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   I gatti nella poesia

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Autore
Inizio discussione    ( Risposte ricevute: 33 )
Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
| Messaggi : 20429
  Post Inserito 24-05-2009 alle ore 10:50   
Charles Baudelaire era un grande amante dei gatti e a loro ha dedicato diverse poesie spesso comparandoli alle donne.



E' facile comprendere perché molta
gente non ama i gatti. I gatti sono
meravigliosi, suggeriscono l'idea
della lussuria, della pulizia, del
piacere voluttuoso.

Charles Baudelaire



Le Chat


Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
Retiens les griffes de ta patte,
Et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,
Mêlés de métal et d'agate.

Lorsque mes doigts caressent à loisir
Ta tête et ton dos élastique,
Et que ma main s'enivre du plaisir
De palper ton corps électrique,

Je vois ma femme en esprit. Son regard,
Comme le tien, aimable bête,
Profond et froid, coupe et fend comme un dard,

Et, des pieds jusques à la tête,
Un air subtil, un dangereux parfum,
Nagent autour de son corps brun.






Il gatto


Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.

Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano
s'inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.

Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un'aria sottile, un temibile profumo
ondeggiano intorno al suo corpo bruno.


Charles Baudelaire






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 Profilo
marcel
| CV STAFF

Registrato dal: 01-06-2006
| Messaggi : 12098
  Post Inserito 24-05-2009 alle ore 13:09   
eh... scontato, direte... ma guardate il video, scoprirete una cosa incredibile : Gino Paoli una volta aveva i capelli ed era senza baffi !




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Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
| Messaggi : 20429
  Post Inserito 24-05-2009 alle ore 13:19   
non ci posso credere... non l'avrei mai riconosciuto!


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 Profilo
Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
| Messaggi : 20429
  Post Inserito 24-05-2009 alle ore 17:21   
Altro poema dedicato al gatto di Baudelaire; mentre in quello precedente il poeta trascrive una metafora della donna, questo è un vero elogio al gatto...


Le chat

I

Dans ma cervelle se promène
Ainsi qu'en son appartement,
Un beau chat, fort, doux et charmant.
Quand il miaule, on l'entend à peine,

Tant son timbre est tendre et discret;
Mais que sa voix s'apaise ou gronde,
Elle est toujours riche et profonde.
C'est là son charme et son secret.

Cette voix, qui perle et qui filtre
Dans mon fonds le plus ténébreux,
Me remplit comme un vers nombreux
Et me réjouit comme un philtre.

Elle endort les plus cruels maux
Et contient toutes les extases;
Pour dire les plus longues phrases,
Elle n'a plus besoin de mots.

Non, il n'est pas d'archet qui morde
Sur mon coeur, parfait instrument,
Et fasse plus royalement
Chanter sa plus vibrante corde,

Que ta voix, chat mystérieux,
Chat séraphique, chat étrange,
En qui tout est, comme en un ange
Aussi subtil qu'harmonieux

II


De sa fourrure blonde et brune
Sort un parfum si doux, qu'un soir
J'en fus embaumé, pour l'avoir
Caressée une fois, rien qu'une.

C'est l'esprit familier du lieu ;
Il juge, il préside, il inspire
Toutes choses dans son empire ;
Peut-être est-il fée, est-il dieu ?

Quand mes yeux, vers ce chat que j'aime
Tirés comme par un aimant,
Se retournent docilement
Et que je regarde en moi-même,

Je vois avec étonnement
Le feu de ses prunelles pâles,
Clairs fanaux, vivantes opales,
Qui me contemplent fixement.





Il gatto

I


Un bel gatto forte, dolce e vezzoso
Passeggia nel mio cervello
Come a casa sua.

Si sente appena quando miagola,
Per quanto il tono è tenero e discreto;
Ma la voce è sempre profonda e ricca,
Sia che brontoli o s'acqueti.

Questo il suo incanto e il suo segreto.
Come penetra e filtra questa voce
Nell'intimo mio più tenebroso!

Mi riempie come un verso numeroso
E mi rallegra come un filtro!
Che quiete per i mali più crudeli!
Racchiude in sé tutte le estasi!

Non le servono parole
Per dire le più lunghe frasi.
L'unico archetto che morde
Sul perfetto strumento del mio cuore
E fa cantare più regalmente
La più vibrante corda
È la tua voce, gatto misterioso,
Gatto serafico, gatto strano!

Tutto in te, come in un angelo,
E' sottile ed armonioso!

II

Che dolce profumo esala da quel pelo
Biondo e bruno!
Com'ero tutto profumato
Una sera che l'accarezzai
Una volta, una soltanto!

E' lui il mio genio tutelare!
Giudica, governa e ispira
Ogni cosa nel suo impero;
E' una fata?
O forse un dio?
Quando i miei occhi, attratti
Come da calamita, dolci si volgono
A quel gatto che amo
E guardo poi in me stesso,
Che meraviglia il fuoco
Di quelle pallide pupille,
Di quei chiari fanali,
Di quei viventi opali
Che fissi mi contemplano!

Charles Baudelaire


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Cecilio il 24-05-2009 17:32 ]


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jade79

Registrato dal: 24-06-2008
| Messaggi : 1986
  Post Inserito 24-05-2009 alle ore 21:38   
Randagio - Anonimo

...figlio di un cartone abbandonato di fronte ad una porta sconosciuta,
figlio di un sacchetto scagliato in un corso d'acqua,
figlio della strada,
figlio di una colonia,
figlio di un cortile di paese

...i miei colori ed il mio aspetto urlano forte la mia origine:
l'ignoranza di chi mi ha abbandonato...
la faciloneria di chi non ha sterilizzato La mia mamma...
ma i miei occhi sono fieri e dolci...
ma i miei occhi sono alteri ed affettuosi...

Mi prendo questo spazio in mezzo a voi...
mi prendo una possibilità di riscatto,
mi prendo la speranza di un futuro...
in questo modo chi si occupa di me può farlo con dignità ed orgoglio,
in questo modo chi si occupa di me può farlo con passione ed allegria,
le sue mani sono amorevoli,
le sue mani sono abili ed esperte,
le sue mani chiedono un soldino ma solo per nutrirmi e curarmi,
le sue mani chiedono l'aiuto di tutti ma non conoscono nessun guadagno.

Vi ringrazio... e CON TUTTO IL CUORE... ma non per la vostra pietà...
vi ringrazio perchè qui posso chiedere anch'io:
una ciotola a cui affezionarmi,
una mano da cercare,
il battito di un cuore su cui addormentarmi.




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 Profilo
marcel
| CV STAFF

Registrato dal: 01-06-2006
| Messaggi : 12098
  Post Inserito 25-05-2009 alle ore 12:29   
Giovanni Pascoli

LA GATTA

Era una gatta, assai trita, e non era
d'alcuno, e, vecchia, aveva un suo gattino.

Ora, una notte, (su per il camino
s'ingolfava e rombava la bufera)

trassemi all'uscio il suon d'una preghiera,
e lei vidi e il suo figlio a lei vicino.

Mi spinse ella, in un dolce atto, il meschino
tra' piedi; e sparve nella notte nera.

Che nera notte, piena di dolore!
Pianti e singulti e risa pazze e tetri
urli portava dai deserti il vento.

E la pioggia cadea, vasto fragore,
sferzando i muri e scoppiettando ai vetri.

Facea le fusa il piccolo, contento.

________

... ora fa sorridere della sua ingenuità e trasparenza, il Pascoli, ma quando la lessi per la prima volta a 12 anni grazie ad una Prof di Italiano che evidentemente amava i gatti , mi commosse molto


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catecate

Registrato dal: 31-12-2007
| Messaggi : 4696
  Post Inserito 25-05-2009 alle ore 12:54   
Il nome dei gatti (T.S.Eliot)


"E’ una faccenda difficile mettere il nome ai gatti;
niente che abbia a che vedere, infatti,
con i soliti giochi di fine settimana.
Potete anche pensare, a prima vista,
che io sia matto come un cappellaio,
eppure, a conti fatti,
vi assicuro che un gatto deve avere in lista
TRE NOMI DIFFERENTI. Prima di tutto quello che in
famiglia
potrà essere usato quotidianamente,
un nome come Pietro o come Augusto, o come
Alonzo, Clemente,
come Vittorio o Gionata, oppure Giorgio o Giacomo
Vaniglia –
tutti nomi sensati per ogni esigenza corrente.
Ma se pensate che abbiano un suono più ameno,
nomi più fantasiosi vi possono consigliare:
qualcuno pertinente ai gentiluomini,
altri più adatti invece alle signore:
nomi come Platone o Admeto, Elettra o
Filodemo –
tutti nomi sensati a scopo familiare.
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome
che sia particolare e peculiare, più dignitoso;
come potrebbe, altrimenti, mantenere la coda
perpendicolare,
mettere in mostra i baffi o sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo genere posso fornirvene un quorum,
nomi come Mustràppola, Tisquàss o Ciprincolta,
come Bombalurina o Mostrardorum,
nomi che vanno bene soltanto a un gatto per volta.
Comunque gira e rigira manca ancora un nome:
quello che non potete nemmeno indovinare,
né la ricerca umana è in grado di scovare;
ma il GATTO LO CONOSCE, anche se mai lo confessa.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione
la ragione, credetemi, è sempre la stessa:
ha la mente perduta in rapimento ed in contemplazione
del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
del suo ineffabile effabile
effineffabile
profondo inscrutabile ed unico NOME."

T.S. Eliot era un grande amante dei gatti, dal suo libro Old Possum's Book of Practical Cats (Il Libro dei Gatti Tuttofare) è stato tratto il famoso musical Cats





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Tyrrel

Registrato dal: 20-10-2008
| Messaggi : 5123
  Post Inserito 25-05-2009 alle ore 13:16   
Il gatto

Io mi auguro di avere in casa mia:
una donna provvista di prudenza,
un gatto a passeggio fra i libri,
e in tutte le stagioni amici
di cui non posso far senza.

Guillaume Apollinaire




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Tyrrel

Registrato dal: 20-10-2008
| Messaggi : 5123
  Post Inserito 25-05-2009 alle ore 13:19   
Ode al gatto

Gli animali furono
imperfetti, lunghi
di coda, plumbei
di testa.
Piano piano si misero
in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono in grazia, volo.
Il gatto,
soltanto il gatto apparve completo
e orgoglioso:
nacque completamente rifinito
cammina solo e sa quello che vuole.

L’uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l’ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia da rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole esser solo gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d’oro.

Non c’è unità come la sua,
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l’elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola
scanalatura
per gettarvi le monete della notte.

Oh piccolo
Imperatore senz’orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto, nuziale
sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell’amore
nell’aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto
è immondo
per l’immacolato piede del gatto.

Oh fiera indipendente
della casa, arrogante
vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un
irreperibile velluto,
probabilmente non c’è
enigma
nel tuo contegno,
forse non sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all’abitante meno misterioso,
forse tutti si credono
padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni,
colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.

Pablo Neruda


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Cecilio

Registrato dal: 19-06-2007
| Messaggi : 20429
  Post Inserito 30-05-2009 alle ore 17:30   
Les Chats


Les amoureux fervents et les savants austères
Aiment également, dans leur mûre saison,
Les chats puissants et doux, orgueil de la maison,
Qui comme eux sont frileux et comme eux sédentaires.


Amis de la science et de la volupté
Ils cherchent le silence et l'horreur des ténèbres;
L'Erèbe les eût pris pour ses coursiers funèbres,
S'ils pouvaient au servage incliner leur fierté.


Ils prennent en songeant les nobles attitudes
Des grands sphinx allongés au fond des solitudes,
Qui semblent s'endormir dans un rêve sans fin;


Leurs reins féconds sont pleins d'étincelles magiques,
Et des parcelles d'or, ainsi qu'un sable fin,
Etoilent vaguement leurs prunelles mystiques.


Charles Baudelaire





I gatti

I fervidi innamorati e gli austeri dotti amano ugualmente,
nella loro età matura, i gatti possenti e dolci, orgoglio
della casa, come loro freddolosi e sedentari.

Amici della scienza e della voluttà, ricercano il silenzio e
l'orrore delle tenebre; l'Erebo li avrebbe presi per funebri
corsieri se mai avesse potuto piegare al servaggio la loro fierezza.

Prendono, meditando, i nobili atteggiamenti delle grandi
sfingi allungate in fondo a solitudini, che sembrano
addormirsi in un sogno senza fine:

le loro reni feconde sono piene di magiche scintille e di
frammenti aurei; come sabbia fine scintillano vagamente
le loro pupille mistiche.

Charles Baudelaire


_________

Curioso come in questa poesia, Baudelaire rifletta sul fatto che soltanto nell'età matura gli innamorati e gli intellettuali imparino ad amare i gatti.

Trovo bellissimo il paragone con le sfingi che si addormentano in un sogno senza fine...





[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Cecilio il 30-05-2009 17:33 ]


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