovuto rinforzarla giocando con lei, gratificandola con il cibo, coccole etc, quando non mostrava l'intenzione di attraversare e limitarti a bloccare il guinzaglione in caso di superamento del limite.



ho detto che ho usato metodi gentili, e solo quando necessario ho dissuaso con un NO

Quote:

Dire NO ha ben poco significato per il cane, perchè c'è di mezzo il NON-fare qualcosa. Lavorare sul NO non modifica di una virgola la motivazione del cane perchè non insegna un comportamento alternativo.

Se il cane viene punito tutte le volte che tenta di attraversare, gli passerà la voglia di farlo? no, avrà capito che è rischioso farlo in presenza del tuo fidanzato. Però la motivazione non è cambiata. In questo modo non insegni un comportamento alternativo socialmente accettabile per noi e vantaggioso per il cane..sei costretta ad avere un controllo precario basato sull'intimidazione; controllo che potresti anche perdere in occasioni o contesti in cui il cane senta meno la tua pressione psicologica.



il cane sa benissimo che nonvoglio che lei scenda dal marciapiede, e lo fa che io ci sia oppure no. l'esempio che ho portato è tale proprio nella sua eccezionalità.
ti assicuro che juna non è affatto intimidita, tutt'altro!

Quote:

Non è sicuramente un metodo efficace, è solo il più immediato o intuitivo. Ma alla luce delle nuove conoscenze su come ragiona il cane si sa che ci sono tecniche di gran lunga migliori.



a me pare sia immediato, intuitivo ed efficace. ho un cane che sa andare in giro senza guinzaglio (cosa che ovviamente non faccio in città in mezzo al traffico, ma in zone tranquille e isolate, ovviamente), non scappa, risponde al richiamo e si diverte come un maiale correndo libero per i prati... cosa che un cane tenuto costantemente legato non può fare.
ribadisco, io ho voluto raccontarvi un episodio che mi ha colpito perchè strano, non la reazione normale del cane se lasciato libero dal guinzaglio.

Quote:

Cmq io non sono neanche d'accordo su quello che volete insegnare al cane. Ho un cucciolo anchio, di 7 mesi, ma la situazione di cui mi parli non mi è mai capitata.
Solitamente libero il cane in luoghi sufficientemente distanziati dalla strada e non sto fermo in un punto lasciando che il cane scorrazzi, altrimenti potrebbe anche allontanarsi troppo esplorando per i fatti suoi. I cuccioli si annoiano facilmente, non possiamo pretendere che stiano in un prato, magari non molto grande e che non cerchino di varcare i confini..Se ha esplorato tutto il prato a disposizione è normale che voglia andare oltre, la curiosità è una componente da non sottovalutare. Non so quale sia la tua situazione perchè non ho capito dal messaggio, però se resti con il cane in un praticello che conosce a memoria lasciando che giri liberamente, lo metti di fatto in condizione di attraversare la strada. Dopo un po lo spazio a disposizione non è più interessante, diventa molto più eccitante andare ad annusare cosa c'è al di là.
Quindi o le metti un guinzaglione per sicurezza in modo da bloccarla se tenta di andare in strada, o cerchi di concentrarla molto su di te quando giocate per poi legarla, o la liberi completamente solo in luoghi più sicuri.




innanzitutto, juna ha quasi un anno, non è più un cucciolo.
la situazione era la seguente: prato grande non cintato che affaccia da un lato su una strada di paese (strada che porta solo ad alcune abitazioni, non in centro paese), dall'altro sul viale condominiale che porta ai box (che è poi quello che lei ha attraversato). il prato dagli altri lati si affaccia sui vigneti quasi a perdita d'occhio.
l'attenzione del cane era attratta dalla cosa che ama di più al mondo : il freesbee. aveva giocato a riportarlo per un venti minuti buoni e iniziava ad essere stanca.

Quote:

Questo voler insegnare al cane a tutti i costi una cosa quando è evidente che non porta ai risultati sperati mi porta alla considerazione che ho fatto più volte: non teniamo conto di come ragiona il cane, di come vede il mondo e di quali sono le sue motivazioni..pretendiamo che faccia come diciamo e stop.

Quello che a me interessa invece è andare oltre a una visione antropocentrica del rapporto e cercare di capire cosa pensa il cane, perchè vuole fare una certa cosa, come faccio a fargli venire voglia di fare quello che voglio io, come ottenere collaborazione senza usare l'assertività.



qui sta la differenza di visione.
io pretendo che il cane faccia come dico, e ho una visione antropocentrica del rapporto con l'animale. non siamo pari, io e lei, esiste un rapporto gerarchico in cui le posizioni sono ben chiare.
ho impiegato molto tempo per insegnarle, sempre usando il gioco o il cibo, e tutt'ora non manca mai una carezza quando fa quello che le viene chiesto.
ma ciò non toglie che io non accetti una disobbedienza palese da parte sua, e che in tal caso ritenga più che plausibile utilizzare un NO o una punizione.

Quote:

Non si tratta solo di evitare una sberla, c'è molto di più, l'intero rapporto con il cane viene rivoluzionato..e scusate se è poco.
Nel tuo caso, invece di voler creare nel cane la concezione di un limite invalicabile sgridandolo tutte le volte, insegnerei il "fermo" rinforzandolo.
In questo modo insegneresti al cane a fare qualcosa che comporta un vantaggio e ti sarebbe utilissimo in diverse situazioni, non solo nel prato sotto casa.

A me è capitato di insegnarlo per caso alla mia boxer e solo dopo anni mi sono reso conto di quanto fosse utile..
Mi è capitato di ritrovarmi in situazioni in cui il segnale "ferma" mi ha permesso di legare il cane prima che partisse dietro ad un altro cane o che si allontanasse troppo. Però in condizioni di vicinanza ad una strada non rischio, tengo cmq il cane al guinzaglio.
La sicurezza prima di tutto in ogni caso.







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