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  >>  Altri animali  >>  VIZI REDIBITORI - Discussione n 23429 - PermaLink
   VIZI REDIBITORI
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revolution_luna

Registrato dal: 04-07-2007
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  Post Inserito 30-04-2008 alle ore 09:46   

I "vizi redibitori", sono vizi e malattie riconosciute legalmente.
Secondo il CC i vizi devono essere denunciati al venditore entro 8 giorni dalla consegna (gli usi di diverse province prolungano questo termine fino a 40 giorni).
Se non vengono denunciati dal proprietario o se sono tenuti nascosti consentono dopo aver comprato un cavallo di restituirlo.


- BALLO DELL'ORSO
- TIC D'APPOGGIO
- OFTALMITE PERIODICA
- ATASSIA SPINALE
- MORVA
- CORNEGGIO
- BOLSAGGINE


I primi due (ballo dell'orso e tic d'appoggio) nel gergo equestre e veterinario sono definiti comportamenti stereotipati, definizione che sta ad indicare un comportamento invariato e ripetitivo non in rapporto con la realtà. Sono in realtà gravi tic nervosi la cui causa è da ricercare nella condizione di vita a cui il cavallo è costretto: nella forzata inattività e privazione di contatti sociali (il cavallo è un animale con un forte istinto di branco) che la prolungata stabulazione in box comporta.



BALLO DELL'ORSO

Il cavallo di fronte alla porta del box oscilla in continuazione da un lato all'altro.
Questo è un vizio che col tempo porta ad un certo logoramento dei tendini e delle articolazioni oltre ad essere molto difficile da togliere.
Essendo un vizio che deriva spesso dalla mancanza di movimento e dalla noia è necessario distrarre il cavallo facendolo spesso lavorare e distraendolo dividendo in più parti le razioni di cibo giornaliere. Si consiglia di tenere questi cavalli al pascolo ed in compagnia di piccoli animali, pony o piccole caprette.



TICCHIO D'APPOGGIO

Il cavallo serra con i denti il bordo della porta del box, arcua il collo e fa continui movimenti di deglutizione, causandosi consumo precoce dei denti anteriori e disturbi digestivi, fino a gravi coliche, per via dell'ingestione continua d'aria. (quest'ultima cosa non è provata comunque.. -Rev-)
Per evitare questo tic bisogna far muovere il cavallo il più possibile non consentendo alcuna possibilità di "appoggio" nel box verniciando spigoli, supporti e superfici con prodotti idonei a tenerlo lontano. Inoltre bisogna usare un collare con rinforzo in acciaio intorno al collo da rimuovere solo quando il cavallo mangia. Comunque la soluzione definitiva al "ticchio d'appoggio" è l'intervento chirurgico da affidare ad un buon veterinario.



OFTALMIA PERIODICA O "MAL DELLA LUNA"

Frequentemente è possibile vedere cavalli che presentano un'opacità diffusa della cornea, il cosiddetto "mal della luna", chiamato così sia perché l'occhio diventa traslucido e sembra una luna piena, ma anche perché la malattia ricorre a fasi alterne.
La patologia
In termine medico è chiamata oftalmia periodica o uveite ricorrente, si presenta inizialmente monolaterale (localizzata in un solo occhio) come una congiuntivite sierosa, con edema della congiuntiva e della cornea, forte lacrimazione, fotofobia (riluttanza a tenere gli occhi aperti alla luce del sole). L'animale è abbattuto, con febbre e riduzione dell'appetito. Gli attacchi successivi possono interessare entrambi gli occhi, sono più severi, imprevedibili e la risoluzione non è mai completa. Normalmente fra un attacco doloroso e l'altro gli occhi dei cavalli presentano una forte vascolarizzazione della cornea che determina l'opacamento, l'ispessimento dell'iride e infine lesioni retiniche.
Cause
La causa di questa malattia non è ancora del tutto accertata. Alcuni autori la mettono in relazione con la Leptospirosi e, infatti, si riscontrano sempre nel siero alti valori anticorpali; altri pensano a forme di microfilaria (Onchocerca cervicalis) infiltratasi a livello oculare e trasmessa dalle zanzare.
Cure
Una volta diagnosticata l'oftalmite, dovrà essere curata mediante somministrazione di cortisonici sia per via generale sia locale.




ATASSIA SPINALE (SINDROME DI WOBBLER)

Altri termini utilizzati per indicare questa sindrome sono:
SPONDILOLISTESI
INSTABILITA' VERTEBRALE CERVICALE
SPONDILOPATIA CERVICALE
MALFORMAZIONE CERVICALE


DESCRITTA PER LA PRIMA VOLTA NEL CAVALLO NEL 1939
Con queste terminologie si indica un complesso di manifestazioni derivanti da un fenomeno compressivo che si verifica a carico del midollo spinale cervicale quando la compressione è dovuta a malformazioni di sviluppo, ad instabilità vertebrale o a variazioni del lume del canale spinale

Descrizione:
SINDROME CARATTERIZZATA DA BARCOLLAMENTO, INSTABILITA' E ATASSIA DEL TRENO POSTERIORE

Sintomatologia:
SINTOMI CLINICI VARIABILI A SECONDA DELLA SOFFERENZA DEL MIDOLLO SPINALE DA UN'INSUFFICIENTE COORDINAZIONE DEI MOVIMENTI AD UN'ATASSIA BILATERALE
• CAMMINANDO ONDEGGIA E BARCOLLA SUL POSTERIORE IL TRENO POSTERIORE E' PIU' COLPITO IN QUANTO IL NUMERO DEI SUOI TRATTI MOTORI E' INFERIORE A QUELLO DEGLI ANTERIORI IN PIU' I TRATTI MOTORI DESTINATI AL POSTERIORE SONO PIU' SUPERFICIALI NELLA PORZIONE DEL MIDOLLO CERVICALE
• TRASCINA LE UNGHIE
• ARTI ANTERIORI RIGIDI E CHE INCROCIANO NELLA CAMMINATA
• DEFICIT PROPRIOCETTIVI
• RESISTENZA ALLA MANIPOLAZIONE DELLA REGIONE CERVICALE
• PEGGIORAMENTO NEI CAMBI DI DIREZIONE E NELLO SPOSTAMENTO LATERALE DEL POSTERIORE
• GRANDI DIFFICOLTA' AD ALZARSI
• CADUTE E COLLASSI DURANTE IL MOVIMENTO
• IMPOSSIBILITA' AD ALZARE LA GAMBA PER LA MINZIONE
• INCAPACITA' ALLA MONTA
• INCONTINENZA URINARIA E FECALE

Le possibili cause:
- Crescita veloce concomitante con un'alimentazione qualitativamente e quantitativamente
spinta
- Predisposizione genetica
- Conformazione corporea
- Fatti traumatici
Portano ad una compressione sul midollo spinale che dal punto di vista clinico si traduce in barcollamento ed atassia soprattutto del treno posteriore.

Non è possibile stabilire una terapia elettiva che possa risolvere tutti i casi che si presentano, anche l'opinione del proprietario influenza la scelta terapeutica.

LA SINDROME DI INSTABILITA' CERVICALE NON CURATA HA UN DECORSO PROGRESSIVO!



MORVA

E' una grave malattia infettiva trasmissibile anche all'uomo e più facile a riscontrarsi negli animali denutriti: si appalesa con macchie biancastre ulcerose sulla mucosa del setto nasale, dalla fuoriuscita da esso di un secreto vischioso e dall'ingrossamento delle ghiandole sottomascellari. Questa malattia viene pure detta farcino perché a volte compaiono sotto la cute dei moduletti o dei cordoni linfatici che degenerano poi in piaghe.
Nei casi dubbi si ricorre alla malleinizzazione che permette una diagnosi sicura.
L'animale colpito va subito isolato e la scuderia disinfettata, si dovrà inoltre escludere l'abbeverata collettiva in vasca.
Non si conoscono mezzi di cura ma soltanto di prevenzione mediante vaccini specifici.



CORNEGGIO

È dovuto a parziale paralisi dei nervi laringei, e più precisamente del "ricorrente di sinistra", di guisa che l'aria nella inspirazione e, nei casi gravi, anche nell'espirazione, produce un sibilo o un rantolo caratteristico, e tanto più percepibile se si mette l'animale al trotto ("cavallo fischiatore"). Vi sono razze più recettive di altre. Il malanno può essere ereditario oppure postumo di qualche malattia infettiva (pleuropolmonite, bronchite, adenite, ecc.), o conseguenza della ingestione di sostanze tossiche, od anche di fatti traumatici: alle volte è accompagnato da tosse; è compreso tra quelli redibitori, e se non curato subito col tempo diviene cronico: l'intervento può essere clinico, mediante la somministrazione di preparati jodici od arsenicali, per via orale o parenterale, oppure chirurgico, però di non facile attuazione.



BOLSAGGINE (ENFISEMA POLMONARE CRONICO)

È causata dallo sfiancamento degli alveoli polmonari e si appalesa col cosiddetto "contraccolpo"; la cura, sia clinica che chirurgica, specialmente quando il male è cronico, è di esito dubbio. Si osserva nei soggetti sottoposti a notevole sforzo come si verifica per quelli da tiro o da caccia. Le cause possono essere traumi, avvelenamento o pregresse infezioni, dovute al fatto che la inspirazione si verifica in due tempi. La malattia è di solito accompagnata da tosse debole e secca, a decorso lungo e di azione redibitoria: l'animale può però egualmente essere utilizzato purché si abbia l'avvertenza di sottoporlo a cure e ricostituenti, di cibarlo con foraggi verdi e beveroni, escludendo in via assoluta il fieno polveroso, imbrattato, ammuffito.
Malattia tipica dei cavalli ricoverati in condizioni inadeguate. La causa principale sono gli allergeni contenuti nella paglia e nel fieno. Sintomi sono respiro alterato e difficoltoso, narici dilatate, tosse costante. Nei primi stadi può essere curata ma il più delle volte diventa cronica.





(Testo tratto da internet)


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